biso 93
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domenica 20 novembre 2016
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mai smarrire la retta via
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Animali notturni e' un film del 2016, scritto e diretto dallo stilista Tom Ford, qui alla sua seconda pellicola dopo A Singl Man. Nel cast si notano tra i tanti Amy Adams, Jake Gyllenhal, Michael Shannon e Aaron Taylor Johnson. Questo Animali Notturni e' Un film interessante e intenso che pone un brillante parallelismo tra un libro thriller e la vita di due ex coniugi separatisi anni prima. Spunto molto interessante e non privo di una certa originalità. Tom Ford si dimostra molto abile alla regia, donandoci alcune inquadrature davvero belle e in qualche modo artistiche. A mio parere però nella sceneggiatura, Ford non si rivela troppo brillante poiché il difetto di questo film sta nella sua lentezza, soprattutto nella parte centrale dove il regista non riesce a tenere le redini della vicenda, creando scene tirate un po troppo per le lunghe in cui si finisce per smettere di narrarci qualcosa.
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Animali notturni e' un film del 2016, scritto e diretto dallo stilista Tom Ford, qui alla sua seconda pellicola dopo A Singl Man. Nel cast si notano tra i tanti Amy Adams, Jake Gyllenhal, Michael Shannon e Aaron Taylor Johnson. Questo Animali Notturni e' Un film interessante e intenso che pone un brillante parallelismo tra un libro thriller e la vita di due ex coniugi separatisi anni prima. Spunto molto interessante e non privo di una certa originalità. Tom Ford si dimostra molto abile alla regia, donandoci alcune inquadrature davvero belle e in qualche modo artistiche. A mio parere però nella sceneggiatura, Ford non si rivela troppo brillante poiché il difetto di questo film sta nella sua lentezza, soprattutto nella parte centrale dove il regista non riesce a tenere le redini della vicenda, creando scene tirate un po troppo per le lunghe in cui si finisce per smettere di narrarci qualcosa. Il montaggio delle scene invece risulta di alto livello, tenendo il filo del discorso e incastrando alla perfezione i vari flashback della protagonista. La recitazione degli attori e' ottima, specialmente le prove di Shannon e della Adams, attrice ormai affermata e forse la migliore in circolazione attualmente. Bravo ma meno convincente Jake Gyllenhal secondo me. In conclusione Nocturnal Animals e' una pellicola di qualità, non priva di qualche difetto ma che mostra una già notevole abilità per un regista al suo secondo lavoro. Consigliato!
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flyanto
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martedì 22 novembre 2016
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finzione e realtà nettamente a confronto
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Torna nelle sale cinematografiche Tom Ford con la sua seconda opera, dopo "A Single Man", "Animali Notturni" adattamento del romanzo " Tony & Susan" di Austin Wright. E ritorna in grande stile.
Il film viene presentato principalmente su due piani: quello quotidiano della protagonista (Amy Adams) e quello immaginario del romanzo che lei sta leggendo, inviatole e dedicatole dall'ex-marito. Donna appartenente all'upper class e di successo professionalmente parlando in quanto proprietaria di una prestigiosa galleria d'arte di Los Angeles, ma infelice con un secondo marito più giovane che la tradisce, la protagonista si immedesima totalmente nella trama del libro, quasi vi partecipasse direttamente di persona: una trama, peraltro, assai violenta ed in cui i personaggi sono lei stessa, sua figlia ed il suo ex-marito.
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Torna nelle sale cinematografiche Tom Ford con la sua seconda opera, dopo "A Single Man", "Animali Notturni" adattamento del romanzo " Tony & Susan" di Austin Wright. E ritorna in grande stile.
Il film viene presentato principalmente su due piani: quello quotidiano della protagonista (Amy Adams) e quello immaginario del romanzo che lei sta leggendo, inviatole e dedicatole dall'ex-marito. Donna appartenente all'upper class e di successo professionalmente parlando in quanto proprietaria di una prestigiosa galleria d'arte di Los Angeles, ma infelice con un secondo marito più giovane che la tradisce, la protagonista si immedesima totalmente nella trama del libro, quasi vi partecipasse direttamente di persona: una trama, peraltro, assai violenta ed in cui i personaggi sono lei stessa, sua figlia ed il suo ex-marito. Nel corso dell'intera lettura ella sarà portata a riflettere più che mai sulla propria condizione esistenziale che già da qualche tempo poco la soddisfa, arrivando alla decisione di voler riprendere un legame ed un passato ormai però alquanto improbabili .....
