Irrational Man |
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Un film di Woody Allen.
Con Jamie Blackley, Joaquin Phoenix, Parker Posey, Emma Stone.
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Titolo originale Irrational Man.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 96 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 16 dicembre 2015.
MYMONETRO
Irrational Man ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Odora di già visto...e allora?
di andyZeroSetteSetteFeedback: 1377 | altri commenti e recensioni di andyZeroSetteSette |
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lunedì 28 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La serialità funziona (quasi sempre), e se è piuttosto condivisa l'opinione che J.J.Abrams con Star Wars episodio VII abbia condotto un'operazione-nostalgia molto "citazionista", non stupisce che anche il grande Woody abbia scelto di citare se stesso con maestria, muovendosi come al solito a proprio agio nel racconto degli ambienti sociali che conosce meglio (la borghesia colta americana, qui nella sua declinazione universitaria, sia pure di provincia). Fra i punti forti del cinema di Allen di solito c'è la scelta degli attori, che anche in questo caso non delude: Joaquin Phoenix è molto credibile, anche fisicamente, nel suo ruolo di professore di filosofia dalle idee politiche idealiste e radicali in passato, ma dal presente popolato di alcool, incubi, cinismo, male di vivere e noia intellettuale, e Emma Stone, ragazza di buona famiglia e intellettualmente vivace vestita sempre di tinte pastello che tratteggiano il personaggio già visivamente, segue il filone di altre "muse" recenti e non di Woody (ad esempio Scarlett Johansson). In questo caso però la sensazione è che, al di là degli interpreti, la storia funzioni perchè, anche grazie all'espediente narrativo di "usare" come protagonista un filosofo che può "giustificare" i soliti dialoghi prolissi e intellettualistici delle sceneggiature di Woody Allen, tratta dilemmi molto seri che stanno notoriamente a cuore ad Allen: il ruolo del caso (rimandi a Match Point), la scelta razionale di commettere un delitto da parte di soggetti che non sono socialmente considerati delinquenti (collegamenti piuttosto ovvi con Crimini e Misfatti o Sogni e Delitti), la possibilità di dare un senso alla propria esistenza in modi non convenzionali da parte di persone depresse e "disadattate" intellettualmente (qui viene in mente "Basta che funzioni"), o anche l'inefficacia delle indagini poliziesche (si pensi a "Scoop" o ancora a "Match Point"), tema apparentemente poco "alto" ma che sottintende un generale pessimismo sul funzionamento della società e sulla possibilità di tradurre in pratica i principi morali astratti (da parte dell'individuo come dell'ordine sociale in generale: non è un caso che Allen metta più volte in bocca al personaggio di Joaquin Phoenix riflessioni amare sull'inapplicabilità della morale kantiana dell'imperativo categorico). In definitiva sono dunque anche temi rimasticati e non sempre "cinematografici", ma il prodotto finale è godibile, e da un regista che sforna un film all'anno non ci si può aspettare solo originalità a tutti i costi. Anche la scelta della voce narrante, o meglio delle voci narranti fuori campo, è un clichè alleniano che ovviamente può anche non piacere, ma che viene sapientemente usata per sistemare qualche imperfezione della sceneggiatura.
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