|
|
flyanto
|
martedì 7 gennaio 2014
|
quanto i veri sentimenti riescono a schiudere un c
|
|
|
|
Film d'animazione firmato Disney e tratto dalla favola "La Regina delle Nevi" dei fratelli Grimm in cui si racconta di una giovane regina, di nome Elsa, condannata ad indossare sempre i guanti poichè trasforma in ghiaccio tutto ciò che tocca, portandolo alla distruzione. Quando in seguito ad un suo terribile incantesimo il proprio regno diventerà completamente coperto dal ghiaccio e dalla neve la sorella minore Anna, una giovane principessa allegra ed audace, si adopererà in ogni modo per cercare di risolvere la situazione, riportandola allo stato ottimale, grazie anche all'aiuto di un giovane amico conosciuto tra i boschi innevati.
[+]
Film d'animazione firmato Disney e tratto dalla favola "La Regina delle Nevi" dei fratelli Grimm in cui si racconta di una giovane regina, di nome Elsa, condannata ad indossare sempre i guanti poichè trasforma in ghiaccio tutto ciò che tocca, portandolo alla distruzione. Quando in seguito ad un suo terribile incantesimo il proprio regno diventerà completamente coperto dal ghiaccio e dalla neve la sorella minore Anna, una giovane principessa allegra ed audace, si adopererà in ogni modo per cercare di risolvere la situazione, riportandola allo stato ottimale, grazie anche all'aiuto di un giovane amico conosciuto tra i boschi innevati. Vi riuscirà dopo non poche disavventure, arrivando anche a liberare attraverso il suo sincero sentimento di affetto, la sorella regina dalla propria maledizione. Anche in questa ultima produzione della Disney compare, dopo il precedente "Ribelle" con il personaggio della principessa Merida, la figura di un'altra intraprendente e moderna eroina che lotta contro tutte le avversità e ne esce vittoriosa, affermando sè stessa. Insomma, il ritratto di una giovane donna che agisce e si adopera secondo la concezione moderna con cui oggi si concepisce dover essere la figura femminile in generale e che non relega, appunto, la donna, come invece nelle favole precedenti, ad un ruolo in pratica di personaggio passivo. E ciò si dimostra essere come un' ottima lezione per le giovani e future generazioni. E' quasi poi inutile rimarcare quanto siano perfetti e realistici, come sempre del resto, i disegni che, uniti, vanno a formare gli innumerevoli fotogrammi della pellicola firmata Disney rendendola e confermandola così un prodotto di alta qualità figurativa, nonchè tecnologica. E sebbene sia una favola indirizzata ad un pubblico infantile, e per lo più femminile, in realtà il film riesce ad entusiasmare notevolmente anche il pubblico degli adulti che, spingendosi al di là della trama, è in grado di cogliere la perfezione stilistica ed il lungo, preciso e meticoloso lavoro di progettazione e di creazione che sta dietro l'intero prodotto. In conclusione, "Frozen" risulta un film ben ideato e piacevole con cui trascorrere un'ora e mezza circa di puro svago e sogno insieme.
[-]
[+] d'accordo ma...
(di ruber)
[ - ] d'accordo ma...
|
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
therao
|
mercoledì 12 marzo 2014
|
animazione a parte, un film appena passabile
|
|
|
|
Alla fine sono riuscito a vedere “Frozen”, l’ultimo film della Disney. Lo ammetto, partivo prevenuto, dal momento che avevo letto una serie di irritanti articoli che lo definivano come “il primo film Disney femminista” e cose del genere. In realtà tutto questo femminismo non ce l’ho visto. Una storia non è femminista solo perché le protagoniste sono due donne, e anche se così fosse la Disney sarebbe femminista già da un pezzo. Però non mi è piaciuto lo stesso. La storia è raccogliticcia e raccontata in maniera didascalica (ma scorrevole), nessun personaggio è memorabile (a parte il pupazzo di neve, una delle poche spalle comiche Disney che abbia trovato piacevole e non irritante), il doppiaggio non mi entusiasma e i testi delle canzoni in italiano sono brutti quanto una carestia.
