torredipisa
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giovedì 3 febbraio 2022
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un personaggio lurido
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Capisco che Berlusconi uno o lo ama o lo odia. Ormai lo sappiamo tutti ed occorre farsene una ragione. Tutti i grandi imprenditori hanno fatto piu o meno le stesse cose, però per lui sono stati spesi milioni di euro di denaro pubblico per raccogliere le prove di suoi reati privati e pubblici.
Capisco anche che un tipo simile prima o poi sarebbe diventato protagonista di una pellicola, come lo sono stati Al Capone, Corleone, Lucky Luciano ed altri simili.
Io conosco molto bene Berlusconi di persona avendolo incontrato più volte. Devo confessare che ho fatto molta fatica a riconoscerlo in quel personaggio, lurido, viscido, vizioso e sgradevole, così come il magico Servillo lo ha interpretato.
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Capisco che Berlusconi uno o lo ama o lo odia. Ormai lo sappiamo tutti ed occorre farsene una ragione. Tutti i grandi imprenditori hanno fatto piu o meno le stesse cose, però per lui sono stati spesi milioni di euro di denaro pubblico per raccogliere le prove di suoi reati privati e pubblici.
Capisco anche che un tipo simile prima o poi sarebbe diventato protagonista di una pellicola, come lo sono stati Al Capone, Corleone, Lucky Luciano ed altri simili.
Io conosco molto bene Berlusconi di persona avendolo incontrato più volte. Devo confessare che ho fatto molta fatica a riconoscerlo in quel personaggio, lurido, viscido, vizioso e sgradevole, così come il magico Servillo lo ha interpretato. Ma questo ovviamente è comprensibile, io sono di parte e se dico che conosco di Berlusconi solo il lato positivo: la sua grande generosità ed attenzione nei confronti dei suoi dipendenti, la sua grande imprenditorialità e molto altro sicuramente scatenerei le reazioni di quei giornalisti e buffoni televisivi che grazie a lui riescono a portare a casa la pagnotta.
A me il film non è piaciuto comunque, anche se avesse parlato di altro individuo. Ritengo che vi sia una insana ricerca di fare sensazione cercando di imitare modelli felliniani sicuramente irrangiungibili.
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timoherzog
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mercoledì 18 marzo 2020
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domanda
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Ma davvero fare un film è l'unico modo per stare qualche mese al mare, ascoltare musica terrificante e avere intorno donne nude?
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felicity
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lunedì 7 ottobre 2019
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una grande storia di solitudine e caduta
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Un racconto di caduta e perdizione che che mettendo a confronto l’amarezza dei sentimenti con una vertiginosa spirale di edonismo re-immagina e trasforma alcune delle più incredibili pagine della recente storia italiana in un racconto perfettamente e squisitamente sorrentiniano, certamente corrosivo ed emozionante, ma che difficilmente potremmo reputare verosimile se non avessimo letto i giornali negli ultimi dieci anni.
Il film tuttavia è troppo schiacciato tra una descrizione piuttosto compiaciuta del sottobosco di nani e ballerine che vive ai margini del potere e la voglia di raccontare Silvio Berlusconi in una maniera non convenzionale, tra la farsa e tenerezza.
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Un racconto di caduta e perdizione che che mettendo a confronto l’amarezza dei sentimenti con una vertiginosa spirale di edonismo re-immagina e trasforma alcune delle più incredibili pagine della recente storia italiana in un racconto perfettamente e squisitamente sorrentiniano, certamente corrosivo ed emozionante, ma che difficilmente potremmo reputare verosimile se non avessimo letto i giornali negli ultimi dieci anni.
Il film tuttavia è troppo schiacciato tra una descrizione piuttosto compiaciuta del sottobosco di nani e ballerine che vive ai margini del potere e la voglia di raccontare Silvio Berlusconi in una maniera non convenzionale, tra la farsa e tenerezza.
Se Berlusconi è già la migliore parodia di se stesso – è già in un certo senso la maschera di se stesso, ed è per questo letteralmente inimitabile – il registro del film rimane sempre instabile e fino alla fine incerto. Dalla commedia, alla parodia un po’ pecoreccia, al mélo romantico, al tono vagamente esistenzialista dell’uomo solo, Loro non riesce mai veramente a trovare la quadra del proprio sguardo.
