Il nido dello storno

Film 2021 | Drammatico 104 min.

Regia di Theodore Melfi. Un film con Melissa McCarthy, Chris O'Dowd, Kevin Kline, Timothy Olyphant, Skyler Gisondo. Cast completo Titolo originale: The Starling. Genere Drammatico - USA, 2021, durata 104 minuti. - MYmonetro 2,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 settembre 2021

Una donna, dopo un lutto, cerca di trovare il coraggio di salvare il suo rapporto con il marito e si ritrova a lottare contro un pennuto che vuole prendere il controllo del suo giardino.

Consigliato no!
2,17/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 1,33
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Un cinema solido e di mestiere che affronta con efficacia il tema dell'elaborazione del lutto.
Recensione di Simone Emiliani
venerdì 24 settembre 2021
Recensione di Simone Emiliani
venerdì 24 settembre 2021

Lilly e Jack Maynard sono in crisi dopo la perdita della figlia piccola. Lei sta cercando di reagire e di salvare il matrimonio. Lui è ricoverato in una clinica e cerca di evitare di incontrare la moglie. Un giorno Lilly decide di voltare pagina e ricominciare da zero. Si libera di vecchi oggetti della casa tra cui il lettino nella camera della bambina e pulisce il giardino che da tempo è in stato di abbandono. Sull'albero c'è uno storno che ha fatto il nido e, per impadronirsi del territorio, le fa una guerra aperta. Lilly si rivolge così a Larry, uno psichiatra che sembrava destinato a una grande carriera professionale ma poi ha scelto di fare il veterinario.

Gli alberi giganteschi dipinti sulla parete all'inizio creano, contemporaneamente, un depistaggio e una continuità con quello che succederà nel corso del film. C'è infatti l'immagine di un'armonia familiare che verrà presto disintegrata.

Al tempo stesso però l'immagine dell'albero diventerà un elemento narrativo fondamentale nel rapporto tra Lilly e lo storno nel giardino che rappresenta per la protagonista una 'fuga dalla realtà' e che ricorda, senza raggiungerne la profondità, quella tra il prigioniero condannato all'ergastolo interpretato da Burt Lancaster e il passero di cui si prende cura in L'uomo di Alcatraz.

In Il nido dello storno prevale il tono tragico, inframmezzato da brevi momenti comici (la protagonista che cerca di combattere lo storno con un gufo finto e poi con il casco da giocatore di baseball in testa), dove Melissa McCarthy mostra di sapersi confrontare anche con un ruolo drammatico e di trovare la giusta affinità con Chris O'Dowd; entrambi gli attori, tra l'altro, erano già stati diretti da Theodore Melfi in St. Vincent, il primo lungometraggio del regista.

Il film è efficace soprattutto nel mostrare lo stordimento del lutto e la sua elaborazione soggettiva. Sotto questo aspetto, si avvicina a quello stato di sospensione dopo la morte che accomuna i due protagonisti a quelli del cinema di Lawrence Kasdan. In parte a Il grande freddo dove c'è ancora il peso dell'assenza nella casa. Ma soprattutto a Turista per caso nel modo in cui mostra l'isolamento ma anche l'arrivo di un evento, un incontro o una situazione inattesa che può di nuovo far cambiare marcia alla vita dei personaggi. Inoltre dal cinema del regista di Brivido caldo in Il nido dello storno arriva Kevin Kline nei panni del veterinario ex-psichiatra che è un'altra figura totalmente immersa nel proprio mondo. Il suo personaggio è puro Kasdan. Con il suo atteggiamento stralunato, scostante, maledettamente sincero, trova però la giusta affinità con Lilly.

Theodore Melfi si affida a un cinema di scrittura, come aveva fatto con il suo precedente e riuscito Il diritto di contare, abile a ricostruire l'atmosfera d'inizio anni '60. Il suo è un film che non inventa nulla e trova anche qualche facile scorciatoia strappalacrime nel finale e nel modo in cui viene filmata la malattia mentale.

Il nido dello storno però è anche l'esempio un cinema solido, di mestiere, che non abusa dei flashback ma, anzi, riesce a valorizzarli. Quello di Lilly e Jack distesi mentre guardano i fuochi d'artificio è un momento, pur brevissimo, di immediata intensità nel modo in cui mostra ciò che resta della felicità.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 8 ottobre 2021
Alessio Baronci
Sentieri Selvaggi

tema del lutto, che lo porta a non essere mai incisivo e a perdersi nel didascalismo Il nido dello storno pare la curiosa opera al bianco di film come The Disappearence Of Eleanor Rigby o Pieces of a Woman. Anche nel film di Theodore Melfi c'è una coppia che si confronta con la perdita improvvisa della figlia neonata, anche qui il focus è tutto spostato sulle conseguenze del trauma sui due personaggi: [...] Vai alla recensione »

martedì 28 settembre 2021
Caterina Bogno
Film TV

Disegni a matita, gessetto, acquarello, il film parla di sé, della sua origine manga e, prima ancora, di quando era racconto, celebre opera della scrittrice giapponese Seiko Tanabe. Animazione impercettibile del vento tra i capelli di figurine immobili, ma prese nel vortice di tavole graficamente splendenti, ogni fotogramma una stampa del "mondo fluttuante", grazie all'artista Nao Emoto.

mercoledì 15 settembre 2021
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Lilly e Jack hanno perso la loro bambina. Dopo un anno Jack è ricoverato in clinica per un crollo psicologico, mentre Lilly continua il suo lavoro in un ipermercato e si prende cura della casa e del grande giardino intorno. Partecipa con il marito a incontri di aiuto per i genitori, ma non prende troppo seriamente la cosa. Scritto da Matt Harris e diretto da Theodore Melfi - prodotto da Netflix - [...] Vai alla recensione »

NEWS
NETFLIX
venerdì 24 settembre 2021
Simone Emiliani

Melissa McCarthy convince in un ruolo drammatico. Ora su Netflix. Vai all'articolo »

NETFLIX
mercoledì 25 agosto 2021
 

Regia di Theodore Melfi. Un film con Skyler Gisondo, Timothy Olyphant, Melissa McCarthy, Laura Harrier, Scott MacArthur. Dal 24 settembre su Netflix.  Guarda il trailer »

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