sebastiano.lorusso
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venerdì 29 settembre 2017
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una disincantata ed elegante ode urbana
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"Animali notturni" è un thriller dalla spiccata eleganza stilistica, che corre con una estetica caratteristica nei tre filoni narrativi. Il filone contemporaneo, con protagonista la Susan attuale, utilizza una scenografia asettica, bianca e nera, senza rilievi, in cui fanno luce solo i capelli rossi della protagonista, la cui vita è giusto abbozzata nella sua elegante e disincantata vita da artista borghese. Il filone del passato, in cui la giovane Susan si innamora di Edward, è più colorato e trasuda una scontata tenerezza che tuttavia sa opporsi con maestria alla vita del presente. Il filone narrativo, quello tratto dal libro di Edward, è invece sporco, con personaggi e situazioni polverose e approssimative, intense sotto un altro aspetto, quello della forza, della vendetta, della virilità.
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"Animali notturni" è un thriller dalla spiccata eleganza stilistica, che corre con una estetica caratteristica nei tre filoni narrativi. Il filone contemporaneo, con protagonista la Susan attuale, utilizza una scenografia asettica, bianca e nera, senza rilievi, in cui fanno luce solo i capelli rossi della protagonista, la cui vita è giusto abbozzata nella sua elegante e disincantata vita da artista borghese. Il filone del passato, in cui la giovane Susan si innamora di Edward, è più colorato e trasuda una scontata tenerezza che tuttavia sa opporsi con maestria alla vita del presente. Il filone narrativo, quello tratto dal libro di Edward, è invece sporco, con personaggi e situazioni polverose e approssimative, intense sotto un altro aspetto, quello della forza, della vendetta, della virilità. E' incredibile come i tre filoni si intreccino nella loro diversità e come ognuno sia in realtà un genere a sé, in ponti narrativi ben riusciti (notevole e intensa la scena dei corpi nudi delle donne uccise, ricalcate da quelli della figlia di Susan e del suo ragazzo): un dramma psicologico, una commedia d'amore e un thriller/poliziesco danzano con i loro limiti e i loro punti di forza e si danno sostegno e senso l'un l'altro, laddove ciascuno dei tre filoni, preso singolarmente, risulterebbe incompleto, superficiale, se non scontato. L'originalità di ciascun racconto cadrebbe senza gli altri due. Sorprendente anche il finale: una sorta di convergenza di delusione e rammarico, che passa prima per la morte del protagonista del racconto, poi per la fine della storia d'amore e infine per la bellissima scena di chiusura, di una delicatezza e insieme un'intensità disarmante, la triste presa di coscienza di non poter più cambiare nulla, la consapevolezza definitiva del proprio fallimento. Nel complesso è una pellicola decisamente ben pensata e soprattutto dal forte impatto estetico, che ne fa un'ode urbana alla disillusione e carica lo spettatore di sensazioni sconfortanti e avvilenti.
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alfredo conti
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domenica 2 febbraio 2020
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le contraddizioni dei nostri desideri
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Animali Notturni è il secondo lungometraggio del genio della moda Tom Ford, artefice della rinascita del marchio Gucci e uomo dotato di indiscusso buon gusto. Il film non sfugge alle caratteristiche del suo autore. Si tratta di un’opera di grande valore estetico, a partire dalla scena iniziale che si svolge all’interno di una galleria d’arte di New York, dove si tiene una installazione/performance nella quale bellezza e orrore si mescolano: una tematica cara all’arte contemporanea. Il film mantiene un’estetica glamour lungo tutto il suo scorrere, protagonisti, ambientazioni, cura dei dettagli e inquadrature perfette. Pur non abbandonando questa attenzione alla forma, il regista si cimenta con il tema del valore etico della bellezza rispetto ai sentimenti e alla verità della propria natura.
