cpettine
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venerdì 8 gennaio 2016
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strepitoso
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Alle volte capita che si vada al cinema con un po’ di superficialità, si entra in sala, ci si siede su una gigantesca poltrona di un multisala di periferia (situazione impensabile per un cinemino del centro....i tempi cambiano), ci si volta verso il proprio accompagnatore e si chiede: cosa danno oggi? E si, perché per mettere d’accordo grandi e piccoli non c’è niente di meglio che un cartone della nuova generazione...non è il caso di “Inside out”, strepitosa fatica della Pixar che vuole descrivere il funzionamento (niente popo’ di meno che...) delle emozioni. E il bello è che ci riesce benissimo, proprio attraverso il meccanismo della animazione, ovvero rappresentando sotto forma di “pupazzi animati” le emozioni che stanno “dentro” la testa di una bambina di undici anni: gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto.
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Alle volte capita che si vada al cinema con un po’ di superficialità, si entra in sala, ci si siede su una gigantesca poltrona di un multisala di periferia (situazione impensabile per un cinemino del centro....i tempi cambiano), ci si volta verso il proprio accompagnatore e si chiede: cosa danno oggi? E si, perché per mettere d’accordo grandi e piccoli non c’è niente di meglio che un cartone della nuova generazione...non è il caso di “Inside out”, strepitosa fatica della Pixar che vuole descrivere il funzionamento (niente popo’ di meno che...) delle emozioni. E il bello è che ci riesce benissimo, proprio attraverso il meccanismo della animazione, ovvero rappresentando sotto forma di “pupazzi animati” le emozioni che stanno “dentro” la testa di una bambina di undici anni: gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto. Sono queste emozioni che dirigono le azioni della piccola-grande protagonista, Riley, spingendo i bottoni di una consolle computerizzata proprio dentro la sua testa. E proprio dentro la testa stanno le “citta” dei tanti interessi di Riley, mentre i ricordi sono delle piccole sfere stoccate in una libreria immensa, animata da strani personaggi che le ordinano, le puliscono e gettano nel dimenticatoio i ricordi ormai ingrigiti dal tempo. Insomma la visione di una storiella animata compie il piccolo miracolo di rendere accessibile a tutti (forse più ai grandi che ai molto piccoli) il funzionamento della psiche, senza passare da Freud e compagni. Attraverso i colori della pixar si intuiscono i complessi meccanismi del nostro “io”, capiamo come siamo dominati, e come dominiamo, le nostre emozioni, quindi la nostra vita. Un film, non un cartone, imperdibile, che commuove.
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nino pell.
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lunedì 28 settembre 2015
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film innovativo ma a tratti troppo astratto
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"Inside out" merita sicuramente l'elogio di essere un film di animazione caratterizzato da una lodevole componente innovativa ed intimista e che come tale riesce, pertanto, a rompere i rassicuranti schemi narrativi fatti di solarità e di positività nella trattazione dei personaggi e delle immagini, come appunto da oltre un secolo la Walt Disney ci ha sempre abituato. Mai in precedenza un film per bambini si era così spinto ad analizzare la psicologia umana e le sue mutazioni interiori, come appunto è riuscito a fare "Inside out", il quale, tra l'altro, trova il suo punto forte soprattutto in una considerevole componente narrativa che si dimostra articolata e fantasiosa da parte degli autori nel narrare la vita della giovane protagonista Riley attraverso i diversi stati d'animo del suo carattere.
