fabrizio friuli
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martedì 9 maggio 2023
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canzoni invasive
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Dopo la dipartita di entrambi I monarchi del regno di Arendelle, la loro figlia maggiore : Elsa , deve adempiere al ruolo di regina reggente, però, non sapendo come controllare adeguatamente i suoi poteri magici ( quelli di creare il ghiaccio e la neve ), non si sente adatta al dovere, mentre sua sorella Anna è incredibilmente euforica per l' incoronazione di sua sorella e spera caldamente di trovare l' amore e magari di risanare il rapporto con sua sorella, tuttavia, durante l' evento, Elsa ed Anna hanno una discussione inerente ad un matrimonio che non si dovrebbe fare perché Anna ha appena conosciuto l' affascinante Principe Hans, proveniente dalle isole del sud , come se non bastasse, Elsa rivela i suoi poteri e fugge via dal regno di Arendelle scadendo un inverno durante la stagione estiva, perciò Anna parte per un difficile viaggio insieme ad un burbero montanaro di nome Kristoff , la sua renna Sven ed un pupazzo di neve senziente di nome Olaf affinché il sortilegio possa essere sciolto.
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Dopo la dipartita di entrambi I monarchi del regno di Arendelle, la loro figlia maggiore : Elsa , deve adempiere al ruolo di regina reggente, però, non sapendo come controllare adeguatamente i suoi poteri magici ( quelli di creare il ghiaccio e la neve ), non si sente adatta al dovere, mentre sua sorella Anna è incredibilmente euforica per l' incoronazione di sua sorella e spera caldamente di trovare l' amore e magari di risanare il rapporto con sua sorella, tuttavia, durante l' evento, Elsa ed Anna hanno una discussione inerente ad un matrimonio che non si dovrebbe fare perché Anna ha appena conosciuto l' affascinante Principe Hans, proveniente dalle isole del sud , come se non bastasse, Elsa rivela i suoi poteri e fugge via dal regno di Arendelle scadendo un inverno durante la stagione estiva, perciò Anna parte per un difficile viaggio insieme ad un burbero montanaro di nome Kristoff , la sua renna Sven ed un pupazzo di neve senziente di nome Olaf affinché il sortilegio possa essere sciolto.
Il principale difetto di questo film sono le Canzoni, e non perché le canzoni siano state scritte male oppure tradotte male , ma le canzoni di questo film sono invasive ed occupano gran parte del lungometraggio animato, che dovrebbe anche presentare dei dialoghi tra i personaggi, e anche se i dialoghi ci sono , vengono comunque ridotti dalle canzoni presenti nelle scene del film. Escluso questa imperfezione che comunque non consente al film di raggiungere una valutazione pienamente ottima , in questo film accade qualcosa di inaspettato : Il sortilegio che ha trasformato Anna in una statua di ghiaccio viene sciolto dall' amore , ma non dal tipico amore tra una damigella e il suo cavaliere o tra una principessa e un principe, bensì dall' amore fraterno ( infatti Elsa ed Anna erano molto legate quando erano piccole ma a causa del dono di Elsa , che può essere ritenuto anche un maleficio, le due sorelle sono state divise nel corso delle loro vite ed Elsa teme di poter nuocere sua sorella, di nuovo , avendola già colpita una volta con i suoi poteri senza volerlo ) ed Elsa comprende che basta l' amore per scogliere il sortilegio dell' inverno perenne, e così avviene. Parlando della figura del Principe, in questa fiaba esso è il vero e proprio antagonista del film ( anche se getta la maschera nella parte finale del film ) e rivela alla sventurata Anna ( che sta soccombendo a causa di un altro incantesimo involontario di Elsa ) che lui , essendo il tredicesimo principe del suo regno, doveva sposare l' erede al trono di un altro regno per poter indossare la corona in anticipo, e quindi ha sfruttato Anna per sposarla ed eliminare la regina Elsa per essere il nuovo re di Arendelle, ma vedendo Anna in una condizione terribile, decide di abbandonarla ad un triste destino , negando il bacio di vero amore , poi accusa Elsa di alto tradimento per poi condannarlo a morte ( uccidendola ) e diventare l' eroe ( o meglio , un eroe fasullo e ingannatore ) , ciò rende il personaggio di nome Hans un antagonista simile a Scar ( l' antagonista del film Il Re Leone ) entrambi agognano il potere e sono stanchi di vivere dietro l' ombra dei loro fratelli maggiori ( specialmente Hans che , essendo il tredicesimo principe del suo regno , viene probabilmente reputato dai suoi numerosi fratelli l' ultima ruota del carro o l' anello debole della catena ), tuttavia, diversamente da Scar , in alcune scene Hans sembra avere una certa morale ( avendo cercato di impedire che Elsa venisse uccisa dai soldati di Arendelle ). Terminata l' analisi del personaggio negativo, è tempo di analizzare gli altri personaggi : Kristoff è un giovane montanaro non molto attraente, non come Hans , ma nonostante appaia come un ragazzo piuttosto brusco e solitario , egli nasconde una personalità disponibile ed anche un cuore d'oro, infatti, Kristoff ha rinunciato alla sua amata Anna per salvarle la vita ( credendo che il principe Hans sia l' unica speranza di salvezza per Anna , che è stata colpita dal ghiaccio magico di Elsa ed ha involontariamente colpito il suo cuore e il capo dei Troll non ha la possibilità di salvarla dalla maledizione che potrebbe trasformarla in una statua di ghiaccio permanentemente ) e ciò lo rende simile al personaggio disneyano noto come La Bestia ( che rinuncia a Belle per permetterle di salvare suo padre ) perché entrambi sono consapevoli che se si ama sinceramente qualcuno , bisogna sempre , o meglio , bisognerebbe sempre anteporre il suo bene prima del proprio. Il pupazzo di neve di nome Olaf è un simpatico personaggio che sogna di vivere in estate ( nonostante il sole lo ucciderebbe, essendo lui un pupazzo di neve ) e la sua ingenuità appare sensata , perché si tratta di un pupazzo di neve costruito da due ragazzine. Le protagoniste del film Anna e Elsa sono due sorelle che, nonostante siano diverse come il sole e la luna , entrambe sono molto legate ed Anna pur non comprendendo pienamente come si sente sua sorella, cerca comunque di legare con lei , mentre Elsa , pur amandola immensamente sua sorella , non riesce ad avere un rapporto postivo con sua sorella a causa del potere con cui lei è nata e la paura che rappresenta un ostacolo nascosto. Introducendo il doppiaggio italiano del film, bisogna ammettere che il doppiaggio di Serena Rossi è stato encomiabile tanto quanto il doppiaggio di Enrico Brignano, invece quello di Serena Autieri è udibile solamente quando Elsa canta la canzone All'alba Sorgero'.
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anspalma
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giovedì 26 gennaio 2023
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frozen
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Per l'ultimo film abbiamo deciso di puntare su uno dei film preferiti di Anna.
Ultima sera, letto di Ric, famiglia al completo (si è aggiunta Tofi). L'emotività è già alle stelle, dopo aver salutato per sempre i nostri amici dell'Erasmus.
Il film ci serve come colonna sonora della fine, un mero conforto che anticipa l'ambiguo ritorno a casa.
Diciamo colonna sonora, e lo intendiamo: la fabula è densa di motivetti che scandiscono il ritmo della storia in maniera decisamente lirica. Dettaglio poco apprezzato dagli inesperti Ric e Tofi, che non avevano mai visto Frozen (Annina invece sa ogni canzone a memoria, e quindi questo aspetto è solo un plus ai suoi occhi - e alle sue orecchie).
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Per l'ultimo film abbiamo deciso di puntare su uno dei film preferiti di Anna.
Ultima sera, letto di Ric, famiglia al completo (si è aggiunta Tofi). L'emotività è già alle stelle, dopo aver salutato per sempre i nostri amici dell'Erasmus.
Il film ci serve come colonna sonora della fine, un mero conforto che anticipa l'ambiguo ritorno a casa.
Diciamo colonna sonora, e lo intendiamo: la fabula è densa di motivetti che scandiscono il ritmo della storia in maniera decisamente lirica. Dettaglio poco apprezzato dagli inesperti Ric e Tofi, che non avevano mai visto Frozen (Annina invece sa ogni canzone a memoria, e quindi questo aspetto è solo un plus ai suoi occhi - e alle sue orecchie).
