Giuditta Rissone ha calcato la scena teatrale fin da bambina. La storia del teatro 'all'italiana' è caratterizzata da famiglie che, di generazione in generazione, hanno fatto vivere personaggi e situazioni della tradizione popolare e non. Espandi ▽
Talento recitativo versatile, molto apprezzato dai critici e dal pubblico, Giuditta agli inizi degli anni Venti entrò come prima attrice giovane nella compagnia di Dario Niccodemi, lavorando successivamente al fianco di Luigi Almirante, Sergio Tofano e infine Vittorio De Sica, che molto deve ai suoi insegnamenti sul palcoscenico; dal teatro di prosa alla rivista Za-Bum, con la sua voce ha interpretato personaggi drammatici quanto comici; ma il canto no, la terrorizzava, e fu Vittorio a incoraggiarla, a darle letteralmente il là per duettare insieme sulle note della canzone finale dello spettacolo Teddy e il suo partner che, grazie al 78 giri conservato nell'archivio di famiglia, torna a risuonare dopo quasi settant'anni. Vittorio, l'amore della sua vita, il padre di Emi, figlia amata che oggi racconta, seguendo il filo dei ricordi, l'attrice e la mamma Titta. Fotografie, rari manifesti e oggetti, ma anche film di famiglia che restituiscono un quadro inedito di un gruppo familiare insolito; i Rissone, teatranti sì, ma piemontesi, tutti d'un pezzo da un lato, e i De Sica, piccolo borghesi sì, ma con uno spirito napoletano fortemente anarchico dall'altro. Nel documentario si ripercorrono le tappe della carriera dell'attrice, ma anche quelle della vita di una donna.