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"Inside out" merita sicuramente l'elogio di essere un film di animazione caratterizzato da una lodevole componente innovativa ed intimista e che come tale riesce, pertanto, a rompere i rassicuranti schemi narrativi fatti di solarità e di positività nella trattazione dei personaggi e delle immagini, come appunto da oltre un secolo la Walt Disney ci ha sempre abituato. Mai in precedenza un film per bambini si era così spinto ad analizzare la psicologia umana e le sue mutazioni interiori, come appunto è riuscito a fare "Inside out", il quale, tra l'altro, trova il suo punto forte soprattutto in una considerevole componente narrativa che si dimostra articolata e fantasiosa da parte degli autori nel narrare la vita della giovane protagonista Riley attraverso i diversi stati d'animo del suo carattere. Questi ultimi sono rappresentati fantasticamente da cinque bizzarri personaggi che vivono dentro la mente della bambina e che simboleggiano rispettivamente la gioia, la tristezza, la rabbia, la paura e il disgusto. Ognuno di loro possiede la capacità di anticipare preventivamente le azioni di Riley, digitando i tasti di una sofisticata console computerizzata e facendone così prevalere lo specifico stato d'animo a seconda degli stimoli che si susseguono dal mondo esterno. La quasi totalità della vita della bambina, dall'età dell'infanzia fino ai suoi 11 anni, sembra essere dominata dal sentimento della gioia, anche nei momenti più difficili. Ma capita all'improvviso che i genitori della ragazza saranno costretti a trasferirsi in un'altra città e pertanto Riley, costretta ad abbandonare il suo ambiente ideale, le sue passioni sportive, i suoi amici, andrà incontro verso un confusionale stato d'animo che provocherà una sorta di momentaneo black out, tale da far smarrire la perfetta armonia psicologica in cui ella era sempre vissuta fino a quel momento. E di conseguenza i piccoli personaggi inizieranno a perdere il controllo della console e addirittura due di loro, "Gioia" e "Tristezza" saranno catapultate verso un'altra dimensione fatta di sogni e di percorsi bui che richiedono un enorme spirito di avventura affinché esse possano ritornare al quartier generale e ripristinare la normale situazione fatta di serenità e di felicità per la piccola Riley, la quale nel frattempo è costretta a vivere momenti cupi fatti di rabbia, di disgusto e di paura, ma soprattutto di rabbia. Dal mio punto di vista personale, questa parte del racconto che occupa tutto il secondo tempo, la ritengo eccessivamente prolissa e troppo astrattamente cerebrale: i bui corridoi, le ardue e ripide salite rendono ad un certo punto il racconto addirittura monotono e ostico non solo per i bambini, ma anche per gli adulti. Sarebbe stato bello che tale momento di blackout fosse durato meno e che magari il ragazzo immaginario che compare nel subconscio dei sogni avrebbe fatto la sua reale comparsa nella vita di Riley con una maggiore presenza nella trama e determinando nella psicologia della ragazza, come conseguenza delle emozioni dell'innamoramento, una continua alternanza tra i suoi vari stati d'animo creando una sorta di agonismo e comica rivalità tra i cinque minuscoli personaggi. Ed invece il racconto si snoda, appunto, in una sorta di astrattismo fantasioso rendendo il film interessante, ma personalmente noioso da rivedere, sebbene il significato finale del ritorno alla felicità attraverso la coscienza della tristezza e della nostalgia non è tutto sommato male.
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acconciatoribd
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venerdì 19 febbraio 2016
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un film da applausi
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Un buon film d'animazione che dimostra in maniera simpatica ed ironica come le emozioni che proviamo siano in contatto tra di loro ma allo stesso tempo tutte indispensabili e importanti. Narra la crescita, il distacco dall'infanzia in modo potente e ciò che questo comporta. Apparentemente indirizzato ai bimbi per il character design, in realtà è un cartoon per pubblico adulto. I personaggi che mi hanno colpito sono gioia e tristezza . Gioia non riesce a capire il ruolo di tristezza e lotta affinchè Riley possa essere sempre felice. Tristezza dal suo canto si sente inutile, ma allo stesso modo è un'emozione indispensabile. La parte centrale del film infatti è quando Gioia che vuole sempre prevalere sugli altri lascia il comando a Tristezza che grazie alla sua emozione fa cambiare idea a Riley che diretta a ritornare a casa, torna sui suoi passi e quindi dalla sua famiglia, per costruire "l'isola" che si era sgregolata.
