Titolo originale | Room No. 7 |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, Thriller |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Yong-seung Lee |
Attori | Shin Ha-kyun, Do Kyung-soo, Kim Dong-Young (II), Choi Moo-Sung, Jeong-min Hwang Kim Jong-goo, Suk-ho Jun, Ji-young Kim, Da-sol Jeon, Seung-gil Jeong, Jong-goo Kim, Hee-tae Jung, Do-yoon Kim, Jong-Su Kim, Su-young Park, Ji-hyeon Woo. |
MYmonetro | 2,96 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 marzo 2018
Nella stanza n. 7 di un negozio, un uomo nasconde della droga. Quando fa per recuperarla scopre che in quella sala si nasconde anche un cadavere.
CONSIGLIATO SÌ
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Seoul. Doo-sik gestisce "Hollywood Dvd Room", un locale nel quartiere di Gangnam, ideato per fornire alle coppiette un luogo di intimità in cui vedere un film assieme. Gli scarsi introiti spingono Doo-sik a vendere l'attività, ma un grave incidente rischia di compromettere la transazione.
Portato alla fama mondiale dalla hit di Psy nel 2012, il quartiere di Gangnam a Seoul è noto per la sua mondanità. O per meglio dire, con la schietta semplicità di Doo-sik, protagonista di Room No. 7, è "diventato il luogo dove andare a fare sesso".
E anche l'attività di Doo-sik si colloca consapevolmente a metà strada tra dvd store e motel a ore, cancellando in un colpo solo l'effetto nostalgia del negozio di Dvd e sottolineando la necessità di riciclarsi e mercificarsi sempre di più, per chi opera in un settore in crisi. Come già nel folgorante debutto di 10 Minutes, al centro dell'indagine di Lee Yong-seung, ci sono i lavoratori o i piccoli commercianti, strozzati dai debiti e costretti a ogni tipo di espediente per riuscire a sbarcare il lunario. Sotto i panni della dark comedy, in Room No. 7 prevale una profonda malinconia, che unisce le sorti di due generazioni, quella di Doo-sik e quella del suo assistente Tae-jung, sotto la bandiera della difficoltà e del disagio. Una disperazione che si estende ai migranti, come l'assistente sino-coreano di Doo-sik, disposto a intraprendere anche i lavori più umili.
L'attenzione di Lee sta nei dettagli fuggevoli (la silhouette dei due amanti disegnata sul marciapiede), in quelle micropiaghe di Gangnam che contribuiscono ad arricchire il mosaico e si nascondono sotto la rassicurante coperta di una classica "commedia col morto". Un sottogenere antico, quest'ultimo, basato su gag che, dai tempi di Arsenico e vecchi merletti giù giù fino a Tarantino e stuolo di imitatori, si ripetono con variazioni minime ed efficacia calante.
Shin Ha-kyun (Mr. Vendetta, The Villainess) conferma ancora una volta il suo status iconico, cercando di infondere nel traffichino Doo-sik quel quid di umanità meschina che lo script fatica a tratteggiare con efficacia. Non si può affermare altrettanto sullo sparring partner, l'idolo delle ragazzine Doh Kyung-soo, che, pur sporcando la propria immagine tra sigarette e imprecazioni, paga il dazio dell'inesperienza e dell'inespressività. Da Lee Yong-seung però era lecito attendersi di più: Room No. 7 diverte, intrattiene ma, come per le visioni fugaci dei frequentatori di "Hollywood Dvd Room", è difficile che venga voglia di tornare sul luogo del delitto.