dani4i
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sabato 25 giugno 2016
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inutile violenza ossessiva
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Troppi dialoghi inutili, e scene quasi di ossessionata violenza, Tarantino ci insegna anche come costringere una persona a fare quello che vogliamo se siamo sadici compreso visione uccello, e il Capitolo 5 una strage di innocenti e uno spreco di pellicola.
Al giorno d'oggi dove nella realtà ci sono ragazzi che bruciano le fidanzate vive, dove si commettono stragi e si abusano di minori, non ne abbiamo bisogno di film del genere.
Per concludere i film di solito rispecchiano la personalità dei registi e quindi a questo punto non mi stupirei, se un giorno scoprissero che il dolce Tarantino avesse a casa una camera delle torture.
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ragindo
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sabato 25 giugno 2016
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inutile violenza visiva
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Tarantino non sa più come stupire, prendendo strade di sangue e violenza, non ve ne era assolutamente bisogno, poteva bastare la storia senza dare un'aspetto da film horror di classe B
Capolavoro alquni dicono !!!
Hahaha io direi più un pasticcio di sangue.
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ruggero
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mercoledì 15 giugno 2016
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noioso oltre che disgustoso
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Non desidero qui esprimermi sulle caratteristiche tecniche del film (Fotografia,musica,scenografia etc),ma esprimere un giudizio sul film e i suoi personaggi.Come in tutti i film di Tarantino,non esiste la moralità,non esiste un solo umano che possa essere chiamato uomo con la U maiuscola.Scene ridicole di uomini che in punto di morte ridono beatamente e assurdità del genere "Tarantino" che proprio rasentano l'ilarità nell'adulto e purtroppo generano entusiasmi nelle menti più deboli.Quentin mi hai ancora fregato grazie ai tanti fans che ti seguono nelle tue sanguinarie storie di bestie umane.Non esistono buoni,non esistono ideali (se non il denaro),l'uomo che racconti é sempre e solo un sanguinario,un egocentrico,un terrorista che nulla ha da invidiare ai peggiori terroristi.
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Non desidero qui esprimermi sulle caratteristiche tecniche del film (Fotografia,musica,scenografia etc),ma esprimere un giudizio sul film e i suoi personaggi.Come in tutti i film di Tarantino,non esiste la moralità,non esiste un solo umano che possa essere chiamato uomo con la U maiuscola.Scene ridicole di uomini che in punto di morte ridono beatamente e assurdità del genere "Tarantino" che proprio rasentano l'ilarità nell'adulto e purtroppo generano entusiasmi nelle menti più deboli.Quentin mi hai ancora fregato grazie ai tanti fans che ti seguono nelle tue sanguinarie storie di bestie umane.Non esistono buoni,non esistono ideali (se non il denaro),l'uomo che racconti é sempre e solo un sanguinario,un egocentrico,un terrorista che nulla ha da invidiare ai peggiori terroristi.Teste mozzate,corpi a brandelli e sangue umano a fiumi:a tutto questo si aggiungono dialoghi di una mefistofelica brutalità..come si può applaudire ad una simile totale negatività?Quando poi leggo certe recensioni..allora mi cascano le braccia e mi chiedo se il recensore ha in tyesta materia grigia oppure segatura
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kyotrix
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venerdì 3 giugno 2016
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fatto bene, ma noioso
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Di per se è un buon film, ma Tarantino ha voluto strafare nel cercare di creare un qualcosa d'arte, rendendo il film lungo e decisamente palloso. Ho accusato la sonno per quasi tutto il film ( mi sono ripreso negli ultimi 15 minuti ).
Per me, se ne può fare a meno, consigliato solo ad incalliti dei vecchi western e dello stile tarantiniano ( qui però decisamente più lento )
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luca1968
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lunedì 30 maggio 2016
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che delusione!
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Che delusione! Ho atteso mesi per vederlo in dvd poichè l'avevo perso al cinema e le aspettative erano altissime. Io non sono un tarantiniano convinto. Le iene era molto interessante. Pulp Fiction un film dalle due facce: strepitosa quella con Travolta, orribile quella con Willis. Jackie Brown da dimenticare. Kill Bill affascinante ma esagerato. Bastardi senza gloria simpatico, impreziosito dalla meravigliosa interpretazione di Christophe Waltz. Poi il capolavoro inaspettato: Django Unchained. Nonostante non ami particolarmente i western, è un film eccezionale. Dialoghi, interpretazioni, musica, fotografia. Tutto perfetto (solo Jamie Foxx non era il massimo come scelta, ma nel complesso si salva).