Questa è stata la nostra prima esperienza al completo, o quasi: mentre scriviamo questa recensione siamo accompagnati da un leggero russare e un incomprensibile sbiascichio di Tofi, la quale ha deciso bene di addormentarsi dopo più o meno 17 minuti (''Nonèverohovistoun'ora...miditepoichesuccedenelfilm?perfavore.Nonridetedai,sonoseria,vogliosaperecomecontinua...mhhhh...*rumori di lenzuola che si girano con Tofi nel lettino*).
Gli insegnamenti, anche qui, sono molteplici e variegati: tuttavia, ci troviamo a rompere un pilastro dei film Disney al femminile, ovvero il concetto dell'amore, precedentemente rappresentato come il bacio del principe azzurro, mentre qui è l'abbraccio tra due sorelle, pronte a sacrificarsi l'una per l'altra. Questo tema ci tocca da vicino: in quanto famiglia, noi di Rue Vandenbroeck abbiamo apprezzato la rappresentazione del nostro rapporto travagliato on-screen. Io e Ric siamo come Anna ed Elsa: fratelli, segnati da diversità che inizialmente li allontanavano, ma che poi hanno creato un rapporto indelebile e sempiterno. E poi c'è Tofi.
Personaggio secondario della trama Erasmus, pronta ad arricchire le nostre vicende con commenti di sottofondo, ma mai troppo apprezzati.
Stiamo divagando. Ma è questo quello che accade in questo format, poiché tentiamo disperatamente di apportare un valore aggiunto nel cuore dei nostri lettori.
Come concludere? Questa sarà l'ultima recensione, quindi cogliamo l'occasione per ringraziare la Disney, Disney+, Mymovies, Instagram e specialmente voi lettori, senza i quali noi non saremmo dove siamo oggi.
L'ultima menzione va a noi. Riccardo e Anna.
Questi giorni con la Disney sono passati come per magia, edulcorando la triste fine dell'Erasmus. Ma ogni bambino deve crescere, deve essere cosciente che prima o poi la fiaba finirà, il film giungerà a conclusione, le luci del cinema si riaccenderanno. E così si accende una luce più grande: la luce del futuro, che però non deve essere una paura, perché, come ha detto Gilibert su ''La grande ironia della disruption'', la disruptive innovation va colta come opportunità di crescita e non come minaccia. Solo così si può crescere, chiudere la porta di Rue Vandenbroeck e aprire la porta sul mondo.
Un bacio dai vostri fan numero 1 Anna, numero 2 Ric e numero 3 Tofina (se così si può considerare ''daiii... io c'ero'')
Addio e buonanotte :)
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the importance of being not il brandani
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martedì 3 novembre 2020
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scadente adattamento italiano
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Con versioni così sminuenti delle canzoni, dignitose nell'originale, non è concepibile attribuire più di due stelle a un tale adattamento in lingua italiana, che potrebbe benissimo ricevere il titolo di "monumento alla banalità". D'altronde, anche in originale non si può sorvolare su come a buoni propositi non sia stata data compiutezza, a cominciare dal retroscena "politico" appena abbozzato con gli intrighi del Duca di Weselton che fanno da riempitivo più che aggiungere sostanza al prodotto. Non sempre azzeccati gli interventi di Olaf, caratterista ben impostato ma che alla resa dei conti si alterna tra alti e non così alti.
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Con versioni così sminuenti delle canzoni, dignitose nell'originale, non è concepibile attribuire più di due stelle a un tale adattamento in lingua italiana, che potrebbe benissimo ricevere il titolo di "monumento alla banalità". D'altronde, anche in originale non si può sorvolare su come a buoni propositi non sia stata data compiutezza, a cominciare dal retroscena "politico" appena abbozzato con gli intrighi del Duca di Weselton che fanno da riempitivo più che aggiungere sostanza al prodotto. Non sempre azzeccati gli interventi di Olaf, caratterista ben impostato ma che alla resa dei conti si alterna tra alti e non così alti. Al compimento dell'atto di vero amore, che esce dal consueto ma con ostentazione non necessariamente appropriata, scontato e banale lo scambio finale di battute dopo le vicende neanche così scontate di Anna, protagonista comunque accattivante. Incompiutezze a parte, non bisogna sorvolare su buoni spunti, come la compartecipazione delle ambientazioni a dare forma alle vicissitudini delle due sorelle.
