fuori dal coro
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giovedì 20 marzo 2014
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finalmente non sarà il solito principe a salvarci!
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Frozen lascia spazio a riflessioni diverse rispetto ai classici film della Disney, prima di tutto abbiamo due donne protagoniste, una Anna ottimista, forte e determinata, l'altra Elsa emotivamente instabile, depressa, ossessionata dal mantra "conceal don't feel", che vive in negazione e che riesce a liberarsi dalle sue paure solo nell'esplosione Let it go, degna di un musical Broadway!...anche per il vestito...forse eccessivo....let it go per Elsa è una sorta di outing...per tanto ha represso la sua vera natura e ora può essere finalmente se stessa...e qui possiamo dare tanti significati legati alle nostre moderne paure, alla paura di apparire diverso.
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Frozen lascia spazio a riflessioni diverse rispetto ai classici film della Disney, prima di tutto abbiamo due donne protagoniste, una Anna ottimista, forte e determinata, l'altra Elsa emotivamente instabile, depressa, ossessionata dal mantra "conceal don't feel", che vive in negazione e che riesce a liberarsi dalle sue paure solo nell'esplosione Let it go, degna di un musical Broadway!...anche per il vestito...forse eccessivo....let it go per Elsa è una sorta di outing...per tanto ha represso la sua vera natura e ora può essere finalmente se stessa...e qui possiamo dare tanti significati legati alle nostre moderne paure, alla paura di apparire diverso...una presa di coscienza che però dura 5 minuti...giusto il tempo che ci vuole ad Anna per salire sulla montagna e per risprofondare Elsa nella paura. Elsa unica regina del casato Disney, appare un personaggio fragile e complesso...mentre la sorella Anna, aperta alla vita, nel film incontra addirittura due corteggiatori, mai successo! (anche se Hans si rivelerà l'antagonista), Elsa al contrario non è interessata a nessuno, come se non potesse avere nessuno..."con Elsa nessuno aveva possibilità" dice Hans ad Anna mentre le svela i suoi piani...a me è piaciuto molto, è emozionante...ed è piaciuto anche alle mie figlie stregate dalle canzoni!...peccato davvero per le traduzioni in italiano che non rendono l'impatto emotivo e stravolgono il significato di alcuni passi....sbrigativo il finale...l'amore ci salverà!...spicciolo...fossi stata Anna mi sarei un po'risentita dopo 20 anni di porte sbattute in faccia..a saperlo prima!...a mio modesto parere per trama, personaggi, musiche e immagini...il più bello tra i film della Disney!
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ultimoboyscout
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martedì 25 marzo 2014
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il cuore non può gelare.
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Cartoon tratto da "La regina delle nevi" di Hans Christian Andersen, storia in origine malinconica come malinconico è lo stesso Andersen. Ma Disney la plasma dandole decisamente brio: Anna è una ragazza vivacissima, intrepida ed estroversa, ultimogenita della famiglia reale di Arandelle, che insieme al montanaro Kristoff parte per un lungo e pericoloso viaggio alla ricerca della sorella Elsa che ha compiuto un incantesimo che ha intrappolato il regno di Arandelle in un freddissimo inverno perenne. Cinquantatreesimo titolo Disney, il secondo ispirato ad Andersen, vede nel ruolo di supervisore quel geniaccio di John Lasseter e per la prima volta in assoluto per la casa di Burbank una donna in regia, ovvero Jennifer Lee, che condivide il ponte di comando con Chris Buck.
