Era il 1997 quando uscì il patriarca dei "musical d'animazione", quell' Anastasia del grande Don Bluth (e Gary Goldman), il quale aveva già messo la firma sul primo film di Fievel e sui dinosauri della Valle incantata. In quel caso non solo la trama era affascinante, essendo basata sulla storia della dinastia russa dei Romanov, ma la stessa musica che esplodeva praticamente dietro ogni scena era trascinante e tambureggiante ed il testo di ogni canzone attento e ricercato anche nell'eccellente doppiaggio italiano.
Ora vi è fin dall'inizio una sottile differenza tra Frozen ed Anastasia: il secondo non è prodotto dalla Disney e si vede. Non voglio polemizzare contro la casa americana, dico solo che in questo film la storia e la musica sono state messe insieme come peggio non si poteva fare, in quanto si finisce sempre con il fare due passi avanti ed uno indietro: da un lato si proclama la voglia di cambiare, di portare sullo schermo un nuovo modello di principessa in cui le giovani di oggi si possano riconoscere, più determinata, indipendente e sicura di sè stessa, simpatica ed intraprendente (per caso hanno visto qualche film dello Studio Ghibli?) ma dall'altro il target impone di non abbandonare il caratteristico disneyano buonismo (in Dumbo c'è più azione che in questo film), farcito con canzoni che vogliono dire tutto e niente (preferisco pensare a Frozen come ad un film d'animazione con troppe canzoni piuttosto che ad un musical, perchè altrimenti sarebbe un musical alquanto scadente come qualità dei testi) e con una quantità abominevole di effetti speciali. Del resto, se non si riesce a rielaborare una favola in modo decente, meglio ripiegare su qualcosa che si sa fare bene. E d'altro canto, gli effetti visivi di Frozen sono tra i migliori mai visti nel campo dell'animazione. Peccato che il resto del film sia da cestinare. Tanto per citarne alcuni, Mulan, Pocahontas e Tarzan presentano personaggi femminili molto più convincenti, reali e concreti di quelli di Frozen, senza aver bisogno della computer grafica di ultimissima generazione.
In altre parole, Frozen strizza l'occhio al meglio del passato del cinema d'animazione e può fare affidamento sulle migliori tecniche che offre il cinema d'animazione odierno, ma fallisce a mio avviso su tutta la linea. L'intreccio narrativo è a dir poco elementare ed i personaggi vengono sviluppati il minimo indispensabile per permetterci di identificarli come buoni o cattivi a seconda del caso: la principessa passa anni ed anni a bussare alla porta della futura regina chiedendole di farle compagnia, ma finisce sempre con l'essere rifiutata, e quando dopo finalmente si rivedono ..... sembra che si siano perse di vista giusto per un paio d'ore anzichè per un'eternità. Il cavaliere si precipita in soccorso della principessa e lotta per proteggere la regina ... (SPOILER) per poi rivelarsi il cattivo di turno (colpo di scena fiutato dopo dieci secondi). Ma che cavolo, non sarebbe bastato lasciare che quei tipi la facessero fuori visto che il tuo unico scopo era prendere il regno? Eri già stato delegato a reggente, che diavolo sei andato a fare nelle steppe ghiacciate se tanto vuoi che crepino entrambe? Ah già ... è che altrimenti il film sarebbe durato troppo poco. Gli effetti speciali sono straordinari ma a lungo andare diventano invadenti e sembrano ad un certo punto avere proprio la funzione di nascondere la pochezza di contenuto che sta alla base della pellicola. Le canzoni probabilmente (o meglio mi auguro) rendono meglio in lingua originale perchè in italiano risultano poco meno che imbarazzanti. Strilli per mezzora come se volessi far saltare in aria il mondo intero e poi ti chiudi in un castello di ghiaccio dispersa nel nulla più assoluto esclamando: "il destino appartiene a me!". Ah, d'accordo come vuoi tu.
Insomma, il mio giudizio sul film è parzialmente negativo. Si salvano il duetto tra il cavaliere e la principessa, gli effetti speciali e poco altro. Non condivido nè le recensioni a 5 stelle (oh, apriti cielo! Il re leone quante se ne doveva beccare allora, dieci?) nè la critica quasi unanimamente positiva nei confronti del film, incantata da non so quale dei suoi aspetti. Io ho visto solo un mucchio di cose già viste e riviste rimescolate insieme e spacciate come nuove sfruttando alcuni colpi di scena belli ed efficaci (SPOILER: come la principessa che si scongela da sola, compiendo a modo suo una prova d'amore) ma che non salvano l'intera opera. Toglietemi da davanti quelle facce disegnate così bene da sembrare vere, nel vano tentativo di farmi credere che Frozen sia meglio dei film della Disney anni '40, e rimettemi a portata d'orecchio i rosa elefanti e l'Apprendista stregone con Topolino che balla sullo schermo.