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onufrio
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martedì 24 dicembre 2019
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il freddo regno di arendelle
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Film d'animazione targato Disney con record d'incassi al botteghino. Una favola ricca di intermezzi musicali, con protagonista la giovane Regina Elsa e la sorella principessa Anna. In grado di intrattenere grandi e piccini, la pellicola è ricca di classici clichè disneyani.
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francesco2
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venerdì 12 febbraio 2016
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ghiaccio e film ghiacciati
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Dopo i -relativamente- discutibili "Rapunzel" e "La principessa in ranocchio" -l'ordine cronologico è inverso- un'altra principessa Disney. Ma stavolta il film, che vorrebbe condannare la -potenziale?- cristallizzazione, è esso stesso cristallizzato, complici una sceneggiatura bruttina ed amorfa, ma anche una storia rifatta dalle prime sequenze, con personaggi che troppo spesso recitano la loro parte in ...tragedia. Mancano, poi, quella dimensione musical-meticcia del film col rospo, e soprattutto il rapporto ambiguo madre-figlia visto in "Rapunzel".
Fortunatamente, comunque, "Frozen" ha il merito di non vivere sugli allori; ed allora, l'animazione della seconda parte ci regala personaggi come il pupazzo di neve, mentre la prima -anche sotto questo aspetto- era tanto vetusta da fare rimpiangere i simpatici pappagalli di "Rio".
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Dopo i -relativamente- discutibili "Rapunzel" e "La principessa in ranocchio" -l'ordine cronologico è inverso- un'altra principessa Disney. Ma stavolta il film, che vorrebbe condannare la -potenziale?- cristallizzazione, è esso stesso cristallizzato, complici una sceneggiatura bruttina ed amorfa, ma anche una storia rifatta dalle prime sequenze, con personaggi che troppo spesso recitano la loro parte in ...tragedia. Mancano, poi, quella dimensione musical-meticcia del film col rospo, e soprattutto il rapporto ambiguo madre-figlia visto in "Rapunzel".
Fortunatamente, comunque, "Frozen" ha il merito di non vivere sugli allori; ed allora, l'animazione della seconda parte ci regala personaggi come il pupazzo di neve, mentre la prima -anche sotto questo aspetto- era tanto vetusta da fare rimpiangere i simpatici pappagalli di "Rio". E gli imprevisti comportamenti di determinati personaggi aggiungono interesse.
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qwertyu
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giovedì 17 dicembre 2015
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il dramma di elsa
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Benché la versione italiana non sia all'altezza, devo dire che di per sé il dramma di Elsa è molto rilevante per come riflette l'attualissimo tema della diversità e della concezione di sé.
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enzo70
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domenica 18 ottobre 2015
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l'amore di due sorelle
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Un cartone destinato ad essere un classico, anche se minore, della Disney, in cui si individua nella semplicità dell’esposizione un ritorno al passato. Ad Arendelle, un piccole regno, vivono due sorelle, Elsa e Anna, molto legate tra di loro. Ma Elsa ha un potere enorme che le consente di comandare la neve e il ghiaccio e mentre gioca rischia di uccidere la piccola Anna. Da quel giorno tutto cambia in quanto Elsa decide di isolarsi nella sua stanza per evitare di mettere a rischio la vita di Anna e degli abitanti del regno. Il resto va nella classica scia dei cartoni Disney, ben accompagnato da una bella colonna musicale, Elsa se ne andrà a vivere da sola in un regno tutto suo, in uno splendido castello, fatto di ghiaccio e solitudine, Anna la cercherà e alla fine il bene vincerà.
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Un cartone destinato ad essere un classico, anche se minore, della Disney, in cui si individua nella semplicità dell’esposizione un ritorno al passato. Ad Arendelle, un piccole regno, vivono due sorelle, Elsa e Anna, molto legate tra di loro. Ma Elsa ha un potere enorme che le consente di comandare la neve e il ghiaccio e mentre gioca rischia di uccidere la piccola Anna. Da quel giorno tutto cambia in quanto Elsa decide di isolarsi nella sua stanza per evitare di mettere a rischio la vita di Anna e degli abitanti del regno. Il resto va nella classica scia dei cartoni Disney, ben accompagnato da una bella colonna musicale, Elsa se ne andrà a vivere da sola in un regno tutto suo, in uno splendido castello, fatto di ghiaccio e solitudine, Anna la cercherà e alla fine il bene vincerà. Certo i tempi sono cambiati e sarà l’amore della sorella a salvare la piccola Anna e non il principe azzurro che, tra l’altro, si rileva un gran farabutto. Il timbro di garanzia della Disney, comunque, funziona sempre.
