stefano67
|
mercoledì 24 giugno 2015
|
sorrentino non deludemai
|
|
|
|
L'ISPIRAZIONE NON SI E' APPANNATA. LA CADUTA DOPO IL CAPOLAVORO DE LA GRANDE BELLEZZA NON C'E' STATA.
UN FILM MOLTO DIVERSO DAL PRECEDENTE MA DOVE IL "PASSO" DEL FUORICLASSE SORRENTINO SI SENTE. DIALOGHI DI SPESSORE CHE NON DELUDUNO E TI RIMANGONO ADDOSSO,VISIONI VISIONARIE DA GRAN CINEMA, ATTORI ALL'ALTEZZA (FORSE KEITEL UN GRADINO SOTTO...), CAMEO IMPERDIBILE DI JANE FONDA.
LA SENSAZIONE E' CHE NON SI VORREBBE PIU' USCIRE DALLA SALA...
DA VEDERE E RIVEDERE SENZA INCERTEZZE.
|
|
[+] lascia un commento a stefano67 »
[ - ] lascia un commento a stefano67 »
|
|
d'accordo? |
|
johnny1988
|
venerdì 22 maggio 2015
|
sorrentino, che involontariamente insegna
|
|
|
|
E' il caso di dirlo, Sorrentino non è un regista, non è uno sceneggiatore. E' un compositore dell'immagine, un filologo dell'inquadratura. Quella che regna sovrana è la fotografia. Sorrentino non è neanche un montatore, a ben pensarci. La pellicola si dirama, come una tela, da un nucleo centrale fino a inglobare nel suo sistema personaggi, paesaggi e mondi satelliti, ma Sorrentino sembra navigare in questo spazio com[+]
E' il caso di dirlo, Sorrentino non è un regista, non è uno sceneggiatore. E' un compositore dell'immagine, un filologo dell'inquadratura. Quella che regna sovrana è la fotografia. Sorrentino non è neanche un montatore, a ben pensarci. La pellicola si dirama, come una tela, da un nucleo centrale fino a inglobare nel suo sistema personaggi, paesaggi e mondi satelliti, ma Sorrentino sembra navigare in questo spazio come un astronauta dentro una bolla di sapone. A prima impressione si pensa a un autocompiacimento di (auto)maniera, che invece di richiamare o arricchire il lirismo felliniano, finisce per esuberare e impoverirsi di messaggi. Non c'è l'eleganza della sintesi di Haneke, né la padronanza filosofica di Kubrick (avercene) a cui il regista sembra aspirare, eppure Sorrentino fa propria la cifra stilistica di questa perturbante collezione di fotografie, che si fondono con il suono e la melodia. La giovinezza qui potrebbe essere una traduzione de La Grande Giovinezza, un'ideale carico di malinconia che ricorre come una chimera nella filmografia dell'autore. Tutto fa pensare a un film più compatto del precedente La Grande Bellezza, che, invece di vacillare come un anziano, si irrobustisce minuto dopo minuto. Eppure, chissà com'è, la vera trasgressione di Sorrentino non arriva mai, il tema portante della vecchiaia si sposta in un altrove ignoto, la nostalgia della giovinezza che dà il titolo al film lascia il posto agli enigmi, si ricade nell'"omage" (il citazionismo è sinonimo di scimmiottare) e purtroppo le lacrime piovono nello schermo, non sul nostro fazzoletto. Ci sarebbe una domanda da rivolgere a Sorrentino. Se si proponesse un montaggio alternativo, dove monaci buddisti in volo, ciccioni attaccati alla canna del gas, massaggiatrici taumaturgiche, anziani scopaioli, adolescenti letterati, alpinisti alienati e vacche sacre spariscono come le allucinazioni di Harvey Keitel fra le alpi, cosa rimarrebbe? Sicuramente qualcosa a cui Sorrentino non riesce a sottrarsi, un simbolismo veloce ed eccessivo che entusiasma gli amanti dei telespot della bmw, da una parte, e che pompa le penne dei critici, dall'altra. Eppure l'impegno anche solo estetico con cui vengono selezionate le vacche svizzere va valorizzato. Di certo il film va visto al cinema per l'interpretazione, per diversi passaggi testuali, per la cura musicale, per il formato scope (che qui non è causale). Le allucinazioni di Sorrentino, per quanto possano sembrare fini a sé, in fin dei conti, fanno scuola e dimostrano, al pari di Garrone e Messina - giusto per citare un paio di italiani- che nel nostro cinema non sono avanzati solo Vanzina, Avati e Muccino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a johnny1988 »
[ - ] lascia un commento a johnny1988 »
|
|
d'accordo? |
|
pisiran
|
mercoledì 27 maggio 2015
|
no lode senza infamia
|
|
|
|
Senza lode e senza infamia è la prima cosa che ho pensato scorrendo i titoli di coda del film, fatta eccezione per le musiche a me gradite. Per il resto interpretando io il cinema nel concetto di visione più che di racconto (ricordiamo che il cinema è nato muto) non sono riuscito ad apprezzare molto di quanto nei giorni scorsi tutti i mass media Italiani avevano elevato e indorato. Poco meglio della "Grande bellezza" e peggio del "Divo" che rimane a mio avviso il migliore di Sorrentino per la descrizione di un politico così noto ed importante e all'epoca ancora in vita. Il film di per se può essere interessante per quanto racconta, e sicuramente prende parte del pubblico che essendo anziano ( siamo un popolo di anziani) si sente al centro dell'attenzione.
