giovanni morandi
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venerdì 13 ottobre 2023
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7000 giri ma pochi di vera corsa
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Le Mans 66 (la grande sfida), ovvero, quando la Ford, "barando" leggermente, interruppe il dominio delle Ferrari.
Questo film recente-2019- (ma non all'altezza del più realistico "La 24 ore di Le Mans" del 71 diretto da Lee H. Katzin, che sostituì sul set John Sturges- col grande Steve McQueen-), "molto americano", diretto da James Mangold, racconta, in maniera, leggermente romanzata, le vicende che precedettero e la famosa gara francese di durata.
Alla 24 Ore di Le Mans 1966, Kenny Miles (Christian Bale) ha un problema alla partenza ma rimonta; tuttavia la vera problematica di Le Mans (che Shelby ha spiegato a Iacocca quando fu ingaggiato) non è la velocità, bensì la resistenza, tanto della macchina quanto dell'uomo; nel corso della gara le Ferrari schierate vengono eliminate tutte, compresa la Ferrari 330 P3 ufficiale di Lorenzo Bandini, quando questi brucia il motore in un duello con Miles.
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Le Mans 66 (la grande sfida), ovvero, quando la Ford, "barando" leggermente, interruppe il dominio delle Ferrari.
Questo film recente-2019- (ma non all'altezza del più realistico "La 24 ore di Le Mans" del 71 diretto da Lee H. Katzin, che sostituì sul set John Sturges- col grande Steve McQueen-), "molto americano", diretto da James Mangold, racconta, in maniera, leggermente romanzata, le vicende che precedettero e la famosa gara francese di durata.
Alla 24 Ore di Le Mans 1966, Kenny Miles (Christian Bale) ha un problema alla partenza ma rimonta; tuttavia la vera problematica di Le Mans (che Shelby ha spiegato a Iacocca quando fu ingaggiato) non è la velocità, bensì la resistenza, tanto della macchina quanto dell'uomo; nel corso della gara le Ferrari schierate vengono eliminate tutte, compresa la Ferrari 330 P3 ufficiale di Lorenzo Bandini, quando questi brucia il motore in un duello con Miles. In pista si succedono incidenti e pericoli; per ovviare ai freni bruciati (unico vero difetto della Ford), Shelby ( Matt Damon), ex pilota e preparatore artigianale di auto sportive, e Miles sfruttano un vuoto nel regolamento, che permette di sostituire i pezzi rotti, ma non delinea i limiti dell'operazione, quindi la squadra cambia tutto l'apparato frenante; a nulla valgono le proteste di Ferrari, presente alla corsa. Miles brucia record dopo record, ma Leo Beebe (vice-Presidente e Direttore della squadra corse Ford) impone a Shelby di farlo rallentare, per permettere anche alle altre due GT40 in gara di raggiungerlo e tagliare il traguardo insieme per avere un maggiore impatto pubblicitario; Shelby lascia la decisione finale a Miles, che alla fine rallenta per farsi affiancare dai compagni. Egli giunge sul traguardo per primo, ma sceso dall'auto scopre amaramente che la vittoria viene assegnata alla Ford GT40 di Bruce McLaren, poiché partendo più indietro in griglia ha percorso più chilometri.
Il film vinse l'Oscar ed altri premi, ma anche se i due attori sono bravi, prevale la fantasia, tipo il "furto" dei cronometri ai box Ferrari, con un "pizzico" di nazionalismo Yankee, e, a me, anche perché non si da il giusto spazio alle riprese della corsa, ed ai veri appassionati del motorsport la pellicola non pare granché, con un unico episodio, molto azzeccato e realistico: l'incontro dei rappresentanti della Ford con Enzo Ferrari e l'offerta di acquisto della fabbrica di Maranello, per 10 milioni di dollari (o qualcosa di simile).
Come tutti sanno il Drake rifiuto', mandando a quel paese "quel porco di Henry Ford II...", considerato che non gli concedeva di occuparsi del reparto corse.