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Un buon film d'animazione che dimostra in maniera simpatica ed ironica come le emozioni che proviamo siano in contatto tra di loro ma allo stesso tempo tutte indispensabili e importanti. Narra la crescita, il distacco dall'infanzia in modo potente e ciò che questo comporta. Apparentemente indirizzato ai bimbi per il character design, in realtà è un cartoon per pubblico adulto. I personaggi che mi hanno colpito sono gioia e tristezza . Gioia non riesce a capire il ruolo di tristezza e lotta affinchè Riley possa essere sempre felice. Tristezza dal suo canto si sente inutile, ma allo stesso modo è un'emozione indispensabile. La parte centrale del film infatti è quando Gioia che vuole sempre prevalere sugli altri lascia il comando a Tristezza che grazie alla sua emozione fa cambiare idea a Riley che diretta a ritornare a casa, torna sui suoi passi e quindi dalla sua famiglia, per costruire "l'isola" che si era sgregolata. La tristezza è la chiave del nostro cuore, perchè ognuno di noi si mette in solitudine per chiarirsi con sé, e per rendersi conto di quanto siamo fortunati. La tristezza serve nella vita poichè se non la sperimentiamo non saremmo mai capace di capire a pieno la felicità. Inside Out è un film comico e toccante. Buona Visione!
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enzo70
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lunedì 14 marzo 2016
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un film adatto a tutti
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Ognuno di noi ha un quartier generale che gestisce le proprie emozioni ed i propri stati d’anima; la gioia, la tristezza, la rabbia, la paura, il disgusto. Questa è la traccia del nuovo, riuscito, film della Disney dove la protagonista, Riley, una ragazzina felice è costretta a trasferirsi a San Francisco perdendo l’amica del cuore. Il disagio della bambina nella vita reale viene acuita dal conflitto tra Joy, l’emblema della felicità, per cui il bicchiere se non è mezzo pieno bisogna riempirlo, e Sadness, l’emblema della tristezza, per cui se il bicchiere non è mezzo vuoto bisogna svuotarlo. Ed introno gli altri sentimenti che in una sorta di ballata portano Ridley attraverso il mare magno della vita.
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Ognuno di noi ha un quartier generale che gestisce le proprie emozioni ed i propri stati d’anima; la gioia, la tristezza, la rabbia, la paura, il disgusto. Questa è la traccia del nuovo, riuscito, film della Disney dove la protagonista, Riley, una ragazzina felice è costretta a trasferirsi a San Francisco perdendo l’amica del cuore. Il disagio della bambina nella vita reale viene acuita dal conflitto tra Joy, l’emblema della felicità, per cui il bicchiere se non è mezzo pieno bisogna riempirlo, e Sadness, l’emblema della tristezza, per cui se il bicchiere non è mezzo vuoto bisogna svuotarlo. Ed introno gli altri sentimenti che in una sorta di ballata portano Ridley attraverso il mare magno della vita. Film riuscito per la pixar e nonostante, chiaramente, il target giovanile, Inside out è adatto a tutte le età, perché, comunque, induce alla riflessione anche i più grandi.
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greatsteven
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lunedì 20 febbraio 2017
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un difficile cambiamento per l'undicenne riley.
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INSIDE OUT (USA, 2015) diretto da PETE DOCTER.
Riley è una ragazzina undicenne originaria del Minnesota, appassionata di hockey su ghiaccio e che vive serena e felice con un padre (istruttore del suddetto sport) e una madre che la adorano e la ricoprono d’affetto. Fin dalla sua nascita, cinque emozioni (Paura, Rabbia, Disgusto e Tristezza, capitanate dalla simpatica e ottimista Gioia) lavorano nella sua mente, in un Quartier Generale, per garantirle una duratura felicità, archiviando i suoi ricordi base in modo che alimentino cinque isole (Stupidera, Famiglia, Onestà, Amicizia, Hockey) il cui compito consiste nel conservare le esperienze positive della bambina così da rendere ogni sua azione dell’immediato futuro il più proficua e benefica possibile.
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INSIDE OUT (USA, 2015) diretto da PETE DOCTER.