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Che delusione! Ho atteso mesi per vederlo in dvd poichè l'avevo perso al cinema e le aspettative erano altissime. Io non sono un tarantiniano convinto. Le iene era molto interessante. Pulp Fiction un film dalle due facce: strepitosa quella con Travolta, orribile quella con Willis. Jackie Brown da dimenticare. Kill Bill affascinante ma esagerato. Bastardi senza gloria simpatico, impreziosito dalla meravigliosa interpretazione di Christophe Waltz. Poi il capolavoro inaspettato: Django Unchained. Nonostante non ami particolarmente i western, è un film eccezionale. Dialoghi, interpretazioni, musica, fotografia. Tutto perfetto (solo Jamie Foxx non era il massimo come scelta, ma nel complesso si salva). Degno dei film di Sergio Leone. Così mi sono entusiasmato quando ho saputo di un nuovo western di Tarantino. Ho pensato che probabilmente il genere western fosse il più adatto allo stile del regista, ma mi sbagliavo di grosso. Un film claustrofobico (laddove Django era arioso, un inno alla libertà), che avrebbe tuttavia potuto funzionare ugualmente se... Se fosse durato mezz'ora di meno, tenuto conto di una trama risicata. Se i dialoghi fossero stati all'altezza di Tarantino (il racconto di Jackson sulla fine del figlio di Bruce Dern è davvero osceno). Se le interpretazioni, con l'eccezione di uno sprecato Kurt Russell, non fossero state così caricaturali o insignificanti (Jackson per l'ennesima volta insopportabile, Roth inesistente, Madsen la solita faccia da schiaffi che non sa recitare, la Jason Leigh che non vedevi l'ora finisse impiccata... per finire con un attore mediocre quale Walter Goggins che si ritrova a gigioneggiare come solo i grandissimi attori possono permettersi di fare). Se la seconda parte non fosse così gratuitamente splatter (in stile Kill Bill). Per non parlare della musica: la peggiore che Morricone abbia mai scritto. Anzi, è talmente insulsa, pesante e priva di musicalità che non sembra nemmeno scritta dal grande maestro. Immaginare che sia stato premiato con l'oscar per questa schifezza, anzichè per capolavori come Mission, C'era una volta in America, Giù la testa, etc. è persino offensivo. Insomma, se in Django i tratti inconfondibili dello stile di regia di Tarantino hanno finalmente trovato il giusto equilibrio, in Hateful Eight vengono purtroppo esaltati i suoi difetti (dialoghi interminabili e inutili, scene splatter e fiumi di sangue fini a se stessi). La più grande delusione dell'annata 2015-2016 e forse degli ultimi anni
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no_data
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venerdì 27 maggio 2016
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c'è bisogno di tutta questa violenza?
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Penso che si possano fare film grotteschi, interessanti e coinvolgenti senza tanta violenza. Qui, come spesso accade nei film di questo regista, c'è l'intenzione di far sorridere con la violenza (il Pulp), con uno splatter ai limiti del grottesco confezionato ben bene: il formato, le musiche, l'ambientazione, i colpi di scena. Questo film non mi ha arricchito, non mi ha fatto riflettere, non mi ha fatto sorridere, mi ha solo lasciato un certo senso di disgusto, però vedo che in generale è piaciuto. Bah.
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khaleb83
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domenica 22 maggio 2016
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strano, persino per tarantino
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Tarantino può non piacere e può essersi espresso più volte sotto tono rispetto agli standard cui ci ha abituato, ma difficilmente può lasciare indifferenti. E questo film potrebbe facilmente non piacere: ha una ritmica non sbagliata ma assolutamente strana, un crescendo costante che però per riempire l'intera pellicola (magari un po' troppo lunghetta per quel che propone) richiede necessariamente una partenza lenta, quasi estenuante. In maniera assolutamente voluta e funzionale alla storia, ma che può obiettivamente arrivare a un passo dalla noia prima che la storia inizi a diventare coinvolgente.
Un film che somiglia più che altro a una piece teatrale, giocato sull'alternanza di silenzi e dialoghi minimali con le solite battute sferzanti ed eccessive cui ci ha abituati Tarantino.
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Tarantino può non piacere e può essersi espresso più volte sotto tono rispetto agli standard cui ci ha abituato, ma difficilmente può lasciare indifferenti. E questo film potrebbe facilmente non piacere: ha una ritmica non sbagliata ma assolutamente strana, un crescendo costante che però per riempire l'intera pellicola (magari un po' troppo lunghetta per quel che propone) richiede necessariamente una partenza lenta, quasi estenuante. In maniera assolutamente voluta e funzionale alla storia, ma che può obiettivamente arrivare a un passo dalla noia prima che la storia inizi a diventare coinvolgente.
Un film che somiglia più che altro a una piece teatrale, giocato sull'alternanza di silenzi e dialoghi minimali con le solite battute sferzanti ed eccessive cui ci ha abituati Tarantino. Interpreti che in alcuni momenti sfiorano quasi la caricatura, ma anche questo fa parte del gioco: la storia riesce sempre a reggere tutto, mischiando i generi in maniera spiazzante. Non sapremo se ci troviamo in un classico giallo di Agatha Christie, in un western, in un "classico" pulp o in un lavoro teatrale. E, come al solito, è proprio la confusione che fa il lavoro per Tarantino, mentre lui si limita a dosare alcuni dettagli esasperandone altri, riproducendo il suo inconfondibile marchio di fabbrica.
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liuk!