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Cartoon tratto da "La regina delle nevi" di Hans Christian Andersen, storia in origine malinconica come malinconico è lo stesso Andersen. Ma Disney la plasma dandole decisamente brio: Anna è una ragazza vivacissima, intrepida ed estroversa, ultimogenita della famiglia reale di Arandelle, che insieme al montanaro Kristoff parte per un lungo e pericoloso viaggio alla ricerca della sorella Elsa che ha compiuto un incantesimo che ha intrappolato il regno di Arandelle in un freddissimo inverno perenne. Cinquantatreesimo titolo Disney, il secondo ispirato ad Andersen, vede nel ruolo di supervisore quel geniaccio di John Lasseter e per la prima volta in assoluto per la casa di Burbank una donna in regia, ovvero Jennifer Lee, che condivide il ponte di comando con Chris Buck. La tecnica di animazione al computer è la stessa utilizzata per il rpecedente "Rapunzel - L'intreccio della torre" ma è comunque un cartone incredibilmente realistico, epico e romantico, che ha la neve come protagonista, neve che non vuole andarsene per la sciare spazio alla primavera e al regolare corso della natura. A livello di storia invece siamo dalle parti di "Ribelle - The brave", la cura per i dettagli è spaventosa a cominciare dallo studio approfondito dell'estetica di ghiaccio e neve per rendere paesaggi e luci totalmente credibili ma sono curati anche narrazione e contenuti per far si che il cartoon sia attuale e senza tempo, un'avventura con uno spiccatissimo lato romance, un ritorno al vero stile Disney grazie ad una storia magica, a personaggi esilaranti e travolgenti e a una colonna sonora quasi perfetta (peccato per le canzoni, davvero troppe!). Il tutto impreziosito da una grafica digitale da urlo, già esplorata con enorme successo da Pixar. Gli elementi della tradizione ci sono proprio tutti, comprese le principesse che sono ben due, si ride grazie ai compagni di viaggio e si piange quando si capisce che la soluzione è l'amore, fraterno e non. E si rimane anche spiazzati quando si scopre il cattivo di turno. Ma a rapire è la bellezza perfetta degli scenari glaciali, un vero spettacolo per gli occhi, anche se si sa, la neve è bella quando dura poco. Due gli Oscar vinti all'edizione 2014, uno abbastanza scontato come miglior film d'animazione e uno per la miglior canzone, "Let it go".
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crabiele
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giovedì 29 maggio 2014
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meravigliosa storia di un legame fra sorelle
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Non si è mai troppo grandi per un film della Disney. Passano gli anni ma restiamo sempre incollati allo schermo, gli occhi lucidi, e per un'ora e mezza torniamo bambini. Il bello di questi film è che riescono a sciogliere il cuore degli adulti.
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Non si è mai troppo grandi per un film della Disney. Passano gli anni ma restiamo sempre incollati allo schermo, gli occhi lucidi, e per un'ora e mezza torniamo bambini. Il bello di questi film è che riescono a sciogliere il cuore degli adulti. Parliamo di neve e ghiaccio, quindi "sciogliere" è la parola giusta.
La cosa migliore di questo film sono i personaggi, non i soliti stereotipi a cui le fiabe o i vecchi film ci hanno abituati, no. La Disney fa un passo avanti, un gran passo.
Abbiamo un principe non proprio "azzurro" ma direi più bastardo. Abbiamo una principessa, Anna (doppiata da Serena Rossi), che è probabilmente uno dei personaggi migliori che la Disney ci abbia regalato: simpaticissima, spigliata, nessuno direbbe che è una principessa. Attorno a lei ruota quasi tutta la vicenda, riuscendo a togliere la scena anche alla regina Elsa.
Son personaggi moderni, e questo può solo far piacere. I comprimari sono ancora meglio: il pupazzo di neve Olaf (doppiato da Enrico Brignano) è il personaggio comico di turno, i suoi siparietti fanno davvero ridere ed è colui che serve a sdrammatizzare la situazione di qua e di là; Kristoff è un ragazzo alto e grosso, la cui figura cozza col classico "ragazzo d'oro di cui la protagonista s'invaghisce", venditore di ghiaccio ormai disoccupato, che va in giro in compagnia della sua renna Sven, aiuta Anna a ricongiungersi con la sorella e finirà per catturarle il cuore; poi troviamo i simpaticissimi Troll, piccoli e capaci di mimetizzarsi prendendo le sembianze di pietre.
