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domenica 13 maggio 2018
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bhe la sinistra sta affogando ....
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ormai questi film che la sinistra promuove non fanno altro che far crescere l'opinione della gente sul fatto che più date addosso al vostro fantomatico demone più lo rendete forte complimenti cntinuate :-)
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elbereth87
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venerdì 11 maggio 2018
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consigliato
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"Quelli che contano" e "lui" mettono su un purgatorio di anime affannate, specchio di una società alla deriva politica e intellettuale che oggi cede il posto al ritorno delle destre.
La rappresentazione di una decadenza culturale irreversibile di un Paese che affoga nella smania del particolarismo, nella totale strafottenza dell'altro, in preda a istinti brutali e a orge che non appagano mai. Tutto non è mai abbastanza.
La carne delle femmine è proposta e riproposta in un macello di denaro, potere e corruzione che mortifica e avvilisce.
Le scene convulse dei corpi senza trama narrativa, le cene, la sauna col Dio "Mangiafuoco", ti svogliano del sesso e ti avvicinano a Veronica: la sua malinconia, la sua delusione e, infine, la speranza – andare a piedi in Cambogia - bruciata dall’allegro spirito di Lui.
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"Quelli che contano" e "lui" mettono su un purgatorio di anime affannate, specchio di una società alla deriva politica e intellettuale che oggi cede il posto al ritorno delle destre.
La rappresentazione di una decadenza culturale irreversibile di un Paese che affoga nella smania del particolarismo, nella totale strafottenza dell'altro, in preda a istinti brutali e a orge che non appagano mai. Tutto non è mai abbastanza.
La carne delle femmine è proposta e riproposta in un macello di denaro, potere e corruzione che mortifica e avvilisce.
Le scene convulse dei corpi senza trama narrativa, le cene, la sauna col Dio "Mangiafuoco", ti svogliano del sesso e ti avvicinano a Veronica: la sua malinconia, la sua delusione e, infine, la speranza – andare a piedi in Cambogia - bruciata dall’allegro spirito di Lui.
L'uomo di gomma ha sempre il sorriso stampato, la forza della parola, il cantante dietro la siepe.
Un teatro kitsch, un circo con cammello, rinoceronte, pecora e topo nel centro di Roma.
La cosa triste è che il tempo di "Lui" non è ancora finito e che per alcuni - troppi - quello resta il paradiso “in carne e ossa”.
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cocodèbauzipeot
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giovedì 10 maggio 2018
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preambolo di film non visto.
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Si direbbe una specie di simil film. Sarà
visionatonon appena possibile, però
sembra avere del pre comico,
loro 1 e loro 2..., può essere interpretato in molte
maniere, in qualche modo sempre a scapito del cittadino,
tipo il mantenimento alla moglie, sinchè a
pagavamo noi come cittadino andava bene, quando
qualcuno sembra aver detto senta signor
silvio... paghi lei il mantenimento che non li ho quei
soldi..., appello istantaneo, sig. lario basta, anzi
ce ne dia anche un pò indietro, stesso comportamento
con lo pseudo risarcimento all'livetti, insomma vederemo, purchè
non sia il solito loro film contro b, pro loro, per
poi vedere lo antiberlusconismo con quella faccia un
pò così.
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Si direbbe una specie di simil film. Sarà
visionatonon appena possibile, però
sembra avere del pre comico,
loro 1 e loro 2..., può essere interpretato in molte
maniere, in qualche modo sempre a scapito del cittadino,
tipo il mantenimento alla moglie, sinchè a
pagavamo noi come cittadino andava bene, quando
qualcuno sembra aver detto senta signor
silvio... paghi lei il mantenimento che non li ho quei
soldi..., appello istantaneo, sig. lario basta, anzi
ce ne dia anche un pò indietro, stesso comportamento
con lo pseudo risarcimento all'livetti, insomma vederemo, purchè
non sia il solito loro film contro b, pro loro, per
poi vedere lo antiberlusconismo con quella faccia un
pò così... dire pubblicità, ah, se soltanto il cav mi
ingaggiasse... a suon di milioni, potrebbe essere la
loro poesia inespressa, sino a un certo punto..., ecco perchè
loro 1 e loro 2..., sembrano aver fatto troppo i soldi per schierarsi con
b1 e b2 ha troppo i soldi per schierarsi conro di
loro, rimangono quei sinistrati opinionisti attaccati al
loro miserabile gettone... nei patetici talk show... di
tribuna pseudopolitica, contro il mitico cittadino per il pane,
non vogliono peremetterlo, tzè, se non con l'uso delle
violenza loro... delle brutalità perchè senza abilità,
e loro... pensano di essere eccellenti, ciao, anche
l'ultimo dei b riesce a resistere si figurino cosa valgono,
quelli tipo calissan o lipo ilkan, e l'accordo che sono in grado
di fare... regalare i soldi non loro..., agli italiani,
(dagli 80 euri ai quelli del reddito cittadizio) senza averli fatti, che film.
