gabriele.vertullo
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lunedì 5 novembre 2012
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james bond tra innovazione e tradizione
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James Bond festeggia i suoi 50 anni di vita, e alla base del successo della saga più longeva del cinema c’è sicuramente la capacità di aggiornarsi e rinnovarsi ad ogni nuovo capitolo, riflettendo le contraddizioni e le certezze dei tempi; senza rinunciare a solide e avvincenti scene d’azione che accordano tutte le generazioni di spettatori.
In questa nuova avventura la spia più famosa del pianeta metterà in discussioni tutte le sue convinzioni e sicurezze sull’agenzia e le persone che lo circondano, dopo essere stato “sacrificato” dall’inesorabile M (Judi Dench) durante una missione. La MI6 sta attraversando uno dei periodi più difficili e complicati della sua gestione, che oltrepassa la soglia critica quando la sede centrale londinese subisce un esplosivo attacco terroristico, e l’incolumità di tutti gli agenti viene minata con la decriptazione di tutti i loro dati personali.
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James Bond festeggia i suoi 50 anni di vita, e alla base del successo della saga più longeva del cinema c’è sicuramente la capacità di aggiornarsi e rinnovarsi ad ogni nuovo capitolo, riflettendo le contraddizioni e le certezze dei tempi; senza rinunciare a solide e avvincenti scene d’azione che accordano tutte le generazioni di spettatori.
In questa nuova avventura la spia più famosa del pianeta metterà in discussioni tutte le sue convinzioni e sicurezze sull’agenzia e le persone che lo circondano, dopo essere stato “sacrificato” dall’inesorabile M (Judi Dench) durante una missione. La MI6 sta attraversando uno dei periodi più difficili e complicati della sua gestione, che oltrepassa la soglia critica quando la sede centrale londinese subisce un esplosivo attacco terroristico, e l’incolumità di tutti gli agenti viene minata con la decriptazione di tutti i loro dati personali. Bond non tarderà ad arrivare per riscattare il suo valore e il nome dell’agenzia.
Skyfall costituisce lo spartiacque di tutto l’universo di 007, e in modo particolare della trilogia capitana dall’affascinante e scultoreo Daniel Craig: nella trama complessiva si inseriscono importanti cambiamenti e nuovi personaggi cruciali per il presente e il futuro. Il film viaggia sul doppio binario dell’innovazione e della tradizione, copresenza voluta e sostenuta già dalle prime due scene iniziale: alla prima canonica e mozzafiato scena d’inseguimento, seguono pittoreschi e animati titoli iniziali che raffigurano la “caduta” di James Bond sulle note della canzone di Adele. Doppia chiave di lettura che garantisce l’equilibrio e la spettacolarità della storia: di totale godimento visivo è la missione in Cina tra i grattacieli di una Shangai psichedelica e tecnologica, e il più caratteristico e suggestivo casinò di Macau.
Skyfall è un film in cui le ombre oscurano la luce, in cui le gerarchie e la burocrazia torreggiano sulle tante pedine sacrificabili per la salvaguardia del sistema e dalla struttura. Molti sono i nodi contradditori e controversi, condensati nel personaggio psicopatico e cyber-terrorista di Javier Bardem, modellato sui caratteri degli ormai familiari super cattivi del Batman noliano. In questo scenario si giustifica e si apprezza la regia di Sam Mendes, creatore di trame psicologiche prima che narrative, in grado di conferire spessore e credibilità a un James Bond lacerato e problematico (con tanto di barba ispida e tasso alcolico sopra la norma).
L’unico modo per fronteggiare e sconfiggere la propria crisi individuale è finire il tutto proprio dove le prime paure sono cominciate, nella terra natia di Bond.