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Animali Notturni è il secondo lungometraggio del genio della moda Tom Ford, artefice della rinascita del marchio Gucci e uomo dotato di indiscusso buon gusto. Il film non sfugge alle caratteristiche del suo autore. Si tratta di un’opera di grande valore estetico, a partire dalla scena iniziale che si svolge all’interno di una galleria d’arte di New York, dove si tiene una installazione/performance nella quale bellezza e orrore si mescolano: una tematica cara all’arte contemporanea. Il film mantiene un’estetica glamour lungo tutto il suo scorrere, protagonisti, ambientazioni, cura dei dettagli e inquadrature perfette. Pur non abbandonando questa attenzione alla forma, il regista si cimenta con il tema del valore etico della bellezza rispetto ai sentimenti e alla verità della propria natura.
La protagonista, una perfetta Ami Adams, è una bellissima gallerista di successo che vive in un mondo patinato che come ci spiega il regista, spesso nasconde la carie della menzogna. Il marito la tradisce. Un giorno riceve un manoscritto. Si tratta di un romanzo scritto dall’ex marito che non incontra da quasi 20 anni. Il racconto è dedicato a lei. A questo punto la trama si sviluppa su due piani narrativi ben distinti che però hanno gli stessi protagonisti.
Sul piano reale, la protagonista ricorda gli anni del primo matrimonio con il protagonista maschile, Jake Gyllenhaal. I due condividono la passione per l’arte e sentimenti reciproci molto profondi. A dividerli tuttavia è la provenienza e le relative ambizioni. Lei viene da una famiglia ricca e sente la pressione di vivere una vita agiata e esteticamente soddisfacente, lui è interessato solo all’arte e non ha ambizioni sociali. Fatto che viene interpretato da lei come una sorta di debolezza. La diversità di vedute porterà a un drammatico distacco. Lei conosce un altro uomo e decide di abortire il figlio che aspetta dal marito.
Il romanzo, invece, racconta la storia di un capofamiglia che mentre si trova in viaggio con moglie e figlia viene aggredito da dei balordi che finiranno per stuprare e uccidere le due donne laddove lui rimane quasi incapace di reagire. Riuscirà a ritrovare il colpevole del delitto, ma ancora una volta si mostrerà incapace di avere la risolutezza necessaria e pur uccidendolo goffamente altrettanto goffamente finirà per morire.
Il parallelismo tra le due vicende è evidente. I due protagonisti maschili, entrambe interpretati da Gyllenhaal, si confrontano con una natura contemplativa che li rende incapaci di rispondere alle sollecitazioni del mondo che li circonda. Tale inadeguatezza è interpretata come debolezza e causa la perdita della moglie e della figlia, tanto nel registro della realtà che in quello della narrazione. Il protagonista maschile rimane comunque sconfitto per questa sua natura e finisce con l’autodistruggersi.
La protagonista femminile, invece si confronta con la contraddittorietà della propria natura. La scelta di una vita agiata, sebbene apparentemente soddisfacente, si rivela fallimentare. Aver seppellito i propri sentimenti sotto 20 anni di vita non ha cancellato la coscienza dell’amore provato e della sua irripetibilità ("Quando ami qualcuno dovresti fare attenzione. Potrebbe non capitarti più" dice il protagonista).
I due non si rivedranno. Le scelte sono irreversibili e l’amore spezzato non si ricompone. Come animali che si aggirano nel buio della notte, non si incontreranno più e ognuno rimarrà a contemplare i propri fantasmi.
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[+] ottima analisi
(di enduromac)
[ - ] ottima analisi
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domenico astuti
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venerdì 9 dicembre 2016
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quando l'estetismo schiaccia i personaggi
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Un film fin troppo elegante, con una complessa narrazione emotiva, costruito su due piani che si intersecano non sempre temporalmente e si ribaltano verso la fine. Il cui trucco consiste nella lettura di un romanzo forte e stilizzato nella sua violenza, letto, in anteprima, da una lei in crisi personale e scritto da un lui andato in crisi molti anni prima perché lasciato senza una motivazione convincente dalla stessa donna. Un ritmo da una parte algido e formale ( sostanzialmente vuoto, privo di originalità ) mentre dall’altro porta con sé una precisa stilizzazione della violenza bruta e fine a se stessa già vista abbondantemente in un certo cinema americano.
