laurence316
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sabato 3 dicembre 2016
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eastwood e il vero eroismo
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Il 36° film di Clint Eastwood, ultraottantenne sempre in forma, Sully arriva subito dopo lo scadente American Sniper e, come quest’ultimo, prende le mosse a partire da un ben nota storia vera. Ma, al contrario, invece, di quest’ultimo riesce ad evitare per gran parte della propria durata le trappole della stanca retorica dei buoni sentimenti, del patetismo e del patriottismo fine a se stessa (anche se finisce per lasciarvi qualche concessione, in particolare nell’ambito delle telefonate con la moglie del protagonista).
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Il 36° film di Clint Eastwood, ultraottantenne sempre in forma, Sully arriva subito dopo lo scadente American Sniper e, come quest’ultimo, prende le mosse a partire da un ben nota storia vera. Ma, al contrario, invece, di quest’ultimo riesce ad evitare per gran parte della propria durata le trappole della stanca retorica dei buoni sentimenti, del patetismo e del patriottismo fine a se stessa (anche se finisce per lasciarvi qualche concessione, in particolare nell’ambito delle telefonate con la moglie del protagonista). Inoltre, sempre in netto contrasto con il precedente American Sniper, afferma (finalmente) che i veri eroi non sono più quelli che sparano alla gente, ma bensì quelli che la salvano. Decisamente un passo avanti.
Grazie alla breve durata, poi, Sully è un film solido e compatto, senza sbavature e mai particolarmente noioso o prolisso. Dei suoi 96 minuti di durata, comunque, le pagine più alte rimangono sicuramente quella dell’ammaraggio sull’Hudson (sequenza straordinaria, grazie anche agli ottimi effetti sonori) e il finale confronto con la commissione della NTSB (acronimo di National Transportation Safety Board, agenzia che si occupa delle indagini in merito agli incidenti che coinvolgono aeroplani, navi, treni, oleodotti e gasdotti), in cui, tra le altre cose, il protagonista enuncia un concetto fondamentale: ovvero che è stato il perfetto lavoro di squadra tra lui, il suo secondo e le hostess, e non (solo) un suo gesto eroico a portare al salvataggio di tutti i 155 passeggeri che quel incredibile giorno del 15 gennaio 2009 si sono trovati a bordo del volo US Airways 1549.
Sully restituisce dunque un’immagine dell’America migliore, quella che ha reso possibile che tutti i suddetti passeggeri venissero tratti in salvo in appena 24 minuti dall’ammaraggio, come giustamente ricordano i titoli di coda (che ospitano anche un montaggio di una riunione dei reali protagonisti della vicenda).
Sostenuto dalla sicura regia di Eastwood, dalle eccellenti interpretazioni degli attori (Hanks magistrale, ma anche Eckhart non lascia a desiderare) e dagli ottimi e funzionali effetti speciali e sonori, Sully è un film riuscito, non un capolavoro, ma un buon dramma biografico come se ne vedono sempre di meno.
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maurizio meres
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sabato 3 dicembre 2016
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un angelo chiamato sully
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Andare al cinema per vedere un film di Clint Eastwood significa che si assisterà ad un capolavoro,è lui il cinema,ogni suo film rimane nella mente dello spettatore per lungo tempo,studia ogni particolare,che al publico può sfuggire ma importante per la completezza del film,ogni soggetto lui lo vive sicuramente nella sua mente immagina come sarà il film prima di scriverlo,come del resto anche altri registi di un certo livello,perché nella sua mente la trama lo deve emozionare,non esiste una scena inutile,in gergo di riempimento,nulla si può cambiare in corsa per qualche difficoltà logistica,deve essere come lui lo immagina.
Se la trama è storia vera come in Sully,studia alla perfezione tutte le testimonianze,entra nella mentalità delle persone riuscendo a percepire ogni emozione,scavando nel profondo dell'essere.
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Andare al cinema per vedere un film di Clint Eastwood significa che si assisterà ad un capolavoro,è lui il cinema,ogni suo film rimane nella mente dello spettatore per lungo tempo,studia ogni particolare,che al publico può sfuggire ma importante per la completezza del film,ogni soggetto lui lo vive sicuramente nella sua mente immagina come sarà il film prima di scriverlo,come del resto anche altri registi di un certo livello,perché nella sua mente la trama lo deve emozionare,non esiste una scena inutile,in gergo di riempimento,nulla si può cambiare in corsa per qualche difficoltà logistica,deve essere come lui lo immagina.