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cenox
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lunedì 5 novembre 2012
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bond begins
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All'altezza dello splendido film d'esordio di Craig/Bond, Casinò Royale, in questo film, il regista riporta il protagonista alle origini ed è un'ottima trovata. Il Bond di adesso non è come ce lo ricordiamo, sono molte di meno le esagerazioni rispetto al passato (ovvio alcune restano sennò non sarebbe più Bond..) e sono molte meno le battute, rendendo l'agente segreto più famoso al mondo molto più cupo e realistico. Dopo un incidente in missione, James sembra aver accusato il colpo, e nonostante il continuo appoggio di M (la carismatica figura all'interno dell'MI6) anche il loro rapporto sembra essere in declino. Ma la comparsa di un pericolosissimo terrorista che sembra conoscere i segreti dei protagonisti farà risorgere lo spirito combattivo di Bond.
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All'altezza dello splendido film d'esordio di Craig/Bond, Casinò Royale, in questo film, il regista riporta il protagonista alle origini ed è un'ottima trovata. Il Bond di adesso non è come ce lo ricordiamo, sono molte di meno le esagerazioni rispetto al passato (ovvio alcune restano sennò non sarebbe più Bond..) e sono molte meno le battute, rendendo l'agente segreto più famoso al mondo molto più cupo e realistico. Dopo un incidente in missione, James sembra aver accusato il colpo, e nonostante il continuo appoggio di M (la carismatica figura all'interno dell'MI6) anche il loro rapporto sembra essere in declino. Ma la comparsa di un pericolosissimo terrorista che sembra conoscere i segreti dei protagonisti farà risorgere lo spirito combattivo di Bond. Effetti speciali e scenografie da favola accompagnano tutto il tempo lo spettatore. Molto buona la prova del villain Bardem.
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tanus78
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lunedì 5 novembre 2012
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popcorn e patatine
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Andare a vedere un pompatissimo 007 in un multisala presso un centro commerciale in un giorno festivo ha sempre un suo perché che va dall'autolesionismo alla ricerca antropologica, ma veniamo alla pellicola: a me questo Craig convince, ha l'aria imperturbabile che deve avere James Bond. E' priva del ghigno alla Connery ma ciò che perde di ghigno lo guadagna in faccia di granito.
Product placement a manetta, spettacolo a non finire (un inseguimento in Enduro sui tetti di non ho ben capito quale città turca, per dirne una) e inediti aspetti di età avanzata che fanno capolino. Il cattivo di turno è Bardem, premiato dal volto che dice tutto. C'è quanto serve per obnubilare quel che resta dei propri neuroni per circa 140 minuti, cullati tra esplosioni e raffiche di armi di ogni tipo.
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Andare a vedere un pompatissimo 007 in un multisala presso un centro commerciale in un giorno festivo ha sempre un suo perché che va dall'autolesionismo alla ricerca antropologica, ma veniamo alla pellicola: a me questo Craig convince, ha l'aria imperturbabile che deve avere James Bond. E' priva del ghigno alla Connery ma ciò che perde di ghigno lo guadagna in faccia di granito.
Product placement a manetta, spettacolo a non finire (un inseguimento in Enduro sui tetti di non ho ben capito quale città turca, per dirne una) e inediti aspetti di età avanzata che fanno capolino. Il cattivo di turno è Bardem, premiato dal volto che dice tutto. C'è quanto serve per obnubilare quel che resta dei propri neuroni per circa 140 minuti, cullati tra esplosioni e raffiche di armi di ogni tipo. Inutile esprimere un qualsiasi giudizio critico, popcorn e basta.
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pier giorgio giorgi
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lunedì 5 novembre 2012
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007 ai tempi della restaurazione
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Il Bond interpretato da Daniel Craig è un personaggio cupo ed introverso, non è un seduttore e ha perso lo charme, l’allure e la classe di Connery e Moore. E’ più atletico e macho, carismatico secondo i canoni attuali, ma assolutamente privo di fascino. Ha la faccia da pugile e assomiglia tristemente a Putin.
Il nucleo del film è incentrato sul rapporto di fedeltà all’Inghilterra e alla figura di M vista come Madre dal “figlio” (Bond) prediletto e fedele che ne condivide i metodi, gli obiettivi e gli ideali e come Matrigna dal “figliastro” debosciato (Silva) che, rinnegato e abbandonato, torna per vendicarsi.