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mickey97
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domenica 29 dicembre 2013
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d'accordo e non d'accordo
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Ho letto la recensione. Non mi trovi d'accordo sul fatto che è inutile sfoggiare una potente grafica per far credere che Frozen sia meglio dei film Disney anni 40. Siamo nel 2013, tra poco 2014 e stai pur certo che risulterai testimone di grafiche sempre più potenti. Altro punto su cui non mi trovi d'accordo è la tua critica nei confronti delle canzoni, a parer mio bellissime e davvero emozionanti, tanto da definire Frozen un bellissimo musical disneyano che lascia il segno. Però, hai ragione riguardo ai personaggi, vengono sviluppati il minimo indispensabile eccetto Anna ed Olaf, inoltre come tu giustamente evidenzi, l'intreccio narrativo è a dir poco elementare, infatti la trama è banale e di conseguenza povera, motivo per cui questo film non può risultare un capolavoro.
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Ho letto la recensione. Non mi trovi d'accordo sul fatto che è inutile sfoggiare una potente grafica per far credere che Frozen sia meglio dei film Disney anni 40. Siamo nel 2013, tra poco 2014 e stai pur certo che risulterai testimone di grafiche sempre più potenti. Altro punto su cui non mi trovi d'accordo è la tua critica nei confronti delle canzoni, a parer mio bellissime e davvero emozionanti, tanto da definire Frozen un bellissimo musical disneyano che lascia il segno. Però, hai ragione riguardo ai personaggi, vengono sviluppati il minimo indispensabile eccetto Anna ed Olaf, inoltre come tu giustamente evidenzi, l'intreccio narrativo è a dir poco elementare, infatti la trama è banale e di conseguenza povera, motivo per cui questo film non può risultare un capolavoro. Sostieni inoltre, che altri personaggi femminili di altri film Disney siano più delineati, in effetti è vero, ma un qualsiasi personaggio non ha bisogno della grafica per risultare convincente. Comunque, Frozen per quanto mi riguarda è un bellissimo musical che pecca nella trama per questo motivo gli ho messo quattro stelle anziché cinque.
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d'accordo? |
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paolo salvaro
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domenica 29 dicembre 2013
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grafica e qualità
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Le tue obiezioni sono giuste e fondate, ma allora io mi domando se non sarebbe meglio riuscire a far andare di pari passo questa grande ed inevitabile evoluzione grafica-tecnologica con la qualità dei film. So che siccome a te il film è piaciuto il problema nemmeno si pone, ma Frozen mi è sembrato davvero un abusare di grandi ed invidiabili capacità tecnico-artistiche per non far vedere quanto di fatto la narrazione ed i testi delle canzoni (forse migliori in lingua originale) siano in realtà non dello stesso livello. Certo che dal punto di vista della qualità dell'immagine e del sonoro i film d'animazione Disney dell'ultimo ventennio sono realizzati meglio di quelli degli anni '40, ma molti di essi latitano sotto numerosi (troppi) altri aspetti.
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Le tue obiezioni sono giuste e fondate, ma allora io mi domando se non sarebbe meglio riuscire a far andare di pari passo questa grande ed inevitabile evoluzione grafica-tecnologica con la qualità dei film. So che siccome a te il film è piaciuto il problema nemmeno si pone, ma Frozen mi è sembrato davvero un abusare di grandi ed invidiabili capacità tecnico-artistiche per non far vedere quanto di fatto la narrazione ed i testi delle canzoni (forse migliori in lingua originale) siano in realtà non dello stesso livello. Certo che dal punto di vista della qualità dell'immagine e del sonoro i film d'animazione Disney dell'ultimo ventennio sono realizzati meglio di quelli degli anni '40, ma molti di essi latitano sotto numerosi (troppi) altri aspetti. Soprattutto l'entusiasmo, la capacità di coinvolgere lo spettatore e l'abilità narrativa che da sempre contraddistingue la Disney che ne aveva fatto veri e propri cavalli di battaglia nei suoi anni pionieristici. Poi, chiaro che la dimensione soggettiva è sempre quella che ha l'ultima parola e lo dimostra ad esempio il fatto che a te il film è piaciuto e a me no. Saluti.
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d'accordo? |
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midnightmemories
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venerdì 3 gennaio 2014
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consiglio
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Posso concordare come no su quello che hai detto. L'unica cosa che ti chiedo, se non l'hai fatto, è ascoltare e leggere i testi originali delle canzoni. Forse ti ricrederai basta su quella parte lì.
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