Se la trama è storia vera come in Sully,studia alla perfezione tutte le testimonianze,entra nella mentalità delle persone riuscendo a percepire ogni emozione,scavando nel profondo dell'essere.
Ancora una volta Clint ci fa rivivere un scorcio di vita di un eroe martoriato dalla burocrazia,i suoi eroi sono quelli veri,reali,decisionali al momento giusto,responsabili di ciò che decidono,mettendo in luce la loro vita e soprattutto ciò che sono e quanto valgono,in questo film viene evidenziata la solita contraddizione Americana,prima eroe poi cialtrone è nuovamente eroe,ma comunque un America umana,che sa giudicare,che riconosce i propri errori.
Grande interpretazione di Tom Hanks,perfetto in tutto,studia e si vede il personaggio Sully,lo rende reale attraverso splenditi dialoghi,non è una macchina ma un uomo,preparato a tutto in miscuglio di adrenalina e sentimenti,lo rende addirittura un po' mistico come se fosse un Angelo.
Strutturalmente e un film perfetto,sceneggiatura intensa ed essenziale,fotografia superlativa con inquadrature che rendono le recitazione quasi reali.
Ormai è più di mezzo secolo che Clint è sulla scena regalandoci meravigliosi momenti,mai un film inutile,spazia tra innumerevoli soggetti,e' Americano vero,un grandissimo patriota,leggere la sua biografia significa leggere la storia del cinema.
Per gli amanti del grande cinema è da vedere.
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g_andrini
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sabato 3 dicembre 2016
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buon film
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L'ho trovato piacevole, con Hanks in notevole forma, anche se non mi è sembrato interpretasse un personaggio positivo. Ottima la resa del girato digitale.
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ollipop
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venerdì 2 dicembre 2016
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grande tributo all'uomo e al suo essere eroe
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Compendio di tutta la filmografia di Klint : l'uomo e il suo essere eroe contro una ottusa burocrazia dove dinamiche compiuterizzate e fredde simulazioni tentano di infangare quell'unica scelta che presa in soli 35 secondi significhera' la vita per 155 persone.
Essere eroe non protagonista , ma uomo nel senso piu alto della definizione :uomo il cui compito e' svolgere con responsabilita' il lavoro scelto : routine che improvvisamente puo diventare dramma e dove freddezza equilibrio frutto di anni e anni di esperienza faranno la differenza.
ma tanti sono gli eroi anonimi che concorrono a realizzare il " miracolo dell'Hudson: il copilota , le hostess i soccoriritori , i passeggeri stessi : Eastwood coglie la profondita' d
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Compendio di tutta la filmografia di Klint : l'uomo e il suo essere eroe contro una ottusa burocrazia dove dinamiche compiuterizzate e fredde simulazioni tentano di infangare quell'unica scelta che presa in soli 35 secondi significhera' la vita per 155 persone.
Essere eroe non protagonista , ma uomo nel senso piu alto della definizione :uomo il cui compito e' svolgere con responsabilita' il lavoro scelto : routine che improvvisamente puo diventare dramma e dove freddezza equilibrio frutto di anni e anni di esperienza faranno la differenza.
ma tanti sono gli eroi anonimi che concorrono a realizzare il " miracolo dell'Hudson: il copilota , le hostess i soccoriritori , i passeggeri stessi : Eastwood coglie la profondita' del dramma di Sally : capire se quella e' stata la scelta giusta ma soprattutto convincere una commissione di freddi burocrati : la simulazione degli ultimi istanti del volo nei quali il fattore umano fa inevitabilmente la differenza , restituisce quella dignita al comportamento del pilota e lo assurge a eroe incondizionato con le sue debilezze le sue incertezze ma e soprattutto al suo essere uomo
Splendido film , Tom Hanks splendido interprete : Eastwood ancora una volta da un saggio di cosa significa fare cinema : portare nello schermo la grandezza dell'uomo centralita ideativa intorno alla quale tutto ruota : l'uomo di Eastwood e' un eroe sia in guerra ma anche se necesssario, nel quotidiano; messaggio positivo e universale
anche questa e' l'America piena di contraddizioni ma anche ricca di umanita' quella vera
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[+] tentare di fare solo “il meglio che si può”
(di antonio montefalcone)
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internauta
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venerdì 2 dicembre 2016
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storia di un eroe dei nosri tempi. da vedere.
