Diciamoci la verità: Inside Out ha veramente spiazzato !!
Ci sono cinque "ometti": Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia ... e una bambina, Riley, i cui stati d'animo sono regolati da questi 5 personaggi (che controllano il tutto da una sorta di torre di controllo computerizzata nel suo cervello !!!) ... e ancora: i ricordi come biglie stipate in sconfinati archivi, le realtà quotidiane rappresentate come vere e proprie isole felici, e tanto altro ...
L'antropomorfizzazione dei meccanismi che regolano il nostro corpo, riporta un po'indietro al successo dei cartoni animati della serie "Siamo fatti così", in cui le funzioni del nostro organismo venivano reappresentate da un campionario di simpatici (quanto improbabili) ometti, mostriciattoli, oggetti, mezzi di trasporto (e diciamocelo, quanti di noi hanno creduto per anni che tutto fosse effettivamente vero !!!). Pur appoggiandosi a questo modello, IO va oltre: gli ometti buffi diventano emozioni che trafficano con i ricordi e le azioni/reazioni di Riley fin dai primi vagiti, per arrivare all'età dell'adoloscenza e delle primi crisi esistenziali.
Portare la psicologia al cinema non è mai stata una cosa semplice, terreno decisamente insidioso. Inserirla in un cartoon poi ... Si è vero: ormai siamo abituati a cartoni animati che, parallelamente al tentativo di intrattenere, indagano sempre più i risvolti dell'animo umano e creano un terreno fertile per affrontare con freschezza e intelligenza le complessità relazionali ...
Inside Out però fa un netto passo in avanti: crea un mondo e un ambiente rivoluzionari, dove sentimenti ed emozioni non sono più solo frutto di dinamiche fra i persoanaggi ... sono i personaggi stessi !!!!
La bellezza del significato di questo film risiede nell'evoluzione che coinvolge appunto le cinque emozioni nei loro rapporti reciproci, nel carattere di ognuno (Gioia che inizia a provare sconforto, Tristezza che scopre di poter donare in un certo senso una felice consapevolezza ...) per giungere alla conclusione che, tutte le emozioni sono utili e funzionali nel percorso di maturazione degli esseri umani, che non necessariamente sono in netto contrasto fra loro, ma quanto mai legate (anche se, bisogna dirlo, Gioia la fa da mattattrice in tutto questo !!).
Sviluppato ottimamente il duplice piano su cui si muove la vicenda, quella introsepttivo e quello esterno, inevitabilmente legati l'uno all'altro ...
Insomma: un cartone che non è certo un capolavoro memorabile, ma di una bellezza spiazzante (molto toccante anche il cortometraggio introduttivo "Lava").
A lungo abbiamo ricercato un cartoon intelligente, ai limiti della sensibilità e dell'attenzione per le tematiche esistenziali !! Beh è arrivato (ed "evviva") con un potenziale non indifferente per eventuali sequel (cosa c'è di più inesplorato ed esplorabile dell'animo umano ???).
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