Titolo originale | Die Welt wird eine andere sein |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Francia |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Anne Zohra Berrached |
Attori | Canan Kir, Roger Azar, Ceci Chuh, Darina Al Joundi, Aziz Dyab Özay Fecht, Meral Perin, Jana Julia Roth, Hans Jürgen Alf, Marlene Fahnster. |
MYmonetro | 3,34 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 febbraio 2021
Una storia d'amore sconvolta da un improvviso evento.
CONSIGLIATO SÌ
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Due studenti in Germania alla fine degli anni '90. Lei, Amli, è turca e studia medicina. Lui, Saeed, è libanese e vorrebbe diventare un pilota anche se al momento è costretto ad altri studi dalla famiglia. I due si piacciono e la passione si fa sempre più forte fino a trasformarsi in profondo amore e in un matrimonio. Il loro rapporto viene seguito nel corso di cinque anni che divengono altrettanti capitoli del film in cui intervengono profondi mutamenti.
Il film, diretto da Anne Zohra Berrached e scritto insieme a Stefanie Misrahi si basa sul legame sentimentale tra Aysel Sengün e Ziad Jarrah, il pilota dell'United 93 precipitato in Pennsylvania l'11 settembre 2001.
A vent'anni da quegli eventi questo potrebbe apparire come un film d'occasione mirante solo a ricordare quei tragici eventi. Essendoci due donne alla sua base creativa lo sviluppo si presenta invece come fondamentalmente diverso. Perché lo spettatore è invitato a seguire i 5 anni di questa relazione, in cui come in tutte le coppie si è (o si dovrebbe essere) copiloti, seguendo Amli.
Veniamo così, anno dopo anno, immersi nella sua fascinazione ma anche nelle domande che progressivamente si pone su chi le sta accanto a partire dal diverso approccio, che via via si fa più evidente, nei confronti della fede religiosa e del suo rapporto con la costruzione della società. Veniamo cioè spinti ad interrogarci insieme a lei su quale futuro si prospetta loro innanzitutto come coppia ed assistiamo ai primi slittamenti del cuore e ai primi dubbi.
La regista, grazie anche all'attrice protagonista a cui non risparmia i primi e primissimi piani, riesce quasi a farci leggere i suoi pensieri in un film che però in almeno due occasioni mette in scena delle situazioni senza fornire loro una seppur minima motivazione.
Una delle due è relativa al processo di radicalizzazione di Saeed che inizia quasi all'improvviso, come se l'ellissi temporale (il passaggio da un anno all'altro) bastasse a spiegarlo. Magistrale è invece la descrizione dello spaesamento di Amli quando si reca in Libano a conoscere la famiglia di lui che è di fatto più emancipata di quella da cui lei proviene ma il cui figlio ha invece preso la strada (che lei ha giurato di non rivelare) dei campi di addestramento nello Yemen. Tra i molteplici modi a disposizione per ricordare l'11 settembre la scelta di ripensarlo attraverso uno sguardo femminile conserva una sua interessante originalità.
Asli e Saeed si innamorano a metà degli anni '90. Sebbene la madre di Asli sia contraria alla loro relazione, si sposano segretamente. Poi lui scompare. Una delicata storia d'amore che racconta come Saeed cambia la vita di Asli, prima che il mondo intero venga scosso.
Il Festival di Berlino è da sempre una manifestazione di scoperta, dove spesso le sorprese più belle si trovano nelle sezioni collaterali: è il caso di «Copilot» di Anne Zohra Berrached, uno dei titoli più interessanti visti in questi primi giorni della kermesse. Presentato all'interno di Panorama, il film racconta la storia d'amore tra Asli e Saeed: i due si incontrano nella Germania multietnica [...] Vai alla recensione »
Cinque anni fa l'ex direttore del Festival Dieter Kosslick portò a Berlino in concorso Anna Zohra Berrached, la regista poco più che trentenne, cresciuta in DDR da un padre emigrato di origine algerina. Il film si chiamava 24 Wochen , ovvero 24 settimane ed era incentrato su una coppia chiamata a decidere se tenere un bambino con sindrome down e con vistose malformazioni cardiache o se abortire.
La storia d'amore tra Asli (Canan Kir), brillante studentessa di scienze, e il carismatico Saeed (Roger Azar). Di origine turca lei, libanese lui, si incontrano nella Germania multietnica e multiculturale di metà anni '90. Il colpo di fulmine è immediato, la passione travolgente. Ad osteggiare il rapporto tra i due la mamma della ragazza, che non vede gli arabi di "buon occhio".