Poi c'è Elsa (doppiata da Serena Autieri), una regina che possiamo benissimo considerare un antierore, perché porta con sè un potere malvagio (può controllare la neve, il ghiaccio), che la costringe a fuggire via e a nascondersi nella montagna, per evitare di fare del male al suo popolo, ma soprattutto alla sorella Anna, che aveva già ferito involontariamente quando, da piccole, usavano i poteri di Elsa per creare pupazzi di neve e divertirsi. Per evitare che Anna soffra, deve assolutamente dimenticare i poteri della sorella. Per questo, le viene impedito pure di vederla, e i rapporti fra le due vengono ridotti a zero.
E qua sta il punto centrale del film: non la solita storia d'amore fra principe e principessa (sì, vabbè c'è qualcosa di simile anche qui), ma bensì il rapporto tra fratelli, in questo caso fra sorella e sorella. Due sorelle che da piccole hanno passato solo bei momenti assieme, per poi venire separate contro la loro volontà. Due sorelle non possono essere separate, si cresce assieme, si soffre, si gioisce, l'una accanto all'altra. È un amore eterno, particolare, incredibile. Ed ecco perché, quando per salvare Anna serve un atto di vero amore, quell'atto è proprio il ricongiungimento con la sorella, la riappacificazione, il sentimento imprescindibile che ritorna al suo posto, dove doveva e deve essere per sempre. Due sorelle. Un unico grande amore. Chi ha fratelli potrà capire molto bene ciò che ho scritto, e potrà emozionarsi ancora di più con questo film. Per un fratello/sorella si fa di tutto, si affronta pure il freddo assurdo, si scalano montagne, si affrontano mostri di ghiaccio, si rischia di restare congelati per l'eternità, ma si scende anche a compromessi: per preservare una sorella si sceglie anche di non vederla, di non avere con lei una vita tra fratelli normale e stupenda. Questo concetto espresso dal film mi è piaciuto molto.
Il regno di Arendelle ora è al sicuro, grazie all'amore tra sorelle. Anna si toglie anche qualche altra soddisfazione: dopo essersi invaghita precocemente di un principe che nell'animo si è dimostrato un perfetto stronzo, trova finalmente la persona perfetta per lei, ovvero il buon Kristoff. Uno capace di sfidare la tempesta per tornare a salvarla. Se non è amore questo.
Soddisfatissimo da questo nuovo prodotto Disney. È sempre un piacere ammirare certe storie, certe immagini. Ottime canzoni, davvero, e ottima la versione italiana. Forse la voce di Serena Autieri, nelle parti non cantate non era tanto adatta al suo personaggio, ma tutto il resto mi ha convinto.
Qua siamo di fronte ad un film semplice, ma forte e diretto dal punto di vista dei personaggi e di ciò che ci vuole trasmettere. Perché da bambini è un'esperienza meravigliosa, ma da grandi si è più consapevoli, analizziamo meglio il messaggio e lo basiamo sulle nostre esperienze. Una cosa straordinaria.
Che dire, VIVA ANNA ED ELSA! Difficilmente mi dimenticherò di loro, come succede solo coi grandi personaggi!
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pisa93
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lunedì 23 dicembre 2013
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il vecchio che si scioglie nel nuovo
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Nel lontano regno di Arendell la primogenita della famiglia reale nasce col potere di creare neve e ghiaccio.In seguito ad un incidente la principessa si esilia nel castello, negandosi a chiunque, ma il giorno della sua incoronazione si avvicina e nessuno può immaginare cosa stia per succedere.
Liberamente tratto da "La regina delle nevi" di Andersen, la Disney confeziona un prodotto emozionante e curato, che vuole essere un ritorno alle origini. Il cortometraggio iniziale fa già capire come il passato si possa mescolare al presente in maniera efficace, richiamando favole e stili di tempi ormai andati.
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Nel lontano regno di Arendell la primogenita della famiglia reale nasce col potere di creare neve e ghiaccio.In seguito ad un incidente la principessa si esilia nel castello, negandosi a chiunque, ma il giorno della sua incoronazione si avvicina e nessuno può immaginare cosa stia per succedere.