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Un film fin troppo elegante, con una complessa narrazione emotiva, costruito su due piani che si intersecano non sempre temporalmente e si ribaltano verso la fine. Il cui trucco consiste nella lettura di un romanzo forte e stilizzato nella sua violenza, letto, in anteprima, da una lei in crisi personale e scritto da un lui andato in crisi molti anni prima perché lasciato senza una motivazione convincente dalla stessa donna. Un ritmo da una parte algido e formale ( sostanzialmente vuoto, privo di originalità ) mentre dall’altro porta con sé una precisa stilizzazione della violenza bruta e fine a se stessa già vista abbondantemente in un certo cinema americano. E in alcuni passaggi uno dei piani prende il sopravvento sull’altro creando un po’ di fastidio nello scorrere narrativo. Quindi niente di nuovo sulle due linee narrative, l’originalità del film non è nella storia, sviluppata su due piani opposti, né su uno dei due piani ( ben diretti, ma fine a se stessi ) ma nel gioco di specchi dei sentimenti provati tra una coppia creativa: si sono amati ai tempi dell’università, si sono anche sposati, poi lei ha lasciato lui per una questione di personalità debole e rinunciando al figlio che aspettava; quindi, vent’anni dopo, lui rientra nella vita di lei attraverso un romanzo appena scritto che le spedisce e a lei dedicato, in cui c’è un’esaltazione della violenza e questo riavvicinamento intellettuale avviene proprio in un momento della vita di lei in cui è fragile e in crisi. La lettura del romanzo accentua l’inquietudine in lei e ritornano alla mente alcuni pentimenti emotivi del passato mentre per lui che ha scritto il romanzo c’è la catarsi emotiva e la vendetta.
Animali notturni risulta solo in parte coinvolgente, prevale il gioco intellettuale e spigoloso, una rappresentazione fredda e distante, che più che coinvolgere gioca con una narrazione elegante proprio mentre ci racconta di sentimenti profondi ( come l’idea che l’amore non può garantire la propria salvezza, la crisi che si vive alla mezza età, il guardarsi indietro e ripensare agli errori commessi, la constatazione che dal passato non può venire alcuna forza, alle strade che portano alla riconciliazione con i propri dolori, al tempo che inesorabilmente passa e si può fare ben poco… ) che meriterebbero ben altro sguardo. Forse deriva anche da un’ambientazione fin troppo elegante e al modo di descrivere un ambiente sociale e culturale in fondo credibile ma così distante dalla realtà. Insomma nonostante Tom Ford sia un regista originale e così poco alla moda cinematografica di oggi, nonostante l’eleganza visiva, sembra purtroppo più interessato a mostrarci i toni cupi, violenti e depressi che caratterizzano la protagonista e il suo ambiente che non ad analizzare l’esistenza in cui vive. Un post-Antonioni senza la visionarietà e quella sua idea di Cinema.
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deborahm
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venerdì 30 dicembre 2016
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due storie che viaggiano parallele
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“Animali Notturni” è un film che consiglio? Domanda difficile alla quale rispondere. Siamo di fronte al secondo film di Tom Ford, dopo sette anni dalla sua opera prima. Nonostante il tempo passato però, l’inesperienza col mezzo cinematografico resta e traspare inevitabilmente nel corso del film.
“Animali Notturni” ci immerge in una duplice storia dall’aspetto tetro, oscuro, al limite del grottesco, soprattutto nella fase introduttiva del film. La prima linea narrativa tratta le vicende della bella Amy Adams nelle vesti di Susan Morrow, proprietaria di una prestigiosa galleria d’arte, la quale riceve un manoscritto intitolato “Animali Notturni”, unica opera realizzata dall’ex marito Edward (Jake Gyllenhaal) ed elemento che darà il via alla seconda linea narrativa del film.