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stenoir
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giovedì 19 agosto 2021
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rombo di motori e battito di cuori
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Matt Damon e Christian Bale interpretano rispettivamente Carroll Shelby e Ken Miles. Shelby, vincitore della 24 ore di Le Mans nel 1959, si trova costretto ad abbandonare le gare automobilistiche per un problema cardiaco e fonda la propria casa automobilistica: la Shelby-American; Miles, ex veterano di guerra, meccanico, pilota dilettante, scontroso, burbero e “testa calda”, ha moglie e un figlio da mantenere. Le loro figure si incontreranno per dare vita a un evento che sarà uno spartiacque nello sport delle corse a quattro ruote. Le scene relative alle gare, girate con dovizia e ottimamente montate, sono uno dei punti di forza del film. Oltre a Shelby e Miles, gli altri due personaggi meritevoli di essere citati (d’altronde il titolo originale è proprio Ford v Ferrari), determinanti per lo sviluppo motoristico del novecento e protagonisti di questa “Grande Sfida”, sono: Enzo Ferrari (interpretato da Remo Girone) e Henry Ford II -nipote di quell’Henry Ford, uomo fondamentale per la nascita del mezzo di locomozione più diffuso al mondo-.
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Matt Damon e Christian Bale interpretano rispettivamente Carroll Shelby e Ken Miles. Shelby, vincitore della 24 ore di Le Mans nel 1959, si trova costretto ad abbandonare le gare automobilistiche per un problema cardiaco e fonda la propria casa automobilistica: la Shelby-American; Miles, ex veterano di guerra, meccanico, pilota dilettante, scontroso, burbero e “testa calda”, ha moglie e un figlio da mantenere. Le loro figure si incontreranno per dare vita a un evento che sarà uno spartiacque nello sport delle corse a quattro ruote. Le scene relative alle gare, girate con dovizia e ottimamente montate, sono uno dei punti di forza del film. Oltre a Shelby e Miles, gli altri due personaggi meritevoli di essere citati (d’altronde il titolo originale è proprio Ford v Ferrari), determinanti per lo sviluppo motoristico del novecento e protagonisti di questa “Grande Sfida”, sono: Enzo Ferrari (interpretato da Remo Girone) e Henry Ford II -nipote di quell’Henry Ford, uomo fondamentale per la nascita del mezzo di locomozione più diffuso al mondo-. Le Mans ’66 è una storia sì di sport, ma anche di rivincita, di dedizione e voglia di raggiungere i propri obiettivi e spingersi oltre il limite, anche umano. Del resto, come ci fa sapere lo stesso Carrol Shelby, “… A 7000 giri al minuto tutto svanisce. La macchina diventa senza peso. Scompare…”
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enzo70
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lunedì 16 novembre 2020
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un film con i giri sempre al massimo
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Una storia vera di passione, coraggio e sport. Quella che portò il pilota Ken Miles a vincere con la Ford la 24 ore di Le Mans. In quegli anni la macchina che vinceva era sempre una, quella con il cavallino rosso, la macchina di Enzo Ferrari, la tecnologia applicata alla maniacalità dell’artigianato. Dall’altra parte il colosso di Detroit, la casa automobilistica che più di tutte incarnava il sogno americano, di un benessere per tutti. Due concetti di automobile del tutto opposti, una vincente e per pochi, l’altra banale nelle sue standardizzazioni. In mezzo un ex pilota che progetta automobili, con la passione di Ferrari. E quando viene ingaggiato da Henry Ford e riesce ad imporre le sue regole e la splendida follia di Ken Miles porta la macchina americana ad una impensabile vittoria.
