Da grande fan della Disney, ne sono rimasto letteralmente congelato, come suggerisce il titolo del film.
È ufficiale. La Disney ha intrapreso una direzione narrativa che volontariamente non vuole più puntare sulla storia, bensì sul merchandising che ne deriverà.
Così gli introiti daranno certamente il loro risultato positivo.
Frozen è l'ennesimo film della Disney che non è un film della Disney. Ottima l'idea di riportare la musica nei lungometraggi animati, una tradizione volontariamente rotta dalla Pixar che voleva prendere le distanze da questo surreale mondo fin troppo fatato. Molto bene, ma dov'è la musica? Intendo quella vera, con canzoni vere che rimangono nel cuore oltre che nelle orecchie anche oltre il buio della sala. La Disney ha completamente dimenticato il valore della musica di alta qualità e lo avevamo già capito in 'Rapunzel'. Evidentemente il nuovo pubblico si accontenta di musichette filastroccate alla 'Violetta' e quindi non serve andare oltre con la qualità. Ed è comprensibile. Non è in alcun modo comprensibile, invece, che l'alta qualità della narrazione disneyana sia stata spezzata a favore di racconti che hanno una ricchezza visiva indiscutibile, ma una povertà di messaggio imbarazzante.
Dialoghi sconnessi, sceneggiatura con un adattamento cinematografico poco credibile.
**Piccolo Spoiler**
Ma poi, scusate, ma vi pare che una cazzo di regina delle nevi che vuole stare sola sul cucuzzolo di una montagna, decida di trasformarsi in una strafiga senza paragoni? Ma se stai da sola è perché non vuoi vedere nessuno, l'ultima cosa di cui ti preoccupi è come appari! Ma questo è stato fatto per accontentare le bambine.
**Fine del piccolo Spoiler**
Anche Ariel, Jasmine e persino la più realistica Pocahontas erano state fatte per accontentare di più le bambine, solo che loro sono le protagoniste di capolavori assoluti di animazione con una storia avvincente di base, affascinando anche il pubblico maschile e adulto. La principessa Anna e la regina Elsa sono solo ridicole figure stereotipate (senza nessuna logica) di principesse che prendono vita in un mondo antico ma che vogliono inspiegabilmente comportarsi come la ragazza americana che trovi nel pomeriggio da Mc Donald.
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un cinematologo
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lunedì 10 febbraio 2014
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non sono d'accordo
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La qualità delle canzoni non è calata, semmai quella delle versioni in lingua italiana, infatti se ascolti le canzoni in lingua originale ti accorgerai che non sono assolutamente da meno rispetto a quelle storiche degli anni '90; questo vale tanto per Frozen quanto per Rapunzel, due film accomunati dal fatto che non cercano la morale semplice semplice offerta allo spettatore sul piatto d'argento come accadeva nei classici di una volta, bensì puntano a creare personaggi dai molteplici risvolti (ANNA ED ELSA RAGAZZE AMERICANE DA MCDONALDS? MA PER PIACERE!!! CHE PROBLEMI HAI?) con un percorso psicologico in grado di fare presa sul pubblico (ciò spiega l'enorme successo che entrambi i film hanno avuto) e per nulla privo di messaggi; la differenza rispetto a una volta è che i messaggi non sono ostentati tramite un personaggio che li proclama ad alta voce, ma per essere compresi richiedono che lo spettatore si lasci coinvolgere emotivamente (scelta ardita, in quanto comporta il rischio che il valore del film non venga riconosciuto da chiunque).
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La qualità delle canzoni non è calata, semmai quella delle versioni in lingua italiana, infatti se ascolti le canzoni in lingua originale ti accorgerai che non sono assolutamente da meno rispetto a quelle storiche degli anni '90; questo vale tanto per Frozen quanto per Rapunzel, due film accomunati dal fatto che non cercano la morale semplice semplice offerta allo spettatore sul piatto d'argento come accadeva nei classici di una volta, bensì puntano a creare personaggi dai molteplici risvolti (ANNA ED ELSA RAGAZZE AMERICANE DA MCDONALDS? MA PER PIACERE!!! CHE PROBLEMI HAI?) con un percorso psicologico in grado di fare presa sul pubblico (ciò spiega l'enorme successo che entrambi i film hanno avuto) e per nulla privo di messaggi; la differenza rispetto a una volta è che i messaggi non sono ostentati tramite un personaggio che li proclama ad alta voce, ma per essere compresi richiedono che lo spettatore si lasci coinvolgere emotivamente (scelta ardita, in quanto comporta il rischio che il valore del film non venga riconosciuto da chiunque). Un'ultima considerazione: l'abito con spacco e scollatura di Elsa non è una strategia per far contente le bambine, bensì simboleggia la decisione di dare libero sfogo al potere che non è riuscita a sopprimere; non bisogna essere dei geni per capirlo!
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