[+]
Alla fine sono riuscito a vedere “Frozen”, l’ultimo film della Disney. Lo ammetto, partivo prevenuto, dal momento che avevo letto una serie di irritanti articoli che lo definivano come “il primo film Disney femminista” e cose del genere. In realtà tutto questo femminismo non ce l’ho visto. Una storia non è femminista solo perché le protagoniste sono due donne, e anche se così fosse la Disney sarebbe femminista già da un pezzo. Però non mi è piaciuto lo stesso. La storia è raccogliticcia e raccontata in maniera didascalica (ma scorrevole), nessun personaggio è memorabile (a parte il pupazzo di neve, una delle poche spalle comiche Disney che abbia trovato piacevole e non irritante), il doppiaggio non mi entusiasma e i testi delle canzoni in italiano sono brutti quanto una carestia. Avevo sentito dire che questo film ha una bella animazione e, cazzo, ce l’ha davvero! Il che è un bene. Cioè, non rende assolutamente migliore il film in sé, ma i progressi fatti per quel che riguarda la grafica in “Frozen” serviranno per i prossimi film della Disney.
Il risultato finale, comunque, è decisamente deludente per una casa di produzione così rinomata.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a therao »
[ - ] lascia un commento a therao »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
laurence316
|
sabato 31 maggio 2014
|
penoso film d'animazione targato disney
|
|
|
|
Decisamente scioccato dalla quantità di recensioni POSITIVE affibiate a questo film, le stesse che mi avevano convinto a vederlo, mi sono finalmente deciso a scrivere questa recensione. Innanzitutto, il primo mito da sfatare è che i film d'animazione Disney più vecchi siano tutti capolavori (a parte Fantasia, La carica dei 101, se ne salvano pochi altri) e che pertanto essere lontamente vicino a tali film sia un merito. E' un autoreferenzialità ormai molto diffusa nella casa californiana. Il continuo riciclo di vecchie storie, magari viste da un'ottica diversa (di cui è un ennesimo, orribile, esempio il recente Maleficent, con Angelina Jolie) è ormai una tattica adottata da molti studios.
[+]
Decisamente scioccato dalla quantità di recensioni POSITIVE affibiate a questo film, le stesse che mi avevano convinto a vederlo, mi sono finalmente deciso a scrivere questa recensione. Innanzitutto, il primo mito da sfatare è che i film d'animazione Disney più vecchi siano tutti capolavori (a parte Fantasia, La carica dei 101, se ne salvano pochi altri) e che pertanto essere lontamente vicino a tali film sia un merito. E' un autoreferenzialità ormai molto diffusa nella casa californiana. Il continuo riciclo di vecchie storie, magari viste da un'ottica diversa (di cui è un ennesimo, orribile, esempio il recente Maleficent, con Angelina Jolie) è ormai una tattica adottata da molti studios. Ma la Disney li batte tutti: prendendo ancora una volta ispirazione da una fiaba (anche se lontanissimamente), ovvero La Regina delle Nevi di Andersen, viene costruita l'ennesima storiellina buonista impregnata di sdolcinati buoni sentimenti e di finti amori, con protagonista femminili che sembrano Barbie dall'aspetto volutamente stereotipato per attrarre la bambine, che infatti sono accorse in massa, e con qualche personaggio e scenetta divertenti e riusciti (certo, guardando alla qualità generale del film però), per fingere che non sia semplicemente l'ennesima operazione di mercato fatta solo per ingrassare le casse della casa di produzione,
rimpinguate con oltre 1 miliardo e 200 milioni di incasso, il più alto del 2013 (visto che il film è uscito a novembre), superando perfino Iron Man 3, un altro pessimo film. Per non parlare delle canzoni di questo cosidetto musical, inserite a casaccio quando non si sapeva come finire una scena e che molto spesso ridicolizzano la scena stessa, che saranno anche migliori nella versione originale, ma rimangono pur sempre un riempitivo inserito per non far non mettere troppo in risalto la mancanza di idee nella trama. E' un cartonetto da niente, privo di spessore e TOTALMENTE privo di originalità, che ricicla vecchissime storie, mischiandole fra loro, e creando un pasticiaccio ridicolo e finto, creato ad arte per i più piccoli. E, stranamente, anche per i più grandi che in molti paiono aver dimenticato di esserlo, a vedere certe recensioni entusiastiche che lo descrivono come un "capolavoro". Certo, se si ritorna bambini, come si suol dire, ci si può anche divertire, ma bisogna proprio ritornare piccoli piccoli. I capolavori dell'animazione sono ben altri, e infinitamente superiori a questo mediocre, ENNESIMO filmetto Disney, che avrà fatto registrare incassi da record anche agli Store, e che non lascierà nessuna traccia nella storia del cinema se non per l'incasso, finché non verrà superato anche quello.
