Un racconto corale che evidenzia il nuovo desiderio di incontro con l'altro. Espandi ▽
Ogni immagine porta sempre in sé il ritratto intimo di chi l'ha creata. Un racconto corale di voci soliste, un patchwork di più di settanta sguardi personali, di singolari visioni del mondo, frammenti sensibili di un'attualità incerta e mutevole che invita a pensare, a riflettere. Recensione ❯
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La vita di Omar Blondin Diop, attore scelto da Godard per La cinese. Espandi ▽
In una foto di Parigi della fine degli anni '60, lo si può vedere tra la folla, non lontano da Daniel Cohn-Bendit. A Nanterre è uno studente di filosofia e attivista. Preferirebbe leggere Foucault piuttosto che il libretto rosso di Mao, il che non impedisce a Jean-Luc Godard di dargli il ruolo di un esegeta di Mao in La cinese. Proprio come la breve vita di Omar Blondin Diop si è svolta su diversi livelli, Vincent Meessen sovrappone anche i materiali che compongono questo film. Le inquadrature uniscono passato e presente; Parigi, Dakar e Pechino forniscono le ambientazioni; I colori caratteristici di Godard, rosso e blu, la rievocazione di scene tratte da La chinoise. Il livello più alto del film, tuttavia, è la dialettica politica: Léopold Sédar Senghor, tra tutti, poeta e presidente del Senegal indipendente, fautore di Négritude, perseguita i suoi nemici. Nel 1973 Diop muore in un'età scandalosamente giovane, nella prigione di Gorée al largo della costa del Senegal. Recensione ❯
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Il film che ha sbancato il botteghino francese ai tempi del Green Pass. Espandi ▽
Il tirannico Lancillotto-du-Lac e i suoi mercenari sassoni regnano con terrore a Logres. Gli Dei, insultati da questa crudele dittatura, organizzano il ritorno di Arthur Pendragon e l'inizio della resistenza. Riuscirà Arthur a unire i clan ribelli, rovesciare il rivale, riconquistare Kaamelott e riportare la pace sull'isola di Bretagna? Recensione ❯
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Opera prima, questa commedia graffiante, politica, decisamente femminista e allegramente oltraggiosa sul patriarcato e il mondo del lavoro, mette in scena Inès impiegata esemplare, circondata da colleghi maschilisti. In un attimo la sua vita prendere un'altra piega, e Inès diventa finalmente protagonista della sua propria vita assumendo le sue decisioni. Recensione ❯
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Ci sono suggestione e mistero, ma il film, troppo semplice e lineare, pecca di prevedibilità. Horror, Thriller - Francia, Belgio2021. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritorno al cinema del duo di registi francesi Julien Maury e Alexandre Bustillo. Espandi ▽
Già responsabile, tra le altre cose, di un film lucidamente selvaggio come Inside - à l’intérieur e di un’apprezzabile rivisitazione di un classico del meat horror come Leatherface, la coppia registica formata da Alexandre Bustillo e Julien Maury si è sempre contraddistinta per l’intensità dei propri film. Intensità che in questo caso viene in gran parte a mancare in favore di un approccio lineare e con larghi tratti di prevedibilità, con due protagonisti dalla caratterizzazione un po’ generica che vanno a cacciarsi nei guai con la propensione al disstro tipica dei personaggi dell’horror più tradizionale. L’esplorazione della casa abbandonata, immersa nell’acqua e ricca di oggetti abbandonati che sembrano raccontare molte storie, è affascinante e, sebbene un po’ troppo protratta nel tempo, non priva di autentico mistero. Quasi sempre coperti dalla maschera da sub che indossano, i due protagonisti non hanno modo di esprimere con efficacia e sottigliezza le loro doti recitative, ma Camilla Rowe, dei due, sembra la più sensibile. Recensione ❯
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Un pugno in faccia che colpisce lo spettatore e lo spinge con forza all'interno di una storia che non può lasciare indifferenti. Drammatico, Belgio, Romania, Messico2021. Durata 140 Minuti.
Il film è ispirata dalle storie terrificanti delle vittime del cartello della droga e delle loro famiglie, Espandi ▽
Ispirato a eventi reali, La civil rapisce con prepotenza lo spettatore e lo catapulta all’interno di una tragedia che ben presto assume la forma di un incubo: un viaggio intenso e travolgente, cui è impossibile rimanere indifferenti. Frutto di anni di ricerche da parte della regista, la vicenda narrata è una potente e vivida denuncia della tragica situazione in cui verte la città di San Fernando, martoriata dalla violenza dei cartelli. Un film che tiene lo spettatore incollato allo schermo grazie a una narrazione coinvolgente, in cui il ritmo procede a passo alterno: a momenti concitati e carichi di tensione seguono infatti scene più lente e dilatate, che lasciano maggiore spazio all’emotività dei personaggi e raccontano la lunga agonia cui è sottoposta la protagonista, che solo con il tempo e un’infinita dose di pazienza riesce a raccogliere informazioni sui rapitori della figlia. Un racconto di un’incredibile realtà e potenza, cui è impossibile rimanere indifferenti. Recensione ❯
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Un gruppo di ragazzi decide di investire sul proprio territorio e sul valore di comunità. Espandi ▽
Salento, un luogo tanto bello quanto difficile. Un gruppo di giovani decide di legare la propria vita alla terra e di investire tutto su un valore, quello della comunità. E Castiglione diventa il luogo della restanza, l'arte di fermarsi continuando a muoversi e dello stare insieme. Recensione ❯
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Una donna torna nella città della madre e si rende conto che alcuni segreti non la abbandoneranno mai. Espandi ▽