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“Animali Notturni” è un film che consiglio? Domanda difficile alla quale rispondere. Siamo di fronte al secondo film di Tom Ford, dopo sette anni dalla sua opera prima. Nonostante il tempo passato però, l’inesperienza col mezzo cinematografico resta e traspare inevitabilmente nel corso del film.
“Animali Notturni” ci immerge in una duplice storia dall’aspetto tetro, oscuro, al limite del grottesco, soprattutto nella fase introduttiva del film. La prima linea narrativa tratta le vicende della bella Amy Adams nelle vesti di Susan Morrow, proprietaria di una prestigiosa galleria d’arte, la quale riceve un manoscritto intitolato “Animali Notturni”, unica opera realizzata dall’ex marito Edward (Jake Gyllenhaal) ed elemento che darà il via alla seconda linea narrativa del film.
Sola nel suo letto Susan si immerge nella lettura violenta e devastante del manoscritto, lasciandosi trasportare al punto tale da rivedere nello sfortunato protagonista del libro la figura del marito. La storia prende vita nella sua testa e lo spettatore segue le vicende narrate nel manoscritto, traghettato dalle fantasie e i pensieri della protagonista. Questa lettura riavvicinerà la protagonista all’ex marito, portandola a scoprire il suo stato d’animo e le sue angosce, convincendola a tornare sui suoi passi.
Vediamo la protagonista totalmente presa dalle vicende del manoscritto a tal punto da esser perseguitata da incubi e visioni, una donna che perde le sue forze, in preda all’ansia e all’abbandono. La seconda storia, però, si sovrappone alla prima quasi egoisticamente, come se il regista sapesse quale delle due è più entusiasmante e nega allo spettatore di assistere ad un continuum regolare e senza intoppi.
La conclusione del libro si contrappone a quella del film, svelando l’aspra vendetta di Edward nei confronti dell’ex moglie, che la ridurranno da eccentrica ad una maschera squallida e deplorevole, provata dal totale fallimento delle proprie decisioni. In Susan si risveglierà la capacità di amare che credeva perduta, ma allo stesso tempo scoprirà la sensazione di totale abbandono inferto all’ex marito.
Ad ogni modo è un film che si gusta tranquillamente e di facile comprensione. Le vicende narrate nel manoscritto, essendo sviluppate meglio, sono molto più appassionanti della storia principale del film che, purtroppo, a mio avviso manca di continuità.
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folgore94
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lunedì 4 dicembre 2017
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ottima regia
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Dopo il successo ottenuto con il film del 2009, che valse a Colin Firth la nomination all’Oscar come Miglior attore protagonista, Tom Ford torna a far parlare di sé. Il lungometraggio, che si rivolge a un pubblico prettamente giovane e adulto, ha riscosso un grande successo all’anteprima per la stampa tenutasi al Lido di Venezia. Ford, con grande maestria e riprese volte a immortalare ogni minimo particolare (segno di una ricerca della perfezione che emerge fin dalla inquietante ripresa iniziale), ha regalato al pubblico presente un lavoro di alto livello tecnico. Le scene, alcune decisamente troppo cruenti o improvvise per essere viste da bambini, mantengono un ritmo coinvolgente, ma altalenante: si passa da momenti di estrema lentezza e staticità (elemento che non annoia lo spettatore in quanto - immedesimandosi nel personaggio femminile principale - riesce a capire le sue preoccupazioni e a cogliere l’importanza di dare profondità a quegli istanti) ad attimi di pura tensione fisica ed emotiva, che seguono un andamento più incalzante.