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Pregevole ricostruzione dei terribili 208 secondi di un volo di linea a New York del 15 gennaio 2009 nei quali un uomo ha realizzato ciò che nessuno riteneva possibile prima: un ammaraggio con un aereo carico e 155 persone a bordo con ZERO vittime e persino pochi contusi.
Realistico, coinvolgente, istruttivo (ora lo sanno davvero tutti che accendere l'APU quando sta per mancare la propulsione è la prima cosa da fare per mantenere attivi gli essenziali ausili informatici all'atterraggio, anche se nella check list della Us Airways era solo al 15° posto), riesce anche a strappare qualche sorriso tra mille emozioni.
Nel film le magistrali interpretazioni di Tom Hanks e Aaron Eckhart passano quasi in secondo piano non appena ci si rende conto che quel che vediamo su un grande schermo è accaduto davvero.
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Pregevole ricostruzione dei terribili 208 secondi di un volo di linea a New York del 15 gennaio 2009 nei quali un uomo ha realizzato ciò che nessuno riteneva possibile prima: un ammaraggio con un aereo carico e 155 persone a bordo con ZERO vittime e persino pochi contusi.
Realistico, coinvolgente, istruttivo (ora lo sanno davvero tutti che accendere l'APU quando sta per mancare la propulsione è la prima cosa da fare per mantenere attivi gli essenziali ausili informatici all'atterraggio, anche se nella check list della Us Airways era solo al 15° posto), riesce anche a strappare qualche sorriso tra mille emozioni.
Nel film le magistrali interpretazioni di Tom Hanks e Aaron Eckhart passano quasi in secondo piano non appena ci si rende conto che quel che vediamo su un grande schermo è accaduto davvero. In lingua inglese, con sottotitoli in italiano. Per tutti. Consigliato.
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nino pell.
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giovedì 1 dicembre 2016
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ricordando l'impresa eroica di chesley sullenberg
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Il film rappresenta il giusto riconoscimento al famoso ex pilota americano Chesley Sullenberg, facendoci ricordare la sua storica impresa avvenuta diversi anni fa di salvare miracolosamente 155 passeggeri sull'aereo della US Airways a causa del contatto con uno stormo di uccelli che colpisce l'aereo e compromette irrimediabilmente i due motori. L'esperto pilota si venne a trovare pertanto in una situazione disperata e praticamente senza via d'uscita,ma grazie al suo formidabile intuito, riuscì a salvare tutti i passeggeri tentando un difficilissimo atterraggio dell'aereo sulle acque dell'Hudson. Il regista Eastwood ci evidenzia in maniera riflessiva tutte le contraddizioni della stampa ed in genere dei mass-media che presero di mira tale evento non sempre in maniera veritiera, costringendo il protagonista della vicenda ad una sorta di forzatura psicologica destinata quasi a tramutarsi in sensi di colpa e insicurezze sulla sua capacità di essere stato un grande pilota.
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Il film rappresenta il giusto riconoscimento al famoso ex pilota americano Chesley Sullenberg, facendoci ricordare la sua storica impresa avvenuta diversi anni fa di salvare miracolosamente 155 passeggeri sull'aereo della US Airways a causa del contatto con uno stormo di uccelli che colpisce l'aereo e compromette irrimediabilmente i due motori. L'esperto pilota si venne a trovare pertanto in una situazione disperata e praticamente senza via d'uscita,ma grazie al suo formidabile intuito, riuscì a salvare tutti i passeggeri tentando un difficilissimo atterraggio dell'aereo sulle acque dell'Hudson. Il regista Eastwood ci evidenzia in maniera riflessiva tutte le contraddizioni della stampa ed in genere dei mass-media che presero di mira tale evento non sempre in maniera veritiera, costringendo il protagonista della vicenda ad una sorta di forzatura psicologica destinata quasi a tramutarsi in sensi di colpa e insicurezze sulla sua capacità di essere stato un grande pilota. Addirittura seguì una vera e propria inchiesta da parte di una commissione competente che cercò in tutti i modi di attribuire a "Sully" la colpa dell'incidente. Ancora una volta l'attore Tom Hanks nel ruolo del protagonista, si dimostra perfetto ed encomiabile. Il film lo ritengo sicuramente degno della filmografia americana che si rispetti pur tuttavia rasentando una pacata essenzialità dell'insieme ed una soffusa ripetitività di alcune sequenze.
