marinabelinda
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domenica 29 dicembre 2013
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buio e gelo nell'anima
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Dimentichiamoci La Regina delle Nevi di Andersen (una delle mie fiabe preferite da bambina): nonostante i richiami e gli omaggi del film, ben poco resta della fiaba.
Detto questo, che comunque non è una novità nei film Disney (si pensi -per rimanere allo stesso autore- allo splendido sovvertimento de è La Sirenetta), il film è un vero capolavoro.
Ed è originalissimo.
Della fiaba classica mantiene -oltre al ghiaccio- il tema della ricerca e della salvezza, ma se tanto si discosta dalla fiaba, altrettanto innovativo è lo sviluppo dei personaggi rispetto alle classiche principesse Disney.
Innanzitutto questa volta le principesse sono due e non sono, a stretto rigore, antagoniste. Se non proprio nemesi, Anna ed Elsa sono almeno complementari.
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Dimentichiamoci La Regina delle Nevi di Andersen (una delle mie fiabe preferite da bambina): nonostante i richiami e gli omaggi del film, ben poco resta della fiaba.
Detto questo, che comunque non è una novità nei film Disney (si pensi -per rimanere allo stesso autore- allo splendido sovvertimento de è La Sirenetta), il film è un vero capolavoro.
Ed è originalissimo.
Della fiaba classica mantiene -oltre al ghiaccio- il tema della ricerca e della salvezza, ma se tanto si discosta dalla fiaba, altrettanto innovativo è lo sviluppo dei personaggi rispetto alle classiche principesse Disney.
Innanzitutto questa volta le principesse sono due e non sono, a stretto rigore, antagoniste. Se non proprio nemesi, Anna ed Elsa sono almeno complementari.
Entrambe belle e buone, Anna è entusiasta e frenetica quanto Elsa riluttante e controllata.
La consapevolezza dei loro ruoli arriva dopo percorso di dolore per entrambe che parte dalla paura dei genitori del potere della già spaventata Elsa, i quali, per proteggerla, altro non fanno che accrescere le sue insicurezze.
Elsa ha paura del proprio potere che, di per sé, non è una maledizione. I sudditi hanno paura di Elsa, divenuta regina.
Anna, invece, che non si spiega il rifiuto da parte della sorella, alla quale era legatissima (non a caso, il giorno della incoronazione Anna le dice: 'Sei spaventosamente bella'), non ha paura di niente.
Sicchè la paura genera solitudine e la solitudine genera mostri. Più nella mente di chi è spaventato che non nella realtà.
Elsa liberata dalla paura diventa sicura di sè e ancora più bella (e vengono alla mente Carrie e ai mutanti).
Ma la stessa Elsa, atterrita dal perdere la sorella Anna, manifesta la più grande prova di amore e riesce a superare ogni paura, che, al confronto, risulta ben poca cosa.
I mostri sono altri, quelli che ricercano unicamente il profitto ed il potere. Perfetti all'apparenza e alla presentazione, ma corrotti e calcolatori nell'anima.
Ben venga, quindi, il lieto fine, che è comunque una sorpresa: la paura si supera con la condivisione e non con l'isolamento. Il ritorno della luce, oltre a far sciogliere il ghiaccio, fa ritornare la prosperità (anche economica) e fa vedere tutto nella giusta prospettiva. Ben venga, quindi, che la principessa non si lasci ingannare dal bellimbusto di turno ma scelga il soggetto più concreto (sebbene abbia l'anima da vero poeta) che si possa immaginare.
E dopo Merida, forte e decisa a scegliere il proprio destino, ora Anna ed Elsa sono altrettanto decise a non accettare il destino imposto dagli altri. Spazio quindi al gioco e al sorriso: del resto, sull'onda di Chopin, chi non sa ridere non è una persona seria.
Con contenuti così forti, che dovrebbero spingerci ad andare al di là delle apparenze e a decidere di 'dare una mano' (nel senso più completo), parlare degli aspetti tecnici sembra un po' semplicistico. Ma la forma corrobora la sostanza, perché la bellezza dei tre protagonisti è specchio della purezza delle loro anime; le canzoni non sono banali e la costruzione dei ghiacci è incantevole. E se Olaf è simpaticissimo (e la nuvoletta 'fantozziana' del finale, in questo caso, è una vera benedizione), altrettanto lo sono i Troll, che mi hanno ricordato i lupi che avevano cresciuto Mowgli ne Il libro della Giungla.