E tuttavia non è il limite del film, questo è forse proprio l’aspetto che lo conduce in modo più prossimo al suo oggetto.
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nadia meden
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domenica 17 marzo 2019
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loro
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Il maestro Sorrentino ci ha abituati ad assistere a film che riproducono sullo schermo la vita di personaggi verosimilmente esistiti e in particolare di personaggi politici ( vedi Il Divo ) . In Loro 1 ha focalizzato la sua attenzione sull' arrivismo sociale, su quello che ognuno di Loro o, purtroppo , ognuno di noi è capace di mettere in gioco " pur di arrivare" . Naturalmente i personaggi sono tutti di fantasia anche se lo spettatore non fa fatica a riconoscere i personaggi della nostra storia politica più recente . Molto belle le scene , le foto, le inquadrature , molto bravo Scamarcio. Film elegante come tutti quelli di Sorrentino. Grazie
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rob8
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venerdì 10 agosto 2018
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un’opera densa di suggestioni
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Paolo Sorrentino torna al cinema “politico”, ma lo fa esplorando i risvolti privati della parabola berlusconiana al suo declino. Esplorazione che prevede ampi giri di avvicinamento e tempi narrativi dilatati (e qui sembra influire l’esperienza di Young Pope).
Al di là della suddivisione in due parti (effettuata per esigenze di sala), l’opera va vista e giudicata nell’insieme: e si tratta ancora una volta di un’opera densa di suggestioni e spunti cinematografici di livello. Meno visionaria de La grande bellezza, ma ugualmente centrata sul concetto di decadenza: lì di una città e dei suoi salotti, qui di un uomo (politico) e del suo entourage.
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Paolo Sorrentino torna al cinema “politico”, ma lo fa esplorando i risvolti privati della parabola berlusconiana al suo declino. Esplorazione che prevede ampi giri di avvicinamento e tempi narrativi dilatati (e qui sembra influire l’esperienza di Young Pope).
Al di là della suddivisione in due parti (effettuata per esigenze di sala), l’opera va vista e giudicata nell’insieme: e si tratta ancora una volta di un’opera densa di suggestioni e spunti cinematografici di livello. Meno visionaria de La grande bellezza, ma ugualmente centrata sul concetto di decadenza: lì di una città e dei suoi salotti, qui di un uomo (politico) e del suo entourage.
Decadenza che culmina tra le macerie de L’Aquila: metafora della rovina delle promesse mancate. Cui s’oppone lo sguardo dolente ma fiero dei vigili del fuoco, raccolti nel finale a vegliare la speranza in una notte buia.
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no_data
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mercoledì 25 luglio 2018
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promette, promette ma...
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Loro 1 sembra un aereo in partenza che stia per decollare, ma alla fine, se ne resta in pista. I contrasti cromatico-visivi di Sorrentino sono sempre affascinanti, gli interni, i vestiti, la fotografia ecc. Potrebbe anche bastare così, imbastisci una storia senza pretese per tenere tutto insieme e va bene lo stesso. Berlusconi potrebbe restare così, sullo sfondo, le immagini dicono tutto.
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gnegrntfovol
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lunedì 2 luglio 2018
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dunque allegorico commento film.
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non sembra di gusto narrare storie del cavaliere
e non ricordarsi che a 34 anni quasi ha costruito un
piccolo capolavoro distante da ogni
catastrofe 44 sembra o 45 forse l'età della riscossa
e a 54 anni 55 anni scendendo in politica è assurto alle
cronache con notevole portamento;
se i giorni del cavaliere crendo nella democrazia
tali cose non piacciono, figurarsi chi preso per
sfizio dal barac ex presidente vuole
spiegare agli americani come si costruiscono
4,5 vetture utilitarie, creando un mostro che
vorrebbe fare quel che gli pare in
barba alle regole e alla legge comprando
dei poveri operai elargendo soldi straordinari e non suoi
sottoforma di autosponsorizzazioni occulte per il lavoro,
quel modo e molte altre, non ci è chiaro cmq, basta col
profittare delle masse e popoli per svolgere
funzioni personali e partiti stile
tifoserie senza pagare ne dare
contributi alla democrazia, nel film
sembrano narrarsi situazioni spesso
di altre persone, se i fronzoli non sono utili lo è
rivedere, non dopo 25 festini di chissàcchì
viste le presenze in minigonna di qualche
bonomo.
