Titolo originale | Vita and Virginia |
Anno | 2018 |
Genere | Biografico, Drammatico, Sentimentale |
Produzione | Gran Bretagna, Irlanda |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Chanya Button |
Attori | Gemma Arterton, Elizabeth Debicki, Isabella Rossellini, Rupert Penry-Jones, Peter Ferdinando Emerald Fennell, Gethin Anthony, Rory Fleck Byrne, Karla Crome, Adam Gillen, Brenock O'Connor, Amelie Metcalfe, Darren Dixon, Sam Hardy (III), Jane McGrath, Nathan Stewart-Jarrett, Thalia Heffernan. |
MYmonetro | 2,76 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 luglio 2019
L'amicizia e le implicazioni sentimentali tra la scrittrice Virginia Woolf e Vita Sackville-West, la relazione che ha ispirato il romanzo "Orlando". Al Box Office Usa Vita & Virginia ha incassato 4 mila dollari .
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CONSIGLIATO SÌ
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Londra, 1922. Vita Sackville-West, aristocratica mondana che ama le donne e gli abiti maschili, nutre un'ammirazione letteraria per Virginia Woolf, scrittrice rivoluzionaria e fragile che soffre di crisi depressive e ha un bisogno vitale di scrivere. Un'esclusiva serata letteraria diventa l'occasione per Vita di raggiungere il suo obiettivo. Introdotta nel mondo di Virginia se ne innamora follemente. Tra andate e ritorni, lettere e romanzi, passione ardente e crisi di gelosia, Vita e Virginia cominciano una relazione sentimentale che sfida le convenzioni sociali e i rispettivi matrimoni. Dalla loro unione, carnale e artistica, nascerà "Orlando", una biografia fantastica e una riflessione avanguardista sul genere e sull'arte. Un'opera magistrale di Virginia Woolf in cui l'eroe, doppio riconoscibile di Vita, attraversa i secoli e cambia sesso.
Ispirato alla pièce di Eileen Atkins, a sua volta adattata dal fitto carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West, Vita & Virginia è la genesi amorosa di un capolavoro letterario.
Chanya Button punta in alto e su una delle figure più celebri del XX secolo, di cui mette in scena un episodio biografico e la creazione di un'opera ("Orlando"). Il risultato è un film decisamente più riuscito di Colette ma lontano dalla compiutezza di A Quiet Passion, biopic consacrato da Terence Davies a Emily Dickinson.
Vita & Virginia è un (doppio) ritratto che contiene la promessa di quello che avrebbe voluto essere ma che non ha saputo essere davanti a due personalità forti e decisamente differenti. Perfino i loro nomi sembrano confermare il contrasto. Da una parte della barricata, Vita, due sillabe che da sole sono sufficienti a dire l'impetuosa vitalità di questa aristocratica inglese, romanziera e poetessa sposata con un diplomatico ma apertamente omosessuale, che Virginia giudicò in principio "piuttosto maldestra e sgradevole".
Dall'altra, Virginia, ieratica e virginale, vulnerabile e riservata, regina inaccessibile della letteratura inglese. Una donna sempre tra due frontiere come i suoi romanzi. Il matrimonio con Leonard Woolf non sancì mai la sua eterosessualità, l'amore saffico per Vita non provò mai la sua omosessualità. Tra le sue pagine d'altronde ci si addormenta uomo e ci si risveglia donna. Con "Orlando", uscito nel 1929, la scrittrice definì l'androginia la forma perfetta, l'unione bilanciata di uomo e donna, difendendo a spada (e penna) tratta l'ambiguità sessuale di Vita Sackville-West, a cui il libro era dedicato e con la quale ebbe una relazione e un'amicizia profonda.
Sul filo della loro corrispondenza, si delineano le nuance e i profili di due donne travolgenti e audaci che trascesero il ruolo al quale le costringevano i costumi e le convenzioni. Vita, la viaggiatrice intrepida, rivela i suoi dubbi di scrittrice e la sua ricerca di solitudine, Virginia, si scopre meno celestiale di quello che la leggenda perpetua. Ma è soprattutto sul loro sentimento che si concentra il film di Chanya Button, indecisa tra romanzo erotico e serie TV, incerta a chi affidare, la relazione al cuore della storia. Chi riferisce allo spettatore? Chi ha ispirato "Orlando", la grande seduttrice lesbica e scrittrice modesta, o l'autrice di "Orlando", donna delicata e autrice energica?
La regista britannica alla sua seconda prova tenta un film epistolare che offre un'evasione flou alla cronaca di un amore e delle sue stazioni: la passione, la consuetudine, l'abisso. A perdersi nell'esagerata (e letterale) sfocatura, è lo sguardo acuto delle protagoniste sul mondo intellettuale del loro tempo e soprattutto la ragione che le univa più dell'attrazione fisica. Se per Vita la letteratura assomigliava a una sfida, per Virginia si trattava di un'immersione dolorosa nel profondo di sé.
Elizabeth Debicki, gigantesca di fronte a Gemma Arterton, incarna una Virginia Woolf eterea e celebrale che non ha bisogno di nasi posticci (The Hours) per trovare l'angoscia esistenziale e la propensione eccezionale alla vita del suo personaggio. Vita & Virginia prova ad alleggerire la tradizione del film britannico in costume con esperimenti formali e slittamenti musicali (elettronici), dimostrando che il biopic d'autori o di autrici (queer) ha un bell'avvenire davanti. Non resta che aspettarne uno bello davvero. Un film che "molli gli ormeggi, liberi il desiderio frenato e represso perché finalmente si possa spendere e consumare".
Un film poetico, emozionante, ben fatto e necessario culturalmente e per quanto riguarda l'accettarsi. La travolgente storia d'amore tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West, due personaggi diversi, ma avanti nei tempi. Una regia delicata, rispettosa, fatta di contrasti, di riflessi, di sguardi, di carezze. Gigantesca Elizabeth Debicki come Virginia Woolf supportata dalla sempre [...] Vai alla recensione »