[+]
Senza lode e senza infamia è la prima cosa che ho pensato scorrendo i titoli di coda del film, fatta eccezione per le musiche a me gradite. Per il resto interpretando io il cinema nel concetto di visione più che di racconto (ricordiamo che il cinema è nato muto) non sono riuscito ad apprezzare molto di quanto nei giorni scorsi tutti i mass media Italiani avevano elevato e indorato. Poco meglio della "Grande bellezza" e peggio del "Divo" che rimane a mio avviso il migliore di Sorrentino per la descrizione di un politico così noto ed importante e all'epoca ancora in vita. Il film di per se può essere interessante per quanto racconta, e sicuramente prende parte del pubblico che essendo anziano ( siamo un popolo di anziani) si sente al centro dell'attenzione. Alla fine non mi ha lasciato nulla di quanto mi aspetti da un film e per l'ennesima volta mi sono detto che questi servono ad innalzare ancor più la gloria dei Fellini, Leone,Kubrick e via andare.
Meglio una scampagnata o una corsetta in spiaggia ma per chi volesse andare al cinema, buona visione.Pisiran-Vr.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pisiran »
[ - ] lascia un commento a pisiran »
|
|
d'accordo? |
|
gi.effe.emme.
|
giovedì 21 maggio 2015
|
una delusione. purtroppo.
|
|
|
|
L'attesa era tanta, forse troppa. Un cast stellare, il primo film dopo l'Oscar, il secondo tentativo lontano dalla lingua "di casa". I temi sembravano tuttavia
vicini, accoglienti, favorevoli all'autore. Purtroppo però, "The Youth" non convince. Certo, la regia è sempre quella, certo Bigazzi si conferma un Maestro
della fotografia, certo la colonna sonora funziona, e ancora certo Michael Cane e Harvey Keitel sono una coppia di "vecchietti" convincenti, ma manca
qualcosa. La pellicola sembra orfana di ritmo, e, al contrario de "La grande bellezza", non può permettersi di fluttuare nel vacuo, nel senza tempo.
[+]
L'attesa era tanta, forse troppa. Un cast stellare, il primo film dopo l'Oscar, il secondo tentativo lontano dalla lingua "di casa". I temi sembravano tuttavia
vicini, accoglienti, favorevoli all'autore. Purtroppo però, "The Youth" non convince. Certo, la regia è sempre quella, certo Bigazzi si conferma un Maestro
della fotografia, certo la colonna sonora funziona, e ancora certo Michael Cane e Harvey Keitel sono una coppia di "vecchietti" convincenti, ma manca
qualcosa. La pellicola sembra orfana di ritmo, e, al contrario de "La grande bellezza", non può permettersi di fluttuare nel vacuo, nel senza tempo.
I dialoghi sono spesso retorici, chiusi quasi sempre da un'aforisma o una frase ad effetto, le diverse storie (la figlia, l'attore, gli sceneggiatori) sono appena accennate,
mai approfondite, mai convincenti. Ma c'è una cosa che è più grave di tutte le altre ed è proprio ciò che aveva reso "La grande bellezza" quello che era
e che quindi condanna "The Youth" ad essere quello che è: un film che non emoziona, non smuove, non fulmina. Purtroppo e ripeto, purtroppo, "La Giovinezza"
lascia nel palato il sapore dei film dimenticabili. Sorrentino in un'intervista disse, citando Flaubert a lui caro: "quando faccio i miei film voglio che la gente
torni a casa e si chieda "ma come ha fatto?" ". Temo che in questo caso, la gente, tornando a casa, parlerà della collega di lavoro antipatica
o del muro da dover ripitturare, perché il film, aihmè, lo avrà già dimenticato.