La pellicola possiede in generale l'andamento di un thriller, sia psicologico che non: da una parte, infatti, si ha la trama del romanzo che viene letto dalla protagonista e che racconta una storia che man mano si evolve in un'atmosfera sempre più cupa e violenta, tenendo lo spettatore, come la protagonista stessa, col fiato sospeso sino alla finale risoluzione della vicenda; dall'altro, invece, si ha la rappresentazione della vita quotidiana della protagonista che, ormai annoiata e delusa, giunge ad una decisione quanto mai radicale e, per lei, piena di speranza. Tom Ford analizza bene a fondo e con precisione i due piani di svolgimento contrapponendoli e mettendoli a confronto nello stesso tempo, come, del resto, già si evince dalle iniziali scene del film, in cui vengono alternati poco allettanti immagini di corpi grassi e deformati di donne ed il mondo delle opere artistiche portate all'eccesso in generale, e gli ambienti, invece, "glamour" e molto patinati appartenenti alla realtà della protagonista, all'insegna del bello e del lusso superficiali. Un'alternanza, peraltro, ottimamente montata in maniera contrapposta dal fedele collaboratore, Jean Sobel, con cui l'ex-stilista già aveva lavorato nel precedente "A Single Man". Ma "Animali Notturni" risulta senza alcun dubbio con una marcia in più rispetto a "A Single Man": se nella storia del tormentato e sofferente protagonista gay del primo film prevaleva un' eccessiva visione estetica e gran parte del pregio della pellicola era dovuto all'ottima recitazione di Colin Firth che giustamente venne premiato a Venezia con la Coppa Volpi, in "Animali Notturni" Ford è diventato sicuramente più maturo dal punto di vista registico, sapendo perfettamente raccontare e rappresentare la fine di un matrimonio, di un'esistenza ritenuta di successo e per questo appagante, la dicotomia tra il mondo reale e quello dell'arte o, comunque, della finzione in generale, che non sempre sopperisce o viene preferita alla prima o che, per lo meno, alla fine può stancare o non più bastare.
Perfetto ed equilibrato in tutte le sue parti e con interpreti efficaci quali, Amy Adams, Jake Gyllenhall (l' ex-marito) e Aaron Taylor-Johnson (il balorod stupratore del romanzo), "Animali Notturni" è da considerarsi un'opera pienamente riuscita ma molto particolare nella sua chiave di lettura e da molti, correre il rischio, di non essere compresa appieno, soprattutto se non si conosce Tom Ford, il suo mondo e la sua raffinata personalità che vanno ben oltre i patinati ambienti della moda e della bellezza estetica fine a se stessa.
Altamente consigliato ai pochi che lo sanno apprezzare.
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no_data
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mercoledì 23 novembre 2016
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dark is the night
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Devo dire che sono partito con aspettative piuttosto basse per questa nuova, importante e rinnovata fatica del Tom Ford regista. Ho trovato il parallelismo della realtà in cui vive la protagonista, e della finzione che l'ex marito le "regala", un esercizio di magistrale bravura. Stupefacente il confronto, anche e soprattutto dal punto di vista scenografico, cromatico ed empatico: troviamo una Amy Adams immersa nel freddo e asettico mondo borghese di cui mai riuscirà a liberarsi, contrapposta ad una storia (il libro) violenta, efferata ma al tempo stesso profondamente coinvolgente. L'immedesimazione nell'uomo qualunque, che ne è protagonista, difficilmente vi lascerà scampo.
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Devo dire che sono partito con aspettative piuttosto basse per questa nuova, importante e rinnovata fatica del Tom Ford regista. Ho trovato il parallelismo della realtà in cui vive la protagonista, e della finzione che l'ex marito le "regala", un esercizio di magistrale bravura. Stupefacente il confronto, anche e soprattutto dal punto di vista scenografico, cromatico ed empatico: troviamo una Amy Adams immersa nel freddo e asettico mondo borghese di cui mai riuscirà a liberarsi, contrapposta ad una storia (il libro) violenta, efferata ma al tempo stesso profondamente coinvolgente. L'immedesimazione nell'uomo qualunque, che ne è protagonista, difficilmente vi lascerà scampo.
Personalmente l'ho trovato un esercizio ottimamente riuscito, accompagnato da interpretazioni magistrali e davvero intense. Consigliatissimo!
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eleonora panzeri
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lunedì 5 dicembre 2016
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nel sangue cercare le parole
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L’arte deve saper emozionare, catturare l’attenzione e catapultarti in una nuova realtà. Il film di Tom Ford, ispirato al romanzo di Austin Wright Tony & Susan, riesce a farlo in maniera fin troppo vivida ed angosciante. Un inizio grottesco, senza senso, in cui l’arte fa da specchio al non senso e all’apatia della vita della protagonista.