Riley è una ragazzina undicenne originaria del Minnesota, appassionata di hockey su ghiaccio e che vive serena e felice con un padre (istruttore del suddetto sport) e una madre che la adorano e la ricoprono d’affetto. Fin dalla sua nascita, cinque emozioni (Paura, Rabbia, Disgusto e Tristezza, capitanate dalla simpatica e ottimista Gioia) lavorano nella sua mente, in un Quartier Generale, per garantirle una duratura felicità, archiviando i suoi ricordi base in modo che alimentino cinque isole (Stupidera, Famiglia, Onestà, Amicizia, Hockey) il cui compito consiste nel conservare le esperienze positive della bambina così da rendere ogni sua azione dell’immediato futuro il più proficua e benefica possibile. Un giorno, però, avviene un cambiamento che Gioia non aveva prospettato: la casa del Minnesota di Riley viene venduta, e la fanciulla è costretta a trasferirsi a San Francisco coi suoi genitori in una squallida casupola di quartiere senza mobilio, in quanto il camion dei traslochi ha numerosi giorni di ritardo. La nuova scuola che Riley frequenta non le piace, né tantomeno il cibo che si mangia nella metropoli californiana né la nuova squadra di hockey. Mentre le cinque emozioni operanti nel suo cervello tentano di rimediare al mesto imprevisto, Gioia e Tristezza vengono risucchiate dal tubo trasmettitore e si ritrovano, per un errore della seconda, ad esplorare territori ad esse sconosciuti della mente di Riley: Immagilandia, la Cineproduzione dei suoi sogni notturni, il labirinto che raccoglie l’intera memoria della bimba, il Treno dei Pensieri che porta in circolo gli stessi (tranne quando Riley dorme) e perfino la Discarica dei Ricordi, in cui i ricordi peggiori vengono buttati per essere definitivamente dimenticati. Attraverso questo inatteso ma fondamentale viaggio, in cui Gioia e Tristezza saranno accompagnate per un buon tratto da Bing-Bong, l’amico immaginario dell’infanzia di Riley (un buffo animale con sembianze in parte di gatto e in parte di elefante), mentre Disgusto, Rabbia e Paura cercano con scarso successo di ovviare alle peripezie di Riley, Gioia capisce l’importanza dell’incarico di Tristezza, da lei sempre poco compreso o addirittura snobbato, e il rapporto fra le due emozioni permetterà a Riley, che arriva addirittura a tentare di scappare da San Francisco per rientrare rocambolescamente in Minnesota, di accettare con maggiore tranquillità la sua nuova vita e di rivolgerle di nuovo il suo abituale sorriso. E le cinque isole, alimentate da altrettanti ricordi base, dopo uno spegnimento che sembrava risolutivo, torneranno a riaccendersi e verranno anzi completate da isole nuove che determineranno un più gaio, positivo e contento comportamento della bambina per cui Gioia e Tristezza hanno collaborato tanto per riuscire a restituirle il suo proverbiale buonumore. Un tripudio fantastico di colori e forme accoglie questo immenso giocattolone per bambini di tutte le età, trasformandosi però anche in un prodotto appetibile agli adulti mediante la messa in scena d’una serie di relazioni sociali che in qualche modo rimandano alla società dei grandi, poiché nel Quartier Generale in cui le cinque emozioni (splendidamente illustrate, ognuna con un corpo particolare e soprattutto una qualità cromatica che ne esalta con rigore e verosimiglianza le rispettive caratteristiche) si lavora come all’interno di una fabbrica: ognuno ha i suoi compiti, ciascuno assolve un ruolo ben determinato e preordinato e tutti insieme si lavora affinché la mente di una bambina (una delle più adorabili mai viste sul grande schermo dall’epoca dei cartoons girati al computer) non perda mai l’ottimismo e assuma costantemente decisioni atte a guardare al futuro con una speranza intoccabile e inattaccabile. L’umorismo, come in ogni film Pixar che si rispetti, è l’ingrediente fondamentale per una favolosa riuscita, ma non è l’unico elemento a rendere imperdibile questo cartone animato per molti aspetti rivoluzionario e specialmente realistico nella sua dimensione educativa: concorrono a conquistare un ottimo esito anche l’apertura al diverso, la crescita interiore, numerosi elementi del racconto di formazione, le rimembranze fanciullesche, il bisogno di rammentare le belle esperienze vissute in passato, la relazione tra figli e genitori, la necessità inderogabile ed edificante dell’amicizia e anche lo spirito d’adattamento, indispensabile alla giovane protagonista per affrontare col giusto e debito coraggio una vita nuova che fin da subito si annuncia difficile, ma non completamente priva di soddisfazioni. Insomma, un film profondamente ottimistico, che rifiuta ogni sorta di buonismo, non ricatta mai lo spettatore e lo precipita nel subconscio umano proponendoglielo come un universo caleidoscopico nel quale ogni cosa funziona secondo ritmi ben regolati e congegnati, in modo che tutto quanto non venga mai deciso per caso e sempre ed unicamente allo scopo di assicurare sentimenti gradevoli alla persona in questione. Divertentissimi gli stacchi in cui vengono mostrate le cinque emozioni presenti nei cervelli degli altri personaggi del film, compresi il papà e la mamma di Riley. I tempi comici ed umoristici sono rispettati in maniera fantastica, non si ravvisa mai un momento sbagliato, e la morale finale stupisce, commuove e fa riflettere al tempo stesso. Uno dei migliori capolavori finora usciti dalla creatività straripante e a briglia sciolta della Pixar. Speriamo che la premiata ditta, un tempo succursale della Walt Disney Pictures ma oramai promossa al rango di casa cinematografica ben avviata e indipendente, ci regali ancora altri cartoni come questo, capaci di farci sognare e di stimolare la nostra immaginazione. Addirittura, come nel caso meraviglioso di Inside Out, mostrandoci com’è fatta!