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enzo70
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giovedì 1 dicembre 2016
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clint e tom per un intenso omaggio ad un eroe
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Per un cinefilo l’uscita di un film di Clint Eastwood con Tom Hanks come protagonista è una sorta di epifania, la aspetti, pregusti il momento in cui in sala si spegneranno le luci. E ancora una volta esci stordito dalle immagini, dalle emozioni che questo incredibile vecchio americano riesce a regalarti. Un’altra storia vera, anzi in questo caso una storia nota, notissima, quella di Chesley Sullenberger che è riuscito a far ammarare l’aereo in avaria sull’Hudson, salavndo tutti i passeggeri.
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Per un cinefilo l’uscita di un film di Clint Eastwood con Tom Hanks come protagonista è una sorta di epifania, la aspetti, pregusti il momento in cui in sala si spegneranno le luci. E ancora una volta esci stordito dalle immagini, dalle emozioni che questo incredibile vecchio americano riesce a regalarti. Un’altra storia vera, anzi in questo caso una storia nota, notissima, quella di Chesley Sullenberger che è riuscito a far ammarare l’aereo in avaria sull’Hudson, salavndo tutti i passeggeri. Ad interpretare il ruolo di Sully, il diminutivo del pilota, il solito, stratosferico, Tom Hanks, perfetto in un ruolo difficile come quello di un eroe dei giorni nostri che fa dell’equilibrio e del rispetto delle regole il punto di forza. Ma il cinema di Clint Eastwood, tutto il suo lavoro, si basa sulla ricerca dei valori americani;, e la scena madre è quella del soccorso che tutti gli operatori delle varie istituzioni di New York hanno garantito, nel giro di pochi minuti ad uno strano equipaggio di naufraghi di un aereo che galleggiava sul fiume più ripreso del mondo. E allora Sully emoziona anche come intenso, ulteriore, omaggio di Clint Eastwood al suo Paese. Da oggi Sully è al cinema, andateci domani.
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alex2044
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mercoledì 30 novembre 2016
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l'america migliore in un film bellissimo
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Clint Eastwood ha fatto il suo film, forse, più intimo con una tenerezza e una partecipazione stupefacenti e molto coinvolgenti . Si capisce subito che Sully Sullenberger rappresenta , per lui , l'americano vero , l'americano migliore , intelligente , preparato , pragmatico ma prima di tutto umano . Pieno di quella umanità che aiuta a scavalcare qualunque ostacolo e a sconfiggere con la sua forza dirompente luoghi comuni e ragionamenti fallaci che si poggiano su una visione solo teorica dei fatti .Il Film è bellissimo e se non è un capolavoro siamo lì ma io propendo per la prima parte del ragionamento . Tutto è perfetto , un montaggio magistrale , la sceneggiatura , la fotografia , le musiche , tutto di altissimo livello , la direzione impeccabile degli attori , anche i più periferici e con una sola battuta, bravissimi .
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Clint Eastwood ha fatto il suo film, forse, più intimo con una tenerezza e una partecipazione stupefacenti e molto coinvolgenti . Si capisce subito che Sully Sullenberger rappresenta , per lui , l'americano vero , l'americano migliore , intelligente , preparato , pragmatico ma prima di tutto umano . Pieno di quella umanità che aiuta a scavalcare qualunque ostacolo e a sconfiggere con la sua forza dirompente luoghi comuni e ragionamenti fallaci che si poggiano su una visione solo teorica dei fatti .Il Film è bellissimo e se non è un capolavoro siamo lì ma io propendo per la prima parte del ragionamento . Tutto è perfetto , un montaggio magistrale , la sceneggiatura , la fotografia , le musiche , tutto di altissimo livello , la direzione impeccabile degli attori , anche i più periferici e con una sola battuta, bravissimi .Una lezione di cinema , un corso accelerato ed esauriente di tecnica quasi volesse dirci ecco cari spettatori il cinema è questa cosa quà , ci vuole il cuore , la tecnica , l'esperienza , la voglia di rinnovarsi e di non sertirsi mai vecchio . Insomma alla sua non più verde età il vecchio leone è ancora sulla breccia ed ha deciso di stupirci ancora una volta . Non importa che lo spettatore sappia già che le cose andranno bene perchè ciononostante l'emozione lo catturerà alla prima scena e la tensione rimarrà ben oltre la parola fine , tutto ciò senza un effetto speciale o colpi di teatro tesi spesso solo ad allungare un po' il brodo . In più come una ciliegina su una torta già più che succulenta il vecchio Clint ha scelto , per la parte del protagonista , Tom Hanks che ne da un'interpretazione formidabile , una prova d'attore memorabile al limite dello sdoppiamento , come ha confessato il vero Sully in una conferenza stampa simpatica e sincera . Non è importante se vincerà l'Oscar o non lo vincerà ma certamente, in compagnia di questo strepitoso Tom Hanks come migliore attore , Eastwood sarà un protagonista di quella notte ed in più categorie .