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L’arte deve saper emozionare, catturare l’attenzione e catapultarti in una nuova realtà. Il film di Tom Ford, ispirato al romanzo di Austin Wright Tony & Susan, riesce a farlo in maniera fin troppo vivida ed angosciante. Un inizio grottesco, senza senso, in cui l’arte fa da specchio al non senso e all’apatia della vita della protagonista. Tra il sublime e l’osceno, veniamo introdotti nella vita di Susan e nella sua bellissima ma inquietante dimora, un guscio vuoto, come una donna senza anima. Susan Morrow è un’affermata gallerista d’arte, in piena crisi depressiva ed esistenziale, sposata con un uomo bellissimo ma superficiale. Un pacco inaspettato, un dono, da un passato lontano e piccoli dettagli che assumeranno di significato solo in seguito, nel sangue e nella sofferenza che non si vede ma distrugge. Il romanzo che il suo precedente marito voleva scrivere, ma non era mai riuscito a realizzare, ora era lì tra le sue mani, dedicato a lei e con un titolo a lei famigliare, vista la sua insonnia cronica. Inizia così la storia nella storia, una famiglia felice parte per una vacanza e si ritrova in viaggio in auto di notte per le desolanti ed isolate strade del Texas. Un sorpasso, un contro sorpasso e la tensione cresce. Un gruppo di balordi, senza etica o morale e la sensazione di impotenza che quasi mette in ginocchio. Un storia, cruda, violenta e senza speranza. Un tormento nel tormento, una condanna che non riesce a lasciare indifferenti. Un film che fa quello che deve fare, ma attenzione a non farsi sopraffare dall’immedesimazione o dal senso di colpa per avere scelto la strada più comoda, invece che i sogni e l’amore.
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lbavassano
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mercoledì 23 novembre 2016
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deludente
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Può spiazzare il nuovo film di Tom Ford. Può spiazzare chi aveva amato la perfezione di "A single man", la capacità di raccontare il non detto, l'indicibile dei sentimenti. Può spiazzare chi, sulla base delle splendide immagini iniziali, si attenda un film grottesco e onirico. Ed invece si tratta di un film molto tradizionale, sia nella struttura ad incastro di due storie, l'una delle quali è la trasposizione metaforica, più forte e cruda, dell'altra, abbastanza deboluccia per non dire banale, in un gioco di specchi deformanti troppo esplicito. Sia nelle storie medesime, ricalcate su modelli visti e rivisti. Svariati rimandi hitchcockiani, anche nell'uso della colonna sonora.
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Può spiazzare il nuovo film di Tom Ford. Può spiazzare chi aveva amato la perfezione di "A single man", la capacità di raccontare il non detto, l'indicibile dei sentimenti. Può spiazzare chi, sulla base delle splendide immagini iniziali, si attenda un film grottesco e onirico. Ed invece si tratta di un film molto tradizionale, sia nella struttura ad incastro di due storie, l'una delle quali è la trasposizione metaforica, più forte e cruda, dell'altra, abbastanza deboluccia per non dire banale, in un gioco di specchi deformanti troppo esplicito. Sia nelle storie medesime, ricalcate su modelli visti e rivisti. Svariati rimandi hitchcockiani, anche nell'uso della colonna sonora. Fotografia sempre curatissima e di grande fascino (ci mancherebbe, non sarebbe Tom Ford). Sicuramente bravi gli interpreti. Francamente però mi aspettavo qualcosa di più.
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erosdansal
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domenica 20 novembre 2016
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thriller scontato e non riuscito - da dimenticare
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Conscio della critica "sopra la media" mi accingo a vedere il film con i più buoni propositi.. al termine del primo tempo il film ancora non parte, l'attore protagonista non trasmette nulla e recita in maniera appena sufficiente la parte. Assenza totale di intreccio e intrigo, totalmente prevedibile in ogni scena. Il regista apre una serie di aspettative totalmente disilluse, quesiti che rimangono insoluti, il regista ha le idee un po' confuse non si comprende l'obbiettivo del film e il genere: thriller, drammatico o giallo? non riuscito in nessuno dei tre generi. Finale assolutamente prevedibile e privo di originalità.
Unica nota positiva del film: la fotografia ben riuscita che assieme al cast salva in extremis il film da un fallimento totale.
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Conscio della critica "sopra la media" mi accingo a vedere il film con i più buoni propositi.. al termine del primo tempo il film ancora non parte, l'attore protagonista non trasmette nulla e recita in maniera appena sufficiente la parte. Assenza totale di intreccio e intrigo, totalmente prevedibile in ogni scena. Il regista apre una serie di aspettative totalmente disilluse, quesiti che rimangono insoluti, il regista ha le idee un po' confuse non si comprende l'obbiettivo del film e il genere: thriller, drammatico o giallo? non riuscito in nessuno dei tre generi. Finale assolutamente prevedibile e privo di originalità.
Unica nota positiva del film: la fotografia ben riuscita che assieme al cast salva in extremis il film da un fallimento totale.