Liberamente tratto da "La regina delle nevi" di Andersen, la Disney confeziona un prodotto emozionante e curato, che vuole essere un ritorno alle origini. Il cortometraggio iniziale fa già capire come il passato si possa mescolare al presente in maniera efficace, richiamando favole e stili di tempi ormai andati. Ritornano le canzoni, colonna portante dei film d' animazione di qualche tempo fa, e sembra quasi di veder rivivere classici come "Mulan" ed " Il re leone".
Notevole è la computer grafica e lo studio effettuato sulla neve e sul ghiaccio. Non si può, infatti, non rimanere stupiti ed incantati dai giochi di luce creati dal Sole e dall' acqua ormai solidificata.
Poesia ed amore coinvolgono in una storia mai doma e ricca di colpi di scena, graditi sia a grandi che piccini. Ma la vera chiave di lettura ci è data da un simpatico pupazzo di neve appena nato. Lui è come un bambino e vive le situazioni con emozione e meraviglia, stupendosi delle novità e "sciogliendosi" alla presenza di un sentimento vero e genuino. Attraverso i suoi occhi lo spettatore tornerà bambino per vivere, ancora una volta, un grande classico Disney.
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(di pascale marie)
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(di antonio montefalcone)
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linus2k
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giovedì 26 dicembre 2013
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una nuova era per la disney?
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Difficile per chi è cresciuto con le favole tradizionali Disney avvicinarsi alle nuove favole in computer grafica (conosciuta come CGI) senza un minimo di pregiudizio per il linguaggio legato più ad altri tipi di narrazioni ad animazione e diventa ancora più difficile se la prima esperienza, "Rapunzel" fu un film dai dubbi esiti e "Brave", seppur più propriamente Pixar, troppo distante da quella magia che da Biancaneve fino a Mulan ha riempito di personaggi e favole.
Frozen, liberamente ispirata alla favola della "Regina del Ghiaccio" di Hans Christian Andersen, può essere visto come il primo vero tentativo della Disney dell'era Lasseter, di riprendere quella narrazione interrotta con Mulan e Tarzan, e recuperata con scarsi risultati con "La Principessa ed il ranocchio" (che a me francamente piacque): un grande musical ad animazione, nuovi personaggi, principesse, principi, pupazzi, magia.
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Difficile per chi è cresciuto con le favole tradizionali Disney avvicinarsi alle nuove favole in computer grafica (conosciuta come CGI) senza un minimo di pregiudizio per il linguaggio legato più ad altri tipi di narrazioni ad animazione e diventa ancora più difficile se la prima esperienza, "Rapunzel" fu un film dai dubbi esiti e "Brave", seppur più propriamente Pixar, troppo distante da quella magia che da Biancaneve fino a Mulan ha riempito di personaggi e favole.
Frozen, liberamente ispirata alla favola della "Regina del Ghiaccio" di Hans Christian Andersen, può essere visto come il primo vero tentativo della Disney dell'era Lasseter, di riprendere quella narrazione interrotta con Mulan e Tarzan, e recuperata con scarsi risultati con "La Principessa ed il ranocchio" (che a me francamente piacque): un grande musical ad animazione, nuovi personaggi, principesse, principi, pupazzi, magia... gli ingredienti ci sono tutti e sono conditi con un disegno moderno, con quella computer grafica che ormai (purtroppo) ha sostituito definitivamente il disegno tradizionale, relegandolo ad linguaggio più "autoriale", di nicchia.
Diciamolo chiaramente: l'esperimento è ampiamento riuscito ed i dati al botteghino uniti all'entusiasmo della critica sicuramente confermano la sensazione del ritorno ai grandi fasti. Gli ingredienti funzionano tutti: musiche ben realizzate, le 2 sorelle principesse ben realizzate ed i personaggi di contorno azzecatissimi. Aggiungiamo che il romanticismo e la morale sempre presente nei film classici Disney viene stemperato con una buona dose di ironia ed avventura.
