dejan t.
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martedì 24 novembre 2015
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la pixar colpisce ancora, nell'animo di chi guarda
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C'è poco da fare, ma questi geni della Pixar non smettono mai di stupire: dopo aver prodotto opere di pregevole fattura (la saga di Toy Story, "Alla Ricerca di Nemo", "Ratatouille" e tanti altri), ecco un'altra pellicola di ottimo livello, "Inside Out"; il regista Pete Docter (autore anche di "Monsters & Co." e "Up") è partito da un'idea ambiziosa, quella cioè di portare in un film d'animazione (orientato, quindi, soprattutto ad un pubblico bambino) alcuni elementi tipici della psiche umana. Il concetto fondamentale consiste nella coesistenza di cinque emozioni base nell'intelletto dell'uomo (rabbia, gioia, paura, tristezza, disgusto), nel film rappresentate come buffi personaggi che abitano il cervello, il "quartier generale".
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C'è poco da fare, ma questi geni della Pixar non smettono mai di stupire: dopo aver prodotto opere di pregevole fattura (la saga di Toy Story, "Alla Ricerca di Nemo", "Ratatouille" e tanti altri), ecco un'altra pellicola di ottimo livello, "Inside Out"; il regista Pete Docter (autore anche di "Monsters & Co." e "Up") è partito da un'idea ambiziosa, quella cioè di portare in un film d'animazione (orientato, quindi, soprattutto ad un pubblico bambino) alcuni elementi tipici della psiche umana. Il concetto fondamentale consiste nella coesistenza di cinque emozioni base nell'intelletto dell'uomo (rabbia, gioia, paura, tristezza, disgusto), nel film rappresentate come buffi personaggi che abitano il cervello, il "quartier generale".
E' ovvio che questa visione rappresenta una semplificazione e, se si vuole, un'alterazione di ciò che realmente avviene nella nostra testa, ma va dato atto a Docter di essere riuscito a trasportare questa idea delle emozioni in modo originale e divertente, per grandi e piccoli. Perché conta, più che tanto la veridicità di ciò che è narrato, COME esso viene narrato.
Nel film emergono concetti molto importanti: il ruolo chiave della famiglia (in questo caso quella di Riley, la protagonista della storia) e quello dei ricordi, i veri creatori del nostro essere e della nostra personalità; attraverso di essi si forma l'esperienza, che modifica il modo in cui ci relazioniamo con il mondo. Che siano ricordi legati a emozioni brutte o belle, tutti concorrono a plasmare quello che siamo e che diventeremo.
A momenti di puro divertimento (con una comicità davvero ricercata e contaggiosa) si contrappongono momenti di riflessione che sviluppano concetti profondi: questo contribuisce il coinvolgimento di un pubblico di differenti età, soddisfando le esigenze di tutti. Ottimi gli effetti grafici e sonori, originale la struttura del "quartier generale" delle emozioni, fantastici i dialoghi.
In conclusione, è veramente un ottimo prodotto questo lavoro di Docter, in cui il ricordo e la famiglia sono concetti che non devono essere dimenticati, devono essere preservati!
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tmpsvita
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giovedì 22 ottobre 2015
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la cara vecchia pixar che continua a far sognare
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Il grande ritorno della Pixar con uno dei loro più grandi registi, Pete Docter ( Monster & co. e Up). Questo film è stato elogiato da critici di mezzo mondo, di conseguenza non potevo che aspettarmi moltissimo da questo cartoon. La cosa che più bella di questo film è che è adatto ai bambini ma anche, sopratutto agli adulti, è molto maturo e adulto, incredibilmente commovente e profondo ma ha dei tempi comici memorabili. Questo è il pregio più grande di questa pellicola che riece a trattare temi molto complicati , come il subconscio, in maniera semplice, leggera, geniale e con un' originalità unica.
