Lux Æterna

Film 2019 | Drammatico 50 min.

Regia di Gaspar Noé. Un film Da vedere 2019 con Charlotte Gainsbourg, Béatrice Dalle, Abbey Lee, Claude-Emmanuelle Gajan-Maull. Cast completo Titolo originale: Lux Æterna. Genere Drammatico - Francia, 2019, durata 50 minuti. - MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 28 maggio 2019

Al Box Office Usa Lux Æterna ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 35,3 mila dollari e 9 mila dollari nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,92/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,38
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO SÌ
Provocazione colta ma incauta che si accontenta di variazioni su ritornelli già noti.
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 21 maggio 2019
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 21 maggio 2019

Beatrice Dalle dirige un film sulla caccia alle streghe che ha come protagonista Charlotte Gainsbourg, ma il produttore e il direttore della fotografia sono in combutta per estromettere Beatrice dal set. Quando finalmente si riesce a girare la scena clou del film, qualcosa va storto.

Ingaggiato da Yves Saint Laurent per realizzare un film promozionale di 15 minuti, il provocatore per antonomasia Gaspar Noé trasforma un progetto di natura commerciale abortito nei 50 minuti di Lux Æterna, oggetto inafferrabile a metà strada tra metacinema e contorsione intellettuale.

Sarebbe sufficiente la citazione di Dostoevskij sull'estasi che precede una crisi epilettica, posta in apertura del film, per capire chi sia Gaspar Noé. Anziché optare per un'indicazione chiara sui rischi - che andrebbero evidenziati - a cui va incontro un epilettico di fronte ai dieci minuti conclusivi di Lux Æterna, sequenza di sole luci stroboscopiche e bassi tonitruanti, Noè sceglie la citazione colta e gioca sul dubbio gusto di utilizzarla in un simile contesto.

Ma d'altronde si parla dello stesso regista che ha portato a Cannes un film hardcore in 3D, Love, che ha scioccato con lo stupro e la vendetta di Irréversible, che ha trasformato il ritrovo di un gruppo di ballo in un'atroce carneficina in Climax. Gaspar Noé nasce, prolifera e sguazza nella provocazione, consapevole di dividere e di essere amato almeno quanto è odiato dall'opinione pubblica. Se nell'ultimo Climax prevaleva il lato più concettuale del suo épater les bourgeois qui le maglie strette che hanno dato vita al progetto impediscono all'estro di Noé di volare libero da vincoli.

Il montaggio di immagini e parole di Carl Theodor Dreyer e Rainer Werner Fassbinder, ad uso e consumo dei più cinefili tra i suoi spettatori, incorniciano un film che lavora sulla suggestione e si compiace della propria incompiutezza. La strega come riscatto del femminino, l'effetto della sua trasgressione sulla società e la reazione di quest'ultima sono spunti già sviscerati abbondantemente in passato, almeno quanto il cortocircuito tra set e realtà.

Ma Noé si accontenta di variazioni su ritornelli già noti, a colpi di split screen e brevi partecipazioni di un cast al solito sexy e à la page (qui, oltre alle protagoniste "maledette", sfila anche Abbey Lee, attrice e modella già vista in The Neon Demon di Nicholas Winding Refn). Finché, inevitabilmente e prevedibilmente, Lux Æterna si infila a tutta velocità nel cliché del film che diviene più reale del reale, con uno sbocco thriller che si interrompe appena il motore del film si è innescato. Restano solo le citazioni, eleganti e provocatorie, i giochini da filmmaker e il fascino di due attrici talmente "personaggi" da finire spesso per bucare la quarta parete e interpretare se stesse, come Beatrice Dalle e Charlotte Gainsbourg.Il loro dialogo di fronte alla macchina da presa, in cui confrontano le proprie carriere e i propri fidanzati senza freni inibitori né edulcorazioni, resta il punto più alto del film.

Probabilmente Noé avrebbe dovuto insistere maggiormente sulla sua natura di mockumentary, sullo scontro tra dimensione pubblica e privata delle sue attrici. Così Lux Æterna resta sostanzialmente materiale da videoinstallazioni o da interstizi del programma di un festival, un'operazione rivolta a impressionare chi già è stato catturato dalla rete di Noé più che indirizzata al pubblico nel suo complesso.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 1 novembre 2022
Matteo Marelli
Film TV

Su un set due donne, Béatrice Dalle e Charlotte Gainsbourg, regista e attrice, si confrontano sulla stregoneria. Dopo la pausa riprende l'ipnotica ed estrema lavorazione della scena. La fine è catastrofica. Scrive l'ultimo Artaud - in una prosa straziata da neologismi, allitterazioni, imprecazioni, invettive, preghiere, glossolalie che sfugge qualsiasi classificazione -: «Credo solo all'evidenza di [...] Vai alla recensione »

martedì 21 maggio 2019
Cristina Piccino
Il Manifesto

La luce eterna è quella divina e quella del cinema, entrambe inseparabili dalle fiamme infernali, dalle tribolazioni e il dolore: si apre su un catalogo di strumenti di tortura della santa inquisizione Lux Aeterna di Gaspar Noé, presentato fuori concorso a Cannes, e con le immagini del rogo dell'anziana «strega» di Dies Irae di Dreyer: l'attrice dovette passare due ore legata al palo affinché la scena [...] Vai alla recensione »

martedì 21 maggio 2019
Giampiero Raganelli
Filmidee

Sempre più ambizioso e provocatorio, Gaspar Noé approda al Festival di Cannes con Lux Æterna, mediometraggio in cui cerca il confronto nientemeno che con Carl Theodor Dreyer e il suo Dies irae, di cui viene ripresa l'agghiacciante sequenza del rogo in cui l'anziana donna condannata per stregoneria viene arsa viva mentre maledice gli astanti, il volto sofferente e lancinante come quello di Renée Falconetti [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 maggio 2019
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Histoire(s) du cinéma quasi godardiane. Dove la scrittura non può vivere senza le immagini. E viceversa. Quasi una didascalia/quadro come in Questa è la mia vita. Con Godard che diventa traccia ispiratrice. Chi fa i film sono i morti viventi. Chiamato solo per nome. Come Dreyer e Fassbinder. E tutto il cast nei titoli di coda. 50 minuti ubriacanti. Che sradicano ogni forma.

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