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cardclau
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martedì 8 maggio 2018
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che noia!
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Recensire un film è fantastico, perché permette di fare emergere opinioni anche diversissime, nel rispetto però di una seria riflessione. Il film Loro 1 di Paolo Sorrentino mi risulta clamorosamente noioso; non ho visto l'ora che finisse, sempre troppo lungo, e troppo prolisso. Sarà bravo il regista a delineare un potere depravato, senza mete apprezzabili o motivazioni un minimo vitali, che è interessato solo a certe cosette delle giovin signore, solo al denaro facile sempre guadagnato in modo illecito, a rapporti di forza solo sempre tristemente feudali, dove la cocaina scorre a gogò. Sarà bravo il regista a delineare solo femmine capaci a barattare a caro prezzo solo il loro corpo, e null'altro (le cortigiane savevano fare di meglio), ma attenzione, in una finestra temporale risicatissima, dove già a 30 anni si nota evidente la freschezza perduta.
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Recensire un film è fantastico, perché permette di fare emergere opinioni anche diversissime, nel rispetto però di una seria riflessione. Il film Loro 1 di Paolo Sorrentino mi risulta clamorosamente noioso; non ho visto l'ora che finisse, sempre troppo lungo, e troppo prolisso. Sarà bravo il regista a delineare un potere depravato, senza mete apprezzabili o motivazioni un minimo vitali, che è interessato solo a certe cosette delle giovin signore, solo al denaro facile sempre guadagnato in modo illecito, a rapporti di forza solo sempre tristemente feudali, dove la cocaina scorre a gogò. Sarà bravo il regista a delineare solo femmine capaci a barattare a caro prezzo solo il loro corpo, e null'altro (le cortigiane savevano fare di meglio), ma attenzione, in una finestra temporale risicatissima, dove già a 30 anni si nota evidente la freschezza perduta. Sarà bravo Toni Servillo a scimiottare, per carità in modo decisamente credibile, quella marionetta disperatamente assurda, ma capace di coagulare un ampio consenso, che è il Silvio per antonomasia. Ma volete mettere a paragone, e lo spessore, del Toni Servillo nel monaco di Le confessioni? Inoltre la storia "d'amore" tra Silvio e Veronica non è altro che una indecente e deprimente barzelletta. Niente di queste cose è minimamente eccitante, niente di queste cose riesce ad esprimere il senso della vita, nulla vale la pena. Tutto, a bersi in modo acritico il film, è perduto. Non rimarrebbe che farsi onorevolmente il seppuku tornati a casa, nel silenzio più totale. Il film gode solo delle tendenza voyeuristica della gente, abbacinata (a volte con invidia) dal mondo italianissimo del potere dei furbi. Ma non abbiamo assolutamente bisogno di questo squallore, abbiamo bisogno di vere motivazioni, di mettere il cuore in tutto quello che facciamo, anche quando facciamo all'amore con una ragazza.
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loland10
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martedì 8 maggio 2018
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lui e loro, l'oro e altro
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“Loro 1” (2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-sceneggiatore napoletano Paolo Sorrentino.