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Il grande ritorno della Pixar con uno dei loro più grandi registi, Pete Docter ( Monster & co. e Up). Questo film è stato elogiato da critici di mezzo mondo, di conseguenza non potevo che aspettarmi moltissimo da questo cartoon. La cosa che più bella di questo film è che è adatto ai bambini ma anche, sopratutto agli adulti, è molto maturo e adulto, incredibilmente commovente e profondo ma ha dei tempi comici memorabili. Questo è il pregio più grande di questa pellicola che riece a trattare temi molto complicati , come il subconscio, in maniera semplice, leggera, geniale e con un' originalità unica. Naturalmente anche sotto l'aspetto tecnico e grafico è eccellente. Bellissimi i colori, ho adottato la caratterizzazione delle due città, Minnesota e San Francisco, la prima molto colorata e ascesa mentre la seconda molto triste, cupa e grigia. Bellissime le citazioni di altro film e i grandioso easter eggs che la Pixar introduce in tutti i suoi film e che qui sono particolarmente numerosi. L'unica cosa che mi aspettavo e che invece non è presente è una maggiore visione nella mente degli altri personaggi, come i suoi amici oi suoi genitori che viene solo fatta negli ultimi due minuti nei titoli di coda. Comunque sicuramente vincerà almeno l'oscar come miglior film d'animazione. Voto 9/10.
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la vega
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mercoledì 7 ottobre 2015
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bruttino parecchio
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La storia ci offre una protagonista perfetta e ben inserita in un mondo stucchevole. Il dramma però è in agguato; i genitori cambiano città per esigenze di lavoro e la poveretta va a vivere in una bella casa ma sporca. In effetti un padre attento come il suo avrebbe dovuto chiamare un'impresa di pulizie, ma non lo ha fatto. Inoltre la pizzeria vicino casa è pessima. E non è finita qui perchè tragedie di questa portata si susseguono implacabili.
Ma insomma che senso ha scrivere una storia per un film di animazione, non rocambolesco ma dei buoni sentimenti, dove l'eroina te la fanno rimanere antipatica dopo 5 minuti mentre al padre affidano la parte di colui che si preoccupa tanto perché gli toccherà di licenziare della gente.
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La storia ci offre una protagonista perfetta e ben inserita in un mondo stucchevole. Il dramma però è in agguato; i genitori cambiano città per esigenze di lavoro e la poveretta va a vivere in una bella casa ma sporca. In effetti un padre attento come il suo avrebbe dovuto chiamare un'impresa di pulizie, ma non lo ha fatto. Inoltre la pizzeria vicino casa è pessima. E non è finita qui perchè tragedie di questa portata si susseguono implacabili.
Ma insomma che senso ha scrivere una storia per un film di animazione, non rocambolesco ma dei buoni sentimenti, dove l'eroina te la fanno rimanere antipatica dopo 5 minuti mentre al padre affidano la parte di colui che si preoccupa tanto perché gli toccherà di licenziare della gente. I problemi e i drammi sono tenuti a debita distanza e anche quando ci sono riguardano altri. Almeno il padre poteva essere preoccupato per il suo licenziamento, noi spettatori avremmo magari condiviso con lui il suo smarrimento.
Per fortuna però ci sono delle gag proprio da ridere, la più bellina mi è parsa quella dove viene mostrata la mente del gatto.
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[+] bellino parecchio
(di stefano)
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aurash
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sabato 31 ottobre 2015
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provateci voi ...
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... a descrivere, anzi ad illustrare, a far vedere dandogli immagini e colori, la capacità umana di evolversi e di elaborare i rapporti vissuti attraverso i ricordi. E a mostrare le crisi, ed i rischi ad esse collegate, con la possibile perdita di affetti e fantasia. Poi c'è un tentativo di descrizione della formazione dei sogni ed anche dell'utilizzo del pensiero astratto. Evidente che non siamo di fronte a un trattato scientifico di psicologia, ma parimenti evidente è che non ci si possa non emozionare nel riconoscere nel film dinamiche reali della nostra vita psichica. Ovviamente tutto ciò con ironia e leggerezza oltre che con la ormai consolidata, incredibile perizia tecnica della Pixar.