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thero
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lunedì 5 ottobre 2015
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in versione originale è eccellente
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Rinnovare il musical fiabesco mediante una pregnante connotazione psicoanalitica è possibile e i Disney Studios ce ne diedero la prova con Tangled e lo hanno ribadito con Frozen, liberamente tratto da "la regina della neve". Sarebbe opportuno assecondare la crescente richiesta di eliminare la traduzione dei testi canori affinché sia possibile apprezzare, magari con sottotitoli, l'opera dei magnifici compositori che arricchiscono l'evoluzione dei personaggi in storie sapientemente strutturate, mai banali e al contrario arricchite con mirabili colpi di scena.
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miranbaricic
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mercoledì 5 agosto 2015
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mah
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Ci ho ripensato, e il film vale davvero poco. Andiamo con ordine...
La trama: accade tutto davvero troppo in fretta, e non si lascia un minimo di tempo all'introspezione dei personaggi o alla spiegazione del loro passato (come ha fatto Elsa a prendere i poteri? da dove sbuca fuori Cristoph? e i troll che cosa sono?). A ripensarci poi le principesse si comportano in maniera davvero stupida, (quindi il "movente" della trama è piuttosto scadente), e buona parte delle cose che succedono non sono molto più che accessorie, e non danno sostanza al corpo della trama. In definitiva: la trama è banale, frettolosa, poco ispirata.
I personaggi: lacuna davvero grossa, non viene mostrata la minima introspezione, e nessun personaggio è realizzato in maniera completa, o a dovere.
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Ci ho ripensato, e il film vale davvero poco. Andiamo con ordine...
La trama: accade tutto davvero troppo in fretta, e non si lascia un minimo di tempo all'introspezione dei personaggi o alla spiegazione del loro passato (come ha fatto Elsa a prendere i poteri? da dove sbuca fuori Cristoph? e i troll che cosa sono?). A ripensarci poi le principesse si comportano in maniera davvero stupida, (quindi il "movente" della trama è piuttosto scadente), e buona parte delle cose che succedono non sono molto più che accessorie, e non danno sostanza al corpo della trama. In definitiva: la trama è banale, frettolosa, poco ispirata.
I personaggi: lacuna davvero grossa, non viene mostrata la minima introspezione, e nessun personaggio è realizzato in maniera completa, o a dovere. Per esempio Anna è troppo carica, ed Elsa estremamente molle; non c'è equilibrio fra loro, poichè sono diverse in una maniera in cui invece che completarsi, si annullano, e poichè non c'è nessun approfondimento; non è possibile che Anna non provi nemmeno un po' di risentimento nei confronti della sorella, dopo tutto quello che è successo, e questo fa di lei un personaggio estremamente stereotipato, un clichè, senza umanità, e con solo perfezione (infatti è pure bellissima), indirizzato alle bambine (molto più dementi nei gusti dei bambini maschi, alla fascia di età, bassissima, a cui Frozen è proposto). Elsa poi tradisce molto il senso di "Let It Go", che lei stessa canta, poichè alla fine non fa che rinchiudersi nel suo senso di colpa ove può crogiolarsi piagnucolando: la sua liberazione caratteriale non c'è mai veramente, continua a cercare di controllarsi, invece che mandare a quel paese il mondo intero, come avrebbe dovuto fare. A questo punto il film avrebbe potuto rappresentare la crescita di un personaggio, invece che tirare in ballo la solita favola diseducativa ed estremamente smielata sull'amore, e Olaf, se lo avessero fatto morire, o semplicemente andare sulle montagne, avrebbe potuto essere allegoria dell'infanzia che ad un certo punto va lasciata andare. Già che ci siamo, Olaf non è poi tutta questa figata di spalla comica: è simpatico, ma niente di più, esattamente come lo sono Sven e Cristoph: simpatici, ma solo questo. Poi ci sono i cattivi, di cui sinceramente non si sentiva il bisogno, sia per le esigenze della trama, sia per la loro realizzazione, dato che il loro carisma rasenta la nullità.
