Frozen - Il Regno di Ghiaccio |
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Un film di Chris Buck, Jennifer Lee.
Con Kristen Bell, Idina Menzel, Jonathan Groff
Titolo originale Frozen.
Animazione,
Ratings: Kids,
durata 100 min.
- USA 2013.
- Walt Disney
uscita giovedì 19 dicembre 2013.
MYMONETRO
Frozen - Il Regno di Ghiaccio
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Due sorelle, due differenti poteridi RomingerFeedback: 100 |
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sabato 12 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Frozen si impone sul panorama dei film di animazione Disney come pochi. Un film che fa il suo dovere nel suo genere: stupisce, affascina, fa sognare i piccoli e divertire i grandi. Ma Frozen è un film che fa un passo oltre. È un film che oltre alla bellezza… comunica a livello ancestrale simboli ed archetipi… nuovi. I tempi cambiano e con essi anche i simboli… “guarda alla sostanza Anna! Non farti abbagliare dalle apparenze, gli uomini vanno guardati dentro!”. Dopo che le fiabe dei secoli scorsi ci hanno abituato a vedere nei principi e nella nobiltà di lignaggio il riflesso della nobiltà d’animo, oggi i simboli sono cambiati e con la modernità anche nelle fiabe più apparentemente ispirate a quelle classiche, come Frozen, si configura una nuova idea di Uomo. Così si confrontano una figura maschile potente perché di posizione sociale elevata (il principe), un uomo ricco e interessato agli affari (il “duca”), e un “figlio di nessuno” povero, magari con parenti strani ma che è un uomo che lavora duro, che affronta per vivere quel ghiaccio “che vince con duemila eroi”, e che dimostra con i fatti la sua nobiltà d’animo, la sua capacità di amare. E poi, naturalmente, i ruoli femminili che la fanno da padroni! Elsa è potente, è la nuova donna (ma anche il nuovo uomo) che ha in sé capacità nuove, che è “magica”, ma ha paura di questo suo potere che non è in grado di gestire, così tanto che preferisce isolarsi e quindi è fragile, rischia di far male a chi ama e di soccombere essa stessa a delle forze che nessuno le ha insegnato a gestire. Però Elsa è di nuovo un nuovo simbolo, è bella, bellissima, è forte, e così speciale che può “creare” e dar vita a nuove creature nel bene e nel male come Olaf o il Mostro di Ghiaccio. E se non si è speciali? Se non si possiede nessun potere, o almeno se ci si sente così? Allora si è Anna! Ma non crediate che Anna sia da meno, ed è qui la vera sorpresa nascosta di Frozen! Anna è tutto il resto del mondo, una ragazza “normale”: sogna ad occhi aperti, è imbranata, la mattina si sveglia sciatta e spettinata. Quindi Anna ad un primo sguardo potrebbe sembrare una figura da comprimaria, “senza potere” ma è qui che ci sbagliamo, Anna è la figura salvifica per tutte le altre ragazze e ragazzi, per quelli che non si sentono Elsa, perché anche Anna ha un potere “speciale” e ce lo abbiamo tutti. Anna è felice di essere se stessa e sa amare, rincorre la sorella per riaverla accanto a sé e non la giudica mai come un mostro, e sarà lei di fatto a salvare regno, Cristoff, baracca e burattini e salverà perfino Elsa. Ma non crediate che sia una questione di un tipo di amore fraterno che è diverso da quello tra uomo e donna, si tratta di più: a salvare Anna e Elsa è l’amore DATO; per la prima volta una eroina SI SALVA DA SOLA, e non riceve l’amore dal principe “Deus ex machina”, ma si salva dando amore. Piuttosto che ricevere il bacio salvifico di Cristoff, Anna sceglie di correre da sua sorella e dare a lei il suo amore. Ecco il potere di Anna, ed ecco il potere di tutte le bambine e bambini Anna del mondo. Dare, amare, credere negli altri. E non solo: Anna insegna il suo piccolo grande potere anche alla sorella insegnandole così la chiave per controllare il suo e in questo le è superiore. È la vittoria dei simboli e della comunicazione profonda dell’arte sul nichilismo. Tutti i piccoli bambini del mondo, che siano Elsa, Cristoff o Anna possono con questo film trovare in sé un potere per modellare la propria vita.
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