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... a descrivere, anzi ad illustrare, a far vedere dandogli immagini e colori, la capacità umana di evolversi e di elaborare i rapporti vissuti attraverso i ricordi. E a mostrare le crisi, ed i rischi ad esse collegate, con la possibile perdita di affetti e fantasia. Poi c'è un tentativo di descrizione della formazione dei sogni ed anche dell'utilizzo del pensiero astratto. Evidente che non siamo di fronte a un trattato scientifico di psicologia, ma parimenti evidente è che non ci si possa non emozionare nel riconoscere nel film dinamiche reali della nostra vita psichica. Ovviamente tutto ciò con ironia e leggerezza oltre che con la ormai consolidata, incredibile perizia tecnica della Pixar. Bravi!
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paolo_francesco
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giovedì 10 dicembre 2015
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film vergognoso
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..vedo di sintetizzare i punti di critica..
Il disagio della protagonista è: il trasferimento familiare (ovvio fare a questo punto i riferimenti agli altri VERI disagi degli adolescenti.. come per esempio chi non è seguito, chi ha uno o entrambi i genitori morti, chi viene picchiato a casa, chi è povero, chi è malato, ecc.) e chi critica il film (come faccio io) lo fa perché si chiede: che idea di bambino/a, e di persona, vi è sottesa?
La bambina (intesa come protagonista) è in realtà un pupazzo in mano a 5 deficienti, accentuati ed esasperati a tal punto da constatare che Gioia annoia (ostinatamente felice), Tristezza fa pena (non sa che ci sta a fare), Paura fa ridere (puoi capire che bel risultato la Pixar), Rabbia pare strafatto e Disgusto è evanescente.
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..vedo di sintetizzare i punti di critica..
Il disagio della protagonista è: il trasferimento familiare (ovvio fare a questo punto i riferimenti agli altri VERI disagi degli adolescenti.. come per esempio chi non è seguito, chi ha uno o entrambi i genitori morti, chi viene picchiato a casa, chi è povero, chi è malato, ecc.) e chi critica il film (come faccio io) lo fa perché si chiede: che idea di bambino/a, e di persona, vi è sottesa?
La bambina (intesa come protagonista) è in realtà un pupazzo in mano a 5 deficienti, accentuati ed esasperati a tal punto da constatare che Gioia annoia (ostinatamente felice), Tristezza fa pena (non sa che ci sta a fare), Paura fa ridere (puoi capire che bel risultato la Pixar), Rabbia pare strafatto e Disgusto è evanescente. Ecco vi siete affezionati a un pupazzo guidato con il joystick (e a questi punti spero che tutti voi non siate i classici genitori che vietano rigidamente l’uso dei videogame ai vostri bimbi, perché sareste in forte contraddizione)
Non c’è alcun pensiero nell’infanzia descritta da una pessima Pixar (avete notato nel finale che gli animali sono presentati con gli identici meccanismi?). Quindi il sillogismo della Pixar è il seguente: gli esseri viventi hanno istinti/emozioni, gli istinti/emozioni prevalgono sul pensiero, gli esseri viventi non hanno pensiero.
Le emozioni non sono "forme" autonome (nel film invece vengono spacciate, come la droga, come "forze") ma sono regolate dal pensiero, e basta un esempio facile: una bambina di 12 anni viene interrogata a scuola, non sa rispondere e la professoressa ci va giù duro, e dentro le emozioni della bimba viaggiano dalla rabbia, alla vergogna, al rancore, all’odio, alla rivalsa, ecc. ma ora cosa pensate che farà la bambina? Andrà al banco mogia mogia e di certo seppellirà le emozioni perché ha “pensiero” e capisce che peggiorerebbe la situazione. Ogni azione di bambino è guidata dal pensiero (rappresentato pateticamente nel film come un treno che nessuno sa da dove viene e dove va.. e cosa ridicola di notte si ferma.. si ferma? Ma si può essere così arretrati culturalmente da accettare che i nostri pensieri si fermino?).