I "Temi": come ho già detto, la morale è sempre la stessa: l'amore, il volersibbene, e tutta questa montagna di miele dal sapore stucchevole che fa sciogliere le bambinette. Sta iniziando a diventare una proposta diseducativa, quella dell'amore, quella del continuo voler censurare la sofferenza nelle opere per bambini, ai limiti dell'inverosimile. Eh si, perchè tutto in qualche modo viene messo al posto giusto, senza nessun costo, senza nessun sacrificio: quello che resta è solo un brutto ricordo. E ovviamente insegnamo alle bambine che la colpa non è mai loro, è sempre di Hans, perchè è Hans che deve essere stronzo, e solo lui deve aver sbagliato, solo lui deve essere l'anima marcia, e non sia mai che facciamo vedere ai bambini che potrebbe essere stata Anna la stupida, perchè tutto poi tanto viene dimenticato, così come Hans, e tutto si risolve con un pugno in faccia. Ci si lamenta che le Barbie facciano venire i complessi alle bambine, ma non sarà mica Frozen a metterle in testa l'idea della principessina perfetta e carina?
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[+] puoi fare a meno di dire cavolate?
(di avenger)
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miranbaricic
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mercoledì 5 agosto 2015
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carino, ma niente più
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Ho visto che molte delle recensioni positive di Frozen ne criticano l'adattamento alla lingua italiana, soprattutto per quando riguarda le canzoni. Non avendolo visto in inglese, il mio giudizio rimane piuttosto parziale, anche se a intuito mi sento di condividere le critiche alla traduzione delle canzoni. Non tanto perchè sia fatta male, ma perchè penso non ce ne sia bisogno, e forse sarebbe anche più istruttivo lasciarle in inglese sottotitolato. Detto ciò, non riesco a condividere i giudizi che sembrano etichettare quest'opera Disney come un capolavoro. Nemmeno mi sento di bocciare il film, sia chiaro, ma credo comunque che non sia niente di che, e per vari motivi: innanzitutto il film, a mio parere, è un film PER BAMBINI, stop.
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Ho visto che molte delle recensioni positive di Frozen ne criticano l'adattamento alla lingua italiana, soprattutto per quando riguarda le canzoni. Non avendolo visto in inglese, il mio giudizio rimane piuttosto parziale, anche se a intuito mi sento di condividere le critiche alla traduzione delle canzoni. Non tanto perchè sia fatta male, ma perchè penso non ce ne sia bisogno, e forse sarebbe anche più istruttivo lasciarle in inglese sottotitolato. Detto ciò, non riesco a condividere i giudizi che sembrano etichettare quest'opera Disney come un capolavoro. Nemmeno mi sento di bocciare il film, sia chiaro, ma credo comunque che non sia niente di che, e per vari motivi: innanzitutto il film, a mio parere, è un film PER BAMBINI, stop. Ci sono film d'animazione che possono essere considerati "per tutti" come si suole dire, e ce ne sono tanti, anche molto belli, ma Frozen no, è troppo infantile. E questo perchè la Disney non propone nessuna riflessione matura, e rispolvera sempre i soliti concetti sull'amore, cercando goffamente di far credere che non sia così, facendo in modo che sia l'amore della sorella a salvare Anna, e non quello di Cristoph. Tutta questa melassa continua sull'amore ha raggiunto una delle sue punte di maggior stucchevolezza, e comincia ad essere noiosa e melensa, da parte di Disney. Su tutto ciò che Disney crea, ultimamente, oltre a tutta questa melensaggine, è calata un'aura di eccessivo compiacimento per il proprio lavoro, e lo si vede soprattutto in Anna in questo caso, personaggio a volte davvero troppo carico. Poi certamente, non è un film brutto, a me non è dispiaciuto, alcune chicche ci sono: Olaf è piuttosto divertente (pur non essendo questa gran cosa), e anche Cristoph e Sven lo sono, e alcune scene strappano un paio di risate, la realizzazione tecnica poi è davvero sopraffina. Il fatto è che manca quella vena di intelligenza (soprattutto nella comicità), quella parvenza di un certo acume che le opere d'animazione avevano solo pochi anni fa. Lo consiglierei ai genitori, per farlo vedere ai loro bambini, ma sinceramente non lo consiglierei a un ragazzo, o comunque a una persona che lo vede per se stessa.
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(di miranbaricic)
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