lucainvernizzi
|
sabato 19 maggio 2018
|
prevedibile ma che incanta
|
|
|
|
Le attese erano tante. Taluni (politici) hanno denigrato il film a prescindere e prima di averlo visto. Altri lo osannano per la valenza politica che leggono e che in realtà ha meno di quanto dovrebbe/potrebbe. Cinematograficamente su regge su un budget notevolissimo e un cast altrettanto di spicco. Su tutti ovviamente Servillo che si sbizzarrisce interpretando addirittura più personaggi. Davvero non male anche le prestazioni attoriali di Scamarcio e di E.S. Ricci.
I giovani però nel vederlo direbbero senz'altro che è tanta roba. Tanto di tutto. Donne e donnine esaltate da una fotografia del solito inappuntabile Bigazzi. Tutto si riempe e la trovata della divisione in due parti è tanto ruffiana quanto inutile nell'economia complessiva del risultato.
[+]
Le attese erano tante. Taluni (politici) hanno denigrato il film a prescindere e prima di averlo visto. Altri lo osannano per la valenza politica che leggono e che in realtà ha meno di quanto dovrebbe/potrebbe. Cinematograficamente su regge su un budget notevolissimo e un cast altrettanto di spicco. Su tutti ovviamente Servillo che si sbizzarrisce interpretando addirittura più personaggi. Davvero non male anche le prestazioni attoriali di Scamarcio e di E.S. Ricci.
I giovani però nel vederlo direbbero senz'altro che è tanta roba. Tanto di tutto. Donne e donnine esaltate da una fotografia del solito inappuntabile Bigazzi. Tutto si riempe e la trovata della divisione in due parti è tanto ruffiana quanto inutile nell'economia complessiva del risultato.
Tre stelle per Servillo. Meglio Loro 1 che Loro 2 per una certa stanchezza nella sceneggiatura del 2 e una ridondanza di cose già viste.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucainvernizzi »
[ - ] lascia un commento a lucainvernizzi »
|
|
d'accordo? |
|
lucascialo
|
lunedì 21 maggio 2018
|
sorrentino ci dipinge a suo modo il decandentismo berlusconiano
|
|
|
|
Se dieci anni fa con Il Divo, Paolo Sorrentino ci ha dipinto, col suo stile pittoresco e stucchevole, ma allo stesso tempo realista e riuscito, gli ultimi anni della carriera politica del personaggio più controverso della Repubblica italiana, con questa pellicola ci fa immergere nel decadentismo berlusconiano. Quello consumatosi nella seconda metà degli anni 2000, fatto di festini a luci rosse con ragazze assoldate per far divertire "Lui" e chi gli sta intorno, lacchè, arrivisti, ville sfarzose, fiumi di droga. Sorrentino pone in primo piano "loro" appunto, quelli che circondano "Lui". Un imprenditore di successo pieno di sé, prestatosi alla politica per non lasciare il Paese ai "comunisti", i quali però gli hanno scippato il governo, che va assolutamente riconquistato.
[+]
Se dieci anni fa con Il Divo, Paolo Sorrentino ci ha dipinto, col suo stile pittoresco e stucchevole, ma allo stesso tempo realista e riuscito, gli ultimi anni della carriera politica del personaggio più controverso della Repubblica italiana, con questa pellicola ci fa immergere nel decadentismo berlusconiano. Quello consumatosi nella seconda metà degli anni 2000, fatto di festini a luci rosse con ragazze assoldate per far divertire "Lui" e chi gli sta intorno, lacchè, arrivisti, ville sfarzose, fiumi di droga. Sorrentino pone in primo piano "loro" appunto, quelli che circondano "Lui". Un imprenditore di successo pieno di sé, prestatosi alla politica per non lasciare il Paese ai "comunisti", i quali però gli hanno scippato il governo, che va assolutamente riconquistato. Così come va riconquistata sua moglie, ferita nell'orgoglio dai suoi atteggiamenti superficiali e tradimenti. Lo sfarzo e quel mondo dorato non le fanno più effetto. Ciò che cerca è quella sincerità e consistenza nel loro rapporto ormai perduta da tempo. La prima ora è dunque dedicata a questi "loro", così arrivisti e buffi, affannati nel loro mondo fatto di cose materiali, superficiali, perversioni. Sorrentino utilizza gli stessi pastelli de La grande bellezza, quelli che non riesce più a mollare dopo l'Oscar e che sono diventati un marchio di fabbrica. Proprio come capitò al suo mentore