Il film poi manca di analisi dei sentimenti ed esclude totalmente il giudizio. Il punto è che noi (e i nostri bambini) siamo molto ma molto di più.. e il fatto che tanti adulti (molti più dei bambini che, nota positiva, mi sembra siano rimasti trasparenti alle nefandezze di questo film.. e lo denota indirettamente il fatto che nei banchi di regali e regaletti regna ancora sovrano Frozen sui 5 pagliacci) siano rimasti abbagliati dà la misura di come sono poco maturi, poco adulti e poco consapevoli (e spero di cuore che non trasmettiate 'sta roba ai vostri figli).
Vediamo ora se qualcuno/a si sforzerà di leggere con attenzione.. saluti.
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[+] velenosa pixar, poveri noi !
(di raffele)
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zero99
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lunedì 23 novembre 2015
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bellissimo.
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L'ho trovato un bellissimo film. Il lato tecnico è molto buono, con dei colori accesi e dei disegni molto belli (fatti col computer). La storia l'ho trovata bella, e lascia un bell'insegnamento sia per i bambini sia per gli adulti. E' un film che fa capire che tutte le nostre emozioni sono importanti, quindi Gioia capisce che anche Tristezza ha un ruolo importante nella vita di ognuno di noi. Mi è piaciuto molto anche il viaggio che hanno fatto Gioia e Tristezza nella mente della bambina, nella sua immaginazione, nei suoi ricordi, ecc. veramente molto bello come film. L'unica pecca che ci ho trovato è che hanno lasciato poco spazio alle altre tre emozioni, Rabbia, Paura, e Disgusto.
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L'ho trovato un bellissimo film. Il lato tecnico è molto buono, con dei colori accesi e dei disegni molto belli (fatti col computer). La storia l'ho trovata bella, e lascia un bell'insegnamento sia per i bambini sia per gli adulti. E' un film che fa capire che tutte le nostre emozioni sono importanti, quindi Gioia capisce che anche Tristezza ha un ruolo importante nella vita di ognuno di noi. Mi è piaciuto molto anche il viaggio che hanno fatto Gioia e Tristezza nella mente della bambina, nella sua immaginazione, nei suoi ricordi, ecc. veramente molto bello come film. L'unica pecca che ci ho trovato è che hanno lasciato poco spazio alle altre tre emozioni, Rabbia, Paura, e Disgusto. Voto 8
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liuk!
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domenica 25 ottobre 2015
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intelligente
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Pellicola che divide critica e pubblico. Per alcuni si tratta di psicologia spicciola, banalizzata, per altri un cartoon innovativo e ben fatto. Personalmente mi ritrovo di più con la seconda corrente perchè finalmente ci si trova davanti a qualcosa di diverso, qualcosa con una trama elaborata che rende pensanti anche i genitori. Lascio i grandi critici italiani ad altri, non ho mai trovato niente di particolarmente buono nel cinema d'Essai o nei mattoni morettiani o felliniani.
In parte mi ha ricordato Alice Nel Paese Delle Meraviglie, romanzo cartoonificato sicuramente di spessore psicologico (ed onirico) piuttosto raffinato. Qui siamo chiaramente di fronte ad un lavoro più frivolo ma non meno elaborato i cui richiami scientifici hanno delle basi reali.
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Pellicola che divide critica e pubblico. Per alcuni si tratta di psicologia spicciola, banalizzata, per altri un cartoon innovativo e ben fatto. Personalmente mi ritrovo di più con la seconda corrente perchè finalmente ci si trova davanti a qualcosa di diverso, qualcosa con una trama elaborata che rende pensanti anche i genitori. Lascio i grandi critici italiani ad altri, non ho mai trovato niente di particolarmente buono nel cinema d'Essai o nei mattoni morettiani o felliniani.