Ogni nuovo film targato Disney, diventa il mio cartone animato preferito: chissà che i prossimi film non siano ispirati a I Cigni Selvatici e a Pelle d'Asino che altrettanto amavo da bambina!
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michele marconi
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giovedì 26 dicembre 2013
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il vero amore, per davvero
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C'erano una volta, in un regno lontano lontano, due pricipesse. La maggiore, Elsa, destinata ad indossare la corona di regina, era saggia e dotata di straordinari poteri che le permettevano di controllare neve e gelo. La minore, Anna, invece, passava le sue giornate tra le gioie del castello di famiglia. Sopraffatta dall'esuberanza della sua magia e incapace di gestire il potere, Elsa finì col ferire la sorella durante un gioco nell'infanzia. Per salvare la figlia, il re e la regina accettarono che questa perdesse la memoria degli avvenimenti e presero la decisione di mantenere al sicuro le due bimbe tenendole lontane l'una dall'altra e cercando di educare Elsa a trattenere la sua magia.
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C'erano una volta, in un regno lontano lontano, due pricipesse. La maggiore, Elsa, destinata ad indossare la corona di regina, era saggia e dotata di straordinari poteri che le permettevano di controllare neve e gelo. La minore, Anna, invece, passava le sue giornate tra le gioie del castello di famiglia. Sopraffatta dall'esuberanza della sua magia e incapace di gestire il potere, Elsa finì col ferire la sorella durante un gioco nell'infanzia. Per salvare la figlia, il re e la regina accettarono che questa perdesse la memoria degli avvenimenti e presero la decisione di mantenere al sicuro le due bimbe tenendole lontane l'una dall'altra e cercando di educare Elsa a trattenere la sua magia. Passarono gli anni e il rapporto spontaneo ed allegro che univa le due si spegne per il soffio gelido della distanza imposta. Durante la cerimonia di incoronazione, tuttavia, le due si reincontrano ma ancora una volta, Elsa (giustamente shockata dall'improvvisa decisione di Anna di sposarsi con un uomo appena incontrato) perde le staffe e, dopo aver negato la benedizione, rischia nuovamente di far del male alle persone che le sono vicine. Emotivamente confusa, la regina decide di fuggire lontano da tutto per rovare un posto nel mondo dove possa essere sè stessa senza mettere in pericolo nessuno. Sul regno cala l'inverno perenne e Anna, decisa a sistemare le cose, sale a cavallo per salvare la sorella da sè stessa.
I più perspicaci avranno già perceito che quella che viene narrata è una fiaba con un epocale punto di un punto di svolta all'interno dell'universo Disney. Abbandonato (per sempre?) l'incipit tradizionale del principe che in groppa al suo prode destriero si avventura tra mille peripezie per sconfiggere il drago malefico, si fa strada ora la figura femminile che, forte della sua volontà e del legame che la lega con la sorella, parte per salvarla da se stessa. Nessuna spada, nessuno scudo, nessuna armatura, solo le parole di amore fraterno, il dolce abbraccio che sconfiggerà l'unico vero nemico (evitando spoiler) di ognuno di noi: il nostro stesso io. Rinchiusa nel castello da sè stessa costuito, Elsa, subisce un giogo ben più pesante del classico sputafuco arrabbiato: la regina è prigioniera della convinzione che fuggire sia la soluzione per ottenere la libertà della propria identità.
Tantovale essere schietti (con le aspettative dei bimbi non si scherza mai), non c'è nulla di banale tra gli elementi di volta di questa storia: nessuna invidia tra sorelle, nessun bacio del vero amore e nessuna matrigna. La stessa scelta della protagonista, la dolce e maldestra Anna, la dice lunga lunga sulle intenzioni della Disney per questa pellicola: finalmente una storia libera dalle banalissime soluzioni magiche agni imprevisti (ed ai dirupi, tanto cari al genere) che incorrono nel viaggio.
Tra canzoni orecchiabili e risate leggere ma frequenti, la fiaba prepara il vissero per sempre felici e contenti in modo assolutamente non convenzionale.