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guidoguidotti99
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mercoledì 14 ottobre 2015
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capolavoro.
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Questo film è un capolavoro.Non bisogna MAI sottovalutare l'animazione,perché i film di animazione se fatti come si deve possono essere dei veri capolavori e insegnare messaggi che nessun film ti potrà dare,questo è il caso di Inside Out,che è un arcobaleno dentro la tempesta rappresentata dai cartoni animati e film d'animazione di oggi,perché ha una morale splendida questo film:Ci saranno sempre momenti tristi nella vita,ma grazie alla tua famiglia,ai tuoi amici e alle tue passioni tornerà sempre la felicità.Personaggi curatissimi,soprattutto le 5 "emozioni principali"nella testa di Riley,Gioia,Tristezza,Rabbia,Paura e Disgusto(secondo me l'unico dei 5 non pensato benissimo),il mio personaggio preferito di tutti è stato Bing Bong,semplicemente geniale come del resto tutto il film,mi ha fatti davvero emozionare.
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Questo film è un capolavoro.Non bisogna MAI sottovalutare l'animazione,perché i film di animazione se fatti come si deve possono essere dei veri capolavori e insegnare messaggi che nessun film ti potrà dare,questo è il caso di Inside Out,che è un arcobaleno dentro la tempesta rappresentata dai cartoni animati e film d'animazione di oggi,perché ha una morale splendida questo film:Ci saranno sempre momenti tristi nella vita,ma grazie alla tua famiglia,ai tuoi amici e alle tue passioni tornerà sempre la felicità.Personaggi curatissimi,soprattutto le 5 "emozioni principali"nella testa di Riley,Gioia,Tristezza,Rabbia,Paura e Disgusto(secondo me l'unico dei 5 non pensato benissimo),il mio personaggio preferito di tutti è stato Bing Bong,semplicemente geniale come del resto tutto il film,mi ha fatti davvero emozionare.Ho pianto(di emozione e di commozione)come un bambino guardando questo film,mi ha trasmesso tantissime emozioni,ed è senza alcuno dubbio uno se non il mio film di animazione preferito,si merita pienamente le 5 stelle.
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no_data
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domenica 11 ottobre 2015
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grazie pixar!
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Inside out, consiglio vivamente ad ognuno di voi di vederlo, é un capolavoro, un film eccezionale, non é definibile semplicemente come opera di animazione é un' opera Punto! Sono riusciti a creare un quadro perfetto della mente umana, una rappresentazione che rispecchia in maniera così precisa il movimento della nostra mente riguardo agli eventi che ci circondano e di come i sentimenti influenzano la nostra vita! Sono riusciti magistralmente a creare un opera nella quale descrivono in maniera semplice la nostra vita, però dall' interno, nessuno ci era mai riuscito prima! É un film.che descrive la crescita, ci fa capire che tutti i nostri ricordi e tutte le cose che viviamo non sono fatti da un unica emozione ma da sfumature, la vita non é solo bianca o nera o in questo caso gioia o tristezza ma da unione di questo, perché non possiamo provare gioia se non sappiamo cosa sia la tristezza, ne rabbia senza la paura o il disgusto e così via, ci insegna che la felicità la si può raggiungere solo se accettiamo l' intera gamma di emozioni, non soltanto la gioia, se accettiamo che tutti i sentimenti concorrono a creare il grande quadro della vita e che tutti insieme ci portano alla felicità!