Film libero e commediante, dove il guru televisivo oltre che la piccola storia di debacle i istrioni, sono spalmati da un incipit promiscuo, lungo e carnevalesco. Tra figlie e figli, gnocche e super bonazzi presunti il nostro giro è quello sorrentiano inizia in quel di Taranto dove l'agente Morra futuro presenterà tutto e vuole arrivare a Roma per conoscere Lui.
Ecco che culi, tette, cocaina, polvere bianca, sniffa-moda, corruzione, appalti, corpi esposti, movenze allegoriche, bacini invogliati, peli, penetrazioni, succosi, linee atroci, balli e feste a iosa, ecco che questo è molto altro è parvenza di un buon mattino dove ogni aperitivo può essere una goduria con una femmina di turno.
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“Loro 1” (2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-sceneggiatore napoletano Paolo Sorrentino.
Film libero e commediante, dove il guru televisivo oltre che la piccola storia di debacle i istrioni, sono spalmati da un incipit promiscuo, lungo e carnevalesco. Tra figlie e figli, gnocche e super bonazzi presunti il nostro giro è quello sorrentiano inizia in quel di Taranto dove l'agente Morra futuro presenterà tutto e vuole arrivare a Roma per conoscere Lui.
Ecco che culi, tette, cocaina, polvere bianca, sniffa-moda, corruzione, appalti, corpi esposti, movenze allegoriche, bacini invogliati, peli, penetrazioni, succosi, linee atroci, balli e feste a iosa, ecco che questo è molto altro è parvenza di un buon mattino dove ogni aperitivo può essere una goduria con una femmina di turno.
Tutto appare in eccesso e tutto non appare vero, quasi un falso d'autore (e il lancio allarga la visuale già tra vero e falso) , il girare dell'inquadratura tra corpi ammiccanti dentro, a fianco, sopra, sotto, vicino e allungati ad una piscina saettano il mondo icona di una voluttuosità macera e salutare, corposa e sincopata, leggera è accasciata da elucubrazioni di potere assortito.
L'invito al commensali-smo post-modernissimo di una festa ammaliante e priva di vita, monstre di schermo in piccolo, di abbassamento pubblicitario dove la TV non è dietro a noi ma dentro ogni rettangolo privo di parole. Feste orgiastiche senza scrupolo all uno dove la commedia all'italiana è priva di venature (anzi assente) frustanti e tiri di fionda...arriviamo ad un saporito piatto oltre l'allegoria, dove il piccolo escamotage va a finire a letto, su una barca, in un salone è vicino ad un divano. I sessi oltre misura per godere oltre al misero rimasuglio di soldi rimasti. E l'eccesso non è privo di un compiacimento che ti scivola via senza accorgerti.
Quando vedi Morra prendere da distrofia la solita femmina con un tatuaggio di Lui sulle parti basse e allora ridi, vedi, alzi, stizzisci e, magnanimo, ti guardi attorno. Ecco tutto sembra di altri....invece siamo noi che siamo dentro.
Non è Lui ma è tutto il resto i Loro che fanno paura, il berlusconismo in ogni anfratto, da Drive in al Mike nazionale, dai grattacieli impossibili ai quartieri romani di un neorealismo affranto è schiantato. È il cinema neo-torrentizio quasi vernacolo-ante e puttaniere. Non è lei una .....ma tu sei una...ecco come Silvio risponde a .....per salvarlo da una carriera politica ridotta al maschio da letto e corruttibile per una tetta. E naturalmente è fuori dal Suo giro. Che diatriba sembra di vederci quasi chiaro...
E la pecora ( non 'dolly') che si schianta in quel salone della villa dove un mega schermo tv è in programmazione tra futilità e pubblicità fino a quando il condizionatore arriva a zero. Ecco che zero è il livello di partenza del film. Le parti basse e il di dietro sono lì a mostrarsi e mostrarci la corruzione tutta. Quale vergogna o titubanza. Per avere appalti sicuri il Morra offre volentieri la sua gnocca di turno. Si eiacula senza vedere ma si immagina tutto il visibile.
Non si guarda inverecondi ed estasiati, si guarda divertiti in una blasfemia salutare di corpi in ogni punto: il vuoto non è qui o meglio tutto si deve riempire nel candore-sgusciante della ripresa del napoletano. Un strafottente mondo, come dire Terry Gilliam sovrastato da iconoclasti luoghi colorati, accesi, spinti e infuocati. Tutto sopra e sotto sopra.