Il regno, particolareggiato e caratteristico, diventa metafora macroscopica del cuore della regina e si fredda quando abbandona la residenza reale. Ma il ritorno alla responsabilità e al ruolo che le spetta non basterebbe per sciogliere la neve dell'anima (un passo avanti rispetto all'obbligato metro di misura che è tuttora Il Re Leone). Solo il ritrovato rapporto con la sorella, le accenderà una scintilla nella sua vita e riporterà l'estate nel mondo. L'amore, dunque, motore potente di pressochè ogni film d'animazione natalizio, è prima di tutto il sentimento vivo e perenne del legame tra due figure unite dal sangue. Sacrificato il personaggio maschile, relegato a presenza comica al pari della mascotte Olaf, pupazzo di neve che "ama i caldi abbracci", il film si sofferma con un'interessante riflessione sull'affetto che unisce la fantastica storia di questa due sorelle. La morale è meno scontata di quanto si possa aspettare: un fiorire tra il bianco di un invito ad essere sempre sè stessi e al non rinunciare mai ad un rapporto per paura. Chi ama non fugge, chi ama ha il coraggio di trovare la soluzione senza rinunciare mai alla sua identità.
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andrea giostra
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martedì 31 dicembre 2013
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l'amore fraterno salverà il mondo!
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“Solo un amore vero può sciogliere un cuore di ghiaccio. Solo una prova d’amore sincero può salvare dalla morte la persona amata”. Ma qual è questo amore? La sorpresa non tarderà ad arrivare nel divertente e assai movimentato cartoon di Disney: non è più quello delle “vecchie” favole in cui il principe innamorato salverà, a costo della sua stessa vita e dopo mille avventure e peripezie, la bellissima principessa in pericolo di vita. E’ l’amore fraterno, di Anna per Elisa e di Elisa per Anna, che salverà entrambe dalla morte e dai temibili cattivi del cartoon disneyano. Ed è questa la sorpresa e la grande novità concettuale di Frozen. L’amore tra il principe e la principessa, invero, è pieno di insidie e di mistero, di egoismo e di opportunismo, di inconfessabili ambizioni e di spudorata vigliaccheria.
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“Solo un amore vero può sciogliere un cuore di ghiaccio. Solo una prova d’amore sincero può salvare dalla morte la persona amata”. Ma qual è questo amore? La sorpresa non tarderà ad arrivare nel divertente e assai movimentato cartoon di Disney: non è più quello delle “vecchie” favole in cui il principe innamorato salverà, a costo della sua stessa vita e dopo mille avventure e peripezie, la bellissima principessa in pericolo di vita. E’ l’amore fraterno, di Anna per Elisa e di Elisa per Anna, che salverà entrambe dalla morte e dai temibili cattivi del cartoon disneyano. Ed è questa la sorpresa e la grande novità concettuale di Frozen. L’amore tra il principe e la principessa, invero, è pieno di insidie e di mistero, di egoismo e di opportunismo, di inconfessabili ambizioni e di spudorata vigliaccheria. Chi è disposto a dare la propria vita per la persona amata? E’ questa la prova che richiede l’amore puro e sincero. E oggi, sembra suggerirci Disney, la prospettiva è cambiata, è mutata, si è trasformata e forse è ritornata alla sua natura ancestrale originaria: l’amore filiale e l’amore fraterno sembrerebbero gli unici amori che non tradiscono e che non potranno mai essere compromessi e distrutti dagli eventi terreni.
E questo messaggio, se detto da Disney, è veramente rivoluzionario ed al contempo tristemente regressivo.
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rominger
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sabato 12 aprile 2014
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due sorelle, due differenti poteri
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Frozen si impone sul panorama dei film di animazione Disney come pochi. Un film che fa il suo dovere nel suo genere: stupisce, affascina, fa sognare i piccoli e divertire i grandi. Ma Frozen è un film che fa un passo oltre. È un film che oltre alla bellezza… comunica a livello ancestrale simboli ed archetipi… nuovi.
I tempi cambiano e con essi anche i simboli… “guarda alla sostanza Anna! Non farti abbagliare dalle apparenze, gli uomini vanno guardati dentro!”. Dopo che le fiabe dei secoli scorsi ci hanno abituato a vedere nei principi e nella nobiltà di lignaggio il riflesso della nobiltà d’animo, oggi i simboli sono cambiati e con la modernità anche nelle fiabe più apparentemente ispirate a quelle classiche, come Frozen, si configura una nuova idea di Uomo.