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Il Bond interpretato da Daniel Craig è un personaggio cupo ed introverso, non è un seduttore e ha perso lo charme, l’allure e la classe di Connery e Moore. E’ più atletico e macho, carismatico secondo i canoni attuali, ma assolutamente privo di fascino. Ha la faccia da pugile e assomiglia tristemente a Putin.
Il nucleo del film è incentrato sul rapporto di fedeltà all’Inghilterra e alla figura di M vista come Madre dal “figlio” (Bond) prediletto e fedele che ne condivide i metodi, gli obiettivi e gli ideali e come Matrigna dal “figliastro” debosciato (Silva) che, rinnegato e abbandonato, torna per vendicarsi. Non è un caso che negli ultimi tre film Bond si introduca nell’abitazione di M quasi fosse l’appartamento della madre e non quello del proprio capo.
Skyfall nel 50° anno dall’uscita del primo film di 007 cita il passato, da “Solo per i tuoi occhi” a “Bersaglio Mobile” alla Walter PPK, alla Aston Martin DB di “Missione Golfinger” per celebrarlo. Si tratta di un passato culturale che ritorna e si ripropone come “nuovo” facendo sembrare superato l’elemento di novità introdotto negli ultimi sette film di 007 ossia una donna, M interpretata dall’ottima Judi Dench, nel posto di comando e come inadeguate e inaffidabili le nuove generazioni rappresentate dal giovane nerd Q.
Skyfall è un film sessista che ci dice che il nemico è il diverso, il gay e che quello della spia è un mestiere per soli uomini. Le donne non hanno la lucidità e la freddezza per ambire a posti di comando e al massimo possono aspirare al ruolo di segretaria, (Moneypenny) o di cortigiana (Severine). Il simbolo della restaurazione culturale è rappresentato dal ritorno al vecchio ufficio dei primi film e sancito dal ripristino della leadership maschile. E’ il segno dei tempi e di un passato antropologico che ritorna per riaffermarsi. Peccato!
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mrvyrus
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lunedì 5 novembre 2012
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007 is back!
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film carino..nn raggiunge Casinò royale ma nemmeno è da buttare..manca soprattutto una Bond Girl alla Halle Berry..buoni gli effetti visivi, di luce e i paesaggi.
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tony.stark
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lunedì 5 novembre 2012
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"ciascuno ha un hobby, e il mio è la resurrezione"
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Dagli affollati bazar di istanbul alle nebbiose brughiere scozzesi, i colpi di scena non mancano in un film che vede lo spionaggio passare in secondo piano lasciando il posto alla suspense e all' azione. Ferito e dato per morto, James Bond non riesce a godersi una vita serena e appartata, e torna in servizio quando un misterioso quanto temibile nemico si rivela al mondo con un attentato alla sede dei servizi segreti inglesi; ben presto capirà la pericolosità del rivale, un ex agente segreto d' eccellenza in cerca di vendetta per essere stato tradito da M, l'anziana ma decisa guida dell' intelligence di Sua Maestà. Il film è riuscito in pieno, e si annuncia come uno dei successi della stagione cinematografica; migliore in campo un magistrale Daniel Craig, lontano anni luce dai tempi dei suoi scheletri nell' armadio( ogni riferimento a "La bussola d'oro" è puramente casuale).