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alex62
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giovedì 24 novembre 2016
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una sola certezza: clint eastwood
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Continua la serie ininterrotta di film meravigliosi di Clint Eastwood. Questo splendido ottantaseienne, reduce da un doloroso divorzio, ha confezionato un'opera semplice che ci offre l'opportunità per una sera, per un istante di riacquistare fiducia nelle nostre possibilità. Cosa c'è di più importante di salvare una vita. Il Dio dei cristiani si rivelò in principio ai fratelli maggiori Ebrei come un Dio che libera e salva e il nome stesso di Gesù significa Colui che salva. Non si tratta di una salvezza ultraterrena in principio (tant'è vero che gli Ebrei credettero nella vita dopo la morte solo a partire dal II° sec.
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Continua la serie ininterrotta di film meravigliosi di Clint Eastwood. Questo splendido ottantaseienne, reduce da un doloroso divorzio, ha confezionato un'opera semplice che ci offre l'opportunità per una sera, per un istante di riacquistare fiducia nelle nostre possibilità. Cosa c'è di più importante di salvare una vita. Il Dio dei cristiani si rivelò in principio ai fratelli maggiori Ebrei come un Dio che libera e salva e il nome stesso di Gesù significa Colui che salva. Non si tratta di una salvezza ultraterrena in principio (tant'è vero che gli Ebrei credettero nella vita dopo la morte solo a partire dal II° sec. a.C.), ma semplicemente di una cura ininterrotta e paziente della vita, di ogni vita, anche di quella di un piccolissimo essere che ha davanti a sé poche ore e poi il nulla.
Ma il film di Eastwood non ci chiede di credere nemmeno in questo: che esista cioè un Essere, infinitamente buono, che si occupa di ciascun essere vivente con le cure amorevoli di un padre. Non è indispensabile credere in Dio…è sufficiente credere nell'Umanità!
Quando poi l'opportunità di salvare vite umane e ben 155 vite, viene offerta a un solo uomo, responsabile, in pochi istanti, dell'incolumità di quelle persone, allora si crea un vero kairòs, un'occasione unica cioè e irripetibile di fare esattamente ciò che sappiamo essere il tratto dominante della sllhouette di Dio. Noi che crediamo in Lui.
Il capitano Sully, un vecchio che ha volato per più di 40 anni, che conosce ogni minimo dettaglio del funzionamento dell'aeromobile che gli è stato affidato, deve fare appello a tutto il suo sangue freddo e all'intero bagaglio d'innumerevoli esperienze, per scoprire però che mai era accaduto prima, che deve scegliere la via più rischiosa: una via d'acqua, che per un aereo in volo è come scegliere di schiantarsi contro un muro!…
Quell'imponderabile che ha fatto sì che il comandante Sullenberger facesse la scelta giusta, anzi l'unica possibile, ha a che fare con la parte migliore di ogni essere umano. Ha a che fare con la pura bellezza che alberga in noi e che ci guida, se noi decidiamo di ascoltare una flebile, dolce voce che scauturisce dall'abisso d'inquietudine del nostro profondo.
Sully quel giorno scelse, lo fece in piena coscienza, sapendo, anzi meglio credendo che fosse l'unica possibilità di ascoltare quel numero del resoconto delle eventuali vittime di un gravissimo disastro aereo. Quel numero rimase pari a zero, cioè “155 anime” ricorderà lui stesso, devono a lui, a un piccolo, umile uomo la loro vita.
Eastwood ci chiede di guardare dentro di noi e cercare un solo motivo per cui un essere umano dovrebbe perdere la speranza nel futuro: il futuro è aperto, si spalanca di fronte a noi con le promesse migliori di una vita migliore.