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Dopo il successo ottenuto con il film del 2009, che valse a Colin Firth la nomination all’Oscar come Miglior attore protagonista, Tom Ford torna a far parlare di sé. Il lungometraggio, che si rivolge a un pubblico prettamente giovane e adulto, ha riscosso un grande successo all’anteprima per la stampa tenutasi al Lido di Venezia. Ford, con grande maestria e riprese volte a immortalare ogni minimo particolare (segno di una ricerca della perfezione che emerge fin dalla inquietante ripresa iniziale), ha regalato al pubblico presente un lavoro di alto livello tecnico. Le scene, alcune decisamente troppo cruenti o improvvise per essere viste da bambini, mantengono un ritmo coinvolgente, ma altalenante: si passa da momenti di estrema lentezza e staticità (elemento che non annoia lo spettatore in quanto - immedesimandosi nel personaggio femminile principale - riesce a capire le sue preoccupazioni e a cogliere l’importanza di dare profondità a quegli istanti) ad attimi di pura tensione fisica ed emotiva, che seguono un andamento più incalzante. Non solo dramma, perché nella pellicola di Ford traspare una vena ironica che ha suscitato qualche risata in sala (sono davvero poche, tre o quattro al massimo, ma è un elemento che - se usato nel modo corretto - non può che aumentare l’interesse dello spettatore). Notevole anche l’idea del doppio racconto, interessante dal punto di vista tecnico e che il regista ha fatto suo, riuscendo a separare con chiarezza le due dimensioni, quella finta e quella reale (quest’ultima realtà nasconde un segreto che verrà scoperto solo verso la fine e che è il motivo per cui i due coniugi si erano separati).
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iuriv
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sabato 30 dicembre 2017
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visimvamente impeccabile. ma...
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Strano film questo Animali Notturni, incentrato sulla forza dell'immagine e sull'aspetto simbolico della letteratura. Una pellicola di vendetta, sostanzialmente, nella quale uno scrittore poco talentuoso riesce a sconvolgere l'ex-moglie approfittando dell'insonnia di lei, come un Sutter Kane qualsiasi, proponendole un romanzo di liberazione.
Il sottile filo della trama è tutto li. I tre livelli narrativi di cui la storia si compone, ripercorrono in modi diversi le scelte e le conseguenze su una donna che non da mai l'aria di avere una grossa consapevolezza di se stessa.
Al di la delle avventure texane del protagonista del romanzo, infatti, l'unico personaggio principale presente nel film pare essere quello interpretato da Amy Adams, una donna giunta a tirare un bilancio poco lusinghiero sulla propria vita.
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Strano film questo Animali Notturni, incentrato sulla forza dell'immagine e sull'aspetto simbolico della letteratura. Una pellicola di vendetta, sostanzialmente, nella quale uno scrittore poco talentuoso riesce a sconvolgere l'ex-moglie approfittando dell'insonnia di lei, come un Sutter Kane qualsiasi, proponendole un romanzo di liberazione.
Il sottile filo della trama è tutto li. I tre livelli narrativi di cui la storia si compone, ripercorrono in modi diversi le scelte e le conseguenze su una donna che non da mai l'aria di avere una grossa consapevolezza di se stessa.
Al di la delle avventure texane del protagonista del romanzo, infatti, l'unico personaggio principale presente nel film pare essere quello interpretato da Amy Adams, una donna giunta a tirare un bilancio poco lusinghiero sulla propria vita.
Il concetto che mi pare stia alla base di questa storia è la liberazione dalle catene di un passato vissuto in modo troppo frettoloso e impulsivo, con tutto il corollario di errori e ripicche che si porta dietro.
Tom Ford riesce ad essere intenso in alcuni frangenti, ma a volte il suo lato visivo prevale su tutto, rovinando l'amalgama complessivo di questo lavoro.
Ne esce una pellicola cerebrale, che a volte procede a fatica. Dalla sua il regista ha un cast di primissimo livello, che interpreta sempre perfettamente lo svolgersi degli eventi. Tuttavia qualcosa non mi torna.
Per quanto l'opera sia indiscutibilmente bella a vedersi e riesca a colpire in più di una circostanza, non mi ha lasciato granché.
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onufrio
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lunedì 16 aprile 2018
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a susan, con affetto
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Susan, direttrice di una nota galleria d'arte, riceve il nuovo romanzo dell'ex marito, il titolo del romanzo è "Animali Notturni" la donna, che attraversa un periodo strano della propria vita, si ritrova immersa nella storia di questo romanzo che pagina dopo pagina la coinvolge sempre più in prima persona. Orrore puro nella prima parte del racconto, con scene dure e crude. Il regista Ford realizza un thriller psicologico dai risvolti noir; un opera raffinata con una colonna sonora davvero notevole.