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Dagli affollati bazar di istanbul alle nebbiose brughiere scozzesi, i colpi di scena non mancano in un film che vede lo spionaggio passare in secondo piano lasciando il posto alla suspense e all' azione. Ferito e dato per morto, James Bond non riesce a godersi una vita serena e appartata, e torna in servizio quando un misterioso quanto temibile nemico si rivela al mondo con un attentato alla sede dei servizi segreti inglesi; ben presto capirà la pericolosità del rivale, un ex agente segreto d' eccellenza in cerca di vendetta per essere stato tradito da M, l'anziana ma decisa guida dell' intelligence di Sua Maestà. Il film è riuscito in pieno, e si annuncia come uno dei successi della stagione cinematografica; migliore in campo un magistrale Daniel Craig, lontano anni luce dai tempi dei suoi scheletri nell' armadio( ogni riferimento a "La bussola d'oro" è puramente casuale). Affascinante anche la figura del "cattivo", che un po' mancava nei due episodi precedenti: pur con ottimi argomenti, non riesce a portare dalla sua parte l' agente 007, sin troppo granitico nella sua incrollabile fedeltà alla causa, che non gli consente di cogliere le innegabili analogie tra lui e il rivale. Ancora una volta latita la famosa "Bond girl",ingaggiata più che altro per attirare l' attenzione alle prime visioni. Non mancano le scene epiche, come la lotta nella fossa dei varani di Komodo o la "parabola" dei topolini sopravvissuti. Evidentissimi gli omaggi alla trilogia capolavoro di Batman, in particolare (ma non solo) al terzo e crepuscolare episodio. Voto:5/5
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ciberciccio
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lunedì 5 novembre 2012
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speranze disattese
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Il film non mi ha convinto. A mio avviso gli manca una trama come si deve e non rispetta molti stereotipi dei film di James Bomd. Un cattivo che invece di essere il crudele, efficentissimo e potentissimo leader di una associazione criminale internazionale che si accinge compiere chissa quale misfatto, non è altro che uno sfigato ex-agente dell'MI6 abbandonato da "mamma" Q in cerca di vendetta. Bond uno che alza un pò il gomito e non passa il test di efficenza per restare in servizio attivo, ma poi sgomina tutti come al solito. Molti poi gli elementi del "cattivo" non credibili, che restano messi li senza neppure un tentativo di renderli plausibili: gli attacchi via computer, la fuga dalla prigione dellMI6, gli effetti dell'acido cianidrico che non lo ha ucciso e così via.
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Il film non mi ha convinto. A mio avviso gli manca una trama come si deve e non rispetta molti stereotipi dei film di James Bomd. Un cattivo che invece di essere il crudele, efficentissimo e potentissimo leader di una associazione criminale internazionale che si accinge compiere chissa quale misfatto, non è altro che uno sfigato ex-agente dell'MI6 abbandonato da "mamma" Q in cerca di vendetta. Bond uno che alza un pò il gomito e non passa il test di efficenza per restare in servizio attivo, ma poi sgomina tutti come al solito. Molti poi gli elementi del "cattivo" non credibili, che restano messi li senza neppure un tentativo di renderli plausibili: gli attacchi via computer, la fuga dalla prigione dellMI6, gli effetti dell'acido cianidrico che non lo ha ucciso e così via.
Sembra quasi che il film sia stato fatto soprattutto per giustificare un cambio della guardia degli attori che interpretano M, Q e Moneypenny.
Come sempre effetti speciali a fiumi e buona la recitazione di tutti, anche se il "cattivo" di turno questa volta sà un pò di teatro.
Mi sarei però aspettato molto di più in occasione del cinquantenario di James Bond, soprattutto data la regia di sam Mendes ed un attore come Daniel Craig che considero il miglior interprete di Bond dopo Sean Connery.
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stefano burini
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lunedì 5 novembre 2012
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era il mio bond
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Si farebbe prima ad enumerare i pochi punti a favore, ma i punti a sfavore sono talmente tanti che è bene elencarli tutti. In un annata in cui moltissimi hanno criticato (e non senza ragioni, anche se a volte esagerando) due dei film più attesi dell'anno, The Dark Knight Rises e Prometheus, è quanto meno singolare che gli stessi non abbiamo ravvisato i medesimi difetti anche in Skyfall. Non c'è confronto con Casino Royale, quelllo era davvero l'anno zero, un reboot con un uno 007 nuovo di zecca e aggiornato ai giorni nostri, non solo come tecnologie ma anche è soprattutto come carattere e come fisicità, uno 007 spesso sudato, insanguinato, messo a dura prova ma terribilmente vivo e addirittura simpatico.
