no_data
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mercoledì 26 agosto 2020
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un buon film comico, tra tanti flop.
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Eccolo, il nuovo comico del cinema italiano, calvizie da intellettuale, volto carismatico e bocca che pare di gomma : e' pure cantante personale Checco Zalone, anche se il film e' costruito su di lui e ha una struttura esile. Propone una comicita' trasognata e surreale, forse imparentata col napoletano Troisi, che purtroppo non c'e' piu'. Film gradevole, per cui Zalone va seguito alle prove successive.
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greatsteven
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domenica 3 settembre 2017
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esagerazioni volute sui funamboli di trend attuali
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SOLE A CATINELLE (IT, 2013) diretto da GENNARO NUNZIANTE. Interpretato da CHECCO ZALONE, AURORE ERGUY, MIRIAM DALMAZIO, ROBERT DANCS, RUBEN APREA
Il produttore Pietro Valsecchi è disposto a rischiare il colpo grosso per la terza volta col regista Nunziante e l’attore Luca Pasquale Medici, e il bersaglio viene centrato in pieno, con una nuova commedia esilarante e divertente che porta in sala otto milioni di spettatori e sbaraglia oltre cinquanta milioni di euro d’incasso. Questa volta Checco è l’inserviente bistrattato di un albergo il cui compito è pulire i tappeti con gli aspirapolveri. Quando la moglie Daniela, che gli ha dato un intelligentissimo figlio di nome Nicolò, è costretta a lasciare il lavoro di operaia in fabbrica per un disguido del sindacato, anche Checco si licenzia, e tenta un’impresa (quasi) suicida: diventare imprenditore di sé stesso promuovendo aspirapolveri.
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SOLE A CATINELLE (IT, 2013) diretto da GENNARO NUNZIANTE. Interpretato da CHECCO ZALONE, AURORE ERGUY, MIRIAM DALMAZIO, ROBERT DANCS, RUBEN APREA
Il produttore Pietro Valsecchi è disposto a rischiare il colpo grosso per la terza volta col regista Nunziante e l’attore Luca Pasquale Medici, e il bersaglio viene centrato in pieno, con una nuova commedia esilarante e divertente che porta in sala otto milioni di spettatori e sbaraglia oltre cinquanta milioni di euro d’incasso. Questa volta Checco è l’inserviente bistrattato di un albergo il cui compito è pulire i tappeti con gli aspirapolveri. Quando la moglie Daniela, che gli ha dato un intelligentissimo figlio di nome Nicolò, è costretta a lasciare il lavoro di operaia in fabbrica per un disguido del sindacato, anche Checco si licenzia, e tenta un’impresa (quasi) suicida: diventare imprenditore di sé stesso promuovendo aspirapolveri. Sulle prime il successo gli arride, ma poi gli affari peggiorano e il pover’uomo finisce sul lastrico, tant’è che aveva promesso al figlio una vacanza da sogno se gli avesse portato a casa una pagella perfetta. Quando una valutazione di tutti dieci è in pronta consegna, Checco non può tirarsi indietro e, pur con la moglie mortalmente ferita e delusa, parte con Nicolò per il Molise nel tentativo di smerciare i suoi prodotti alla sua gigantesca e interminabile parentela di zii, nonni e cugini. Ospite col bambino della taccagna zia Ritella, Checco è nei guai fino al collo e rischia di ripiombare in bancarotta se non vende nemmeno un articolo entro una settimana, ma per sua fortuna entra nella sua vita Zoe, ricchissima e simpatica finanziera francese con figlio dal mutismo selettivo che Checco riesce per miracolo a guarirgli, grazie anche al prezioso aiuto di Nicolò, suo coetaneo. Zoe coglie la palla al balzo e presenta il rampante imprenditore, inguaribile ottimista, ad un’azienda di manager che vorrebbero ingannarlo e frodarlo delle sue ricchezze, ma l’affetto ormai instauratosi fra Checco e Zoe, la fiducia riconquistata nel figlio Nicolò e, tutto sommato, anche