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Frozen si impone sul panorama dei film di animazione Disney come pochi. Un film che fa il suo dovere nel suo genere: stupisce, affascina, fa sognare i piccoli e divertire i grandi. Ma Frozen è un film che fa un passo oltre. È un film che oltre alla bellezza… comunica a livello ancestrale simboli ed archetipi… nuovi.
I tempi cambiano e con essi anche i simboli… “guarda alla sostanza Anna! Non farti abbagliare dalle apparenze, gli uomini vanno guardati dentro!”. Dopo che le fiabe dei secoli scorsi ci hanno abituato a vedere nei principi e nella nobiltà di lignaggio il riflesso della nobiltà d’animo, oggi i simboli sono cambiati e con la modernità anche nelle fiabe più apparentemente ispirate a quelle classiche, come Frozen, si configura una nuova idea di Uomo. Così si confrontano una figura maschile potente perché di posizione sociale elevata (il principe), un uomo ricco e interessato agli affari (il “duca”), e un “figlio di nessuno” povero, magari con parenti strani ma che è un uomo che lavora duro, che affronta per vivere quel ghiaccio “che vince con duemila eroi”, e che dimostra con i fatti la sua nobiltà d’animo, la sua capacità di amare.
E poi, naturalmente, i ruoli femminili che la fanno da padroni!
Elsa è potente, è la nuova donna (ma anche il nuovo uomo) che ha in sé capacità nuove, che è “magica”, ma ha paura di questo suo potere che non è in grado di gestire, così tanto che preferisce isolarsi e quindi è fragile, rischia di far male a chi ama e di soccombere essa stessa a delle forze che nessuno le ha insegnato a gestire. Però Elsa è di nuovo un nuovo simbolo, è bella, bellissima, è forte, e così speciale che può “creare” e dar vita a nuove creature nel bene e nel male come Olaf o il Mostro di Ghiaccio.
E se non si è speciali? Se non si possiede nessun potere, o almeno se ci si sente così?
Allora si è Anna! Ma non crediate che Anna sia da meno, ed è qui la vera sorpresa nascosta di Frozen!
Anna è tutto il resto del mondo, una ragazza “normale”: sogna ad occhi aperti, è imbranata, la mattina si sveglia sciatta e spettinata.
Quindi Anna ad un primo sguardo potrebbe sembrare una figura da comprimaria, “senza potere” ma è qui che ci sbagliamo, Anna è la figura salvifica per tutte le altre ragazze e ragazzi, per quelli che non si sentono Elsa, perché anche Anna ha un potere “speciale” e ce lo abbiamo tutti.
Anna è felice di essere se stessa e sa amare, rincorre la sorella per riaverla accanto a sé e non la giudica mai come un mostro, e sarà lei di fatto a salvare regno, Cristoff, baracca e burattini e salverà perfino Elsa.
Ma non crediate che sia una questione di un tipo di amore fraterno che è diverso da quello tra uomo e donna, si tratta di più: a salvare Anna e Elsa è l’amore DATO; per la prima volta una eroina SI SALVA DA SOLA, e non riceve l’amore dal principe “Deus ex machina”, ma si salva dando amore. Piuttosto che ricevere il bacio salvifico di Cristoff, Anna sceglie di correre da sua sorella e dare a lei il suo amore.
Ecco il potere di Anna, ed ecco il potere di tutte le bambine e bambini Anna del mondo.
Dare, amare, credere negli altri.
E non solo: Anna insegna il suo piccolo grande potere anche alla sorella insegnandole così la chiave per controllare il suo e in questo le è superiore.
È la vittoria dei simboli e della comunicazione profonda dell’arte sul nichilismo.
Tutti i piccoli bambini del mondo, che siano Elsa, Cristoff o Anna possono con questo film trovare in sé un potere per modellare la propria vita.
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pathisas
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sabato 15 marzo 2014
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non il tipico film disney
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Frozen si può considerare un film DIsney alla vecchia maniera con la grafica odierna.
Il film d'animazione è ispirato (moolto alla lontana) alla celeberrima fiaba di Andersen "La Regina delle Nevi", ma di base dalla fiaba ha tratto solo il tema del ghiaccio.