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martedì 17 maggio 2016
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inutile splatter
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Film dal doppio volto. Una parte iniziale in stile giallo ambientata in una drogheria del far west: molto godibile ed interessante, con una grande attenzione nella descrizione dei personaggi. Poi il delirio finale, in puro stile Tarantiniano ma senza un reale scopo cinematografico o di trama: lo splatter. Teste che esplodono, sangue ovunque, violenza ad ogni costo. Imbarazzante.
Pellicola con delle potenzialità ma distruttura dalle manie del regista che, personalmente, hanno stancato.
Non ho compreso l'oscar a Morricone, la colonna sonora non è particolarmente incisiva.
Complessivamente non mi sento di consigliarne la visione.
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paolorol
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mercoledì 30 marzo 2016
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agata christie al pomodoro
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All'estero la critica è stata unanime
nel giudicare questo film come mediocre. Fa eccezione come spesso succede l'inchino della critica nostrana, sempre pronta all'osanna nei confronti della produzione tarantiniana. Non salverei molto di questo film. Butterei a mare persino l'Oscar attribuito ad Ennio Morricone per una colonna sonora orrenda, pesante, noiosa, scontata e prevedibile. E dire che oltretutto non la si può definire neppure invadente dato che la maggior parte delle scene ne sono prive... Ma quel poco è più che sufficiente.
Film altrettanto pesante, abnormemente lungo, totalmente prevedibile come tutti i film di Tarantino ormai.
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All'estero la critica è stata unanime
nel giudicare questo film come mediocre. Fa eccezione come spesso succede l'inchino della critica nostrana, sempre pronta all'osanna nei confronti della produzione tarantiniana. Non salverei molto di questo film. Butterei a mare persino l'Oscar attribuito ad Ennio Morricone per una colonna sonora orrenda, pesante, noiosa, scontata e prevedibile. E dire che oltretutto non la si può definire neppure invadente dato che la maggior parte delle scene ne sono prive... Ma quel poco è più che sufficiente.
Film altrettanto pesante, abnormemente lungo, totalmente prevedibile come tutti i film di Tarantino ormai. Film che finiscono perché tutti sono finalmente morti, la sola insignificante variante è come muoiono, ma anche lì poche sorprese, sempre e solo un prevedibile abuso grandguignolesco di salsa di pomodoro. Interessante la riesumazione del formato superpanoramico abbandonato nei lontani anni sessanta, d'accordo..! Ma tutto il resto è tempo sprecato.
In compenso sarà stato sprecato non troppo denaro grazie all'impianto teatrale del film, al 95 % girato in un unico locale, l'emporio di Minnie trasformato nel solito mattatoio. Remake del remake del remake del remake: tutta qui la genialità di Tarantino? Personalmente non sono turbato da tutta quella serie di effettacci e da tutto quel pomodoro, sono solo mortalmente annoiato. Mille volte meglio Agatha Christie, devo tristemente dare ragione a mia nonna.
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[+] disgustoso
(di fragola)
[ - ] disgustoso
[+] porterei rispetto al maestro
(di diocleziano)
[ - ] porterei rispetto al maestro
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luca scialo
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lunedì 28 marzo 2016
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le iene ambientate in django
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Dopo il successo di Django, Queentin Tarantino ci ha preso gusto e ripropone un film sul genere da lui amato: il western. E lo fa affidandosi a un mix di attori fedelissimi, vecchi e più recenti, riprendendo il canovaccio della pellicola che lo ha reso celebre: Le iene.
Il risultato finale è un film lungo quasi tre ore, dove non manca certo l'ironia e lo splatter gratuito in pieno stile tarantiniano. Ma anche più verboso del solito e forse eccessivamente pretenzioso. Curato nella regia e nella sceneggiatura (che Tarantino ha dovuto modificare dopo che era finita per sbaglio sul web) mette in scena otto pistoleri senza gloria pronti a scannarsi. Per non farsi mancare nulla, il regista si è avvalso delle musiche di Ennio Morricone, vincitore anche di un Oscar.
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Dopo il successo di Django, Queentin Tarantino ci ha preso gusto e ripropone un film sul genere da lui amato: il western. E lo fa affidandosi a un mix di attori fedelissimi, vecchi e più recenti, riprendendo il canovaccio della pellicola che lo ha reso celebre: Le iene.
Il risultato finale è un film lungo quasi tre ore, dove non manca certo l'ironia e lo splatter gratuito in pieno stile tarantiniano. Ma anche più verboso del solito e forse eccessivamente pretenzioso. Curato nella regia e nella sceneggiatura (che Tarantino ha dovuto modificare dopo che era finita per sbaglio sul web) mette in scena otto pistoleri senza gloria pronti a scannarsi. Per non farsi mancare nulla, il regista si è avvalso delle musiche di Ennio Morricone, vincitore anche di un Oscar. Sullo sfondo aleggia la fine della guerra civile e le sue ferite ancora fresche, ma anche il fantasma del patriota americano Abramo Lincoln. Insomma, Tarantino ha alzato ancora una volta l'asticella, incassando anche accuse di razzismo e misoginia, non riuscendo però a saltare l'ostacolo. Per ora il suo capolavoro resta Bastardi senza gloria.
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