Fellini dopo il capolavoro La dolce vita. Che, di fatto, non gli faranno più fare un film dello stesso spessore. Qui agli sfarzi de La grande bellezza, il regista napoletano aggiunge scene di sesso esplicito. Caricando ancora più la mano sulle tinte del decadentismo più becero e squallido. A manovrare ragazze disposte a vendere il proprio corpo per raggiungere il proprio scopo è Sergio Morra, interpretato da Riccardo Scamarcio, l'imprenditore di Taranto che procurava la "carne fresca ai potenti di turno in cambio di favori. Con l'ambizione di arrivare tra la gente che conta, stanco di restare confinato a Taranto. Viene disprezzato perfino dal padre, che non ha mai vinto un appalto, ma almeno agiva onestamente. C'è anche un personaggio al di sopra di "Lui", che non a caso viene definito Dio e del quale non viene celata l'identità. Si vede solo un uomo con un asciugamani sulla faccia parlare con un microfono. Per non farsi riconoscere la voce. Dopo questa prima ora da Sodoma e Gomorra, perversione misto ad arrivismo, appare Lui, Silvio Berlusconi. Nella sua sontuosa villa in Sardegna. Ad interpretarlo l'istrionico e camaleontico Tony Servillo. Da anni fedele compagno di viaggi di Sorrentino. L'interpretazione è inutile dirlo ottima, sebbene il trucco non sia riuscitissimo. C'è anche il fedele menestrello, Mariano Apicella, utilizzato come fosse un Juke Boxe da Lui. Mentre Veronica Lario è interpretata da una azzeccatissima Elena Sofia Ricci. Appare anche Noemi Letizia, il cui scandalo finirà per essere la punta di un gigantesco iceberg. Insomma, tra personaggi reali, verosimili ed inventati, questo primo episodio ci accompagna così a ciò che sarà il secondo. Se con Il Divo Sorrentino ha cercato di rendere concreti e reali i tanti sospetti che hanno ruotato per anni intorno ad Andreotti, con Loro 1 e Loro 2 il regista napoletano si limita a trasporre ciò che sappiamo già. Una realtà già di per sé così eccentrica da rendere questa trasposizione colorita pure superflua e disinnescata dal suo intento. Berlusconi e i suoi vizi sono già storia raccontata a dovere da cronache e inchieste giornalistiche. Tanto da essere loro stessi già un film narrato. Un pò quanto accadde con Il Caimano di Nanni Moretti, il quale però quanto meno costruì intorno al racconto sull'ascesa al potere del Cavaliere, una storia gradevole ed inventata. Sorrentino, quindi, ci dice quello che conosciamo già. E dunque nella fattispecie, la sua regia sontuosa ed esasperata, appare ancor di più superflua, autoreferenziale, se non fuorviante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucascialo »
[ - ] lascia un commento a lucascialo »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
lunedì 7 ottobre 2019
|
una grande storia di solitudine e caduta
|
|
|
|
Un racconto di caduta e perdizione che che mettendo a confronto l’amarezza dei sentimenti con una vertiginosa spirale di edonismo re-immagina e trasforma alcune delle più incredibili pagine della recente storia italiana in un racconto perfettamente e squisitamente sorrentiniano, certamente corrosivo ed emozionante, ma che difficilmente potremmo reputare verosimile se non avessimo letto i giornali negli ultimi dieci anni.
Il film tuttavia è troppo schiacciato tra una descrizione piuttosto compiaciuta del sottobosco di nani e ballerine che vive ai margini del potere e la voglia di raccontare Silvio Berlusconi in una maniera non convenzionale, tra la farsa e tenerezza.
[+]
Un racconto di caduta e perdizione che che mettendo a confronto l’amarezza dei sentimenti con una vertiginosa spirale di edonismo re-immagina e trasforma alcune delle più incredibili pagine della recente storia italiana in un racconto perfettamente e squisitamente sorrentiniano, certamente corrosivo ed emozionante, ma che difficilmente potremmo reputare verosimile se non avessimo letto i giornali negli ultimi dieci anni.
Il film tuttavia è troppo schiacciato tra una descrizione piuttosto compiaciuta del sottobosco di nani e ballerine che vive ai margini del potere e la voglia di raccontare Silvio Berlusconi in una maniera non convenzionale, tra la farsa e tenerezza.