‘Tutto non è abbastanza’. Ecco che quando il tutto non soddisfa figurarsi aver costruito tutto da se. Basta non alterarsi e pretendere di essere sopra perché 'dio' non è 'Lui'. Ecco cosa si fa per essere onnipotenti sopra e avere la crisi del settimo giorno per non essere al potere. 'Farò ancora il presidente del Consiglio' ama ripetere il Berlusa-Servillo a pochi intimi e alla cara (in tutti i sensi) moglie ( chi sa ancora per quanto tempo...) Veronica-Ricci. Basta ricordare il loro primo bacio e avere una 'domenica bestiale' con Fabio Concato che viene all'occorrenza per regalare un finalino di chiara fallace reminiscenza televisiva (la canzone di cui Mike...osannava in qualche suo quiz...uno dei tanti..). E Apicella-Servillo è uno spasso con camminate sul prato e erba rasa al suolo per una dedica sempre pronta...e un duetto quasi pronto…
Mario Monicelli, poco e già abbastanza per sbarcare il lunario: degli scapestrati, degli ultimi sono lì per poter racimolare danaro…E ne ‘I soliti ignoti’ è già abbastanza vedere i commedianti italici senza un giro di manovella. Ecco che in Paolo Sorrentino non è mai abbastanza vedere i ‘loro’ che succhiano a più non posso senza mai fermarsi. Il salto di qualità di ‘mezze cartucce’ che si rivendono in ogni gigiona sortita. Al veliero dell’isola che c’è…mai abbastanza e piena di gloria. Dal sorriso agrodolce al misto-fritto salato per molti.
Lui, si deve arrivare a Lui a qualunque costo. Lui il mestolo d'oro (e l'oro) che gira e rigira l'aperitivo bianco di polvere non offuscata
Orge, ornamenti, orpelli, onnipresente, omnia, onirico e ostinato. Non c'è verso alla Villa e lungo i piaceri succede di tutto alla luce del sole. Come non mai Lui.
Ricco....tutto non è abbastanza. Tutto e di più. Il viso posticcio di Servillo è un piacere visivo. Si ride senz'accorgersi che si ride di noi. Toni è prima e seconda, forse...già terza repubblica. Da Andreotti al Cavaliere, forse per arrivare al Politico in crescita or, ora..
Ombra di se stesso. Il regista si fa ombra, con acume solare, della sua bravura. Mai doma l'opera meritoria di saper riprendere ma in alcuni frangenti (e anche di più) siamo
1ecco come si sente. Unico. Il primo. Il nome di 'dio' appare vice. Una battuta sentita ai tempi (è in tempi non sospetti), l'autista del Cavaliere è il vice di cui sopra. Uno sberleffo alle feste normali, ma pi quali dove in un Paese ogni giorno è una compleanno con tavoli sovrappiù e pieni. Ma chi ha oltre e oltre cosa fa. Festini da Taranto a ‘Ville Smeralde’, da yacht a barche sovra-lusso, a bagni denudati e a pelurie ingombranti. È Lui che prende binocolo per quasi compiacersi dei contorni. Un Servillo a movenza gambe larghe, sorrisino petulante e linguaggio adescante. Il posticcio è arrivato da un po', è al potere. O meglio l’intorno, senza dire, è potere. Un certo regista americano disse 'siete arrivati all'entarteiment ' politico...siete arrivati come noi.....cioè alla schifezza senza sosta. Stiamo arrivando al pozzo nero o siamo già dentro.
Sorrentino ammalia e gira, rovescia e balla, illumina e spazza ogni idea di immagine pura, tutto oltre al quadrato, felliniano? O forse è solo un mentore vero di un colore posticcio tra Ligabue e Van Gogh dove lo spessore pare inutile e poco. E poi sono tanti i volti che in fondo è un continuo virtuale. 90121 (tipo telefilm) in quello di Roma o Sardegna con sesso spinto e sniffa-mento. I ragazzi sono evoluti.