[-]
[+] avrei qualcosa da dire in proposito
(di avenger)
[ - ] avrei qualcosa da dire in proposito
|
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
themadjolly
|
venerdì 27 dicembre 2013
|
mi aspettavo di più
|
|
|
|
Il nuovo film d'animazione 3D della Disney "Frozen" non è decisamente come mi aspettavo. Ritmo troppo veloce, sottotrame lasciate inconcluse, troppo spazio a personaggi decisamente poco interessanti e troppo poco spazio alle protagoniste effettive del film.
La storia è ispirata a "la regina delle nevi" di Hans Christian Andersen anche se non ne ricalca esattamente la magia. Bellissimi colori, e accostamenti pittoreschi non riescono a distrarmi dalla freddezza e dalla velocità con cui vengono mostrate le situazioni più "emozionanti" del film, appena accennate come se lo spettatore sapesse già tutto dei personaggi e del loro status psicologico.
[+]
Il nuovo film d'animazione 3D della Disney "Frozen" non è decisamente come mi aspettavo. Ritmo troppo veloce, sottotrame lasciate inconcluse, troppo spazio a personaggi decisamente poco interessanti e troppo poco spazio alle protagoniste effettive del film.
La storia è ispirata a "la regina delle nevi" di Hans Christian Andersen anche se non ne ricalca esattamente la magia. Bellissimi colori, e accostamenti pittoreschi non riescono a distrarmi dalla freddezza e dalla velocità con cui vengono mostrate le situazioni più "emozionanti" del film, appena accennate come se lo spettatore sapesse già tutto dei personaggi e del loro status psicologico.
Tutta la storia si basa su un'incidente avvenuto per sbaglio all'inizio del film, in cui abbiamo l'introduzione della vicenda e in cui in pochi secondi lo spettatore viene bombardato di troppe informazioni.
Nell'ordine vengono presentate le due protagoniste, Elsa ed Anna, sorelle e principesse del regno di Arendell, viene mostrato che Elsa è nata con dei poteri magici che le permettono di controllare il ghiaccio e la neve ma che a volte ha difficoltà a controllarli e per sbaglio ferisce Anna, inoltre si scopre che i genitori sono già a conoscenza dei poteri di Elsa e la cosa li preoccupa quindi cercano di trovare rimedio chiedendo consiglio e aiuto a degli improbabili troll che spiegano loro a cosa è dovuta la difficoltà di Elsa e come risolvere il problema, ma il padre teme che Elsa risulti un pericolo perciò le due sorelle vengono isolate e separate nel castello e la servitù viene dimezzata. Successivamente il re e la regina muoiono in un incidente in mare e le due fanciulle non si vedranno se non fino al giorno dell'incoronazione di Elsa.
Tutto questo viene mostrato frettolosamente e senza un minimo di teatralità nei primi 10 minuti del film senza nemmeno lasciare il tempo allo spettatore di accettare i poteri di Elsa o poterne ammirare le meraviglie....
Durante il resto della pellicola vengono presentati una serie di personaggi superflui che hanno poco a vedere con la storia, come il vecchio duca di Weselton il quale non ha nessuna influenza sulla trama e che occupa decisamente troppo spazio nel film. Persino il villain non risulta influente oltre che essere privo del carisma che ci si aspetterebbe da un cattivo della Disney.
La metà della storia è inoltre farcita di battute e canzoni imbarazzanti nonchè dimenticabili cantate da Olaf e dai Troll, che ho trovato personalmente superflui e che contribuiscono a spezzare continuamente la tensione che faticosamente cerca di emergere dai momenti tragici delle scene di Elsa. Altra pecca del film è la questione dell'indipendenza femminile tanto decantata che in fin dei conti risulta solo apparente, dato che Anna ed Elsa in più occasioni si ritrovano a fare le principessine da salvare. La pretesa di mostrare una donna intraprendente e decisa come Anna, inoltre, rende inverosimili molte situazioni del film, col risultato che Anna non si stupisce di nulla di ciò che vede nonostante sia rimasta per anni tagliata fuori dal mondo. Anche uno dei messaggi che il film tenta di trasmettere dalle parole di Kristoff, e cioè che non ci si può sposare con un'uomo conosciuto da un giorno, non risulta sensato dal momento che Anna si metterà comunque con un ragazzo conosciuto da due giorni. (solo uno in più rispetto ad Hans, perciò dov'è il messaggio?)