Fabiola, 40 anni, si reca su una piccola isola per far visita alla madre. Il suo intuito le dice che nulla è come sembra e che alcuni segreti potrebbero essere legati a un incidente che, molti anni fa, le ha cambiato la vita. Recensione ❯
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La lotta del movimento contadino contro la realizzazione del grande Canale in Nicaragua. Espandi ▽
È il 2013 quando in Nicaragua il movimento contadino inizia una lotta contro la realizzazione del grande Canale, un progetto che taglierebbe a metà il paese, ai piedi del vulcano, lungo foreste e terreni agricoli. Elba, Doña Chica, Gaby, Elyla e molti altri "minuscoli" contrastano l'arroganza del Potere. Recensione ❯
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La technostar francese racconta il senso del suo mestiere, circondato dal gotha della musica elettronica. Documentario, Gran Bretagna, Belgio2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto intimo dell'uomo dietro la leggenda, del mito dietro la console. Espandi ▽
“Perché mi sono buttato nella house music? Forse mi sbaglio ma penso davvero sia perché ero un grande amante della musica. Amavo la disco, il reggae, la new wave, il punk, il soul. E l’house e la techno sono l’essenza di tutto ciò, messo insieme. La musica house era quella che stavo aspettando”. Con la semplicità che è dei grandi, il deejay Laurent Garnier, anzi la “technostar”, nella perfetta definizione di Georgia Taglietti, storica responsabile della comunicazione di Sónar, sintetizza in poche parole il significato di una figura musicale spesso misinterpretata, quando non sottovalutata. All’opposto della rockstar. Qui Garnier, il nome più grande e riconosciuto della French techno, si lascia seguire e intervistare e filmare in giro per il mondo. Partendo da casa sua, mentre un vecchio trattore nella campagna francese trasloca la sua collezione di dischi: cinquantacinquemila tra vinili e cd, calcolati in generi e metri lineari. Recensione ❯
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Un horror su una ragazza costretta sulla sedia a rotelle che deve fare i conti con un regalo diabolico. Espandi ▽
Una ragazza paraplegica da tre anni riceve in dono un calendario dell'Avvento. Ma ogni giorno, all'apertura del regalo del giorno, deve fare i conti con delle sorprese sempre più inquietanti. Recensione ❯
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Quando nella comunità in cui vive Nikolai arriva Camille, ragazzina ribelle di quindici anni, lui la convince a scappare per andare a vivere insieme nella foresta. Espandi ▽
Nikolaï, che è stato abbandonato nella foresta e vive in un foyer per i giovani senza famiglia ha 16 anni ma sembra più maturo della sua età. Non lega con i compagni ma viene attratto dalla nuova arrivata Camille che è stata abbandonata alla nascita dalla madre e ha un padre che si è fatto una nuova famiglia. Lei ha abortito di recente ma avrebbe voluto tenere il bambino e Nikolaï comprende che ora con lei potrebbe avere il figlio che entrambi desiderano. Serge Mirzabekantz al suo primo lungometraggio mostra una sensibilità non comune sia nei confronti della materia trattata che dei suoi attori. Sono loro, insieme all’ambiente naturale, a riempire produttivamente le inquadrature di un film che, a parte un colpo di scena non poi così necessario nel sottofinale, riflette sulla genitorialità non lasciandosi però mai prevaricare dal contenuto. Il buio che talvolta invade lo schermo è sempre in attesa di una seppur tenue luce che ne attenui il rigore favorendo il percorso di due adolescenti che, seppur incoscientemente come direbbero gli adulti, sentono dentro di sé il bisogno di realizzare una genitorialità di cui loro non hanno potuto godere gli effetti come figli. Recensione ❯
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Nel pacifico mondo del piccolo Nicolas ci sono papà, mamma, la scuola, ma soprattutto il suo gruppo di amici. Ma qualcosa di tremendo sta per accadere! Espandi ▽
Ciò che Nicholas, 9 anni, ama di più è giocare con la sua banda di amici della scuola, Gli Invincibili. Adorabili, ma dispettosi, fanno tutti i tipi di avventure insieme e la vita non potrebbe essere più divertente. Così, quando suo padre viene promosso e annuncia che la famiglia si sta trasferendo nel sud della Francia, il suo mondo va in pezzi. Il piccolo Nicholas non può vivere senza i suoi amici. Ma il branco ha un piano per impedire questo terribile trasferimento: una caccia al tesoro. Recensione ❯
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Un bel dramma famigliare in cui diverse generazioni di donne sperimentano il dolore dell'incomunicabilità. Drammatico, Spagna, Belgio2021. Durata 104 Minuti.
Due giovani ragazze stringono un forte legame che le aiuterà ad affrontare l'adolescenza. Espandi ▽
Esordio al lungometraggio della sceneggiatrice Clara Roquet, Libertad racconta con delicatezza e profondità i drammi familiari, le connessioni e le separazioni di un gruppo di donne intente a fare i conti con i muri invisibili innalzati dall’incomunicabilità. Teresa non riesce a comunicare con la madre Angela a causa dell’insorgere dell’Alzheimer; Nora non è in grado di esprimere a parole la sua frustrazione nei confronti di Teresa e Libertad si dedica a escogitare un piano di fuga per evitare il confronto con una madre verso cui porta un profondo rancore. Al tempo stesso, le barriere che separano le protagoniste del film non sono soltanto intergenerazionali: la distanza si esprime infatti anche attraverso la loro appartenenza a contesti sociali ed economici differenti. In questo film tutto al femminile, permeato da un continuo alternarsi di contatti e allontanamenti, il distacco diventa infine simbolo di cambiamento e rinascita: la nascita di due donne che, abbandonata l’adolescenza, porteranno per sempre con sé le connessioni e i silenzi del loro passato. Recensione ❯
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