Io credo che un opera così tutti la debbano vedere, credo che tutti si riconosceranno o almeno comprenderanni gli stati descritti dal film, é un avventura certo, é un quadro di fantasia ma é il quadro che più realisticamente si avvicina al chiarificare come funziona la nostra mente, con la semplicità con la quale solo un bambino potrebbe spiegarcela.
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Inside out, consiglio vivamente ad ognuno di voi di vederlo, é un capolavoro, un film eccezionale, non é definibile semplicemente come opera di animazione é un' opera Punto! Sono riusciti a creare un quadro perfetto della mente umana, una rappresentazione che rispecchia in maniera così precisa il movimento della nostra mente riguardo agli eventi che ci circondano e di come i sentimenti influenzano la nostra vita! Sono riusciti magistralmente a creare un opera nella quale descrivono in maniera semplice la nostra vita, però dall' interno, nessuno ci era mai riuscito prima! É un film.che descrive la crescita, ci fa capire che tutti i nostri ricordi e tutte le cose che viviamo non sono fatti da un unica emozione ma da sfumature, la vita non é solo bianca o nera o in questo caso gioia o tristezza ma da unione di questo, perché non possiamo provare gioia se non sappiamo cosa sia la tristezza, ne rabbia senza la paura o il disgusto e così via, ci insegna che la felicità la si può raggiungere solo se accettiamo l' intera gamma di emozioni, non soltanto la gioia, se accettiamo che tutti i sentimenti concorrono a creare il grande quadro della vita e che tutti insieme ci portano alla felicità!
Io credo che un opera così tutti la debbano vedere, credo che tutti si riconosceranno o almeno comprenderanni gli stati descritti dal film, é un avventura certo, é un quadro di fantasia ma é il quadro che più realisticamente si avvicina al chiarificare come funziona la nostra mente, con la semplicità con la quale solo un bambino potrebbe spiegarcela. É un film sulla crescita e sul maturare, insomma é un opera che parla di noi e della vita! Grazie Pixar!
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noia1
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mercoledì 20 aprile 2016
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si va in fondo senza sgarrare
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Una bambina deve affrontare un trauma, ne uscirà più matura ma – soprattutto nella sua testa – sarà un’ epopea.
Una rappresentazione difficilissima attraverso un linguaggio che più semplice non si poteva, la testa suddivisa in tutte le sue parti, ciascuno parla e dice la sua per spiegare cosa ci capita dentro e per capire che se qualcosa non va vale sempre la pena tenerne conto e parlarsi.
Fondamentalmente complesso, cinematograficamente dinamico e ben strutturato. Anche se semplice sostanzialmente per lo spettatore, viene da pensare come si abbia fatto ad arrivare ad una teorizzazione tanto complessa del cervello umano e creare un meccanismo tanto perfetto: non s’impasta, non annoia, e soprattutto riesce ad emozionare.
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Una bambina deve affrontare un trauma, ne uscirà più matura ma – soprattutto nella sua testa – sarà un’ epopea.
Una rappresentazione difficilissima attraverso un linguaggio che più semplice non si poteva, la testa suddivisa in tutte le sue parti, ciascuno parla e dice la sua per spiegare cosa ci capita dentro e per capire che se qualcosa non va vale sempre la pena tenerne conto e parlarsi.
Fondamentalmente complesso, cinematograficamente dinamico e ben strutturato. Anche se semplice sostanzialmente per lo spettatore, viene da pensare come si abbia fatto ad arrivare ad una teorizzazione tanto complessa del cervello umano e creare un meccanismo tanto perfetto: non s’impasta, non annoia, e soprattutto riesce ad emozionare.
Un film per tutti, un film che fa pensare senza impegnare troppo, un film che viene addosso come un macigno, un film che insegna che siamo tutti importanti e che vale la pena ascoltare ed ascoltarsi perché anche la sensazione più sgradevole può aiutare, anzi, può essere fondamentale.
La cosa che più sorprende però è come possa essere stata fatta un’epopea simile senza uno straccio di retorica o senza cadere nelle solite trappole di cali di ritmo; ogni obiettivo è raggiunto, ogni sensazione arriva al cuore, persino quando è ora di commuoversi: ci si commuove sul serio lo assicuro.
