francesca
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martedì 1 maggio 2018
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osceno
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Uno dei film più brutti che abbia mai visto. Un'altalena tra scene porno, prostituzione, corruzione e gente che si droga. L'ho trovato davvero molto volgare, offensivo, diffamatorio e con una visione piuttosto distorta della realtà. La descrizione del film che si legge sul sito mymovies ad esempio , non parla affatto dei veri contenuti del film.
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mauridal
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martedì 1 maggio 2018
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loro e loro
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e’ un film di autore quale è Sorrentino, e nessuno poteva aspettarsi una realistica descrizione. Di un personaggio politico con giudizi e condanne, un autore di cinema deve procedere in un racconto con metafore e allegorie per accompagnare lo spettatore, in un percorso immaginario e anche fantasioso, e vederlo giungere a proprie conclusioni, ponendo alcune questioni . Il cinema di Sorrentino ha poi la caratteristica di non presentar[+]
e’ un film di autore quale è Sorrentino, e nessuno poteva aspettarsi una realistica descrizione. Di un personaggio politico con giudizi e condanne, un autore di cinema deve procedere in un racconto con metafore e allegorie per accompagnare lo spettatore, in un percorso immaginario e anche fantasioso, e vederlo giungere a proprie conclusioni, ponendo alcune questioni . Il cinema di Sorrentino ha poi la caratteristica di non presentare soluzioni a vicende umane che pur essendo tragiche hanno una veste grottesca e inverosimile. Le vicende del potere incarnato da uomini, che hanno dominato la politica , ne hanno fatto uno strumento dell’esercizio del potere personale, e infine ne sono stati vittime sotto varie forme,. hanno segnato gli ultimi film del regista . Ora in questo film il potere è nelle mani di un personaggio che ha usato il sesso e i soldi , molto semplicemente per costruire una fortuna personale. Nella prima parte del film, viene evidenziata la fase di decadenza del personaggio , che più maschera di se stesso è oggetto di attenzioni da parte di coloro che ne traggono profitto, una corte da circo equestre piena di nani e ballerine che si offrono al potere usando sesso e asservimento. Questo è quanto viene attribuito al personaggio noto agli italiani come il cavaliere Berlusconi, che nonostante il potere acquisito viene tratteggiato come un vecchio ricco , incapace di affetti veri e autentici ad esempio verso moglie e nipoti. L’aspetto della vicenda personale prende il sopravvento, nel primo racconto più che quella politica tanto più risulta , sotto l’apparente gioia e godimento felice della vita, una maschera tragica e nient’affatto gaudente visti i personaggi e le donne da cui è circondato. Risulta evidente che al regista interessa questo aspetto , forse sottolineando la figura di Veronica , una moglie che lo definì malato di sesso, addirittura appellandosi appunto a coloro che lo circondavano affinché smettesse. Ma il film va oltre e si interroga sul perché del potere e su come viene mantenuto da questo personaggio . Evidente che le risposte vanno cercate in altri luoghi della società , nella politica, italiana negli stessi italiani, che hanno voluto e sostenuto forze sedicenti di libertà e popolari, quando il trucco era altresì evidente sia scolpito sulle facce dei protagonisti che nei risultati sociali conclamati. Ma il film e meno che mai Sorrentino , non potrà dare risposte a questo complesso di questioni che solo un pubblico critico e cosciente delle proprie condizioni sociali potrà meditare alla fine del film .Mi aspetto La seconda parte non come la conclusione di un giallo, ma lo sviluppo della vicenda personale del personaggio con i risvolti politici e sociali conseguenti. ( mauridal )
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ninopellino
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martedì 1 maggio 2018
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l'estetica decadente di sorrentino
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Pellicola suddivisa in due parti in cui il regista Paolo Sorrentino non si risparmia nel mostrarci vizi e azioni sottobanco da parte di coloro che effettuano i loro affari sotto la presunta tutela di LUI, il pigmalione che dietro le quinte pare muovere l'intera giostra. La prima parte di "Loro" a sua volta è divisa in due sottoparti: nella prima Sorrentino ci mostra il gosso giro di affari che ruota intorno al sesso e che imbriglia nella sua spirale faccendieri, donne che vendono il loro corpo e perfino qualche uomo politico. La pellicola si concentra inizialmente nella cittadina di Taranto e ai loschi obiettivi di facile guadagno da parte dell'imprenditore Sergio Morra, interpretato da Riccardo Scamarcio che risulta essere perfetto in tale ruolo.