E' un film "all'antica" poichè viene ripreso lo stile musical e ad interpretare la parte di Elsa, la regina, è niente poco di meno che Idina Menzel, una delle più grandi stelle di Broadway, e a interpretare Anna, co-protagonista nel film, è Kristen Bell, famosa per essere stata la protagonista nella serie televisiva "Veronica Mars". L'interpretazione vocale è eccellente, in particolare il REPRISE di "For the First Time in Forever" ( "Oggi per la Prima Volta").
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Frozen si può considerare un film DIsney alla vecchia maniera con la grafica odierna.
Il film d'animazione è ispirato (moolto alla lontana) alla celeberrima fiaba di Andersen "La Regina delle Nevi", ma di base dalla fiaba ha tratto solo il tema del ghiaccio.
E' un film "all'antica" poichè viene ripreso lo stile musical e ad interpretare la parte di Elsa, la regina, è niente poco di meno che Idina Menzel, una delle più grandi stelle di Broadway, e a interpretare Anna, co-protagonista nel film, è Kristen Bell, famosa per essere stata la protagonista nella serie televisiva "Veronica Mars". L'interpretazione vocale è eccellente, in particolare il REPRISE di "For the First Time in Forever" ( "Oggi per la Prima Volta"). Il film è da vedere in inglese, per chi è poco esperto coi sottotili magari, poichè il doppiaggio italiano, al solito, ha devastato il testo originale, molto bello e soprattutto comunicativo, mettendogli frasi sdolcinate e spesso non collegate.
I dettagli grafici sono sbalorditivi, soprattutto nell'assolo di Elsa ("Let it go"), in cui i grafici si sono sbizzariti per la creazione dell''abito di Elsa (favoloso, scintillante, e di taglio Broadway) e la regia è veramente ben fatta (ci sono parecchie inquadrature panoramiche, e primi piani, soprattutto nelle parti cantate).
Ma questo film si distacca dai classici Walt Disney, poichè "rompe" quello che è lo stereotipo disneyano, soprattutto per tre punti principali:
- la caratterizzazione psicologica dei personaggi e più realistica, e vengono messe in evidenza le paure, soprattutto quelle di Elsa
- Hans, quello che all'inizio sembra il "vero amore" di Anna, si rivela essere l'antagonista della storia (quindi ci si avvicina ad una concezione realistica dell'amore, ossia che non è detto che il primo amore sia quello giusto)
- viene valorizzato l'amore fraterno, considerato (giustamente) molto più forte di quello normale
La cosa che lascia l'amaro in bocca di questo film è il finale, poichè è stato fatto troppo velocemente, e di base fa capire poco del cambiamento emotivo che avviene in Elsa e che porta quindi alla "soluzione" del problema.
Con questo film la Disney si sta aprendo a nuove strade, mantenendo comunque quelli che sono considerati i suoi punti forza (come lo stile musical).
Frozen è un film d'animazione che fa pensare, ed è estremamente piacevole da guardare, sia per i bambini che per gli adulti
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pascale marie
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lunedì 23 dicembre 2013
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il magico mondo delle favole
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I film di Walt Disney li ho sempre trovati fantastici ed anche questa volta sono rimasta estasiata. Frozen è un altro piccolo grande capolavoro da vedere assolutamente piccini e grandi. E stato spettacolare nelle immagini: scenari fiabeschi, colori meravigliosi e personaggi dolci, teneri e sensibili. Frozen è una storia bellissima e affascinante che lascia il cuore sereno, ti insegna " una valanga " di bontà. Non voglio dilungarmi oltre perché dovrei ripetere i complimenti in meraviglioso, sognante e altri straordinari aggettivi. Devo aggiungere un particolare che mi ha resa felice: la sala era colma e naturalmente c'erano tantissimi bambini di tutte le età e tanti grandi. Ho sussurrato alle mie due amiche speriamo non facciano troppo baccano.