Toni Servillo(Lui), guanciale, Riccardo Scamarcio (Sergio), cazzone, Elena Sofia Ricci (Veronica), amichevole, Fabrizio Bentivoglio (Santino), inginocchiato, Giovanni Esposito (Mariano), attaccato, Ugo Pagliai (Mike), afono, e Ricky Memphis (Riccardo), tonnato: tutti ammaestrati e fugaci, visionari e paludati, corporei e misti. E’ il lunario del set rovinato e scaduto, è la ripresa girotondo di un cinema che cala ogni ‘porcheria’ da racconto. La ‘vanità italica’ è sorrentiniana (per un cinema che può appesantirsi e stufare ad ogni sguardo). Fotografia di clamore e accessoria, da conclamare nella ‘bellezza’ dei vitalizi.
Regia giostrante e accademica, libera e autoreferenziale.
Voto: 6,5/10 (***)
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eccehombre
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martedì 8 maggio 2018
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made in sorrentino
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Film dove si ritrova tutta lo stile narrativo (geniale) di Paolo Sorrentino. Toni Servillo e Riccardo Scamarcio sono strepitosi, ma anche gli altri (Fabrizio Bentivoglio, Kasia Smutniak ed Elena Sofia Ricci) sono perfetti nei loro ruoli. L’ho letto già da qualche parte: è un film che fra 20 anni ci aiuterà a comprendere meglio il ventennio appena trascorso...ma non c’è bisogno di aspettare tanto.
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marv79
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lunedì 7 maggio 2018
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deludente
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non è un buon film, non era necessario dividerlo in 2 parti, non c'è un solo motivo per vederlo, le interpretazioni sono molto scadenti e caricatoruali, mi aspettavo nettamente di più
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fulviop.
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domenica 6 maggio 2018
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loro 1 - deludente
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Sono un estimatore di quasi tutti i film di Sorrentino, dove, a mio parere è presente una grande capacità di sorprendere e ispirare, spesso è proprio la pomposità, la riflessione sul senso, la casualità e l'esistenza ad averlo reso un artista nel cinema.
Loro 1 invece è stato deludente forse perché semplicemente non gli è riuscito, mi sembra un remake di trovate già esplorate, non sorprendenti, il cast purtoppo veramente poco originale, troppo vicino alla fiction all'italiana, anche la fotografia e gli effetti visivi sono piuttosto approssimativi e scadenti rispetto ai suoi film precedenti, per esempio l'uso degli animali come il rinoceronte o la pioggia di pillole sono poco credibili, creativamente e visivamente deboli e quindi di un surrealismo fallace.
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Sono un estimatore di quasi tutti i film di Sorrentino, dove, a mio parere è presente una grande capacità di sorprendere e ispirare, spesso è proprio la pomposità, la riflessione sul senso, la casualità e l'esistenza ad averlo reso un artista nel cinema.
Loro 1 invece è stato deludente forse perché semplicemente non gli è riuscito, mi sembra un remake di trovate già esplorate, non sorprendenti, il cast purtoppo veramente poco originale, troppo vicino alla fiction all'italiana, anche la fotografia e gli effetti visivi sono piuttosto approssimativi e scadenti rispetto ai suoi film precedenti, per esempio l'uso degli animali come il rinoceronte o la pioggia di pillole sono poco credibili, creativamente e visivamente deboli e quindi di un surrealismo fallace.
Forse fare un film biografico per il cinema di Sorrentino è limitante, su un personaggio come Berlusconi che è stato iper-presente nella scena mediatica, di cui conosciamo già ogni dettaglio espressivo persino la sua intimità lo è ancora di più, non trovo nulla di diverso e di sublime rispetto alla sua figura reale, in fondo il berlusconismo è una storia chiara a tutti e fin troppo esplorata, non c'è nulla di misterioso ne di osceno che non sia stato già ripetutamente svelato, il film non riesce per niente a scovare un punto di vista originale.
Vedremo il 2.
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sabato 5 maggio 2018
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terrificante
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dopo 15 min di film avrei voluto andarmene...solo sederi, tette e droghe....li paghiamo per questo?!? sono disgustata!!!!
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