Una “Spa” di lusso nascosta tra le montagne svizzere fa da sfondo alle umane vicende di ospiti non proprio comuni: un ex direttore d’orchestra, un attore hollywoodiano, un regista affermato ma ormai al capolinea, una giovane moglie tradita e lasciata e, addirittura, “Miss Universo” in soggiorno speciale. Il tema conduttore di “Youth – La giovinezza” è lo scorrere del tempo, dove la tristezza, la gioia, il trionfo, sono visti nella prospettiva di chi è prossimo al congedo: al centro dei discorsi dei due amici più anziani (Fred Ballinger e Nick Boyle, interpretati con convinzione da Caine e Keitel) appaiono un vecchio amore, qualche tradimento, progetti mancati, malinconia e diversi rimpianti. Idee buone per un corto, forse. Ma nel giro di due ore, l’abilità tecnica e i virtuosismi di Sorrentino hanno da sole la pretesa di riempire il vuoto. I suoi cortocircuiti stranianti, con un registro che è abile nel tenersi per buona parte sulla superficie delle cose, per poi focalizzarsi su durezze improvvise, è ormai maniera. Quello che era peculiare distinzione in “La grande bellezza” e ne “Il divo” diviene replica vacua, riproposizione neanche troppo ispirata di stilemi logori. Sequenze come il finto videoclip della popstar o il sogno acquatico iniziale a Venezia, sono decisamente orrende e in un profluvio di discorsetti tra il bacio Perugina e un Woody Allen inacidito e stanco, spiace che alcuni passaggi, belli e strazianti (il discorso di Lena al padre durante la cura dei fanghi, il gioco al massacro tra Caine e la Fonda, la visita di Fred alla moglie toccata dal “sacro segno dei mostri”) anneghino nel mare magnum della vacuità a buon mercato, terreno fertile della clap silenziosa, già pronta con un carpiato a difendere il proprio eroe.
Robert Eroica
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38ogeid
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venerdì 22 maggio 2015
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quoto 100
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Mi hai rubato le parole di bocca. Ottima analisi. Quoto in pieno.
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robert mann
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lunedì 25 maggio 2015
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condivido ogni tua parola
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hai perfettamente ragione su tutto
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alessandro vanin
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lunedì 8 giugno 2015
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commento troppo severo
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A differenza sua io uso parole molto semplici e scrivo che mettere una stella a questo film e scrivere "nel mare magnum della vacuità a buon mercato" è come affarmare che Maradona (che compare nel film anche se è un sosia) giocava male ...
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tyllesion
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mercoledì 21 ottobre 2015
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una stella molto poco eroica
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Il tema non è "banalmente" lo scorrere del tempo. Il tema è la finitezza del tempo, il suo essere insufficiente per le cose che si sarebbero potute o dovute fare, sapute o dovute sentire, sapute o dovute vivere. Da qui origina la malinconia, che spesso sfocia nella depressione delle persone più consapevoli. C'è un'enorme profondità nello spleen, che può fare paura a taluni ed essere rifuggita da molti. Sorrentino ce l'ha dentro e la rappresenta, per confrontarsi con coraggio con le sue paure. Ci può poi essere chi definisce questa profondità "vacuità a buon mercato". Tenersi per buona parte sulla superficie delle cose per poi focalizzarsi su durezze improvvise, a me sembra possa definirsi tipico delle persone fuori del comune.
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Il tema non è "banalmente" lo scorrere del tempo. Il tema è la finitezza del tempo, il suo essere insufficiente per le cose che si sarebbero potute o dovute fare, sapute o dovute sentire, sapute o dovute vivere. Da qui origina la malinconia, che spesso sfocia nella depressione delle persone più consapevoli. C'è un'enorme profondità nello spleen, che può fare paura a taluni ed essere rifuggita da molti. Sorrentino ce l'ha dentro e la rappresenta, per confrontarsi con coraggio con le sue paure. Ci può poi essere chi definisce questa profondità "vacuità a buon mercato". Tenersi per buona parte sulla superficie delle cose per poi focalizzarsi su durezze improvvise, a me sembra possa definirsi tipico delle persone fuori del comune. Dei cosiddetti "geni assoluti". Quelli che hanno una marcia in più. L'abilità tecnica ed i virtuosismi non hanno la pretesa di riempire il vuoto. Sono la bellezza, l'estetica, la magia del cinema, la meraviglia che deve restare negli occhi del bambino seduto davanti allo schermo. Sono il sogno, vengono dal profondo, non sono fini a se stessi, risvegliano chi non è ormai troppo profondamente addormentato.
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[+] tutte le opere grandiose dividono.
(di looeejy)
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looeejy
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domenica 22 novembre 2015
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Vorrei sapere quale film secondo lei si prefigge uno scopo simile a Youth, ma che secondo la sua personalissima valutazione sia un buon film. Non vorrei che il suo commento, a mio avviso fuorviante solo perché ben scritto e non certo per il suo contenuto, induca lo spettatore giovane e sprovveduto a scegliere un'opera che descrive una prospettiva adolescenziale e si getti nel mare magnum delle opere dirette dai maestri dell'ovvietà
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djangelo
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venerdì 27 novembre 2015
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consapevolezza perdono rinascita
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NON VEDO EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI NONOSTANTE VIRTUOSISMI E FORZATURE. VEDO E SENTO SOLTANTO I SOSPIRI DELLA NOSTRA ANIMA, NEI RICORDI PIU' O MENO PIACEVOLI, NEI RIMPIANTI, NELLA PRESA DI COSCIENZA DEL NOSTRO INELUTTABILE "STATUS QUO", NELLE NOSTRE DEBOLEZZE OSSESSIVE E FINANCHE DEPRESSIVE, MA ANCHE NELLA CONSAPEVOLEZZA DI UNA QUALCHE REDENZIONE E SOPRATTUTTO NELLA VOGLIA E TENACIA DI CREDERE ANCORA NELLA VITA.
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peli di noia
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sabato 26 dicembre 2015
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no guardi lei sbaglia
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''.....interpretati con convinzione da Caine e Keitel....'' solo due vecchi stanchi e disinteressati in vacanza gratis in Svizzera.
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carlottacorday
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lunedì 11 aprile 2016
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hai dimenticato solo una cosa...
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...quello che levita alla fine del film. All'inizio mi ero detta che se avesse levitato alla fine mi sarei sparata (beh, era un modo di dire). La citazione di Woody Allen è praticamente letterale. La massaggiatrice è da suicidio (anche lei). Sprazzi di grande bellezza in un falso Fellini noioso.
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