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I film di Walt Disney li ho sempre trovati fantastici ed anche questa volta sono rimasta estasiata. Frozen è un altro piccolo grande capolavoro da vedere assolutamente piccini e grandi. E stato spettacolare nelle immagini: scenari fiabeschi, colori meravigliosi e personaggi dolci, teneri e sensibili. Frozen è una storia bellissima e affascinante che lascia il cuore sereno, ti insegna " una valanga " di bontà. Non voglio dilungarmi oltre perché dovrei ripetere i complimenti in meraviglioso, sognante e altri straordinari aggettivi. Devo aggiungere un particolare che mi ha resa felice: la sala era colma e naturalmente c'erano tantissimi bambini di tutte le età e tanti grandi. Ho sussurrato alle mie due amiche speriamo non facciano troppo baccano... Miracolo, come il film è iniziato c'era un silenzio inverosimile, tutti erano assorti dalla storia incantati... è stato bellissimo... ad un certo punto quando "lui ha detto alla principessa Anna mi viene voglia di baciarti, dei bambini accanto hanno gridato " e baciala ", e al termine del film è scoppiato un applauso in tutta la sala. Ho applaudito, abbiamo applaudito anche noi con entusiasmo. Sono uscita felice. Da ora in poi tutti i film di W.D. e cartoons vari andrò a vederli quando tutti i bambini ci andranno per rivivere doppiamente le magia.
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anne bonny
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martedì 11 marzo 2014
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la disney ritorna e in gran stile!!
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La Disney ci regala un cartoon a tutta neve,pieno di allegria e divertimento. C' era da aspettarselo, dai creatori di Rapunzel, chesi era presentatocome un film divertente e coinvolgente tanto ad arrivare alla nominations agli oscar!! "Frozen" liberamente ispirato alla favola di Hans-Christian Andersen, "La regina delle nevi" ci porta in un regno molto, ma molto lontano, qui vivono le due principesse Anna e Elsa, la seconda,oltretutto la maggiore ha il potere di ghiacciare,creare la neve e le due bambine utilizzano questo potere per giocare insieme.
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La Disney ci regala un cartoon a tutta neve,pieno di allegria e divertimento. C' era da aspettarselo, dai creatori di Rapunzel, chesi era presentatocome un film divertente e coinvolgente tanto ad arrivare alla nominations agli oscar!! "Frozen" liberamente ispirato alla favola di Hans-Christian Andersen, "La regina delle nevi" ci porta in un regno molto, ma molto lontano, qui vivono le due principesse Anna e Elsa, la seconda,oltretutto la maggiore ha il potere di ghiacciare,creare la neve e le due bambine utilizzano questo potere per giocare insieme. Un giorno però Elsa ferisce accidentalmente Anna. Questa ultima si salva grazie allamagia dei Troll ma alla piccola viene tolto il ricordo del potere di Elsa che per il bene di Anna comincia a escluderla, ci saranno anche molti eventi che segneranno la vita delle due sorelle come la morte dei genitori gli unici a sapere del potere di Elsa. Passano gli anni e Elsa viene incoronata regina ma il suo potere è sempre più forte così involontariamente intrappola un intero regno in un inverno senza fine e scappa via. Così Anna unendosi al boscaiolo Kristoff e alla sua rena Sven ghiotto di carote e al pupazzo di neve Olaf che "ama i caldi abbracci" si avventurano alla ricerca di Elsa.
Frozen, il film di Natale di questo anno, come ho dettoprima ci porta in un mondo divertente e pieno di allegria, i personaggi secondo me sono azzeccati e sono irrstistibili e sicuramente sui faccini dei bambini sbucheranno dei sorrisetti di allegria.
Ha avuto la nomination agli Annie Awards insieme a I Croods e Cattivissimo me 2 e io penso che sia proprio Frozen a vincerlo, per la profonda morale del film che ha un bellissimo rapporto tra sorelle. Per la colonna sonora, è un musical ma le canzoni sono molto belle e ricordano le vecchie canzoncine della Disney anni 80 e 90. Poi ci sono Brignano, Autieri e Rossi che doppiano i personaggi del cartoon molto bene e le voci sono quelle giuste. Il personaggi migliore rimane Olaf, un pupazzo di neve che sogna l' estate,consapevole che lo annienterebbe.
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miranbaricic
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mercoledì 5 agosto 2015
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mah
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Ci ho ripensato, e il film vale davvero poco. Andiamo con ordine...
La trama: accade tutto davvero troppo in fretta, e non si lascia un minimo di tempo all'introspezione dei personaggi o alla spiegazione del loro passato (come ha fatto Elsa a prendere i poteri? da dove sbuca fuori Cristoph? e i troll che cosa sono?). A ripensarci poi le principesse si comportano in maniera davvero stupida, (quindi il "movente" della trama è piuttosto scadente), e buona parte delle cose che succedono non sono molto più che accessorie, e non danno sostanza al corpo della trama. In definitiva: la trama è banale, frettolosa, poco ispirata.
