Irrational Man |
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Un film di Woody Allen.
Con Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, Parker Posey, Emma Stone.
continua»
Titolo originale Irrational Man.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 96 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 16 dicembre 2015.
MYMONETRO
Irrational Man
valutazione media:
3,01
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La creatività artistica dell'omicidiodi SamueleMeiFeedback: 1225 | altri commenti e recensioni di SamueleMei |
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giovedì 24 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Woody Allen si ripete, Woody Allen è tornato, Woody Allen colpisce ancora! Ė solo questione di punti di vista! Ciò che conta è che “Irrational man” tiene gli spettatori con il fiato sospeso, incollati allo schermo: il maestro newyorkese ha colto nel segno. Questa volta si comincia con un silenzio surreale; i classici titoli di testa sono scanditi soltanto dallo sciabordare delle onde del mare che si infrangono su una scogliera. Quindi attacca il ritmo incalzante di “The 'In' Crowd”, vero leit-motiv "operistico" in chiave blues della pellicola, mentre Abe Lucas (un inquietante Joaquin Phoenix), professore di filosofia alcolizzato, depresso e con manie suicide, si trasferisce nel Rhode Island per lavorare nel college Brailyn. Il brillante ma dannato professore irrompe nella vita di Rita, insegnante di chimica, e della studentessa Jill (l’affascinante Emma Stone) che, a modo loro, si innamorano di lui tentanto di sbloccarlo dalla crisi nichilistica in cui è precipitato. La svolta avviene per caso: in una tavola calda Abe e Jill ascoltano fortuitamente la storia di una donna sul punto di perdere l'affidamento dei figli per colpa di un giudice corrotto. Ecco la scintilla che serviva per dare un senso alla sua vita insignificante: Abe decide di architettare il delitto perfetto e fare giustizia una volta per tutte. A questo punto la trama assume tinte noir e la suspense imbriglia sempre più lo spettatore. Il nostro “eroe” riesce nell’impresa e ritrova per incanto tutta l’energia e la voglia di vivere, grazie anche all’amore per Jill. Tuttavia la verità sembra riemergere attraverso una detection lenta ma implacabile. Quando la ragazza scopre l’identità dell’assassino, il ricorso ad un nuovo omicidio si propone come una conclusione logica inevitabile... “Irrational man” si presenta come una riuscita variazione sul tema di “Match point”, nuovo squisito omaggio di Woody Allen all’estetica dell’omicidio che tanto deve a “Delitto e castigo” di Dostoevskij. Ancora una volta il maestro, ormai ottantenne, ci mostra senza fronzoli il potere crudele e ineluttabile del caso. Ormai non è più il beffardo oscillare di un anello-pallina da tennis sul nastro dell’esistenza, ma una trama congegnata in modo lucidissimo, con cura estrema dei particolari. Il confine tra la vita e la morte, il riscatto morale e la perdizione è rappresentato da un’irrilevante torcia, vinta per caso in una Luna Park, che deciderà la sorte dei due protagonisti. Stupisce l’abilità di Allen nel costruire un intreccio introspettivo corale, coniugando citazioni filosofiche illustri (Kant, Kirkegaard, Sartre), il pessimismo esistenzialista iniziale del protagonista e il problema morale della responsabilità di ogni azione umana nel complesso di un’architettura filmica agile, scorrevole ed efficace. Con il cinismo che lo contraddistingue, Allen celebra e demistifica nello stesso tempo la speculazione filosofica, costruendo due paradossi morali nevralgici: l’omicidio è un atto di affermazione vitale dato che l’assassino dà un senso alla vita attraverso la morte; ogni azione, morale o immorale che sia, condiziona senza appello la nostra vita. Anche la più piccola decisione implica responsabilità e modifica inevitabilmente il nostro mondo. “Irrational man”, mettendo in scena l'intima battaglia di ragione e istinto (conflitto tra ideale e reale), si rivela una spietata radiografia, dai contorni kafkiani, dell’ambiguo “spazio morale” dell’essere umano.
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