Insomma un trip di LSD per tutta la famiglia con azione e sentimenti, niente è mai di troppo: perfetto.
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gabriella
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martedì 30 agosto 2016
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racconto di formazione
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Le emozioni sono presenti nell'individuo fin dalla nascita , ogni azione che compiamo, ogni relazione, anche la cosa più insignificante producono uno stato d'animo, positivo o negativo , viviamo delle sensazioni che possono sfociare in una emotività più o meno accentuata, dipende dalla tipologia e dal soggetto. Nei bambini possono prendere il sopravvento, in concomitanza con un fatto apparentemente normale, come un trasloco. Così per Riley, undicenne del Minnesota che deve spostarsi con i suoi genitori a San Francisco , costretta ad abbandonare l'amica del cuore, le sue attività , le sue abitudini. L'idea del film della Pixar, di un quartiere generale dove risiedono le emozioni che danno indicazioni alla ragazzina, la turbano, la iquietano, la fanno sorridere, la confondono.
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Le emozioni sono presenti nell'individuo fin dalla nascita , ogni azione che compiamo, ogni relazione, anche la cosa più insignificante producono uno stato d'animo, positivo o negativo , viviamo delle sensazioni che possono sfociare in una emotività più o meno accentuata, dipende dalla tipologia e dal soggetto. Nei bambini possono prendere il sopravvento, in concomitanza con un fatto apparentemente normale, come un trasloco. Così per Riley, undicenne del Minnesota che deve spostarsi con i suoi genitori a San Francisco , costretta ad abbandonare l'amica del cuore, le sue attività , le sue abitudini. L'idea del film della Pixar, di un quartiere generale dove risiedono le emozioni che danno indicazioni alla ragazzina, la turbano, la iquietano, la fanno sorridere, la confondono. Joy Gioia), Sadness ( Tristezza) Anger ( Rabbia) Fear ( Paura) Disgust ( Disgusto), ma aiutandola attraverso un processo di crescita che inevitabilmente crea delle difficoltà , necessarie però a uno sviluppo psicofisico e sano . Insieme a loro Riley imparerà a esprimere il suo stato d'animo, senza reprimerlo, ma accettando che anche la tristezza ( che joy vorrebbe tenere lontana) entri a far parte della sua vita, non rinunciando ai momenti melanconici, perchè quado le cose fanno male, bisogna sentirle, non serve ingoiare i propri turbamenti per una felicità artificiale. Pian piano Riley prenderà consapevolezza e perderà per strada amici fidati, come Bing Bong,( l'amico immaginario), perchè crescere significa anche questo, abbandonare il mondo sicuro e protetto dell'infanzia per fare un passo ogni giorno di più verso la maturità. L'idea , anche se non originalissima, appare geniale nella messa in opera, è divertente, simpatica, commovente, bizzarra nel presentare le isole della personalità, come quella della famiglia, dell'onestà, della stupidera, dell'amicizia. Pete Docter riesce a descrivere un sistema complesso e intricato come la mente umana con una semplicità disarmante, è un film per bambini, perchè loro hanno una capacità d'immedesimazione naturale, ed è il sistema migliore per coinvolgere i genitori.
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fabrizio friuli
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venerdì 17 marzo 2023
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l'' importanza della tristezza
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Fin dal momento nel quale Riley è venuta al mondo , è stata costantemente giudiata da cinque distinte emozioni che svolgono delle funzioni specifiche : Gioia cerca sempre di garantire il buon umore a Riley, Paura cerca di evitare che Riley si faccia del male involontariamente, Disgusto cerca di impedire che la reputazione di Riley non venga contaminata, Rabbia fa in modo che Riley si faccia valere quando qualcosa non le va a genio ,e poi esiste anche la seconda emozione di Riley : Tristezza , che nemmeno lei stessa comprende quale sia il suo fine, per questo viene vista come l' ultima ruota del carro dagli altri colleghi, fin quando Gioia stessa non comprende il suo scopo è sarà proprio Tristezza a salvare Riley ( nel corso della vicenda, Gioia e Tristezza vengono scagliate via dalla mente di Riley e la giovane viene guidata dalle tre emozioni rimanenti, i cui scopi fanno assumere un atteggiamento difficile a Riley ).