I personaggi: lacuna davvero grossa, non viene mostrata la minima introspezione, e nessun personaggio è realizzato in maniera completa, o a dovere.
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Ci ho ripensato, e il film vale davvero poco. Andiamo con ordine...
La trama: accade tutto davvero troppo in fretta, e non si lascia un minimo di tempo all'introspezione dei personaggi o alla spiegazione del loro passato (come ha fatto Elsa a prendere i poteri? da dove sbuca fuori Cristoph? e i troll che cosa sono?). A ripensarci poi le principesse si comportano in maniera davvero stupida, (quindi il "movente" della trama è piuttosto scadente), e buona parte delle cose che succedono non sono molto più che accessorie, e non danno sostanza al corpo della trama. In definitiva: la trama è banale, frettolosa, poco ispirata.
I personaggi: lacuna davvero grossa, non viene mostrata la minima introspezione, e nessun personaggio è realizzato in maniera completa, o a dovere. Per esempio Anna è troppo carica, ed Elsa estremamente molle; non c'è equilibrio fra loro, poichè sono diverse in una maniera in cui invece che completarsi, si annullano, e poichè non c'è nessun approfondimento; non è possibile che Anna non provi nemmeno un po' di risentimento nei confronti della sorella, dopo tutto quello che è successo, e questo fa di lei un personaggio estremamente stereotipato, un clichè, senza umanità, e con solo perfezione (infatti è pure bellissima), indirizzato alle bambine (molto più dementi nei gusti dei bambini maschi, alla fascia di età, bassissima, a cui Frozen è proposto). Elsa poi tradisce molto il senso di "Let It Go", che lei stessa canta, poichè alla fine non fa che rinchiudersi nel suo senso di colpa ove può crogiolarsi piagnucolando: la sua liberazione caratteriale non c'è mai veramente, continua a cercare di controllarsi, invece che mandare a quel paese il mondo intero, come avrebbe dovuto fare. A questo punto il film avrebbe potuto rappresentare la crescita di un personaggio, invece che tirare in ballo la solita favola diseducativa ed estremamente smielata sull'amore, e Olaf, se lo avessero fatto morire, o semplicemente andare sulle montagne, avrebbe potuto essere allegoria dell'infanzia che ad un certo punto va lasciata andare. Già che ci siamo, Olaf non è poi tutta questa figata di spalla comica: è simpatico, ma niente di più, esattamente come lo sono Sven e Cristoph: simpatici, ma solo questo. Poi ci sono i cattivi, di cui sinceramente non si sentiva il bisogno, sia per le esigenze della trama, sia per la loro realizzazione, dato che il loro carisma rasenta la nullità.
I "Temi": come ho già detto, la morale è sempre la stessa: l'amore, il volersibbene, e tutta questa montagna di miele dal sapore stucchevole che fa sciogliere le bambinette. Sta iniziando a diventare una proposta diseducativa, quella dell'amore, quella del continuo voler censurare la sofferenza nelle opere per bambini, ai limiti dell'inverosimile. Eh si, perchè tutto in qualche modo viene messo al posto giusto, senza nessun costo, senza nessun sacrificio: quello che resta è solo un brutto ricordo. E ovviamente insegnamo alle bambine che la colpa non è mai loro, è sempre di Hans, perchè è Hans che deve essere stronzo, e solo lui deve aver sbagliato, solo lui deve essere l'anima marcia, e non sia mai che facciamo vedere ai bambini che potrebbe essere stata Anna la stupida, perchè tutto poi tanto viene dimenticato, così come Hans, e tutto si risolve con un pugno in faccia. Ci si lamenta che le Barbie facciano venire i complessi alle bambine, ma non sarà mica Frozen a metterle in testa l'idea della principessina perfetta e carina?
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[+] puoi fare a meno di dire cavolate?
(di avenger)
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zarakka92
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domenica 29 dicembre 2013
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un nuovo grande capolavoro disney
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Quando nell'ormai lontano 2011, annunciarono che sarebbe stato realizzato il film che avrebbe preso da ispirazione alla favola di Hans Christian Andersen ''La Regina delle Nevi'', già da allora il mio cuore aveva sussultato dalla gioia, essendo essa una delle mie favole preferite. Seppure questo progetto animato è stato più e più volte rinviato dal lontano 2001, finalmente nel 2013 esso avrebbe avuto compimento. Devo dire che inizialmente però rimasi un pò scettico, per via dei vari trailer prettamente comici, che faceva quasi capire che il film sarebbe stato prettamente demenziale. Ma per fortuna così non è stato! Il film è un completo ritorno alla bellezza dei film degli anni '90, che a pare mio sono appunto i classici d'animazione più belli.