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martedì 6 dicembre 2016
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non ci siamo proprio
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Apprezzo la raffinatezza di Ford, ma questo film è una grande delusione. Infatti conbina una grande banalità del racconto ad errori tecnici ridicoli, come la ripresa sulle due auto che si inseguono ed accavallano in modo ridicolo, sembrando più una ricerca di amplesso, che una fuga.
La storia dei balordi è banale e già vista mille volte, ma pensata e realizzata altrove con atmosfere realmente inquietanti ( a sangue freddo, infamous).
Qui tutto suona falso e pretestuoso e l'accavallarsi delle due storie, quella reale e quella del racconto del libro, non crea né emozioni né pathos.
Resta la solita eleganza patinata, ma non basta questa volta.
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Apprezzo la raffinatezza di Ford, ma questo film è una grande delusione. Infatti conbina una grande banalità del racconto ad errori tecnici ridicoli, come la ripresa sulle due auto che si inseguono ed accavallano in modo ridicolo, sembrando più una ricerca di amplesso, che una fuga.
La storia dei balordi è banale e già vista mille volte, ma pensata e realizzata altrove con atmosfere realmente inquietanti ( a sangue freddo, infamous).
Qui tutto suona falso e pretestuoso e l'accavallarsi delle due storie, quella reale e quella del racconto del libro, non crea né emozioni né pathos.
Resta la solita eleganza patinata, ma non basta questa volta.
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laurpe
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venerdì 18 novembre 2016
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troppo convenzionale
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Stupisce che questo film di Ford abbia fatto gridare al miracolo. Certo la parte più dinamica , quella che rappresenta il libro scritto da Tom, riesce ad essere avvincente grazie al ritmo e alla violenza delle immagini ( anzi direi che infastidiscono le interruzioni dovute alla storia principale). Ma a ben guardare entrambe le storie parallele sono molto banali, risapute. La giovane rampolla di famiglia ricca e borghese che si innamora dell'artista spiantato, lo lascia e poi si pente della sua vita vuota e superficiale. La famigliola felice attaccata dai balordi sulle strade deserte d'America , le varie efferatezze gratuite dei cattivi, la morte della moglie e della figlia, i sensi di colpa del protagonista,il suo riscatto, perfino , udite udite, lo sceriffo finto cinico, malato ( o a scelta: vecchio, all'ultimo giorno di lavoro ecc), il macello finale.
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Stupisce che questo film di Ford abbia fatto gridare al miracolo. Certo la parte più dinamica , quella che rappresenta il libro scritto da Tom, riesce ad essere avvincente grazie al ritmo e alla violenza delle immagini ( anzi direi che infastidiscono le interruzioni dovute alla storia principale). Ma a ben guardare entrambe le storie parallele sono molto banali, risapute. La giovane rampolla di famiglia ricca e borghese che si innamora dell'artista spiantato, lo lascia e poi si pente della sua vita vuota e superficiale. La famigliola felice attaccata dai balordi sulle strade deserte d'America , le varie efferatezze gratuite dei cattivi, la morte della moglie e della figlia, i sensi di colpa del protagonista,il suo riscatto, perfino , udite udite, lo sceriffo finto cinico, malato ( o a scelta: vecchio, all'ultimo giorno di lavoro ecc), il macello finale. Non vi sembra di aver già visto cento volte queste storie? L' idea portante è quella di averle collegate giocando sul contrasto tra il mondo patinato di Susan e quello violento delle strade del Texas. Ma il nesso è molto esile : perchè Susan dovrebbe identificarsi con quella storia? per il fatto che ha abortito?...mmmh fragile,troppo fragile . La confezione pero è di lusso, le atmosfere efficaci, le immagini belle e sospese in modo che non ci sfuggano...Basta questo per dire che un film è geniale ?
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[+] critica superficiale e borghese
(di serpa)
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pierpaolo1968
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mercoledì 23 novembre 2016
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solo per appassionati di alta moda
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Jake Gyllenhaal pur con una buona interpretazione non riesce a non far rimpiangere di aver acquistato il biglietto per un film confusionario, freddo, assolutamente non appassionante e che racconta storie (per fortuna) lontane mille miglia dalla nostra realtà.
Io detesto il mondo dell'apparenza e dell'alta moda cui questo regista appartiene e questo film pur sembrando prenderne le distanze per criticarla in realtà la celebra ed esalta.
Purtroppo questo estenuato estetismo si infiltra anche nella parte di film nel film, in uno squallido Texas che almeno avrebbe potuto liberarcene.
Se poi la scelta del film di genere potrebbe illudere qualcuno che ci possa essere tensione o suspence in questo racconto nel racconto, beh meglio non avere troppe aspettative a riguardo.
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