Anno | 2021 |
Genere | Commedia, Drammatico, |
Produzione | Germania, Italia, Grecia |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Nana Neul |
Attori | Birgit Minichmayr, Alexandra Maria Lara, Josef Bierbichler, Giorgio Colangeli Andreas Konstantinou, Massimo De Lorenzo. |
Uscita | giovedì 28 novembre 2024 |
Distribuzione | Simila®, Kio Film |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 novembre 2024
Tratto dal romanzo best seller in Germania "Töchter" di Lucy Fricke. In Italia al Box Office Figlie ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,1 mila euro e 13 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Dopo anni di relazioni turbolente con il padre Kurt, Martha si prepara ad accompagnarlo in un ultimo viaggio: quello verso la clinica Svizzera in cui dovrebbe ricevere l'eutanasia. Gravemente malato di cancro ai polmoni, Kurt desidera infatti trascorrere i suoi ultimi momenti accanto alla figlia, con cui per tutta la vita ha avuto rapporti altalenanti, costellati da reciproche incomprensioni. Martha, però, non se la sente di affrontare la situazione da sola e chiede alla sua migliore amica Betty di farle compagnia durante il viaggio.
Betty, Martha e Kurt partono così su una vecchia Golf impolverata alla volta di un'avventura che li costringerà a fare i conti con solitudini nascoste, conflitti irrisolti e fantasmi del passato.
Dopo To Faro e Silent Summer la regista tedesca Nana Neul dedica il suo terzo lungometraggio all'indagine del rapporto disfunzionale tra due padri assenti e due figlie sull'orlo di una crisi di nervi. Il risultato è un tragicomico road movie dal ritmo serrato, indebolito da una sceneggiatura a tratti caotica e frammentata.
Personaggi che partono, poi si fermano, si uniscono, si lasciano e infine si reincontrano per salutarsi per sempre: i protagonisti di Figlie sembrano proprio non trovare mai pace in nessun luogo. Tra gabinetti improvvisati, incidenti automobilistici rocamboleschi, pistole rubate, rivelazioni inaspettate e incursioni notturne nei cimiteri, il viaggio di Martha, Betty e Kurt rispecchia il loro caos interiore. Soli, traumatizzati e anche un po' disillusi i tre si imbarcano in una traversata fisica e psicologica che li porterà a riconciliarsi con sé stessi attraverso il rapporto con l'altro, sia esso un vecchio padre o un nuovo amore.
Il disordine mentale e affettivo dei personaggi prende forma in una sceneggiatura volutamente schizofrenica, che li segue, li abbandona e li riprende in modo inaspettato e repentino. Il risultato è purtroppo altalenante: da una parte un simile espediente consente di creare un effetto sorpresa, dando ritmo a una narrazione serrata e ricca di avvenimenti; dall'altra rende piuttosto confusionario lo sviluppo della storia.
Inoltre, l'allontanamento da alcuni personaggi per un tempo prolungato fa sì che l'evolversi delle loro relazioni e del loro percorso interiore avvenga in parte off-screen: una scelta che non consente di penetrare a fondo nelle dinamiche che li riguardano e che inibisce in cerrta misura l'empatia e l'immedesimazione.
A interpretare i tre sgangherati protagonisti troviamo un ottimo Josef Bierbichler (Cuore di vetro, Il nastro bianco) nei panni del saggio e trasandato Kurt; un'ansiosissima Alexandra Maria Lara (Miracolo a Sant'Anna, Un'altra giovinezza) nelle vesti di sua figlia Martha e una splendida Birgit Minichmayr (3 Tage in Quiberon) nel ruolo della malinconica e imprevedibile Bettina. I dialoghi, talvolta esilaranti, appaiono, però, anche molto costruiti e alcune frasi ad effetto suonano eccessivamente evocative e filosofiche.
Tratto dal romanzo "Töchter" della scrittrice Lucy Fricke, bestseller in Germania, Figlie è un'opera ben recitata e godibile che tuttavia fatica ad affermarsi con originalità in un genere largamente frequentato dall'immaginario indie, cui il film si rifà in modo molto evidente, ricalcandone i cliché. Un po' Little Miss Sunshine e un po' Thelma & Louise ma ambientato tra Germania, Svizzera, Grecia e Italia, il road movie della regista Nana Neul è una tragicommedia ironica e sopra le righe ma tuttavia priva di un'identità veramente riconoscibile e personale.