Meravigliose le scene che non solo riprendono l'atmosfera dei fiordi norvegesi, ma che non scadono nello stucchevole aspetto favolistico di alcuni film passati. Colpisce la scelta di tonalità scure, di chiaroscuri marcati, di scene che puntano più ad una verosimiglianza che non all'esaltazione della favola.
E non si può non sottolineare come anche nella descrizione dei personaggi la Disney entri definitivamente nel nuovo millennio, con principesse dal comportamento nettamente più naturale e non dipendente dalla ricerca del "principe azzurro" ma in maniera più spontanea e "normale" rispetto al macchiettistico rifiuto di Merida (Brave).
Insomma, possiamo giustamente chiederci se dopo il "Rinascimento Disney" con cui si descrive il decennio che va dal 1989 al 1999, periodo costellato di tanti splendidi gioielli di animazione, se dopo il periodo d'oro della Pixar (che sembra paradossalmente soffrire un periodo di stanca), non stia arrivando un nuovo periodo glorioso della Disney.
Sicuramente non possiamo che augurarcelo.
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the lady on the hot tin roof
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domenica 12 gennaio 2014
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disney reloaded
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Se la gelida regina di Hans Christian Andersen era una figura minacciosa e ieratica, non a caso inserita in una fiaba dark con cui il Tim Burton dei tempi d'oro avrebbe fatto faville, in questo superlativo adattamento la regina non è un personaggio negativo, bensì una giovane donna dotata di poteri al di là della propria comprensione, che la costringono a vivere segregata dal mondo esterno. Di per sé questa idea sarebbe già abbastanza per costruirci sopra un film intero, ma il cuore pulsante della storia è rappresentato dal complesso rapporto che lega due sorelle e, sorprendentemente, non è il personaggio da tutti conosciuto il protagonista, per così dire, "operativo" della storia, bensì la sorella minore, priva di poteri magici e quindi più aperta verso il mondo.
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Se la gelida regina di Hans Christian Andersen era una figura minacciosa e ieratica, non a caso inserita in una fiaba dark con cui il Tim Burton dei tempi d'oro avrebbe fatto faville, in questo superlativo adattamento la regina non è un personaggio negativo, bensì una giovane donna dotata di poteri al di là della propria comprensione, che la costringono a vivere segregata dal mondo esterno. Di per sé questa idea sarebbe già abbastanza per costruirci sopra un film intero, ma il cuore pulsante della storia è rappresentato dal complesso rapporto che lega due sorelle e, sorprendentemente, non è il personaggio da tutti conosciuto il protagonista, per così dire, "operativo" della storia, bensì la sorella minore, priva di poteri magici e quindi più aperta verso il mondo. Con una sceneggiatura che oscilla al contempo tra i classici della Disney, le brillanti commedie della Pixar e una concezione assolutamente originale e profonda del genere d'animazione - segnatamente, del nuovo modello rappresentato dai personaggi femminili che lo popolano rispetto agli stereotipi del passato, questo film è magistralmente coinvolgente per tutte le età, con una trame colma di sorprese e personaggi simpaticissimi, senza contare che nella versione originale il ritorno alla musicalità d'antan è assistito da vere e proprie star di Broadway.
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francescozerini
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venerdì 5 settembre 2014
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frozen - il regno di ghiaccio
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Frozen - Il regno di Ghiaccio
Film del 2013 diretto da Chris Buck e Jennifer Lee. Giudicato e acclamato dalla folla come il miglior film d'animazione al mondo. Droga delle forum dipendenti. Fonte di miriadi di foto e gif virali. Vincitore di ben 2 oscars uno per Miglior Film e l'altro per migliore canzone. Ma ora veniamo al punto, tutta questa fama è giustificata? Nì. Questo film in linea massima mi è piaciuto, la cosa che ho apprezzato di più è stato il comparto grafico di questo film. L'animazione con questo film ha forse raggiunto il suo apice, movimenti fluidi, ombre, riflessi e l'animazione della neve che ha richiesto uno studio particolare.