la lungimiranza economica e l’innegabile talento negli affari del protagonista condurranno ad una soluzione lieta che danneggerà esclusivamente chi voleva far del male con secondi fini. Conclusa la vita di lusso con Zoe, dove Checco s’era aperto un mondo sconosciuto in cui ha sperimentato il volo in paracadute, le piscine sfarzose, i parchi verdissimi all’aria aperta, gli hotel costosi, lo champagne e gli incontri con intellettuali snob, riallaccia il rapporto con Daniela e ha come unico problema da approntare la salatissima bolletta della zia molisana perché ha dimenticato di spegnere la stufetta prima di partire per la Liguria. Favola moderna che prende in giro gli stereotipi e affronta temi seri (disoccupazione, prestiti, bollette) col tocco anticonformista e sarcastico cui Zalone ha ormai abituato il pubblico che puntualmente lo premia con incassi da capogiro: la finta faciloneria, l’ignoranza simulata dietro cui si nascondono doti scaltre e furbesche oltre ogni oltraggio, il lieve bullismo berlusconiano che niente ha però di artificioso e il carisma di furbacchione che vede in tutte le azioni sbagliate degli altri un insulto alla benevolenza di un popolo sono gli ingredienti trionfanti di una pellicola comica che riesce a far meditare su argomenti di scottante attualità, avendo magari l’unico difetto di far prevalere la riflessione amara dai risvolti graffianti sul divertimento che punta alle risate fini a sé stesse. Intendiamoci: l’accusa ai sindacati, la critica ai radical chic, il dito puntato contro le vessazioni burocratiche, i soldi rubati per loschi scopi personali e le truffe imprenditoriali che spuntano come funghi divagando ovunque, costituiscono per intero un microcosmo che viene trattato alla stregua di verità sacrosante sull’Italia del Nuovo Millennio e sulla volgarità italiota che, dopo la fine della Prima Repubblica, ha gettato il Paese nella crisi stravolgendo politiche economiche e finanziamenti importanti, ma il desiderio di strappare un sorriso o, ancora meglio, di spassarsela con una carrellata di immagini quasi slapstick e mediante una comicità che racconta il mondo per come è senza manierismi né forzature, è un punto di forza insostituibile. Non si può infatti togliere al film del trio Nunziante-Zalone-Valsecchi il merito di tracciare, in meno di novanta minuti di durata, un quadro d’insieme che parte da piccoli particolari per narrare un universo di miseria, degrado morale, illusorietà inconsapevole e furberie contadinesche di quartiere che aizzano le polemiche alle storture di politica, economia e apparato amministrativo. Senza poi nulla togliere alla piccolezza, seppur simpatica e convincente, delle gag concatenate una dopo l’altra per innescare risate: le parolacce pronunciate per la prima volta da Nicolò; la guarigione dal silenzio deciso dell’introverso figlio di Zoe; i santini nella casa della zia avara che ritraggono gli innumerevoli parenti defunti; gli svenimenti di Daniela ogni volta che vede marito e figlio alla televisione che si sollazzano con allegria quasi vendicativa; gli interventi in pubblico di Zalone che infierisce sui marchi delle mozzarelle e sulla maternità delle donne lavoratrici; gli intendimenti logistico-ideologici fra padre e figlio su comunismo e omosessualità; gli insegnamenti di Checco sul valore e sull’importanza della ricchezza edonistica nella vita; le partite a golf, autentico veicolo da mattatore per uno Zalone in forma anche fisicamente e attento alle sottigliezze eleganti del comico mestierante. Funziona anche la già collaudata alternanza fra l’italiano funambolico a livello grammaticale e il pugliese che fuoriesce a viva forza dalle labbra mai pudiche del personaggio principale. Distribuito da Medusa.
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renatoc.
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domenica 19 marzo 2017
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zalone sfonda!
