Woody Allen non al suo meglio, se si considera “Match point” e “Cassandra's dream” le sue vette, qui siamo più in basso, ma il tema è molto importante e di forte attualità.
Mai come oggi la filosofia s'interroga sull'individuo e sul suo “lato oscuro”, cioè l'impossibilità della relazione. C'è un professore universitario di filosofia che ha esplorato fino all'estremo confine l'istinto di morte, si è avvicinato talmente tanto alla morte da non temerla più, anzi da cercarla con ostinazione. Non si tratta di una semplice depressione, bensì di una malattia del pensiero e del cuore, che lo conduce addirittura a sperimentare, senza alcuna emozione, la roulette russa...
La fascinazione esercitata dalla signora ammantata di nero e munita di falce, lo conduce in un labirinto dove non potrà più liberarsi, accompagnato da due “vestali” che somigliano a delle divinità del pantheon greco-mediterraneo: c'è una sua collega dedita al culto della perversione sessuale e una studentessa che istituisce con lui il rapporto malato fra mentore e protegée, simbiotico e negativo. Insomma in questo film non c'è una relazione sana, tranne forse quella fra la studentessa e il suo fidanzato, tradito, senza sensi di colpa, abbandonato e poi recuperato in extremis. Su tutto la potente seduzione del male e della morte...dell'altro! Alla quale nessuno riesce a sottrarsi.
Un film con pochissime scintille umoristiche, dominato da un'atmosfera cupa che contrasta con la splendida ambientazione in un college del sud degli USA.
Ottimi attori, come sempre nei film di Woody, in una dimensione corale. Da segnalare in particolare Joaquin Phoenix che è perfettamente in parte e non lesina di offrire al personaggio anche il ventre prominente e la sua deformità fisica (labbro leporino e spalla sinistra rotta e mal ricomposta), come se l'orrore della sua interiorità si riflettesse come in uno specchio anche all'esterno. Deliziosa Emma Stone, in innumerevoli abitini nostalgici degli anni '60.
Però si staglia, invisibile, ma imponente, la vera protagonista del film: la morte; tema molto visitata da Woody Allen, ma mai in passato con l'angoscia che domina questo.
E la salvezza non può venire da nessun Dio, ma soltanto dal “Caso”, che secondo Woody, come in Eschilo, tutto domina incontrastato.
Non può esserci un lieto fine dove la morte ha preso dimora.
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