Anno | 2014 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | A.J. Edwards |
Attori | Diane Kruger, Wes Bentley, Jason Clarke, Brit Marling, Lola Cook, Jamie Harrold Casey Roberts (II), Cameron Mitchell Williams, Reagan Leonard, Wayne Pyle, Heidi Philipsen, Tim Duquette, Robert Vincent Smith, Phillip X. Levine. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 novembre 2014
La straordinaria realizzazione umana dell'uomo che divenne uno degli eroi più onorati degli Stati Uniti d'America. Al Box Office Usa The Better Angels ha incassato 70,1 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Indiana, 1817. La famiglia Lincoln (soprav)vive in una capanna nel mezzo dei boschi. Il padre Tom taglia la legna, coltiva i campi e fatica per sfamare moglie e due figli, la madre Nancy lava, cuce, stira e mette in tavola il poco che c'è. Il piccolo Abe aiuta i genitori come può, lavorando nei campi e nei boschi a piedi nudi, lontano da qualsiasi centro abitato e qualsiasi forma di istruzione formale. Ma Nancy intuisce che suo figlio ha un dono e non è destinato a rimanere in quei luoghi. Purtroppo però la donna si ammala e muore, lasciando Abe alla severità silenziosa del padre. Per fortuna e nella vita del bambino compare Sarah, una vedova che decide di amare Abe come un figlio e di incoraggiare il suo evidente potenziale. Una voce fuori campo accompagna tutta la narrazione, la cui fonte è la serie di interviste a Dennis Hanks, compagno d'infanzia di Abe, raccolte da Eleanor Atkinson nel volume The Boyhood of Lincoln.
Abe è, ovviamente, Abramo Lincoln, futuro presidente degli Stati Uniti, e quella che viene raccontata è l'infanzia di una delle figure storiche più importanti della Storia americana. Il regista e sceneggiatore A.J.Edwards però sceglie di narrarla come l'avventura di ogni bambino nato in Indiana in quegli anni da genitori poveri ma onesti, impegnati a resistere ogni giorno alla durezza della vita campestre. A raccontarla è un discepolo di Terrence Malick, e The Better Angels è la quintessenza del film "malickiano": inquadrature dal basso, la natura onnipresente e meravigliosa, musica incessante, bambini che giocano, donne portatrici di dolcezza e uomini dispensatori di regole.
Ma non siamo esattamente nel campo dell'imitazione (o, come è stato scritto in America, della parodia), piuttosto di una risalita alle origini e di una ricerca semantica che accetta tutti i canoni estetici di Malick ma ne ritrova la matrice etica, recentemente veicolata dal regista de La sottile linea rossa attraverso una sensibilità New Age che poco si addice al rigore dei suoi inizi.
Non c'è nulla di originale nella splendida fotografia di Edwards (se non la scelta del bianco e nero), nella sua gestione delle luci e delle ombre, nelle angolazioni di ripresa, nei dettagli ingigantiti. Ma la narrazione è più lineare, l'afflato spirituale meno rigidamente codificato ("Come fai a sapere di avere uno spirito?", viene chiesto al piccolo Abe, e lui risponde: "Lo sento" ), la ricerca di una purezza primigenia. E la dolcezza gentile che è cifra individuale di Edwards a poco a poco si insinua nella narrazione,facendo coincidere la risalita semantica del lavoro registico all'esplorazione tematica delle radici della Storia.
The Better Angels si dispiega a poco a poco, come un aquilone, creando la sua luminescenza trasparente.
Raccontare Lincoln in forma agiografica ed estetizzata non fa onore ad uno dei padri della democrazia americana. Edwards esagera un po' con i movimenti di camera che emulano il Malick di "Tree of life" ben oltre il lecito, e questo fa di "Better angels" un'occasione perduta. Apprezzabile, certo, la raffinatezza stilistica, l'approccio storico e l'aspetto contenutistico che apre una porta non così [...] Vai alla recensione »