Titolo originale | Planta madre |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Argentina, Perù, Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Gianfranco Quattrini |
Attori | Robertino Granados, Manuel Fanego, Emiliano Carrazzone, Camila Perissé Santiago Pedrero, Rafael Ferro, Andrea Prodan, Manolo Rojas, Lucho Cáceres, Agustín Rivas Vásquez, Magdyel Ugaz, Cindy Díaz, Luciano Càceres. |
Uscita | giovedì 7 luglio 2016 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,76 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 maggio 2017
Un road movie avventuroso e psichedelico, alla ricerca della musica perduta.
CONSIGLIATO SÌ
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Federico "Diamond" Santoro vola dall'Argentina a Iquitos, il maggior centro dell'Amazzonia peruviana, richiamato da Pierina, l'ex fidanzata di suo fratello minore Nicolas. Negli anni Settanta i fratelli Santoro erano "i pionieri del rock argentino" e, con un solo album, avevano conquistato il pubblico sudamericano. Ma la loro vita dissipata da rockstar, caratterizzata dall'assunzione di droghe di ogni tipo, era costata la vita al fratello più piccolo e psicologicamente più fragile, lasciando al maggiore il compito di sopportare da solo il peso dei ricordi. Per liberarsi di quel peso, con l'aiuto di Pierina, Diamond compirà un viaggio lungo il Rio delle Amazzoni, nel cuore di tenebra (ma anche di luce) della foresta pluviale alla ricerca di quel guaritore cui lo stesso Nicolas aspirava, intuendo (troppo tardi) che sarebbe stato l'unica possibile via di salvezza.
Il regista peruviano Gianfranco Quattrini, di origini italiane, infanzia nordamericana e formazione cinematografica argentina, affonda il suo secondo lungometraggio (il primo, Chica Tu Madre, era alle Giornate degli Autori di Venezia 2006) nelle proprie radici e racconta un Perù selvatico e lisergico i cui curanderi esistono da molto prima degli anni Settanta, e continuano ad esistere anche oggi poiché di loro c'è sempre un gran bisogno.
Toxic Jungle è un percorso a ritroso nella coscienza e nel tempo, con continui flashback all'infanzia di Federico e Nicolas ma anche ai loro esordi entusiastici nel mondo della musica: il montaggio, uno dei punti di forza del film, è cofirmato dal regista e supervisionato da Gabriella Cristiani, poiché il film è frutto di una coproduzione italo-argentino-peruviana. La regia è sensuale e intossicante come i funghi allucinogeni che fanno la loro comparsa già nei titoli di testa, e racconta un'umanità allo sbando (ma mai troppo lontana dalla superficie) in un universo umido fatto di carne, sudore, sesso, riff musicali e sostanze allucinogene. Ogni inquadratura è satura, tracimante, piena di vita e allo stesso tempo della compresenza della morte. Per orientarsi in questa narrazione bulimica serve una mappa mentale come quella che Nicolas traccia per la fidanzata e il fratello, scordando di usarla per se stesso: una mappa fatta di immagini, suoni, suggestioni, segnali, magia.
Servirebbe anche una sceneggiatura più strutturata di quella scritta a sei mani da Quattrini insieme a Leonel D'Agostino e Lucia Puenzo, la regista e scrittrice figlia di Luis, a riprova che il giovane cinema argentino sa unire le proprie forze creative in uno sforzo collettivo di crescita e di ricerca, anche se non sempre con un risultato coerente. Per godere della visione di Toxic Jungle bisogna abbandonarsi al flusso amazzonico e all'andamento magmatico della narrazione, lasciandosi stordire dalla voce ipnotica del curandero e dalla seduzione visiva di un mondo esotico ed erotico in cui veniamo immersi fin dalla prima scena senza filtri e senza rete.
TOXIC JUNGLE disponibile in DVD o BluRay |
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"Toxic Jungle" rappresenta il viaggio che un componente di una nota band musicale degli anni '70, i Santoro, fa da anziano e malato al cuore nella foresta Amazzonica al fine di vivere l'esperienza di fumare la una famosa pianta dalle guaritrici proprietà. In realtà egli vuole ripercorrere il viaggio, mai attuato in quanto morto prematuramente di overdose, dal proprio [...] Vai alla recensione »
Il vecchio rocker Diamond Santoro torna a Iquitos, Perù, per scavare nella memoria: perché litigò con il fratello Nicky all'apice dcl successo nei '70? Dove si può bere la pozione psicotropa ayahuasca (faceva sballare in chiave comica Ben Stiller in Giovani si diventa) per vomitare la negatività? Montato tra passato e presente, Toxic jungle cresce nel tempo e nei luoghi, specie quando Diamond si spinge [...] Vai alla recensione »
I «Doors argentini», ovvero i fratelli Santoro, pionieri, in patria, negli anni '70, del rock «psichedelico». Il film racconta, con flashback, ascesa, fine e rinascita spirituale, con tanto di viaggio nel folto della foresta amazzonica, per sottoporsi al rituale sciamano della Ayahuasca, la «buona medicina». Tocca a Diamond, completare, 40 anni dopo, ciò che il fratello Nicky aveva lasciato incompiuto. [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto l'estate cinematografica riserva qualche sorpresa come Toxic Jungle di Gianfranco Quattrini, peruviano di origine italiana formatosi in Argentina. Se la sceneggiatura può risultare fragile, il film trova coesione di tratto nel disegno del protagonista, l'immaginaria ex star del rock Diamond Santoro: l'ottimo Robertino Granados. Il resto lo fa la cornice del Rio delle Amazzoni con le sue [...] Vai alla recensione »