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Si farebbe prima ad enumerare i pochi punti a favore, ma i punti a sfavore sono talmente tanti che è bene elencarli tutti. In un annata in cui moltissimi hanno criticato (e non senza ragioni, anche se a volte esagerando) due dei film più attesi dell'anno, The Dark Knight Rises e Prometheus, è quanto meno singolare che gli stessi non abbiamo ravvisato i medesimi difetti anche in Skyfall. Non c'è confronto con Casino Royale, quelllo era davvero l'anno zero, un reboot con un uno 007 nuovo di zecca e aggiornato ai giorni nostri, non solo come tecnologie ma anche è soprattutto come carattere e come fisicità, uno 007 spesso sudato, insanguinato, messo a dura prova ma terribilmente vivo e addirittura simpatico. Questo fa marcia indietro, denuncia una certa e ingiustificata "nostalgia", soprattutto nell'ultima mezz'ora, e dove cerca di "innovare" fa dei clamorosi buchi nell'acqua, vedasi il nuovo "capo della sezione armamenti", niente più che un hacker ammanierato e stereotipato. La trama è debolissima e con molti passaggi del tutto inutili, c'è poca azione in rapporto alla durata e le sequenze migliori si concentrano nei primi 40 minuti di proiezione, la parte centrale è davvero una palla al piede e il finale non soddisfa per nulla la sete di sangue e di azione che lo spettatore ha dopo essere stato sballottato per oltre due ore in giro per il mondo. Assieme alle situazioni anche molti personaggi sono del tutto inutili, tanto che non se ne capisce la reale funzione (a meno che si tratti delle due fanciulle di bellissima presenza ma scarsissimo spessore, del tutto inadatte ad essere elette "Bond Girl") a partore da Fiennes per arrivare a Finney e tralasciando la marea di incongruenze che questi due, soprattutto l'ultimo, si portano dietro. Ma la cosa forse peggiore è il cattivo, un Javier Bardem completamente fuori parte, che pare talvolta fare il verso al Joker di Heath Ledger (ma senza riuscirci) e in parte addirittura all'Hannibal Lecter di Hopkins; l'idea di mettere in campo un ex agente ritenuto morto e in cerca di vendetta l'avevamo già vista in Goldeneye, ma Sean Bean se l'era cavata molto meglio. Il personaggio di Silva manca di spessore, mancano il background e dei moventi sensati che giustifichino il suo agire e che possano renderlo davvero intrigante e ambiguo come vorrebbe essere. Inoltre le scelte di recitazione da parte dell'attore spagnolo non convincono e impediscono al potenziale inquietante e "maniacale" del suo personaggio di venire a galla, se non a tratti. Anche la scelta del sopravvalutato Sam Mendes alla regia si è rivelata una scommessa persa; Martin Campbell sarà pure un artigiano meno pompato dalla critica snob rispetto al regista di American Beauty ed Era Mio Padre, eppure i suoi 007 avevano molta più sostanza di questo Skyfall. Un film largamente imperfetto, dunque, come lo sono (anche se non a questi livelli) The Dark Knight Rises e Prometheus, ambizioso, addirittura elefantiaco, tuttavia privo di quei picchi emozionali che costituivano i due punti maggiormente forti dei due film citati e che un Daniel Craig sempre all'altezza e un paio di sequenze davvero riuscite non possono davvero salvare da un'insufficienza grave. Pare che anche questo "nuovo" James Bond sia già alla frutta...