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non sembra di gusto narrare storie del cavaliere
e non ricordarsi che a 34 anni quasi ha costruito un
piccolo capolavoro distante da ogni
catastrofe 44 sembra o 45 forse l'età della riscossa
e a 54 anni 55 anni scendendo in politica è assurto alle
cronache con notevole portamento;
se i giorni del cavaliere crendo nella democrazia
tali cose non piacciono, figurarsi chi preso per
sfizio dal barac ex presidente vuole
spiegare agli americani come si costruiscono
4,5 vetture utilitarie, creando un mostro che
vorrebbe fare quel che gli pare in
barba alle regole e alla legge comprando
dei poveri operai elargendo soldi straordinari e non suoi
sottoforma di autosponsorizzazioni occulte per il lavoro,
quel modo e molte altre, non ci è chiaro cmq, basta col
profittare delle masse e popoli per svolgere
funzioni personali e partiti stile
tifoserie senza pagare ne dare
contributi alla democrazia, nel film
sembrano narrarsi situazioni spesso
di altre persone, se i fronzoli non sono utili lo è
rivedere, non dopo 25 festini di chissàcchì
viste le presenze in minigonna di qualche
bonomo... che voleva assurgersi al moralismo
spicciolo delle loro e guardacaso sue azioni...,
per poi a bocca sinistra e non più in quelle forme...
dinosaurizzarsi a parito preso e di parte,
e da dinosaurizzati romperci con
tali cose, come se al
loro... di comnado non vi fosse chi ne
deve rispondere altrettato;
dopo 25 anni, e poichè molte
altre persone peggio ne hanno in malomodo
tentato scoscienziati le stesse assurdità,
non però a casa loro... nel pubblico nello svolgere le
funzioni pubbliche la radio e la tv, come
se niente fosse, che per il
loro macabri spettacolini ipotetici propincuano qualche
e tra loro... invasore sgradito... l'ignobile pseudo profitto
secondo loro, senza regole ne democrazia, volendo parlare
di quel che loro parrebbe, senza sapere che
sparlare a piacimento comporta la par condicio, non hanno
la bacchetta del denigrare chicchessia a caso,
sennò gli operai denigrino e diano ordini al
loro padrone in fabbrica, se per l'ordine di quei
capi e padroni sperano di denigrare la democrazia e il cittadino, si
guardino anche il loro spettante per tal comportamento,
qualunque esso sia, le censure e sabotamento della
loro dittatura a pseudosamaritanismo non ci da quell'estasi,
specie assistendo alle
loro di partenze e ambizioni assurgendosi così e per fare
poi finta loro di non avere fatto
niente e che fosse solo il loro un bel comportamento,
dunque non ci pare il caso
di dipingerli tali film come se si trattasse di
qualche speciale capolavoro filmico e di holliwood.
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craziebimboneticavaliersisto
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domenica 10 giugno 2018
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rinocirontico, un poò così.
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il discorso del nostro paese è un pò surreale, che
deve prendere lezione di italiano da qualche ignorante che
perchè lor signori sapientoni, non hanno saputo
nella seconda guerra mondiale distinguere il male del
dittatore hitler, coi loro titoloni e fake news, non hanno saputo
un bel niente non avvisando il popolo, ora con la
loro febbbre (per)seguitano a (s)parlare di migranti senza sapere
il significato della parola e senza conoscere l'esatto termine
per fare utilizzo del loro problema, i migranti sono quelli
che per motivi o di opportunità o familiari si stabiliscono in un
paese differente.