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Frozen - Il regno di Ghiaccio
Film del 2013 diretto da Chris Buck e Jennifer Lee. Giudicato e acclamato dalla folla come il miglior film d'animazione al mondo. Droga delle forum dipendenti. Fonte di miriadi di foto e gif virali. Vincitore di ben 2 oscars uno per Miglior Film e l'altro per migliore canzone. Ma ora veniamo al punto, tutta questa fama è giustificata? Nì. Questo film in linea massima mi è piaciuto, la cosa che ho apprezzato di più è stato il comparto grafico di questo film. L'animazione con questo film ha forse raggiunto il suo apice, movimenti fluidi, ombre, riflessi e l'animazione della neve che ha richiesto uno studio particolare. Ma veniamo a ciò che mi ha deluso invece, le canzoni. Purtroppo in ogni film con la traduzione delle canzoni si perde molto, ma in fondo in questo caso possiamo giustificarla questa traduzione, il film è per un pubblico più giovane e forse con la mancata traduzione delle canzoni si sarebbe perso il senso del film stesso. In ogni caso non ho apprezzato la traduzione delle canzoni, canzoni che sono anche troppe, ok ci siamo abituati a film disney con le canzoni, ma qui sfioriamo il livello di musical animato. Mi è dispiaciuto anche perché in un certo senso noi italiani abbiamo "vanificato" un oscar, ovvero quello per la migliore canzone in un film di animazione. "Let it Go" nome della canzone vincitrice, nella versione italiana è stata tradotta cambiandone in parte anche il senso. Ma parlando in modo più generale il film è carino, la classica storia disney, molto apprezzabile e godibile. I personaggi sono ben caratterizzati anche se alcuni legati ai soliti stereotipi della disney. Buon film alla fine, ma storgo il naso quando si dice che il miglior film d'animazione di tutti i tempi, povero Miyazaki. Ma per trovare un film migliore d'animazione possiamo anche fermarci al territorio italiano, vi faccio un esempio? L'arte della felicità, consigliatissimo. Ma venendo al voto finale da 1 a 10 a frozen do un 7. Per concludere un buon film d'animazione ma non il migliore.
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miranbaricic
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mercoledì 5 agosto 2015
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carino, ma niente più
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Ho visto che molte delle recensioni positive di Frozen ne criticano l'adattamento alla lingua italiana, soprattutto per quando riguarda le canzoni. Non avendolo visto in inglese, il mio giudizio rimane piuttosto parziale, anche se a intuito mi sento di condividere le critiche alla traduzione delle canzoni. Non tanto perchè sia fatta male, ma perchè penso non ce ne sia bisogno, e forse sarebbe anche più istruttivo lasciarle in inglese sottotitolato. Detto ciò, non riesco a condividere i giudizi che sembrano etichettare quest'opera Disney come un capolavoro. Nemmeno mi sento di bocciare il film, sia chiaro, ma credo comunque che non sia niente di che, e per vari motivi: innanzitutto il film, a mio parere, è un film PER BAMBINI, stop.