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Pellicola suddivisa in due parti in cui il regista Paolo Sorrentino non si risparmia nel mostrarci vizi e azioni sottobanco da parte di coloro che effettuano i loro affari sotto la presunta tutela di LUI, il pigmalione che dietro le quinte pare muovere l'intera giostra. La prima parte di "Loro" a sua volta è divisa in due sottoparti: nella prima Sorrentino ci mostra il gosso giro di affari che ruota intorno al sesso e che imbriglia nella sua spirale faccendieri, donne che vendono il loro corpo e perfino qualche uomo politico. La pellicola si concentra inizialmente nella cittadina di Taranto e ai loschi obiettivi di facile guadagno da parte dell'imprenditore Sergio Morra, interpretato da Riccardo Scamarcio che risulta essere perfetto in tale ruolo. Egli, iniziando a costruire il proprio impero affaristico in terra pugliese, mirerà ad avvicinarsi all'onnipotente Lui. Altro personaggio principale ci appare poi essere il politico Santino Recchia, naturalmente interpretato da un grande attore consumato qual'è appunto Fabrizio Bentivoglio: anche egli perfetto nel suo ruolo di uomo politico attratto dal piacere del sesso e spesso in diretto contatto con Lui. Il regista Sorrentino ci mostra pertanto attraverso un'estetica decadente tutto un mondo di lussuria e di festini in ville private in cui il divertimento di "Loro" è assicurato anche grazie all'uso di droghe più o meno afrodisiache. La seconda sottoparte di "Loro 1" invece ci mostra il cavaliere Silvio Berlusconi nella sua tranquilla villa in compagnia della moglie Veronica che spesso gli reclama una maggiore presenza e come tale spesso pare essere incontentabile del suo stesso mondo fatto di ricchezza e di tranquillità. Un film fatto pertanto più di immagini che di contenuti narrativi e di cui si resta in attesa della data di uscita della seconda parte per poter dare un commento completo e definitivo a queta pellicola, comunque fuori dagli schemi.
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fabiotramell
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martedì 1 maggio 2018
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godibile ma ti sa di già visto
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Questo 1 capitolo è una preparazione a quello che accadrà nella parte 2, o almeno credo. Qui il vero protagonista è l'attore Riccardo Scamarcio, che da puro arrampicatore sociale vuole raggiungere l'Olimpo italiano, si costruisce una squadra di squillo che festino dopo festino raggiunge esponenti sempre più importanti dell'alta società romana, con il solo abiettivo di arrivare a "LUI"... Una caccia al tesoro che più ad arrivare a "LORO" e una vera e propria corsa a "L'ORO". L'interpretazione di Toni Servillo è molto buona, anche se appare solo nella seconda parte del film, che è molto similare alle scene de "La Grande Bellezza" e "Youth" per fare un paragone allo stile, di spunto Felliniana per dirla grossa, risalto di un lusso sfrenato corniciato da una malinconica solitudine, mentre la parte iniziale e in quelle dove prevalentemente c'è Scamarcio, sono molto alla "The Wolf of Wall Street" in versione maccheronica, però è stata forse la sorpresa, perchè chi sorprende è proprio Scamarcio che come Di Caprio in quel film, esegue un'interpretazione veramente molto buona.