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ennio
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mercoledì 4 marzo 2020
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eccellente trio di attori in un thriller originale
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Vidi "animali notturni" qualche anno fa e mi piacque già allora. Di recente ho letto il romanzo da cui è tratto il film, "Tony e Susan", e, pur trattandosi di un bel romanzo, lascia un pò di amaro in bocca nel finale, per la vaghezza delle conclusioni e delle considerazioni a cui giunge l'autore nell'immaginare il rapporto tra la protagonista femminile, Susan, e il protagonista maschile, l' immaginario/reale Tony/Edward. In questo senso il film (caso raro!) è meglio del romanzo, perchè aggiunge dettagli che danno un senso compiuto a questo rapporto, illuminato dai continui deja vu della protagonista.
Vale comunque le regola che quando utilizzi tre ottimi attori, tra i migliori della loro generazione ed all'apice della carriera, ogni film ne esce nobilitato.
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jonnylogan
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sabato 28 marzo 2020
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scatole cinesi
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Susan, medio borghese, gallerista di successo, sposata in seconde nozze con un marito del quale si è stancata troppo presto, si appresta a trascorrere il fine settimana da sola, mentre questi è in viaggio per lavoro. A intrattenerla, in attesa del suo ritorno, un romanzo scritto da Edward, il suo primo marito, che le è stato recapitato a casa a mezzo posta. Il titolo del romanzo - Animali Notturni – è a lei dedicato ed è un thriller carico di violenza, inoltre è accompagnato dalla richiesta da parte di Edward di leggere il manoscritto e contattarlo non appena sarà in città. Dato questo incipit il seguito è una perfetta costruzione a scatole cinesi, in una sorta di Sliding Doors nel quale Edward e il protagonista del romanzo a tinte thriller hanno il volto di Jake Gyllenhaal, mai troppo appariscente ma di certo fra i migliori interpreti della sua generazione, capace indifferentemente di passare dai film d’azione a quelli con profonde esplorazioni personali.
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Susan, medio borghese, gallerista di successo, sposata in seconde nozze con un marito del quale si è stancata troppo presto, si appresta a trascorrere il fine settimana da sola, mentre questi è in viaggio per lavoro. A intrattenerla, in attesa del suo ritorno, un romanzo scritto da Edward, il suo primo marito, che le è stato recapitato a casa a mezzo posta. Il titolo del romanzo - Animali Notturni – è a lei dedicato ed è un thriller carico di violenza, inoltre è accompagnato dalla richiesta da parte di Edward di leggere il manoscritto e contattarlo non appena sarà in città. Dato questo incipit il seguito è una perfetta costruzione a scatole cinesi, in una sorta di Sliding Doors nel quale Edward e il protagonista del romanzo a tinte thriller hanno il volto di Jake Gyllenhaal, mai troppo appariscente ma di certo fra i migliori interpreti della sua generazione, capace indifferentemente di passare dai film d’azione a quelli con profonde esplorazioni personali. La sua contraltare è invece una Amy Adams forse arrivata tardi a essere protagonista delle grandi produzioni Hollywoodiane ma che ormai ha ampiamente saldato il conto con la fortuna professionale, sapendo scegliere pellicole non semplici ma di sicuro effetto e alle quali va aggiunta questa seconda prova alla regia di Tom Ford che dopoA Single Man, con Colin Firth come protagonista, ha saputo mettere mano ancora una volta a un romanzo, in tal caso thriller, trasformandolo nuovamente in una resa dei conti con il proprio passato. Se nel caso del protagonista precedente la domanda era se portare a compimento una scelta suicida, questa volta sono gli interrogativi sul senso delle proprie scelte alle quali non è facile dare risposte univoche ma che affiorano alla lettura di un avvincente romanzo dedicato alla ex moglie. Ford, sempre in bilico fra la sua carriera nel mondo della moda e in quella del cinema, crea un prodotto che è una perfetta commistione di due generi difficilmente compatibili, thriller e sentimenti, li mixa riuscendo a ottenere una pellicola piena di silenzi e spazi vuoti, ma che rappresenta un unicum nel genere e che consigliamo vivamente. Menzione particolare oltre che per i due protagonisti anche per Michael Shannon, nel ruolo di un tutore dell’ordine sbrigativo e tabagista, e per una fotografia capace di incorniciare le notti e gli ambienti in maniera perfetta.