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Buon film rilassante e divertente col nuovo tipo di comicità introdotta da Checco Zalone! Lasciato il lavoro di uomo delle pulizie d'albergo per trovare un lavoro che gli dia più soddisfazione il buon Checco, tornando a casa trova la moglie licenziata! Incattivita per aver preso le cose troppo alla leggera se na va da sua medre e Checco, per stare col figlio Nicolò, gli promette una indimenticabile vacanza se in pagella avesse preso tutti 10! Il che avviene ed al buon Checco, povero, non rimane che portare il figlio da una vecchia zia! Nel loro successivo girovagare, perchè il figlio voleva tornare a casa, incontrano Zoe, una bella donna francese che ha un figlio, Lorenzo, muto per motivi psicologici! Il figlio di Zalone riesce però a farlo parlare e i due ragazzi diventano amici! La madre Zoe, felicissima, chiede a Checco di rimanere loro ospiti, nel timore che partendo Nicolò, Lorenzo torni muto! Zoe si affeziona molto a Checco, il quale, ospite di una donna bella e ricca, comincia a spassarsela in banchetti e su yoth lussuosi! Una sera, mentre Zoe fa il bagno in piscina invita Checco a fare il bagno con lei, e lì stava per scoppiare la scintilla che li avrebbe uniti in una nuova relazione! Proprio mentre sta per tuffarsi, Checco riceve una telefonata dalla moglie che, fingendo gli dice di avere trovato un nuovo compagno! In quel momento capisce di essere ancora innamorato della moglie e torna a casa col figlio! Zoe, intanto acquista la ditta dove lavorava la moglie di Checco e la riassume assieme a tutte le sue colleghe! Lito fine: la moglie di Checco, anche lei innamorata, ritorna in famiglia ed il figlio Nicolò è felice e contento! E Zoe? Assume Checco come dirigente nella sua azienda e rimangono buoni amici! Certo che per Checco la tentazione di mettersi con Zoe è stata molto forte, e solo un momento di gelosia nei confronti della moglie gli fa capire che il suo vero amore era leI! Divertente.
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Buon film rilassante e divertente col nuovo tipo di comicità introdotta da Checco Zalone! Lasciato il lavoro di uomo delle pulizie d'albergo per trovare un lavoro che gli dia più soddisfazione il buon Checco, tornando a casa trova la moglie licenziata! Incattivita per aver preso le cose troppo alla leggera se na va da sua medre e Checco, per stare col figlio Nicolò, gli promette una indimenticabile vacanza se in pagella avesse preso tutti 10! Il che avviene ed al buon Checco, povero, non rimane che portare il figlio da una vecchia zia! Nel loro successivo girovagare, perchè il figlio voleva tornare a casa, incontrano Zoe, una bella donna francese che ha un figlio, Lorenzo, muto per motivi psicologici! Il figlio di Zalone riesce però a farlo parlare e i due ragazzi diventano amici! La madre Zoe, felicissima, chiede a Checco di rimanere loro ospiti, nel timore che partendo Nicolò, Lorenzo torni muto! Zoe si affeziona molto a Checco, il quale, ospite di una donna bella e ricca, comincia a spassarsela in banchetti e su yoth lussuosi! Una sera, mentre Zoe fa il bagno in piscina invita Checco a fare il bagno con lei, e lì stava per scoppiare la scintilla che li avrebbe uniti in una nuova relazione! Proprio mentre sta per tuffarsi, Checco riceve una telefonata dalla moglie che, fingendo gli dice di avere trovato un nuovo compagno! In quel momento capisce di essere ancora innamorato della moglie e torna a casa col figlio! Zoe, intanto acquista la ditta dove lavorava la moglie di Checco e la riassume assieme a tutte le sue colleghe! Lito fine: la moglie di Checco, anche lei innamorata, ritorna in famiglia ed il figlio Nicolò è felice e contento! E Zoe? Assume Checco come dirigente nella sua azienda e rimangono buoni amici! Certo che per Checco la tentazione di mettersi con Zoe è stata molto forte, e solo un momento di gelosia nei confronti della moglie gli fa capire che il suo vero amore era leI! Divertente. happy-end e buon insegnamento morale!