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Questo 1 capitolo è una preparazione a quello che accadrà nella parte 2, o almeno credo. Qui il vero protagonista è l'attore Riccardo Scamarcio, che da puro arrampicatore sociale vuole raggiungere l'Olimpo italiano, si costruisce una squadra di squillo che festino dopo festino raggiunge esponenti sempre più importanti dell'alta società romana, con il solo abiettivo di arrivare a "LUI"... Una caccia al tesoro che più ad arrivare a "LORO" e una vera e propria corsa a "L'ORO". L'interpretazione di Toni Servillo è molto buona, anche se appare solo nella seconda parte del film, che è molto similare alle scene de "La Grande Bellezza" e "Youth" per fare un paragone allo stile, di spunto Felliniana per dirla grossa, risalto di un lusso sfrenato corniciato da una malinconica solitudine, mentre la parte iniziale e in quelle dove prevalentemente c'è Scamarcio, sono molto alla "The Wolf of Wall Street" in versione maccheronica, però è stata forse la sorpresa, perchè chi sorprende è proprio Scamarcio che come Di Caprio in quel film, esegue un'interpretazione veramente molto buona. Discreta anche la parte di Kasia Smutniak, molto bella e seduttiva nel suo ruolo di femme fatale, mentre anche Bentivoglio fa la sua figura nel ruolo del politico bambinone e sporcaccione. In conclusione questo film si può valutare solo in parte, perchè non è completo e bisognerà aspettare il capitolo 2, ma il messaggio più grande che per me vuole dare il regista, non sono gli sfarzi e le trasgressioni delle feste ma la vera e propria ossessione che avevano le persone ad arrivare a incontrarlo.
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8e1/2
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martedì 1 maggio 2018
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sorrentino ha perso la vena
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Ennesimo film di Sorrentino in cui la trama è un pretesto per funa galleria di immagini bizzarre intrise di vaghezza e di simbologie astruse. Dall'Uomo in più a questo Loro mi sembra si possa parlare di un'involuzione più che di evoluzione.
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robertols
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lunedì 30 aprile 2018
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finisce l'ispirazione si ricorre a berlusconi
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Non ci sono aggettivi, siamo un paese ridicolo. Vi è un uomo che ha lavorato e sbagliato molto e che aveva la sua corte di pagliacci e giullari che lo hanno sfruttato, ma è moralmente meno ripugnante della massa di falsi intellettuali , radcal chic ecc. che hanno campato sputandogli addosso. Quando un regista è alla frutta, come moretti anni fa ed ora Sorrentino attacca il vecchio bauscia e passa alla cassa, ma se viene fuori una cosa noiosa che non attrae rischia seriamente la fine artistica . La sala era vuota ed il numero 2 non lo vedrà nessuno
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domenica 29 aprile 2018
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"loro" siamo noi.
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In principio furono il sesso e la cocaina, e l'Uomo vide che erano cose buone: Primo Tempo. Poi fu Berlusconi, e l'Uomo disse che era male. Seconda Legislatura. "Gli sparuti sprazzi di bellezza" si dissolvono in precisi doppi sensi: la pecora che muore alla fine di un countdown di gelo, giovanotti felici di essere ricoperti da spazzatura Mdma, pur di essere come Loro, "quelli che contano". Ma chi sono davvero Loro? In un primo tempo in cui contano solo l'apparenza, i soldi, la droga, la prostituzione, la corruzione, Lui non appare neanche...e allora forse, c'è da chiedersi davvero se Loro non siano invece proprio quelli che Berlusconi guarda e invidia anelante dal suo lussuoso panfilo.
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uppercut
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domenica 29 aprile 2018
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luce "piatta" ???????
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Dai, perché avventurarsi in un giudizi tecnico-estetici quando si è cresciuti alla corte delle chiacchiere (senza distintivo)? Immagino la faccia del povero Luca Bigazzi quando leggerà della sua titanica fatica a suggerire il chiaroscuro "morale", corpi e volumi degni della pittura fiamminga (in contrapposizione, certo, al tutto lucente televisivo), ridotta a un "volutamente piatto". Ah ah! ridiamoci su.... Luce "piatta"... ah ah!
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corebo
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domenica 29 aprile 2018
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insomma...
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A prescindere dal fatto che ogni pellicola è lo sforzo di un artista e non merita mai zero, prescindendo poi dal fatto che io amo Sorrentino, qui ha raccontato una storia che ahimè tutti sappiamo e che ci costringerà ad andare a vedere il due. Inoltre i personaggi a cui ha cambiato i nomi inducono a confusione se documentario deve essere dobbiamo capire chi è Dio! La fotografia è meravigliosa, le luci da favola, le ragazze dell'harem sono splendide, gli attori Servillo, Ricci, Scamarcio, Smutniak e Euridice Axen sono tutti eccezionali, ma a me piace di più sorrentino sognatore e non Sorrentino Biografo. oltretutto ci aveva già provato Moretti senza troppo successo.
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domenica 29 aprile 2018
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grande delusione!
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