La struttura del film è inoltre strana dal momento che la prima ora del film è un musical, mentre l'ultima mezz'ora non presenta nemmeno una canzone. Che dire, questo film sembra farcito di buone idee e scene potenzialmente potenti mescolate in una mistura poco organizzata, confusa e talvolta incoerente e personaggi dal design veramente elementare (i troll sembrano i Puffi) e tediosi come Olaf, togliendo minuti preziosi al film che potevano essere impiegati per spiegare meglio il rapporto fra Elsa ed Anna e la psicologia di Elsa, l'unico personaggio introspettivo del film di cui peraltro si vede ben poco.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a themadjolly »
[ - ] lascia un commento a themadjolly »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
story is king
|
sabato 28 dicembre 2013
|
la disney si congela
|
|
|
|
Da grande fan della Disney, ne sono rimasto letteralmente congelato, come suggerisce il titolo del film.
[+]
Da grande fan della Disney, ne sono rimasto letteralmente congelato, come suggerisce il titolo del film.
È ufficiale. La Disney ha intrapreso una direzione narrativa che volontariamente non vuole più puntare sulla storia, bensì sul merchandising che ne deriverà.
Così gli introiti daranno certamente il loro risultato positivo.
Frozen è l'ennesimo film della Disney che non è un film della Disney. Ottima l'idea di riportare la musica nei lungometraggi animati, una tradizione volontariamente rotta dalla Pixar che voleva prendere le distanze da questo surreale mondo fin troppo fatato. Molto bene, ma dov'è la musica? Intendo quella vera, con canzoni vere che rimangono nel cuore oltre che nelle orecchie anche oltre il buio della sala. La Disney ha completamente dimenticato il valore della musica di alta qualità e lo avevamo già capito in 'Rapunzel'. Evidentemente il nuovo pubblico si accontenta di musichette filastroccate alla 'Violetta' e quindi non serve andare oltre con la qualità. Ed è comprensibile. Non è in alcun modo comprensibile, invece, che l'alta qualità della narrazione disneyana sia stata spezzata a favore di racconti che hanno una ricchezza visiva indiscutibile, ma una povertà di messaggio imbarazzante.
Dialoghi sconnessi, sceneggiatura con un adattamento cinematografico poco credibile.
**Piccolo Spoiler**
Ma poi, scusate, ma vi pare che una cazzo di regina delle nevi che vuole stare sola sul cucuzzolo di una montagna, decida di trasformarsi in una strafiga senza paragoni? Ma se stai da sola è perché non vuoi vedere nessuno, l'ultima cosa di cui ti preoccupi è come appari! Ma questo è stato fatto per accontentare le bambine.
**Fine del piccolo Spoiler**
Anche Ariel, Jasmine e persino la più realistica Pocahontas erano state fatte per accontentare di più le bambine, solo che loro sono le protagoniste di capolavori assoluti di animazione con una storia avvincente di base, affascinando anche il pubblico maschile e adulto. La principessa Anna e la regina Elsa sono solo ridicole figure stereotipate (senza nessuna logica) di principesse che prendono vita in un mondo antico ma che vogliono inspiegabilmente comportarsi come la ragazza americana che trovi nel pomeriggio da Mc Donald.
[-]
[+] non sono d'accordo
(di un cinematologo)
[ - ] non sono d'accordo
|
|
|
[+] lascia un commento a story is king »
[ - ] lascia un commento a story is king »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paolo salvaro
|
domenica 29 dicembre 2013
|
malriuscita fusione tra animazione e musical
|
|
|
|
Era il 1997 quando uscì il patriarca dei "musical d'animazione", quell' Anastasia del grande Don Bluth (e Gary Goldman), il quale aveva già messo la firma sul primo film di Fievel e sui dinosauri della Valle incantata. In quel caso non solo la trama era affascinante, essendo basata sulla storia della dinastia russa dei Romanov, ma la stessa musica che esplodeva praticamente dietro ogni scena era trascinante e tambureggiante ed il testo di ogni canzone attento e ricercato anche nell'eccellente doppiaggio italiano.
Ora vi è fin dall'inizio una sottile differenza tra Frozen ed Anastasia: il secondo non è prodotto dalla Disney e si vede.
[+]
Era il 1997 quando uscì il patriarca dei "musical d'animazione", quell' Anastasia del grande Don Bluth (e Gary Goldman), il quale aveva già messo la firma sul primo film di Fievel e sui dinosauri della Valle incantata. In quel caso non solo la trama era affascinante, essendo basata sulla storia della dinastia russa dei Romanov, ma la stessa musica che esplodeva praticamente dietro ogni scena era trascinante e tambureggiante ed il testo di ogni canzone attento e ricercato anche nell'eccellente doppiaggio italiano.