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Fin dal momento nel quale Riley è venuta al mondo , è stata costantemente giudiata da cinque distinte emozioni che svolgono delle funzioni specifiche : Gioia cerca sempre di garantire il buon umore a Riley, Paura cerca di evitare che Riley si faccia del male involontariamente, Disgusto cerca di impedire che la reputazione di Riley non venga contaminata, Rabbia fa in modo che Riley si faccia valere quando qualcosa non le va a genio ,e poi esiste anche la seconda emozione di Riley : Tristezza , che nemmeno lei stessa comprende quale sia il suo fine, per questo viene vista come l' ultima ruota del carro dagli altri colleghi, fin quando Gioia stessa non comprende il suo scopo è sarà proprio Tristezza a salvare Riley ( nel corso della vicenda, Gioia e Tristezza vengono scagliate via dalla mente di Riley e la giovane viene guidata dalle tre emozioni rimanenti, i cui scopi fanno assumere un atteggiamento difficile a Riley ).
Inside Out risulta essere il primo lungometraggio animato della Pixar Animation Studios ad avere delle " figure " astratte associate alla psicologia, ed è stato necessario elargire ai cinque personaggi delle figure fisiche adeguate ( o quasi ): Gioia ha una forma fisica basata su una stella , Tristezza ha una forma fisica basata su una lacrima, la forma fisica di Paura è basata su un nervo dell' organismo umano, Disgusto ha una forma fisica basata su un broccolo e infine Rabbia ha una forma fisica basata su un mattone, quindi, alcune forme fisiche sono adeguate ed altre un po' meno, tuttavia, il lungometraggio animato mostra quanto possa essere difficile per una giovane ragazza come Riley cambiare vita , trasferendosi in un' altra città, dovendo rinunciare alle amicizie per poi cercare di averne altre, ed è questo uno dei temi principali che vengono trattati in questo film : Il cambiamento che può essere difficile da affrontare, infatti, Riley , nonostante abbia dei genitori incredibilmente comprensivi ed anche empatici, Riley ha portato al suo interno un vuoto, causato dal cambiamento, e per gran parte del tempo, la giovane tiene nascosto il tormento che la logora interiormente. Altra tematica importante è quella della crescita, che viene esposta quando l' amico immaginario di Riley scompare per sempre negli abissi della memoria, ed è stato proprio l' amico immaginario che Riley aveva da bambina a compiere il sacrificio, il nome di quel personaggio è Bing Bong ed è uno strano animale fatto di zucchero filato , in parte gatto e in parte delfino ( anche se lui riesce o riusciva ad imitare solamente il verso ). Oltre a ciò, durante la scomparsa di Gioia e Tristezza, le altre ctre emozioni,,durante la loro giuda, fanno assumere a Riley un comportamento diverso che la porta a distruggere le isole della personalità ( che fanno parte della sua psiche ) e a farla scappare di casa, e tale azione impedisce a Disgusto, Rabbia e Paura di fare provare emozioni e capiscono di aver combinato una catastrofe involontaria, fortunatamente, Gioia e Tristezza riescono a tornare appena in tempo e riescono a farla risalire e a tornare a casa da sua madre e da suo padre, ed è proprio Tristezza a risolvere la situazione ( perché Gioia ha capito , tramite un ricordo che Tristezza ha uno scopo importante : lei deve far comprendere che ha bisogno di supporto a chi le vuole bene ) e finalmente Tristezza aiuta Riley ad aprirsi con i suoi genitori : lei sente la nostalgia di casa e tutto ciò che aveva e si abbandona in un pianto liberatorio , e in quella stessa scena , anche i suoi genitori le rivelano che anche loro sentono la nostalgia del Minnesota, e la scena struggente termina non solo con un abbraccio familiare, ma anche con la formazione di una sfera gialla e blu , ovvero una sfera nata dall' unione tra Gioia e Tristezza. È possibile constatare che Inside Out è uno dei film più struggenti creati dalla Pixar, esattamente come Up e Monsters e Co, quindi, esattamente come i lungometraggi animati introdotti, Inside Out è un valido film che fa comprendere l' importanza della Tristezza, che non deve essere trascurata, essa fa parte della vita , come la Gioia, La Rabbia, La Paura, Il Disgusto, Il Cambiamento e la Crescita che proviene dal cambiamento fisico e dal cambiamento psicologico.
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