Clint Eastwood ci ricorda che l'anima umana è governata dalla Speranza.
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mattiabertaina
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lunedì 21 novembre 2016
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clint è tornato...
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Il 15 gennaio 2009 l’Airbus dell’US Airways diretto a Charlotte, pilotato da Chesley “Sully” Sullenberger, a causa di un violento bird strike, si avventura in un complicato ammaraggio nel fiume Hudson, subito dopo il decollo da LaGuardia. Centocinquantacinque le persone, tra passeggeri ed equipaggio, tratte miracolosamente in salvo senza perdita di vite umane. Il fatto.
Avrebbe potuto evitare la difficile e pericolosa manovra che ha messo a repentaglio la vita dei passeggeri effettuando una virata e tornando immediatamente a LaGuardia? Il quesito.
Clint Eastwood torna al lavoro (il suo 36esimo lungometraggio in carriera) portando sul grande schermo una eccezionale pagina di storia americana; la storia di Sully, ex aviatore dell’Air Force ora esperto ed affidabile pilota in ambito civile che, dopo 42 anni di servizio e centinaia di migliaia di ore di volo alle spalle, giunge alla ribalta mediatica per quello che molti cronisti hanno descritto come un vero e proprio miracolo: effettuare un ammaraggio senza pagare in vite umane, in pieno inverno ed con un’acqua gelida.
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Il 15 gennaio 2009 l’Airbus dell’US Airways diretto a Charlotte, pilotato da Chesley “Sully” Sullenberger, a causa di un violento bird strike, si avventura in un complicato ammaraggio nel fiume Hudson, subito dopo il decollo da LaGuardia. Centocinquantacinque le persone, tra passeggeri ed equipaggio, tratte miracolosamente in salvo senza perdita di vite umane. Il fatto.
Avrebbe potuto evitare la difficile e pericolosa manovra che ha messo a repentaglio la vita dei passeggeri effettuando una virata e tornando immediatamente a LaGuardia? Il quesito.
Clint Eastwood torna al lavoro (il suo 36esimo lungometraggio in carriera) portando sul grande schermo una eccezionale pagina di storia americana; la storia di Sully, ex aviatore dell’Air Force ora esperto ed affidabile pilota in ambito civile che, dopo 42 anni di servizio e centinaia di migliaia di ore di volo alle spalle, giunge alla ribalta mediatica per quello che molti cronisti hanno descritto come un vero e proprio miracolo: effettuare un ammaraggio senza pagare in vite umane, in pieno inverno ed con un’acqua gelida. Un eroe nazionale degno di medaglia al valore, una autentica pagina da ricordare, ma non per la Commissione di inchiesta che vuole vederci chiaro aprendo un procedimento atto ad escludere (o confermare) l’errore umano. Clint Eastwood traspone gli avvenimenti di quel freddo gennaio 2009 prendendo spunto dal romanzo scritto a quattro mani dallo stesso Sullenberger ed il giornalista Jeffrey Zaslow che ripercorrono la vicenda, dall’ammaraggio all’esito dell’indagine aperta dalla Commissione; lo fa destrutturando la sequenza cronologica, rendendo molteplice il punto di vista, ricostruendo insieme al pubblico quello che la cronaca ha già raccontato nei tg e nei lunghi articoli seguiti all’evento. Una regia calibrata che strizza l’occhio ad una cinematografia a stelle e strisce mai trionfalistica o celebrativa, che si avvale di un cast di interpreti di primo livello ed un Tom Hanks, credibile, misurato, che ha, con la sua prova trattenuta ed impeccabile, incarnato il modello di eroe contemporaneo, un manifesto dell’etica e del lavoro, allergico alla morbosità dei media, convinto fautore della teoria che il Miracolo dell’Hudson sia stato un incredibile lavoro di gruppo, dal suo “secondo” Eckhart alle assistenti di volo, ai passeggeri, ai soccorritori che in soli 24 minuti hanno effettuato uno dei recuperi meglio riusciti di sempre. Un film sulla responsabilità e sulla devozione, sull’esperienza e sul fattore umano che spesso sono molto più determinanti di tante simulazioni ed algoritmi elaborati da freddi programmi. Un grande prova di Cinema, l’ennesima per il signore con o senza cappello. Questa volta ce lo leviamo noi il cappello, Clint.
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