In parte mi ha ricordato Alice Nel Paese Delle Meraviglie, romanzo cartoonificato sicuramente di spessore psicologico (ed onirico) piuttosto raffinato. Qui siamo chiaramente di fronte ad un lavoro più frivolo ma non meno elaborato i cui richiami scientifici hanno delle basi reali.
Un buon film, sicuramente da vedere per tutte le fasce di età.
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paolo_francesco
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domenica 18 ottobre 2015
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..per chi pensa che sia un capolavoro (?)
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..ribadisco che chiaramente non lo è!
..ma vorrei andare oltre.. se quelli che hanno scritto "capolavoro" a cuor leggero, leggessero qualche libro in più di psicologia dell'età evolutiva e perché no di neuropsichiatria infantile scoprirebbero da soli i perché della pochezza.. vorrei ricordare (soprattutto a questi che leggono poco o niente.. saggi eh, mica romanzetti) che le fasi di crescita affettiva/emozionale di tutti i bambini sono caratterizzati da tre grandi fasi:
- la prima va da 0 a 3-4 anni circa, e prevale il principio del piacere (le emozioni che si provano in questa fase "marcano" l'individuo);
- la seconda va da 3-4 a 9 anni circa, e prevale il principio di realtà;
- la terza va dai 9 anni circa in poi, e prevale il principio dei valori;
la Pixar/Disney ha fatto della disinformazione (oltre al razzismo già citato) perché non ha tenuto conto di questi dati.
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..ribadisco che chiaramente non lo è!
..ma vorrei andare oltre.. se quelli che hanno scritto "capolavoro" a cuor leggero, leggessero qualche libro in più di psicologia dell'età evolutiva e perché no di neuropsichiatria infantile scoprirebbero da soli i perché della pochezza.. vorrei ricordare (soprattutto a questi che leggono poco o niente.. saggi eh, mica romanzetti) che le fasi di crescita affettiva/emozionale di tutti i bambini sono caratterizzati da tre grandi fasi:
- la prima va da 0 a 3-4 anni circa, e prevale il principio del piacere (le emozioni che si provano in questa fase "marcano" l'individuo);
- la seconda va da 3-4 a 9 anni circa, e prevale il principio di realtà;
- la terza va dai 9 anni circa in poi, e prevale il principio dei valori;
la Pixar/Disney ha fatto della disinformazione (oltre al razzismo già citato) perché non ha tenuto conto di questi dati..
..se una bambina povera dell'Africa, fosse stata messa nel posto della protagonista sarebbe stata felicissima, la viziatina protagonista no.. questo ci dice che le emozioni non sono assolute o individuali ma caratteristiche del tipo di sviluppo avuto nelle fasi prenatali e prescolari (soprattutto 0-3 anni)..
..nella classe elementare di mio figlio c'è un bambino affetto da distrofia muscolare (sedia a rotelle da parecchi anni e aspettativa di vita breve)..se fosse andato a vederlo sapete che Gioia.. mentre forse un film come Up (niente di che, detto per inciso) lo avrebbe fatto almeno un po' sorridere..
il vero fallimento del film è che non ci fa vedere che nelle medesime condizioni si verificherebbero reazioni emozionali diverse e questa pecca (non colta dai critici e tanto meno da un pubblico sempre meno informato e sempre più massificato) vale il totale stroncamente di un esperimento neanche tentato, ma solo fallito!!!
Mai più soldi alla Disney/Pixar!!!
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(di miranbaricic)
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raguarra
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giovedì 5 novembre 2015
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un film d'animazione che emoziona e fa sorridere
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sicuramente qualcuno avrà storto il naso, semplificare cos' le nostre voci di dentro, raccontarle come una favola d'avventure..io sinceramente ero andato senza sapere nulla della trama, volevo rilassarmi con il " film ben fatto della pixar". invece mi sono piacevolmente sorpreso a seguire le vicende delle nostre emozioni , a correre dietro alle avventure di questi cinque matti, che ne combinano di tutti i colori, giocano con i nostri sentimenti perchè loro stessi ne sono artefici, e giocano con i nostri cuori, perchè in fondo la vita va presa anche un po meno sul serio, giocare con i nostri destini, come in un disegno preordinato, dalle tecnologie che ci condizionano, ma con tanta umana presenza, che alla fine ci fa fare le scelte che contano.