Ora vi è fin dall'inizio una sottile differenza tra Frozen ed Anastasia: il secondo non è prodotto dalla Disney e si vede. Non voglio polemizzare contro la casa americana, dico solo che in questo film la storia e la musica sono state messe insieme come peggio non si poteva fare, in quanto si finisce sempre con il fare due passi avanti ed uno indietro: da un lato si proclama la voglia di cambiare, di portare sullo schermo un nuovo modello di principessa in cui le giovani di oggi si possano riconoscere, più determinata, indipendente e sicura di sè stessa, simpatica ed intraprendente (per caso hanno visto qualche film dello Studio Ghibli?) ma dall'altro il target impone di non abbandonare il caratteristico disneyano buonismo (in Dumbo c'è più azione che in questo film), farcito con canzoni che vogliono dire tutto e niente (preferisco pensare a Frozen come ad un film d'animazione con troppe canzoni piuttosto che ad un musical, perchè altrimenti sarebbe un musical alquanto scadente come qualità dei testi) e con una quantità abominevole di effetti speciali. Del resto, se non si riesce a rielaborare una favola in modo decente, meglio ripiegare su qualcosa che si sa fare bene. E d'altro canto, gli effetti visivi di Frozen sono tra i migliori mai visti nel campo dell'animazione. Peccato che il resto del film sia da cestinare. Tanto per citarne alcuni, Mulan, Pocahontas e Tarzan presentano personaggi femminili molto più convincenti, reali e concreti di quelli di Frozen, senza aver bisogno della computer grafica di ultimissima generazione.
In altre parole, Frozen strizza l'occhio al meglio del passato del cinema d'animazione e può fare affidamento sulle migliori tecniche che offre il cinema d'animazione odierno, ma fallisce a mio avviso su tutta la linea. L'intreccio narrativo è a dir poco elementare ed i personaggi vengono sviluppati il minimo indispensabile per permetterci di identificarli come buoni o cattivi a seconda del caso: la principessa passa anni ed anni a bussare alla porta della futura regina chiedendole di farle compagnia, ma finisce sempre con l'essere rifiutata, e quando dopo finalmente si rivedono ..... sembra che si siano perse di vista giusto per un paio d'ore anzichè per un'eternità. Il cavaliere si precipita in soccorso della principessa e lotta per proteggere la regina ... (SPOILER) per poi rivelarsi il cattivo di turno (colpo di scena fiutato dopo dieci secondi). Ma che cavolo, non sarebbe bastato lasciare che quei tipi la facessero fuori visto che il tuo unico scopo era prendere il regno? Eri già stato delegato a reggente, che diavolo sei andato a fare nelle steppe ghiacciate se tanto vuoi che crepino entrambe? Ah già ... è che altrimenti il film sarebbe durato troppo poco. Gli effetti speciali sono straordinari ma a lungo andare diventano invadenti e sembrano ad un certo punto avere proprio la funzione di nascondere la pochezza di contenuto che sta alla base della pellicola. Le canzoni probabilmente (o meglio mi auguro) rendono meglio in lingua originale perchè in italiano risultano poco meno che imbarazzanti. Strilli per mezzora come se volessi far saltare in aria il mondo intero e poi ti chiudi in un castello di ghiaccio dispersa nel nulla più assoluto esclamando: "il destino appartiene a me!". Ah, d'accordo come vuoi tu.
Insomma, il mio giudizio sul film è parzialmente negativo. Si salvano il duetto tra il cavaliere e la principessa, gli effetti speciali e poco altro. Non condivido nè le recensioni a 5 stelle (oh, apriti cielo! Il re leone quante se ne doveva beccare allora, dieci?) nè la critica quasi unanimamente positiva nei confronti del film, incantata da non so quale dei suoi aspetti. Io ho visto solo un mucchio di cose già viste e riviste rimescolate insieme e spacciate come nuove sfruttando alcuni colpi di scena belli ed efficaci (SPOILER: come la principessa che si scongela da sola, compiendo a modo suo una prova d'amore) ma che non salvano l'intera opera. Toglietemi da davanti quelle facce disegnate così bene da sembrare vere, nel vano tentativo di farmi credere che Frozen sia meglio dei film della Disney anni '40, e rimettemi a portata d'orecchio i rosa elefanti e l'Apprendista stregone con Topolino che balla sullo schermo.
