Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Ryuichi Hiroki |
Attori | Tamae Ando, Tokio Emoto, Ena Koshino, Kengo Kora, Ken Mitsuishi, Kazuki Namioka Misako Renbutsu, Atsushi Shinohara, Shuri. |
Tag | Da vedere 2017 |
MYmonetro | 3,32 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 23 aprile 2018
Oltre che nella conta dei morti, è anche nella miseria dei superstiti che vive la tragedia.
CONSIGLIATO SÌ
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Miyuki è un'impiegata comunale che vive con il padre, abituale frequentatore di bar e sale slot in cui sperpera il poco denaro che ha, in un'abitazione provvisoria alcuni anni dopo il disastro di Fukushima. Nei fine settimana si reca a Tokyo ufficialmente per imparare l'inglese, ma la realtà dei fatti è un'altra: durante la settimana si prende cordialmente cura del padre, riservandogli tutte le cure possibili, quasi volesse redimere ciò che poi andrà a fare nei weekend. Miyuki si prostituisce, lavora come escort e non sappiamo il motivo: se per accumulare e risparmiare denaro per far fronte alla povertà in cui lei e il padre sono piombati in seguito al terremoto, o per una più recondita pulsione.
Nella caratterizzazione di un simile connubio di sensazioni, di un conflitto interno ed esterno più che evidente, specialmente nel personaggio di Miyuki cui Hirkoi dà moltissimo spazio, il cineasta giapponese è eccezionale.
Da non dimenticare che l'ispirazione per Side Job. nasce da un libro scritto dallo stesso Hiroki, consunto dall'osservazione delle condizioni in cui versava il suo paese e ansioso di raccontarne ogni singola sfumatura, attraverso la pluralità di voci che emerge dalla sua storia. Una storia di disfatte e rinascite spirituali, crolli psicofisici e riappropriazione della propria identità, di sopravvivenze all'interno di una realtà immobilizzante.
Non e felice la vita, nella città. Un posto senza nome, una "citta" invisibile sorvolata da tristezza e nostalgia, dove la memoria non esiste perche il mare ha cancellato ogni cosa. Le voci nel racconto vanno e vengono, svaniscono, si accavallano; vediamo continuamente persone parlare, discutere sul proprio futuro, alzare guardinghi gli occhi al cielo, scrutare le maree e non lasciarsi sfuggire la presa terrestre, e per quanto quest'ultima possa essere una prigione resta il solo, tangibile appiglio salvifico. La storia di Hiroki e universale proprio per questo, riuscire a sovraimprimere nell'immaginario dello spettatore un nucleo di verita sotteso e non detto esplicitamente, dispiegatosi nella coralità della narrazione. Tutti sono li, assorti nell'attesa di un qualcosa che non c'e dato sapere se si paleserà o meno.
Cosa rende Side Job. particolarmente interessante e unico nel suo genere è la capacità, da parte di Hiroki Ryuichi, di raccontare la tragedia di un determinato momento storico inserendola in una coralità di punti di vista, senza mai tralasciare le singolarità e la caratterizzazione psicologica di ogni personaggio. Hiroki è un regista incredibile, in grado di unire il dramma a punte di ironia sottile e intelligente, lirismo e crudo realismo, trasmettendo allo spettatore il senso di un microcosmo che cerca di rivitalizzarsi e andare avanti nel magma informe della catastrofe.