Se Berlusconi è già la migliore parodia di se stesso – è già in un certo senso la maschera di se stesso, ed è per questo letteralmente inimitabile – il registro del film rimane sempre instabile e fino alla fine incerto. Dalla commedia, alla parodia un po’ pecoreccia, al mélo romantico, al tono vagamente esistenzialista dell’uomo solo, Loro non riesce mai veramente a trovare la quadra del proprio sguardo.
E tuttavia non è il limite del film, questo è forse proprio l’aspetto che lo conduce in modo più prossimo al suo oggetto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
venerdì 27 aprile 2018
|
fra loro e lui chi è peggio ?
|
|
|
|
Sono andato a vedere questo film con una certa perplessità . L'argomento "Berlusconi " non mi entusiasma anzi mi annoia e quindi la scelta di Sorrentino non mi convinceva . Poi il film è iniziato e scena dopo scena ha attirato la mia attenzione sempre di più e non solo per il lato estetico . Sarà stata l'assenza , per circa un'ora di lui, ma il perchè il film si chiama "Loro1" mi è apparso sempre più chiaro e convincente . Il bersaglio del regista sono Loro . E non solo quelli che il film ci rappresenta in modo macabro e respingente al limite della repulsione ma tutti coloro che in questi vent'anni sono stati devoti e fedeli a lui come un dio in terra , ciechi di fronte al disastro morale e purtroppo anche economico che quest'uomo ha perseguito con tenacia per accrescere la sua ricchezza e il suo potere .
[+]
Sono andato a vedere questo film con una certa perplessità . L'argomento "Berlusconi " non mi entusiasma anzi mi annoia e quindi la scelta di Sorrentino non mi convinceva . Poi il film è iniziato e scena dopo scena ha attirato la mia attenzione sempre di più e non solo per il lato estetico . Sarà stata l'assenza , per circa un'ora di lui, ma il perchè il film si chiama "Loro1" mi è apparso sempre più chiaro e convincente . Il bersaglio del regista sono Loro . E non solo quelli che il film ci rappresenta in modo macabro e respingente al limite della repulsione ma tutti coloro che in questi vent'anni sono stati devoti e fedeli a lui come un dio in terra , ciechi di fronte al disastro morale e purtroppo anche economico che quest'uomo ha perseguito con tenacia per accrescere la sua ricchezza e il suo potere .Un Attila senza vergogna che ha fatto della menzogna il segno distintivo della sua vita (vedi scena col nipote ) . Insomma Sorrentino ha ancora una volta colpito al cuore lo spettatore, con un film potente e senza sconti e si è rifiutato di lisciare il pelo a "Loro" , al qualunquismo ed al populismo imperante . Il film , come è naturale , è girato benissimo , la fotografia è da mostra d'Arte , gli ambienti più che azzeccati , le musiche , come sempre , pertinenti . Gli attori sono tutti bravi , qualcuno , Scamarcio ed Elena Sofia Ricci , bravissimi . Naturalmente Toni Servillo è fuori classifica , siamo al limite dell'identificazione quindi memorabile . Tutto merito di un regista che come qualche suo predecessore del passato , raro , riesce a trasformare degli attori bravini in fuoriclasse o come si diceva un tempo per Fellini riesce a far recitare anche le pietre .Alla fine sono uscito soddisfatto dalla sala . Tornerò a vedere Loro2 . Ormai praticamente convinto che l'operazione è riuscita ed il paziente è vivissimo e pronto a ripetere l'operazione . Dovrò sorbirmi un po' di più di "lui" ma lo spettacolo merita sempre un po' di sofferenza .
PS : mezzo voto in più per coraggio: andare contro l'uomo comune è , qualche volta , più rischoso che andare contro il potente di turno
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
ninopellino
|
martedì 1 maggio 2018
|
l'estetica decadente di sorrentino
|
|
|
|
Pellicola suddivisa in due parti in cui il regista Paolo Sorrentino non si risparmia nel mostrarci vizi e azioni sottobanco da parte di coloro che effettuano i loro affari sotto la presunta tutela di LUI, il pigmalione che dietro le quinte pare muovere l'intera giostra. La prima parte di "Loro" a sua volta è divisa in due sottoparti: nella prima Sorrentino ci mostra il gosso giro di affari che ruota intorno al sesso e che imbriglia nella sua spirale faccendieri, donne che vendono il loro corpo e perfino qualche uomo politico. La pellicola si concentra inizialmente nella cittadina di Taranto e ai loschi obiettivi di facile guadagno da parte dell'imprenditore Sergio Morra, interpretato da Riccardo Scamarcio che risulta essere perfetto in tale ruolo.