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Una storia vera di passione, coraggio e sport. Quella che portò il pilota Ken Miles a vincere con la Ford la 24 ore di Le Mans. In quegli anni la macchina che vinceva era sempre una, quella con il cavallino rosso, la macchina di Enzo Ferrari, la tecnologia applicata alla maniacalità dell’artigianato. Dall’altra parte il colosso di Detroit, la casa automobilistica che più di tutte incarnava il sogno americano, di un benessere per tutti. Due concetti di automobile del tutto opposti, una vincente e per pochi, l’altra banale nelle sue standardizzazioni. In mezzo un ex pilota che progetta automobili, con la passione di Ferrari. E quando viene ingaggiato da Henry Ford e riesce ad imporre le sue regole e la splendida follia di Ken Miles porta la macchina americana ad una impensabile vittoria. Un bel film che si avvale di due straordinari interpreti, Matt Damon e Christian Bale, in perfetta forma e sintonia. La sfida di Le Mans fu vinta dalla Ford, ma il vero vincitore di questo film è l’Italia ed un uomo che ha sempre incarnato il modello vincente del nostro Paese, Enzo Ferrari.
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belliteam
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lunedì 16 novembre 2020
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ford vs ferrari, e a vincere e'' il cinema
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E' sempre complicato riuscire a fare bei film con soggettiva lo sport: in pochi ci sono riusciti: "momenti di gloria" era stato il precursore, poi e' arrivato "fuga per la vittoria" con Pele', e rimanendo nel campo automobilistico negli ultimi anni molto apprezzato e' stato "Rush" con la sfida Lauda/Hunt.
E anche in Le Mans '66 girato da James Manegold (Wolverine) di sfida si tratta, tra il gruppo Ford, non avvezzo alle corse, e il mito Ferrari plurivincitrice a Le Mans. La ricostruzione dei circuiti, delle macchine (con la gt40 protagonista) le tute, e tutti i dettagli sono stati meticolosamente curati. I personaggi anche, con Matt Damon nei panni di Shelby, e Christian Bale ad interpretare il talentuoso pilota Ken Miles, mal digerito dalla proprieta' Ford, ma il cui intuito sara' poi devisivo nel dare la svolta alla rincorsa della Ford alla vittoria a Le Mans.
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E' sempre complicato riuscire a fare bei film con soggettiva lo sport: in pochi ci sono riusciti: "momenti di gloria" era stato il precursore, poi e' arrivato "fuga per la vittoria" con Pele', e rimanendo nel campo automobilistico negli ultimi anni molto apprezzato e' stato "Rush" con la sfida Lauda/Hunt.
E anche in Le Mans '66 girato da James Manegold (Wolverine) di sfida si tratta, tra il gruppo Ford, non avvezzo alle corse, e il mito Ferrari plurivincitrice a Le Mans. La ricostruzione dei circuiti, delle macchine (con la gt40 protagonista) le tute, e tutti i dettagli sono stati meticolosamente curati. I personaggi anche, con Matt Damon nei panni di Shelby, e Christian Bale ad interpretare il talentuoso pilota Ken Miles, mal digerito dalla proprieta' Ford, ma il cui intuito sara' poi devisivo nel dare la svolta alla rincorsa della Ford alla vittoria a Le Mans. In definitiva 2h 30' di pellicola per gli amanti nostalgici delle corse dei vecchi tempi, che amano il cinema per quella che e' una ricostruzione di un fatto vero, e di una sfida tra due colossi dell'automobilismo mondiale.
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wilson
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sabato 31 ottobre 2020
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buon film
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Ottimo film, ben fatto e ben interpretato come solo gli americani sanno fare questo genere... Peccato per la solita propaganda Usa
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wilson
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sabato 31 ottobre 2020
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Ottimo film, ben fatto e ben interpretato come solo gli americani sanno fare questo genere... Peccato per la solita propaganda Usa
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marcloud
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lunedì 18 maggio 2020
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come battere la ferrari
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La rivalità tra la Ford e la Ferrari giocata sul circuito di Le Mans. Il racconto della storia di Carroll Shelby e del suo amico collaudatore Ken Miles. Film intenso e costruito bene. Più che piacevole.