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il discorso del nostro paese è un pò surreale, che
deve prendere lezione di italiano da qualche ignorante che
perchè lor signori sapientoni, non hanno saputo
nella seconda guerra mondiale distinguere il male del
dittatore hitler, coi loro titoloni e fake news, non hanno saputo
un bel niente non avvisando il popolo, ora con la
loro febbbre (per)seguitano a (s)parlare di migranti senza sapere
il significato della parola e senza conoscere l'esatto termine
per fare utilizzo del loro problema, i migranti sono quelli
che per motivi o di opportunità o familiari si stabiliscono in un
paese differente..., (svarzenegger, zuchemberg, madonnola,
don lurido, paccino, denniro, de caprio, copola, brandon, scorzese,
lady guga, frizman, ballotteli, heder parizi, brunic,
rudolf zuliani, bon zovi, stalone e tante
altre persone) non così note del mondo dello spettacolo e non,
sei fresco e se sei felice 25 volte al dì e 8 mila nell'arco di una anno circa
sbagliando termine e argomento, non hai però risolto il problema,
quelli costretti a andarsene per problemi politici
o per guerre sono definiti... non a chiacchere, dal vocabolario,
profughi e rifugiati e clandestini, cioè quelli che
lor signori ci scocciano più della pubblicità, chiaro?
dunque fettine di salami negli occhi, essi, preferiscono
pro comodo loro inventarsi il modo di dire... il termine gradito a
loro senza far niente, ecco le lauree a cosa gli
serve di riparazione gaffe per divertimento in un forum,
che vogliono che ci importi delle storie sul cavaliere,
ecco il loro film ed ecco che il film in questione è molto meglio per lo
spettacolo e il divertimento, nonostante mille difetti soliti,
i loro della mega svista della lingua italiana e del termine, ah
non s'arrabino col vocabolario, non è il caso film da spasso.
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raysugark
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sabato 9 giugno 2018
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loro 1
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Una volta aver realizzato la serie The Young Pope, Paolo Sorrentino ritorna a realizzare una nuova pellicola. Concentrandosi sul decadentismo del potere politico, come si è visto nel quarto film di Paolo Sorrentino Il Divo. Questa volta su uno dei politici più discussi, ovvero Silvio Berlusconi. Dopo una lunga ed estenuante lavorazione, il regista con il cast e crew realizzano il film Loro, diviso in due parti ovvero Loro 1 e Loro 2. In Loro 1 viene mostrato come molte persone vedono Silvio Berlusconi (Toni Servillo), come una figura unica e ammirabile per arrivare al potere politico. Il personaggio Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) prova in tutti i modi a conoscere Silvio Berlusconi, organizzando feste con le donne giovani come viene richiesto.
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Una volta aver realizzato la serie The Young Pope, Paolo Sorrentino ritorna a realizzare una nuova pellicola. Concentrandosi sul decadentismo del potere politico, come si è visto nel quarto film di Paolo Sorrentino Il Divo. Questa volta su uno dei politici più discussi, ovvero Silvio Berlusconi. Dopo una lunga ed estenuante lavorazione, il regista con il cast e crew realizzano il film Loro, diviso in due parti ovvero Loro 1 e Loro 2. In Loro 1 viene mostrato come molte persone vedono Silvio Berlusconi (Toni Servillo), come una figura unica e ammirabile per arrivare al potere politico. Il personaggio Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) prova in tutti i modi a conoscere Silvio Berlusconi, organizzando feste con le donne giovani come viene richiesto. Proseguendo il percorso della pellicola si arriva a metà della storia, che mette in mostra il lato della decadenza di Silvio Berlusconi. La narrazione della pellicola di Sorrentino scorre fluidamente, senza storcere neanche le caratterizzazioni dei personaggi nella pellicola. La sequenza di apertura mostra che la capra muore improvvisamente, infatti la capra rappresenta il simbolo dell’innocenza che muore all’istante. Il personaggio Sergio Morra viene rappresentato in modo particolare da fare incuriosire il pubblico, quali sono le sue prossime scelte che prenderà per incontrare Berlusconi. Toni Servillo ha dato un’ottima performance nei panni del politico, attraverso le sue espressioni e i modi di parlare che riescono subito a catturare l’attenzione del pubblico.
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laura
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sabato 9 giugno 2018
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inutilmente volgare.
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Ho sempre amato Sorrentino,ma in questo film ha proprio toppato.un susseguirsi di tette e sederi;balletti e ammiccamenti.una sola scena del genere abrebbe già reso l'idea del contesto.una noia pazzesca.un porno sarebbe stato molto più onesto e ricco.ma dov'è la sceneggiatura??della trama nemmeno l'ombra.sembra proprio che Lui( e questa volta è il regista)abbia voluto battere cassa...2 volte.pessimo.
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