[+]
Pellicola suddivisa in due parti in cui il regista Paolo Sorrentino non si risparmia nel mostrarci vizi e azioni sottobanco da parte di coloro che effettuano i loro affari sotto la presunta tutela di LUI, il pigmalione che dietro le quinte pare muovere l'intera giostra. La prima parte di "Loro" a sua volta è divisa in due sottoparti: nella prima Sorrentino ci mostra il gosso giro di affari che ruota intorno al sesso e che imbriglia nella sua spirale faccendieri, donne che vendono il loro corpo e perfino qualche uomo politico. La pellicola si concentra inizialmente nella cittadina di Taranto e ai loschi obiettivi di facile guadagno da parte dell'imprenditore Sergio Morra, interpretato da Riccardo Scamarcio che risulta essere perfetto in tale ruolo. Egli, iniziando a costruire il proprio impero affaristico in terra pugliese, mirerà ad avvicinarsi all'onnipotente Lui. Altro personaggio principale ci appare poi essere il politico Santino Recchia, naturalmente interpretato da un grande attore consumato qual'è appunto Fabrizio Bentivoglio: anche egli perfetto nel suo ruolo di uomo politico attratto dal piacere del sesso e spesso in diretto contatto con Lui. Il regista Sorrentino ci mostra pertanto attraverso un'estetica decadente tutto un mondo di lussuria e di festini in ville private in cui il divertimento di "Loro" è assicurato anche grazie all'uso di droghe più o meno afrodisiache. La seconda sottoparte di "Loro 1" invece ci mostra il cavaliere Silvio Berlusconi nella sua tranquilla villa in compagnia della moglie Veronica che spesso gli reclama una maggiore presenza e come tale spesso pare essere incontentabile del suo stesso mondo fatto di ricchezza e di tranquillità. Un film fatto pertanto più di immagini che di contenuti narrativi e di cui si resta in attesa della data di uscita della seconda parte per poter dare un commento completo e definitivo a queta pellicola, comunque fuori dagli schemi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ninopellino »
[ - ] lascia un commento a ninopellino »
|
|
d'accordo? |
|
robertol
|
giovedì 3 maggio 2018
|
triste declino
|
|
|
|
Ho visto il film in una sala deserta (io avevo un biglietto omaggio per fortuna) Film doppiamente triste perchè narra il declino di un grande uomo ( sebbene l'origianle sia meno rimbambito e meno arrapato rispetto al film), tuttavia a 82 anni la natura è difficile da contrastare, ma più triste è vedere il declino di un regista senza ispirazione sempre uguale a se stesso e solo 47 enne.
|
|
[+] lascia un commento a robertol »
[ - ] lascia un commento a robertol »
|
|
d'accordo? |
|
andreagiostra
|
venerdì 4 maggio 2018
|
il berlusconismo secondo sorrentino!
|
|
|
|
Il nuovo film di Paolo Sorrentino, molto atteso da tutta la critica italiana e dagli appassionati di narrazioni filmografiche torbide di affari e di potere italico, ma estremamente contemporaneo ed attuale, si pone quale periscopio che vuole esplorare ed osservare, da una distanza lontana da pericoli di contaminazione, i moti d’animo, le turbolenze emotive, le ambizioni e i desideri non celati, i narcisismi cinici, la fede pagana incontrastata verso “lui”, di una parte consistente della società italiana degli ultimi 24 anni, ovvero, da quando il 26 gennaio 1994 Silvio Berlusconi è sceco in campo per fare politica attiva.