[-]
[+] triste
(di pyromaniac)
[ - ] triste
|
|
[+] lascia un commento a gi.effe.emme. »
[ - ] lascia un commento a gi.effe.emme. »
|
|
d'accordo? |
|
robert eroica
|
giovedì 21 maggio 2015
|
l'estetica del vuoto
|
|
|
|
Una “Spa” di lusso nascosta tra le montagne svizzere fa da sfondo alle umane vicende di ospiti non proprio comuni: un ex direttore d’orchestra, un attore hollywoodiano, un regista affermato ma ormai al capolinea, una giovane moglie tradita e lasciata e, addirittura, “Miss Universo” in soggiorno speciale. Il tema conduttore di “Youth – La giovinezza” è lo scorrere del tempo, dove la tristezza, la gioia, il trionfo, sono visti nella prospettiva di chi è prossimo al congedo: al centro dei discorsi dei due amici più anziani (Fred Ballinger e Nick Boyle, interpretati con convinzione da Caine e Keitel) appaiono un vecchio amore, qualche tradimento, progetti mancati, malinconia e diversi rimpianti.
[+]
Una “Spa” di lusso nascosta tra le montagne svizzere fa da sfondo alle umane vicende di ospiti non proprio comuni: un ex direttore d’orchestra, un attore hollywoodiano, un regista affermato ma ormai al capolinea, una giovane moglie tradita e lasciata e, addirittura, “Miss Universo” in soggiorno speciale. Il tema conduttore di “Youth – La giovinezza” è lo scorrere del tempo, dove la tristezza, la gioia, il trionfo, sono visti nella prospettiva di chi è prossimo al congedo: al centro dei discorsi dei due amici più anziani (Fred Ballinger e Nick Boyle, interpretati con convinzione da Caine e Keitel) appaiono un vecchio amore, qualche tradimento, progetti mancati, malinconia e diversi rimpianti. Idee buone per un corto, forse. Ma nel giro di due ore, l’abilità tecnica e i virtuosismi di Sorrentino hanno da sole la pretesa di riempire il vuoto. I suoi cortocircuiti stranianti, con un registro che è abile nel tenersi per buona parte sulla superficie delle cose, per poi focalizzarsi su durezze improvvise, è ormai maniera. Quello che era peculiare distinzione in “La grande bellezza” e ne “Il divo” diviene replica vacua, riproposizione neanche troppo ispirata di stilemi logori. Sequenze come il finto videoclip della popstar o il sogno acquatico iniziale a Venezia, sono decisamente orrende e in un profluvio di discorsetti tra il bacio Perugina e un Woody Allen inacidito e stanco, spiace che alcuni passaggi, belli e strazianti (il discorso di Lena al padre durante la cura dei fanghi, il gioco al massacro tra Caine e la Fonda, la visita di Fred alla moglie toccata dal “sacro segno dei mostri”) anneghino nel mare magnum della vacuità a buon mercato, terreno fertile della clap silenziosa, già pronta con un carpiato a difendere il proprio eroe.
Robert Eroica
[-]
[+] quoto 100
(di 38ogeid)
[ - ] quoto 100
[+] condivido ogni tua parola
(di robert mann)
[ - ] condivido ogni tua parola
[+] commento troppo severo
(di alessandro vanin)
[ - ] commento troppo severo
[+] una stella molto poco eroica
(di tyllesion)
[ - ] una stella molto poco eroica
[+] ...
(di looeejy)
[ - ] ...
[+] consapevolezza perdono rinascita
(di djangelo)
[ - ] consapevolezza perdono rinascita
[+] no guardi lei sbaglia
(di peli di noia)
[ - ] no guardi lei sbaglia
[+] hai dimenticato solo una cosa...
(di carlottacorday)
[ - ] hai dimenticato solo una cosa...
|
|
[+] lascia un commento a robert eroica »
[ - ] lascia un commento a robert eroica »
|
|
d'accordo? |
|
|