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enzo70
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sabato 9 gennaio 2016
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film semplice e estremamente gradevole
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Checco Zelone interpreta uno dei due italiani medi; e si perché la prima metà sono come il personaggio del film , irrimediabilmente ottimisti, cresciuti nel mito degli anni ottanta e di un successo che verrà; l’altra metà è composta dai disfattisti, indagatori alla Sherlock Holmes sui privilegi altrui, non credono nel proprio lavoro ma nella critica di quello degli altri. E anche in questa dicotomia sociale va inquadrato il successo di Zelone che in un panorama cinematografico, comunque, fortemente orientato dalla cultura dell’impegnato a ogni costo riesce a ritagliarsi un posto che di nicchia non è, viste i numeri delle sale.
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Checco Zelone interpreta uno dei due italiani medi; e si perché la prima metà sono come il personaggio del film , irrimediabilmente ottimisti, cresciuti nel mito degli anni ottanta e di un successo che verrà; l’altra metà è composta dai disfattisti, indagatori alla Sherlock Holmes sui privilegi altrui, non credono nel proprio lavoro ma nella critica di quello degli altri. E anche in questa dicotomia sociale va inquadrato il successo di Zelone che in un panorama cinematografico, comunque, fortemente orientato dalla cultura dell’impegnato a ogni costo riesce a ritagliarsi un posto che di nicchia non è, viste i numeri delle sale. In sole a catinelle Checco interpreta un trentenne venditore di aspirapolveri che ha promesso al figlio, bravissimo a scuola, un viaggio. La pagella del figlio è monotona, tutti dieci, come il portafoglio di Checco. E, quindi, il duo se ne va in Molise a casa di una zia avarissima in un paese in cui non ci sono bambini. Ma l’incontro con una ricca ragazza madre di un ragazzo autistico cambia la vacanza, che verrà passata tra ville fantastiche e yacht. Insomma, come dice Checco, con i comunisti. E a volte la verità fa ridere.
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kingsley 71
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martedì 15 settembre 2015
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divertente e geniale.
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Un film assolutamente godibilissimo. la storia è semplice ma non banale, le gag sono ben congegnate e poi la comicità di checco zalone è genialmente disarmante e dissacrante, bravo checco!
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albydrummer
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martedì 14 luglio 2015
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..ma che è??..cinema??
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Cambiare assolutamente mestiere....
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fabio1957
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giovedì 19 marzo 2015
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simpatico
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Difficile commentare un film di Zalone,si rischia di sembrare o superficiali o all'incontrario snob.Il giusto è nel mezzo come sempre,il lavoro è discreto,la storia divertente,i dialoghi spiritosi,Zalone molto simpatico, ma certamente non siamo di fronte a un capolavoro.Gli incassi stratosferici si spiegano con la voglia della gente di ridere,in un momento di grande incertezza e difficoltà,Zalone è al momento l'attore che più riesce a suscitare una sana ilarità,incarnando forse i vizi e i difetti più tipici dell'italiano medio.
Comunque simpatico
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giuseppetoro
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martedì 27 gennaio 2015
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sempre da scompisciarsi!
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Un bel film come gli altri di checco. Inizio simpatico ma molto contenuto, in parte serio. La seconda parte è veramente bella, risate da lacrime con le simpaticissime battute di zalone, storia malinconina ma troppo simpatica. Da non perdere..
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robby prato
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sabato 27 dicembre 2014
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film piacevole
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A me il film è piaciuto in quanto ho trovato la trama simpatica ed alcune battute divertenti.
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aidanitterec
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sabato 27 dicembre 2014
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mediocre ispirazione a "oltre il giardino"
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Ho visto solo oggi il film. Non spendo i soldi del cinema per vedere questi film quindi aspetto che arrivino sul piccolo schermo. Decisamente mediocre ispirazione al capolavoro "Oltre il giardino". Niente di originale da segnalare, solo l'arricchimento di autore, produttore e tutti coloro che hanno contribuito !!
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