[+]
Il nuovo film di Paolo Sorrentino, molto atteso da tutta la critica italiana e dagli appassionati di narrazioni filmografiche torbide di affari e di potere italico, ma estremamente contemporaneo ed attuale, si pone quale periscopio che vuole esplorare ed osservare, da una distanza lontana da pericoli di contaminazione, i moti d’animo, le turbolenze emotive, le ambizioni e i desideri non celati, i narcisismi cinici, la fede pagana incontrastata verso “lui”, di una parte consistente della società italiana degli ultimi 24 anni, ovvero, da quando il 26 gennaio 1994 Silvio Berlusconi è sceco in campo per fare politica attiva. Tutto ruota intorno alla figura dell’Unto del Signore, Silvio Berlusconi, ma non è lui, paradossalmente, il vero protagonista della narrazione del primo capitolo di “Loro” di Sorrentino che si sviluppa in un periodo che va dal 2006 al 2010, bensì la decadenza, la superficialità, l’approssimazione, la totale assenza di cultura, di etica e di morale, di una fetta consistente dei cortigiani del potere italiano degli ultimi due lustri, che ha contaminato fortemente i costumi e gli stili di vita dell’intera popolazione italiana. Il sesso, la droga, l’alcool, la perversione, sono gli ingredienti che caratterizzano i vari personaggi del racconto, disposti a tutto pur di essere notati e scelti per entrare a far parte del cerchio degli eletti del potentissimo protagonista, anelato dalle donne e invidiato dagli uomini. Il circo berlusconiano, descritto con intelligenza e ottima capacità di analisi psicologica, pullula di cortigiane, candide giovani disposte al sacrificio sessuale, faccendieri e imprenditori corrotti e collusi, politici di assai modeste qualità erti a statisti dell’ultim’ora, è quello narrato in questo primo capitolo. Bisogna osservare “loro” per comprendere “lui”, il regista, il potente, il presidente. In un certo qual modo, la formula utilizzata da Sorrentino in questo sua ultima opera, sembra essere la stessa de “Il Divo” (2008), dove il racconto del protagonista si sviluppa attraverso il racconto del sottobosco di personaggi squallidi e cinici che popolano la sua vita politica. Interessante la fotografia di Luca Bigazzi, che illumina di superficialità e di piattezza, quasi ceramica, i personaggi del racconto, in perfetta sintonia con la sceneggiatura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andreagiostra »
[ - ] lascia un commento a andreagiostra »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
venerdì 4 maggio 2018
|
berlusconi ed i suoi accoliti
|
|
|
|
Dopo tanta attesa, esce finalmente in questi giorni nelle sale cinematografiche il nuovo film del regista Paolo Sorrentino, "Loro 1". "Loro 1" perchè, essendo eccessivamente lunga, la pellicola è stato divisa in due parti e pertanto tra un paio di settimane si assisterà all'uscita della seconda, "Loro 2".
Paolo Sorrentino, come nel suo precedente film "Il Divo" imperniato sulla figura di Giulio Andreotti, in "Loro 1" ritrae quella di Silvio Berlusconi e del suo entourage di politici e di giovani e belle donne che sempre lo hanno contornato e lo contornano. Il ritratto che il regista napoletano fa di Berlusconi , almeno in questa prima parte, è quello del suo lato umano e del suo stile di vita, altamente sopra le righe, più che della sua attività professionale e strettamente legata alla politica.
[+]
Dopo tanta attesa, esce finalmente in questi giorni nelle sale cinematografiche il nuovo film del regista Paolo Sorrentino, "Loro 1". "Loro 1" perchè, essendo eccessivamente lunga, la pellicola è stato divisa in due parti e pertanto tra un paio di settimane si assisterà all'uscita della seconda, "Loro 2".
Paolo Sorrentino, come nel suo precedente film "Il Divo" imperniato sulla figura di Giulio Andreotti, in "Loro 1" ritrae quella di Silvio Berlusconi e del suo entourage di politici e di giovani e belle donne che sempre lo hanno contornato e lo contornano. Il ritratto che il regista napoletano fa di Berlusconi , almeno in questa prima parte, è quello del suo lato umano e del suo stile di vita, altamente sopra le righe, più che della sua attività professionale e strettamente legata alla politica.
Diviso in due parti, lo spettatore assiste, nella prima, alla presentazione del mondo variegato di persone (sia uomini che donne privi/e di ogni scrupolo e dignità ed all'insegna della falsità e dell'ipocrisia più totale, un baraccone, insomma) che si danno da fare con ogni mezzo al fine di ingraziarsi il suddetto uomo (che in questa prima parte non viene prima mai nominato) e di riuscire ad avere un qualsiasi contatto o, meglio, collaborazione con lui; nella seconda parte , invece, compare il personaggio di Silvio Berlusconi vero e proprio (e qui viene nominato col suo nome) nella fase iniziale di crisi coniugale con la moglie Veronica Lario.