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elgatoloco
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giovedì 17 marzo 2022
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grande film
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Tratto dal romanzo"Tony & Susan"di Austin Wright, "Nocturnal Animals"(Tom Ford, anche autore della sceneggiatura, 2018)mostra una donna in cirsi sentimanle, ma di grande successo nel"bel mondo", che riceve dall'eex.marito, compagno di studi e da lei deifnito(sulla scorta della madre , conservatirce alto-borghese, cattolica al limite del bigottismo, "debole"quasi fosse il suo(di lei) fratello gay, peraltro bandito dalla famiglia, il suo romanzo . La lettura è sconcertante e pur parlando di una vicenda"altra"rispetto a quella vissuta con l'uomo(in un deserto il personaggio"debole"vede uccidere, da"impotente"la moglie e la figlai, prima violentate sempre da tre personaggi che deifnire"loschi"è certo troppo poco, poi, con l'aiuto del locale detective cercherà di farsi giustizia, finendo ucciso dopo esersi"parzialmente vendicato), le richiama una certa maniera che aveva avuto di rapportarsi con l'uomo e che ne qualificava la pochezza di donna borghese, diventata come la madre, dopo qualche sprazzo"rribelle"in età giovanile.
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Tratto dal romanzo"Tony & Susan"di Austin Wright, "Nocturnal Animals"(Tom Ford, anche autore della sceneggiatura, 2018)mostra una donna in cirsi sentimanle, ma di grande successo nel"bel mondo", che riceve dall'eex.marito, compagno di studi e da lei deifnito(sulla scorta della madre , conservatirce alto-borghese, cattolica al limite del bigottismo, "debole"quasi fosse il suo(di lei) fratello gay, peraltro bandito dalla famiglia, il suo romanzo . La lettura è sconcertante e pur parlando di una vicenda"altra"rispetto a quella vissuta con l'uomo(in un deserto il personaggio"debole"vede uccidere, da"impotente"la moglie e la figlai, prima violentate sempre da tre personaggi che deifnire"loschi"è certo troppo poco, poi, con l'aiuto del locale detective cercherà di farsi giustizia, finendo ucciso dopo esersi"parzialmente vendicato), le richiama una certa maniera che aveva avuto di rapportarsi con l'uomo e che ne qualificava la pochezza di donna borghese, diventata come la madre, dopo qualche sprazzo"rribelle"in età giovanile. Se si coglie l'analogia(nel senso ampio del lemma e della figura retorica in questione)tra il romanzo di cui il film e prima di esso il romanzo parlano e la vicenda narrata della e dalla donna, il film non può non essere un vero"pugno nello stomaco"di quella maneira di vivere tra"buon senso e viltà", che caratterizza molta parte dell'umanità, in specie di quella che si colloca negli"alti ranghi"della società, Efficaciissime anche le sequezne relative alla vendetta, deprivate di quel co,piacimento che faa la fortuna della sicocche "pellicole d'azion"e invece funazionalizzate pienamente al"oquo erat demonstrandum"che non si pine come sciocco manifesto"Placativo"ma al contrario come intelligente produzione di senso., Am Adams e Jake Guyllenhaal nel dopio ruolo sono interpreti oltremodo felici , di rara efficacia, in un film che coinvolge in maniera intelligente e"interroga", anche pesantemente, come dev'essere, perlatro. El Gato
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