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felicity
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lunedì 6 aprile 2020
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un film meravigliosamente pieno e leggero
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Va riconosciuta a Mangold una capacità di messa in scena degna di un grande racconto hollywoodiano, in grado di esprimersi al meglio sia attraverso sorprendenti sequenze spettacolari sia nei momenti più intimi e delicati.
Un film orgogliosamente fuori tempo, nel bene e nel male. Forse incapace di riflettere e veicolare urgenze prettamente contemporanee eppure, proprio per questo, in grado di ambire ad un'atemporalità che è prerogativa dei grandi classici.
Le Mans ‘66 è un film che parla di supereroi che non possono integrarsi fino in fondo in questo mondo perché troppo puri, troppo autentici. Carroll e Ken costruiscono l’epica, la vivono con tutto il peso della vita e del talento.
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Va riconosciuta a Mangold una capacità di messa in scena degna di un grande racconto hollywoodiano, in grado di esprimersi al meglio sia attraverso sorprendenti sequenze spettacolari sia nei momenti più intimi e delicati.
Un film orgogliosamente fuori tempo, nel bene e nel male. Forse incapace di riflettere e veicolare urgenze prettamente contemporanee eppure, proprio per questo, in grado di ambire ad un'atemporalità che è prerogativa dei grandi classici.
Le Mans ‘66 è un film che parla di supereroi che non possono integrarsi fino in fondo in questo mondo perché troppo puri, troppo autentici. Carroll e Ken costruiscono l’epica, la vivono con tutto il peso della vita e del talento. Sono talmente grandi che non hanno neanche bisogno di “arrivare primi”. Non sono come i “colletti bianchi” che pianificano, calcolano, mentono. Gli altri potranno pure scrivere la Storia, ma non raggiungeranno mai la Poesia. Quella spetta a James Mangold e ai suoi personaggi. La Poesia è davanti ai nostri occhi, nel dettaglio di un cappello abbandonato per sempre, nei punti di fuga di uno specchietto retrovisore, nelle luci notturne di una pista vuota. È tutta dentro questo film meravigliosamente pieno e leggero. Sospeso tra l’asfalto e l’orizzonte. Tra il sacrificio e la vittoria. Bellissimo.
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fabio
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lunedì 2 marzo 2020
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il fascino dei motori
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Avvincente film sul mondo delle corse d'auto e sui suoi protagonisti. il film ricostruisce bene un episodio passato alla storia (quando la Ford vinse, unica volta nella storia, la 24 ore di le mans).
Mangold riesce bene nelle scene d'azione: belle inquadrature e sonoro, l'adrenalina è assicurata.
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Avvincente film sul mondo delle corse d'auto e sui suoi protagonisti. il film ricostruisce bene un episodio passato alla storia (quando la Ford vinse, unica volta nella storia, la 24 ore di le mans).
Mangold riesce bene nelle scene d'azione: belle inquadrature e sonoro, l'adrenalina è assicurata.
Meno riuscito il compito di trasmettere la passione, il mistero che spinge gli uomini al limite ed oltre.
Più efficace è stato "Veloce come il vento" di Rovere, dove senti la puzza dell'olio e della benzina ma trovi il taglio psicologico, l'umano è davvero protagonista.
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fabio
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lunedì 2 marzo 2020
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il fascino dei motori
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Avvincente film sul mondo delle corse d'auto e sui suoi protagonisti. il film ricostruisce bene un episodio passato alla storia (quando la Ford vinse, unica volta nella storia, la 24 ore di le mans).
Mangold riesce bene nelle scene d'azione: belle inquadrature e sonoro, l'adrenalina è assicurata.
Meno riuscito il compito di trasmettere la passione, il mistero che spinge gli uomini al limite ed oltre.
Più efficace è stato "Veloce come il vento" di Rovere, dove senti la puzza dell'olio e della benzina ma trovi il taglio psicologico, l'umano è davvero protagonista.
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