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sicuramente qualcuno avrà storto il naso, semplificare cos' le nostre voci di dentro, raccontarle come una favola d'avventure..io sinceramente ero andato senza sapere nulla della trama, volevo rilassarmi con il " film ben fatto della pixar". invece mi sono piacevolmente sorpreso a seguire le vicende delle nostre emozioni , a correre dietro alle avventure di questi cinque matti, che ne combinano di tutti i colori, giocano con i nostri sentimenti perchè loro stessi ne sono artefici, e giocano con i nostri cuori, perchè in fondo la vita va presa anche un po meno sul serio, giocare con i nostri destini, come in un disegno preordinato, dalle tecnologie che ci condizionano, ma con tanta umana presenza, che alla fine ci fa fare le scelte che contano. e' solo un film per bambini, ma non è così. il regista nei titoli finali lo dice a chiare lettere. lo dedica ai nostri figli. ma a noi "grandi" si raccomanda di non smettere mai di giocare, e non fare mai prigioniero quello che una volta era un bambino, ed ora rimasto ancora un po' in noi.
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c.ronaldo7
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mercoledì 23 settembre 2015
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deluso da un film sulle emozioni privo di emozione
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Sabato scorso ho visto il film insieme alla mia ragazza ed ai miei amici. Da fan della Pixar e della Disney, chiaramente, mi aspettavo molto da questo film, quindi entro in sala con la sicurezza (amara speranza) di vedere una pellicola piena di emozione, come ci ha insegnato Pixar. Il film parte bene con un corto degno di nota, con più pathos dell'intero film che seguirà. Dopo il classico logo Disney comincia il film vero e proprio: Inside Out. Graficamente un film perfetto, dalle texture a passo con i tempi, scelta sbagliata, a mio avviso, per il viso della ragazzina, a fine film ero stufo dei suoi lineamenti. La trama di per sè interessante, ma a mio avviso una scelta poco adatta! Con questo tipo di trama l'evoluzione del film non poteva essere altrimenti, e purtroppo non è il massimo.
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Sabato scorso ho visto il film insieme alla mia ragazza ed ai miei amici. Da fan della Pixar e della Disney, chiaramente, mi aspettavo molto da questo film, quindi entro in sala con la sicurezza (amara speranza) di vedere una pellicola piena di emozione, come ci ha insegnato Pixar. Il film parte bene con un corto degno di nota, con più pathos dell'intero film che seguirà. Dopo il classico logo Disney comincia il film vero e proprio: Inside Out. Graficamente un film perfetto, dalle texture a passo con i tempi, scelta sbagliata, a mio avviso, per il viso della ragazzina, a fine film ero stufo dei suoi lineamenti. La trama di per sè interessante, ma a mio avviso una scelta poco adatta! Con questo tipo di trama l'evoluzione del film non poteva essere altrimenti, e purtroppo non è il massimo. Da questo film ci si aspetta emozione, groppo in gola, farfalle nello stomaco, ma niente di tutto ciò. Secondo me c'è un'unica scena degna di nota *ATTENZIONE SPOILER quando l'amico immaginario si "sacrifica" per la felicità della ragazzina.* I Bambini troveranno il film molto divertente, gli adulti devono acconterntarsi di 3 scene simpatiche. La colonna sonora non è niente di particolare, anche quella poco avvolgente. La mia ragazza ha notato profondità nella trama del film (probabilmente perchè studia psicologia), ma lo spettatore medio non noterà nulla di tutto ciò. Mi spiace un sacco, amara delusione. Film sopravvalutato!!
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