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Ho visto che molte delle recensioni positive di Frozen ne criticano l'adattamento alla lingua italiana, soprattutto per quando riguarda le canzoni. Non avendolo visto in inglese, il mio giudizio rimane piuttosto parziale, anche se a intuito mi sento di condividere le critiche alla traduzione delle canzoni. Non tanto perchè sia fatta male, ma perchè penso non ce ne sia bisogno, e forse sarebbe anche più istruttivo lasciarle in inglese sottotitolato. Detto ciò, non riesco a condividere i giudizi che sembrano etichettare quest'opera Disney come un capolavoro. Nemmeno mi sento di bocciare il film, sia chiaro, ma credo comunque che non sia niente di che, e per vari motivi: innanzitutto il film, a mio parere, è un film PER BAMBINI, stop. Ci sono film d'animazione che possono essere considerati "per tutti" come si suole dire, e ce ne sono tanti, anche molto belli, ma Frozen no, è troppo infantile. E questo perchè la Disney non propone nessuna riflessione matura, e rispolvera sempre i soliti concetti sull'amore, cercando goffamente di far credere che non sia così, facendo in modo che sia l'amore della sorella a salvare Anna, e non quello di Cristoph. Tutta questa melassa continua sull'amore ha raggiunto una delle sue punte di maggior stucchevolezza, e comincia ad essere noiosa e melensa, da parte di Disney. Su tutto ciò che Disney crea, ultimamente, oltre a tutta questa melensaggine, è calata un'aura di eccessivo compiacimento per il proprio lavoro, e lo si vede soprattutto in Anna in questo caso, personaggio a volte davvero troppo carico. Poi certamente, non è un film brutto, a me non è dispiaciuto, alcune chicche ci sono: Olaf è piuttosto divertente (pur non essendo questa gran cosa), e anche Cristoph e Sven lo sono, e alcune scene strappano un paio di risate, la realizzazione tecnica poi è davvero sopraffina. Il fatto è che manca quella vena di intelligenza (soprattutto nella comicità), quella parvenza di un certo acume che le opere d'animazione avevano solo pochi anni fa. Lo consiglierei ai genitori, per farlo vedere ai loro bambini, ma sinceramente non lo consiglierei a un ragazzo, o comunque a una persona che lo vede per se stessa.
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(di miranbaricic)
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bilo1983
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domenica 29 dicembre 2013
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la disney torna a tematiche vere
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Finalmente la Disney torna a riprendere i suoi classici e si lascia dietro la scia ignobile delle produzioni Pixar che stavano rovinando ciò che Walt Disney aveva fatto in passato per tutti noi che siamo cresciuti con i cartoni Disney.Dico questo perche,nonostante la computer grafica,che non rende quanto il disegno vero e proprio,Frozen è davvero ben fatto riportando nella sua struttura narrativa tematiche importanti e messaggi che servono per istruire chi guarda il cartone.In molti non stanno attenti a cio che racconta la fiaba,ma qui si parla di quando ci si fida degli altri credendo di essere innamorati e del legame che c'è tra fratelli e sorelle.Questo è davvero il fulcro del film ed è se non sbaglio la prima volta che Disney affronta la tematica dell'affetto fraterno e del legame che ci lega ai nostri familiari.
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Finalmente la Disney torna a riprendere i suoi classici e si lascia dietro la scia ignobile delle produzioni Pixar che stavano rovinando ciò che Walt Disney aveva fatto in passato per tutti noi che siamo cresciuti con i cartoni Disney.Dico questo perche,nonostante la computer grafica,che non rende quanto il disegno vero e proprio,Frozen è davvero ben fatto riportando nella sua struttura narrativa tematiche importanti e messaggi che servono per istruire chi guarda il cartone.In molti non stanno attenti a cio che racconta la fiaba,ma qui si parla di quando ci si fida degli altri credendo di essere innamorati e del legame che c'è tra fratelli e sorelle.Questo è davvero il fulcro del film ed è se non sbaglio la prima volta che Disney affronta la tematica dell'affetto fraterno e del legame che ci lega ai nostri familiari...la storia d'amore è solo un sottofondo,un riempitivo.Alla fine questo diventa il miglior film d'animazione degli ultimi tempi,lasciando finalmente un senso piu profondo alla fine del film e non risate fine a se stesse.Da vedere.
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istian gonny
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giovedì 9 gennaio 2014
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bello
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ottimo film d'animazione, ma l'idea di fondo mi sembra presa da un'altra parte... Narnia??? anche se l'idea non è delle più originali e la storia del vero amore ricorda molti classici Dysney lo reputo un buon film perhcè sa intrattenere molto bene con una storia drammatica e divertente... veramente efficaci i personaggi di olaf e di sven che spezzano la drammaticità...
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