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Quando nell'ormai lontano 2011, annunciarono che sarebbe stato realizzato il film che avrebbe preso da ispirazione alla favola di Hans Christian Andersen ''La Regina delle Nevi'', già da allora il mio cuore aveva sussultato dalla gioia, essendo essa una delle mie favole preferite. Seppure questo progetto animato è stato più e più volte rinviato dal lontano 2001, finalmente nel 2013 esso avrebbe avuto compimento. Devo dire che inizialmente però rimasi un pò scettico, per via dei vari trailer prettamente comici, che faceva quasi capire che il film sarebbe stato prettamente demenziale. Ma per fortuna così non è stato! Il film è un completo ritorno alla bellezza dei film degli anni '90, che a pare mio sono appunto i classici d'animazione più belli. Il film è un Musical, e ci sono ben 9 canzoni, ma tutte sono veramente ma veramente belle. Le animazioni sono perfette come anche gli effetti speciali, o i colpi di scena (di cui uno veramente eccezionale di cui io mai mi sarei aspettato, e che è stata una graditissima sorpresa). I personaggi sono tutti caratterizzati perfettamente soprattutto i miei preferiti Elsa e Olaf. Un film, che ne sono certo, insieme a Rapunzel e Ralph Spaccatutto sta dando il via a un nuovo Risorgimento Disney. Complimenti Disney, il lavoro per Frozen è impeccabile sotto tutti i fronti.
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jacopocus
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sabato 4 gennaio 2014
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un ritorno ai grandi classici disney
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Ieri sono andato al cinema a vedere "Frozen - Il Regno di Ghiaccio" il 53° Classico Disney. Le aspettative erano per un bel film, del resto gli ultimi lavori Disney sono stati dei bei prodotti, ma mai mi sarei aspettato un film così ben fatto e riuscito. Certamente non è un capolavoro in senso stretto come lo è "Aladin" o "La Bella e la Bestia", ma, come con "Rapunzel", la Disney torna decisamente su quei livelli.
Senza dilungarmi troppo "Frozen" racconta la storia delle due principesse di Arendelle, Elsa e Anna.
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Ieri sono andato al cinema a vedere "Frozen - Il Regno di Ghiaccio" il 53° Classico Disney. Le aspettative erano per un bel film, del resto gli ultimi lavori Disney sono stati dei bei prodotti, ma mai mi sarei aspettato un film così ben fatto e riuscito. Certamente non è un capolavoro in senso stretto come lo è "Aladin" o "La Bella e la Bestia", ma, come con "Rapunzel", la Disney torna decisamente su quei livelli.
Senza dilungarmi troppo "Frozen" racconta la storia delle due principesse di Arendelle, Elsa e Anna. A causa di un potere magico che non è in grado di controllare, Elsa conduce una vita da reclusa fino al giorno della sua incoronazione quando la sua vera natura si manifesta a tutti con conseguenze catastrofiche.
I protagonisti sono tutti ben caratterizzati e sono accompagnati da comprimari semplicemente fantastici. Il pupazzo di neve Olaf alla ricerca del sole, doppiato magistralmente da Enrico Brignano, la renna Sven che adora mangiare le carote e i fiocchi di neve e i Troll, famiglia adottiva di Kristoff, sono il vero valore aggiunto del film andando ad alleggerire la storia, tendenzialmente triste, con numerose gag.
Come ogni Classico Disney che si rispetti, sono presenti numerose canzoni, tutte orecchiabili e rese molto bene dall'interpretazioni dei doppiatori, in particolare voglio citare Serena Autieri (Elsa) che nella canzone "All'alba sorgerò" è semplicemente straordinaria.
La cosa che meno mi è piaciuta in assoluto è stata la scelta di Martina Stoessel, della serie TV "Violetta", come cantante della colonna sonora della versione italiana di "All'alba sorgerò" (che è quella che si trova nei titoli di coda, nella versione inglese è cantata da Demi Lovato). Decisamente migliore la versione di Serena Autieri presente nel film.
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