Molte scene, come quelle dei festini popolati da belle e giovani donne e da uomini di ogni sorta arrampicatori sociali, richiamano direttamente quelle meno estese tempisticamente parlando de "la Grande Bellezza". Toni Servillo, attore 'feticcio' di Sorrentino , anche in "Loro 1 e 2" è presente interpretando molto efficacemente Silvio Berlusconi nei gesti, nelle espressioni del volto e persino nell'intonazione della voce, Elena Sofia Ricci impersona molto bene la moglie Veronica Lario ed intorno a loro altri attori , quali Riccardo Scamarcio , Fabrizio Bentivoglio, Richy Menphis e Kasia Kasia Smutniak, solo per citarne alcuni, danno vita in maniera più che egregia a personaggi, facilmente riconoscibili, del reale ambiente politico e non.
Insomma, un quadro sicuramente rappresentato in forma grottesca ed esagerata di un mondo che purtroppo però è costituito proprio in questa maniera con i suoi eccessi , i suoi difetti e, soprattutto, la sua eclatante superficialità.
Efficace e di effetto. Ora, però, non ci resta che attendere la seconda parte di questa lunga opera cinematografica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
salcat
|
venerdì 4 maggio 2018
|
prima parte promossa
|
|
|
|
Lo stile di Sorrentino è inconfondibile e si fa sempre apprezzare. Riesce a rendere opera d'arte ciò che in altri film passa inosservato. L'unica critica che si può muovere è il non finale, come diversamente accade ad esempio in una trilogia. Non si chiude un capitolo della storia, improvvisamente viene tagliata. Una licenza che (forse) il regista può permettersi.
Si assiste ad una rappresentazione grottesca del presunto universo Berlusconi, dove si perde il confine tra la realtà e la finzione. Presunto perché in questo primo "episodio" il fulcro di questo universo non è Lui (che non ha nemmeno l'appellativo di dio) ma sono.
[+]
Lo stile di Sorrentino è inconfondibile e si fa sempre apprezzare. Riesce a rendere opera d'arte ciò che in altri film passa inosservato. L'unica critica che si può muovere è il non finale, come diversamente accade ad esempio in una trilogia. Non si chiude un capitolo della storia, improvvisamente viene tagliata. Una licenza che (forse) il regista può permettersi.
Si assiste ad una rappresentazione grottesca del presunto universo Berlusconi, dove si perde il confine tra la realtà e la finzione. Presunto perché in questo primo "episodio" il fulcro di questo universo non è Lui (che non ha nemmeno l'appellativo di dio) ma sono... Loro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a salcat »
[ - ] lascia un commento a salcat »
|
|
d'accordo? |
|
joker91
|
martedì 15 maggio 2018
|
cinema italiano alla deriva
|
|
|
|
Pellicola inutile e falsa. Sorrentino(regista legato alla sinistra che controlla praticamente tutto il cinema italiano che conta)ci regala un film fasullo sulla vita di uno degli uomini oscuri e potenti d'Italia. Il film è vuoto,non racconta nulla. Dove sono i rapporti di Silvio con la massoneria P2?dove sono i rapporti che teneva col potere finanziario sionista atlantista? Vi do io la risposta- IL FILM NON RACCONTA NULLA DEI LATI OSCURI DELLA VITA DEL CAVALIERE. Si tratta di una sorta di THE WOLF OF WALL STREET in salsa Italiana,il personaggio di Scamarcio è identico a quello di Di Caprio nel film da me citato. Si salva solo l'interpretazione del grandissimo Toni Servillo e i culi delle ragazze presenti ai vari festini della carne.
[+]
Pellicola inutile e falsa. Sorrentino(regista legato alla sinistra che controlla praticamente tutto il cinema italiano che conta)ci regala un film fasullo sulla vita di uno degli uomini oscuri e potenti d'Italia. Il film è vuoto,non racconta nulla. Dove sono i rapporti di Silvio con la massoneria P2?dove sono i rapporti che teneva col potere finanziario sionista atlantista? Vi do io la risposta- IL FILM NON RACCONTA NULLA DEI LATI OSCURI DELLA VITA DEL CAVALIERE. Si tratta di una sorta di THE WOLF OF WALL STREET in salsa Italiana,il personaggio di Scamarcio è identico a quello di Di Caprio nel film da me citato. Si salva solo l'interpretazione del grandissimo Toni Servillo e i culi delle ragazze presenti ai vari festini della carne. Film che piacerà a coloro che non studiano e non conoscono la storia
[-]
[+] non hai capito il senso del film
(di el guape)
[ - ] non hai capito il senso del film
|
|
[+] lascia un commento a joker91 »
[ - ] lascia un commento a joker91 »
|
|
d'accordo? |
|
|