Inside Out |
||||||||||||||
Un film di Pete Docter.
Con Amy Poehler, Phyllis Smith, Mindy Kaling, Lewis Black, Bill Hader.
continua»
Titolo originale Inside Out.
Animazione,
Ratings: Kids,
durata 94 min.
- USA 2015.
- Walt Disney
uscita mercoledì 16 settembre 2015.
MYMONETRO
Inside Out
valutazione media:
4,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un difficile cambiamento per l'undicenne Riley.di GreatStevenFeedback: 70023 | altri commenti e recensioni di GreatSteven |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 20 febbraio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INSIDE OUT (USA, 2015) diretto da PETE DOCTER. Riley è una ragazzina undicenne originaria del Minnesota, appassionata di hockey su ghiaccio e che vive serena e felice con un padre (istruttore del suddetto sport) e una madre che la adorano e la ricoprono d’affetto. Fin dalla sua nascita, cinque emozioni (Paura, Rabbia, Disgusto e Tristezza, capitanate dalla simpatica e ottimista Gioia) lavorano nella sua mente, in un Quartier Generale, per garantirle una duratura felicità, archiviando i suoi ricordi base in modo che alimentino cinque isole (Stupidera, Famiglia, Onestà, Amicizia, Hockey) il cui compito consiste nel conservare le esperienze positive della bambina così da rendere ogni sua azione dell’immediato futuro il più proficua e benefica possibile. Un giorno, però, avviene un cambiamento che Gioia non aveva prospettato: la casa del Minnesota di Riley viene venduta, e la fanciulla è costretta a trasferirsi a San Francisco coi suoi genitori in una squallida casupola di quartiere senza mobilio, in quanto il camion dei traslochi ha numerosi giorni di ritardo. La nuova scuola che Riley frequenta non le piace, né tantomeno il cibo che si mangia nella metropoli californiana né la nuova squadra di hockey. Mentre le cinque emozioni operanti nel suo cervello tentano di rimediare al mesto imprevisto, Gioia e Tristezza vengono risucchiate dal tubo trasmettitore e si ritrovano, per un errore della seconda, ad esplorare territori ad esse sconosciuti della mente di Riley: Immagilandia, la Cineproduzione dei suoi sogni notturni, il labirinto che raccoglie l’intera memoria della bimba, il Treno dei Pensieri che porta in circolo gli stessi (tranne quando Riley dorme) e perfino la Discarica dei Ricordi, in cui i ricordi peggiori vengono buttati per essere definitivamente dimenticati. Attraverso questo inatteso ma fondamentale viaggio, in cui Gioia e Tristezza saranno accompagnate per un buon tratto da Bing-Bong, l’amico immaginario dell’infanzia di Riley (un buffo animale con sembianze in parte di gatto e in parte di elefante), mentre Disgusto, Rabbia e Paura cercano con scarso successo di ovviare alle peripezie di Riley, Gioia capisce l’importanza dell’incarico di Tristezza, da lei sempre poco compreso o addirittura snobbato, e il rapporto fra le due emozioni permetterà a Riley, che arriva addirittura a tentare di scappare da San Francisco per rientrare rocambolescamente in Minnesota, di accettare con maggiore tranquillità la sua nuova vita e di rivolgerle di nuovo il suo abituale sorriso. E le cinque isole, alimentate da altrettanti ricordi base, dopo uno spegnimento che sembrava risolutivo, torneranno a riaccendersi e verranno anzi completate da isole nuove che determineranno un più gaio, positivo e contento comportamento della bambina per cui Gioia e Tristezza hanno collaborato tanto per riuscire a restituirle il suo proverbiale buonumore. Un tripudio fantastico di colori e forme accoglie questo immenso giocattolone per bambini di tutte le età, trasformandosi però anche in un prodotto appetibile agli adulti mediante la messa in scena d’una serie di relazioni sociali che in qualche modo rimandano alla società dei grandi, poiché nel Quartier Generale in cui le cinque emozioni (splendidamente illustrate, ognuna con un corpo particolare e soprattutto una qualità cromatica che ne esalta con rigore e verosimiglianza le rispettive caratteristiche) si lavora come all’interno di una fabbrica: ognuno ha i suoi compiti, ciascuno assolve un ruolo ben determinato e preordinato e tutti insieme si lavora affinché la mente di una bambina (una delle più adorabili mai viste sul grande schermo dall’epoca dei cartoons girati al computer) non perda mai l’ottimismo e assuma costantemente decisioni atte a guardare al futuro con una speranza intoccabile e inattaccabile. L’umorismo, come in ogni film Pixar che si rispetti, è l’ingrediente fondamentale per una favolosa riuscita, ma non è l’unico elemento a rendere imperdibile questo cartone animato per molti aspetti rivoluzionario e specialmente realistico nella sua dimensione educativa: concorrono a conquistare un ottimo esito anche l’apertura al diverso, la crescita interiore, numerosi elementi del racconto di formazione, le rimembranze fanciullesche, il bisogno di rammentare le belle esperienze vissute in passato, la relazione tra figli e genitori, la necessità inderogabile ed edificante dell’amicizia e anche lo spirito d’adattamento, indispensabile alla giovane protagonista per affrontare col giusto e debito coraggio una vita nuova che fin da subito si annuncia difficile, ma non completamente priva di soddisfazioni. Insomma, un film profondamente ottimistico, che rifiuta ogni sorta di buonismo, non ricatta mai lo spettatore e lo precipita nel subconscio umano proponendoglielo come un universo caleidoscopico nel quale ogni cosa funziona secondo ritmi ben regolati e congegnati, in modo che tutto quanto non venga mai deciso per caso e sempre ed unicamente allo scopo di assicurare sentimenti gradevoli alla persona in questione. Divertentissimi gli stacchi in cui vengono mostrate le cinque emozioni presenti nei cervelli degli altri personaggi del film, compresi il papà e la mamma di Riley. I tempi comici ed umoristici sono rispettati in maniera fantastica, non si ravvisa mai un momento sbagliato, e la morale finale stupisce, commuove e fa riflettere al tempo stesso. Uno dei migliori capolavori finora usciti dalla creatività straripante e a briglia sciolta della Pixar. Speriamo che la premiata ditta, un tempo succursale della Walt Disney Pictures ma oramai promossa al rango di casa cinematografica ben avviata e indipendente, ci regali ancora altri cartoni come questo, capaci di farci sognare e di stimolare la nostra immaginazione. Addirittura, come nel caso meraviglioso di Inside Out, mostrandoci com’è fatta!
[+] lascia un commento a greatsteven »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di GreatSteven:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||