[-]
[+] d'accordo e non d'accordo
(di mickey97)
[ - ] d'accordo e non d'accordo
[+] grafica e qualità
(di paolo salvaro)
[ - ] grafica e qualità
[+] consiglio
(di midnightmemories)
[ - ] consiglio
|
|
|
[+] lascia un commento a paolo salvaro »
[ - ] lascia un commento a paolo salvaro »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
evvuaai
|
lunedì 6 gennaio 2014
|
abbiate amore di voi stessi, non guardatelo!
|
|
|
|
Persino le tribù indigene del Brasile Akuntsu e Kanoê sarebbero state in grado di rappresentare una storia di vita americana migliore del regista di Spring Breakers Harmony Korine. Il fatto che io sia quì a recensire questo film è solo per preservarvi dal vederlo. Un film che disturba corpo/mente e anima.
Fin dai primi secondi lo si candida come film da poveracci con riserva: il marchio di fabbrica sconosciuto e i titoli di testa rosa fluorescente e incomprensibili.
[+]
Persino le tribù indigene del Brasile Akuntsu e Kanoê sarebbero state in grado di rappresentare una storia di vita americana migliore del regista di Spring Breakers Harmony Korine. Il fatto che io sia quì a recensire questo film è solo per preservarvi dal vederlo. Un film che disturba corpo/mente e anima.
Fin dai primi secondi lo si candida come film da poveracci con riserva: il marchio di fabbrica sconosciuto e i titoli di testa rosa fluorescente e incomprensibili...
Per il resto si potrebbe definire un .... senza riserva. Un tribute a Breatney Spears nella sua peggior scontatezza? Il vuoto ideologico che vi lascia sgomenti? L'apoteosi del "stò perdendo minuti preziosi della mia vita ma non riesco a farne a meno..."
Quattro matte compiono una rapina per partecipare allo Spring Breakers. Fanno party mostrano un pò di tette e culi e si drogano, poi vanno in galera.... indovinate?.... per droga. Il film poteva finire così (date le innumerevoli sequenze ripetitive dove non succede proprio NULLA ma NULLA di interessante) e tutti saremmo stati felici e contenti. Purtroppo prosegue con il ghengsta rapper più stereotipato del mondo (probabilmente un parente di cugio di Spitty Cash con i denti di ferro copiati a Manuto) che le paga la cauzione, in cambio invece che fargli il culatello per dare un cavolo di senso a questa storia si lancia in dimostrazioni da Rock Feller che incantano 3 ragazze su 4 (a questo punto vi saranno usciti di bocca vari aggettivi pesanti sulla loro condotta e non sarà per maschilismo), l'ultima per fortuna ha un minimo di cervello per defilarsi. La seconda si defila dopo che si becca 1 pallottola nella gamba. La terza e quarta dopo che sterminano la band rivale del gangsta. Cioè non è il gangstar più pallonato del mondo a dare una lezione al rivale, no, lui muore come un inenarrabile idiota grazie al suo talento tattico "bene ora siccome ho una gang armata di numerosi uomini facciamo così, attacchiamo solo io e voi due su una battigia di notte, avremo sicuramente la meglio..."
Mentre loro due (in due contro una ventina di uomini armati e cazzuti) fanno piazza pulita, novelle terminator sotto una pioggia di colpi sparati da pistole a salve... il film scorre con una serie di sequenze rallenty senza senso.
I testi sono fatti a metà dall'accademia delle frasi fatte ridondanti manco sotto effetto helzeimer e l'Unasam.
Il finale vi portarà ad iscrivervi a un corso costosissimo di auto ipnotismo per rimuovere questi 90 minuti dal vostro subconscio mentre nuova irritazione sarà espressa da una pulsante vena sulla tempia nel vedere di nuovo titoli di coda rosa fluorescente e inleggibili.
C'è chi lo giustifica come un video-clip film, chi per violenza gratuita lo paragona ad Arancia Meccanica. Per me queste persone andrebbero esiliate su un'isola deserta e inospitale con Korine, senza viveri e un maxi schermo che ripete ogni ora questo film... ABERRANTE!
[-]
[+] ahahaha ma che film hai visto?
(di kettos)
[ - ] ahahaha ma che film hai visto?
[+] ???
(di ruber)
[ - ] ???
[+] e la gente che mette "si sono d'accordo", ahahaha
(di frixo)
[ - ] e la gente che mette "si sono d'accordo", ahahaha
|
|
|
[+] lascia un commento a evvuaai »
[ - ] lascia un commento a evvuaai »
|
|
d'accordo? |
|
|
|