Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Frédérick Pelletier |
Attori | Issaka Sawadogo, Chloé Bourgeois, Abdelghafour Elaaziz, Nicole-Sylvie Lagarde Marie-Claude Guérin, Yassine Fadel, Sergiy Marchenko, Jean-François Boudreau, Gregory Hlady, Jean-Sébastien Courchesne, Marie-Ginette Guay, Lana D. Beaulieu, Meghan C. Beaulieu, Patrick Caux, Artur Gorishti, Liridon Rashiti, Olivier Aubin, Issa Haddad, Sylvain Brosseau, Chimwemwe Miller, Herijaona Rajaona, Nav Ponniah, Hamidou Savadogo. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 settembre 2013
La Diego Star, nave cargo russa, rimane vittima di un serio incidente. Traore, tecnico ivoriano, è subito accusato di esserne il colpevole.
CONSIGLIATO SÌ
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In seguito all'incidente occorso alla Diego Star, una nave cargo battente bandiera russa, l'ivoriano Traoré, macchinista in seconda, ha il coraggio di denunciare alle autorità le responsabilità della compagnia, che riesce ad ottenere il silenzio dell'intero equipaggio con il ricatto. Mentre la nave è attraccata ad un porto canadese per le riparazioni, i marinai vengono temporaneamente sistemati presso gli abitanti del luogo: Traoré troverà un posto in cui stare a casa di Fanny, una ragazza madre che lavora alla mensa del cantiere navale.
Dramma sociale duro e diretto, l'esordio nel lungometraggio di Frédérick Pelletier gira intorno alla problematica del lavoro svolto in condizioni precarie e alla conseguente rivendicazione del diritto di vivere la propria vita con dignità. Al centro di questo racconto amaro e stringato si staglia la figura di un marinaio quarantenne esule dalla propria terra (la Costa d'Avorio in cui vivono la moglie e il figlio diciassettenne), che cerca di combattere le prevaricazioni, ma presto si trova solo e fuori da ogni protezione. La sua triste storia si consuma attraverso una narrazione lineare, quasi fosse una progressiva e inevitabile discesa verso la solitudine che ha inizio subito dopo il tentativo di rompere la superficie di un'illegalità in cui ha vissuto per troppo tempo.
Indicativamente, il dito non è puntato soltanto verso la compagnia russa, ma soprattutto verso quelle autorità presso le quali l'uomo ha presentato la propria denuncia e che nulla fanno per tutelarlo. O peggio gli voltano le spalle. Sebbene sia a migliaia di chilometri dalla propria famiglia, il macchinista ivoriano trova un po' di calore a casa di Fanny, con la quale stringe lentamente un rapporto di affetto e protezione; lì hanno luogo le uniche sequenze distese: nel prendersi cura del piccolo o di sua madre, nell'avvicinamento verso una normalità che forse spera di poter ancora avere.
C'è una buona capacità di osservazione umana nella regia di Pelletier, al netto dei molti riferimenti metodologici ad un certa tipologia di cinema che dal realismo classico arriva fino a Ken Loach e ai fratelli Dardenne. Come gli spazi innevati o industriali in cui prende corpo la vicenda, l'assenza di musica contribuisce alla creazione di un film che non vuole fare sconti. Coproduzione tra Canada e Belgio, Diego Star è stato presentato all'International Film Festival di Rotterdam 2013.