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flyanto
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domenica 4 novembre 2012
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un ritorno alle origini per l'agente 007
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Ennesima pellicola (la n.° 23 per la precisione) dedicata al più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica dove il protagonista affronta pericolose ed alquanto improbabili avventure da cui ne esce sempre indenne e vittorioso. A parte la scarsa veridicità della trama che, come in tutti i films di 007, latita enormemente, ancora una volta però alla fine il film si rivela essere piacevole, nonostante sia dotato di qualche lungaggine di troppo, intrigante ed un appagamento per gli occhi per ciò che riguarda, come sempre, l'affascinante ed impavido agente, gli ambienti eleganti ed imperanti di lusso e le belle donne. Se qui ho trovato Daniel Craig bravo ma molto provato fisicamente, nel senso che, come tutti gli esseri umani in questi ultimi anni egli ha perso un pochino lo smalto rispetto soprattutto al primo film su 007 da lui girato, le mie lodi vanno soprattutto a Judi Dench nella parte di Madame M ed a Javier Barden, quasi irriconoscibile con i capelli tinti di biondo, che si conferma un eccellente attore anche quando recita una parte al di sopra delle righe.
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Ennesima pellicola (la n.° 23 per la precisione) dedicata al più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica dove il protagonista affronta pericolose ed alquanto improbabili avventure da cui ne esce sempre indenne e vittorioso. A parte la scarsa veridicità della trama che, come in tutti i films di 007, latita enormemente, ancora una volta però alla fine il film si rivela essere piacevole, nonostante sia dotato di qualche lungaggine di troppo, intrigante ed un appagamento per gli occhi per ciò che riguarda, come sempre, l'affascinante ed impavido agente, gli ambienti eleganti ed imperanti di lusso e le belle donne. Se qui ho trovato Daniel Craig bravo ma molto provato fisicamente, nel senso che, come tutti gli esseri umani in questi ultimi anni egli ha perso un pochino lo smalto rispetto soprattutto al primo film su 007 da lui girato, le mie lodi vanno soprattutto a Judi Dench nella parte di Madame M ed a Javier Barden, quasi irriconoscibile con i capelli tinti di biondo, che si conferma un eccellente attore anche quando recita una parte al di sopra delle righe. Azzeccata l'omonima colonna sonora che fa da sfondo cantata dalla brava Adele.
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tiffany85
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domenica 4 novembre 2012
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il mio nome è james bond il nuovo james bond
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Sam Mendes con questo film celebra degnamente i 50 anni di 007 rinunciando ai soliti clichè prevedibili creando un film nuovo, un nuovo Bond. 007 appare stanco , invecchiato e tormentato dal passato. Daniel Craig interpreta un ruolo diverso dal'affascinante Sean Connery o dal carismatico Pierce Brosnan: in Skyfall, come dice il titolo, 007 "cade dal cielo", cioè cade l'immagine di eroe che tutto può, che con un clic della penna aziona una bomba e vengono svelate le sue debolezze e il suo passato. Per la prima volta le "bond girl", ragazze belllissime e intirganti che sono state sempre al centro della scena in questi 50 anni, sono marginali;niente bellezze da togliere il fiato, nessuna storia d'amore, solo banali flirt.
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Sam Mendes con questo film celebra degnamente i 50 anni di 007 rinunciando ai soliti clichè prevedibili creando un film nuovo, un nuovo Bond. 007 appare stanco , invecchiato e tormentato dal passato. Daniel Craig interpreta un ruolo diverso dal'affascinante Sean Connery o dal carismatico Pierce Brosnan: in Skyfall, come dice il titolo, 007 "cade dal cielo", cioè cade l'immagine di eroe che tutto può, che con un clic della penna aziona una bomba e vengono svelate le sue debolezze e il suo passato. Per la prima volta le "bond girl", ragazze belllissime e intirganti che sono state sempre al centro della scena in questi 50 anni, sono marginali;niente bellezze da togliere il fiato, nessuna storia d'amore, solo banali flirt. L'unica donna che l'agente segreto dovrà proteggere è M. , il suo capo, che sarà in pericolo di vita. Niente gadget superaccessoriati, solo pistole e coltelli, l'unico riferimento al passato è il ritorno della mitica Aston Martin d'epoca usata nei primi film della serie. Scene d'azione mozzafiato, un cattivo psicopatico come Javier Bardem e la genialità di creare questo "nuovo" Bond meno eroe e più reale fanno di questo film un ponte fra il passato e il futuro, in cui elementi vecchi e nuovi sono sapientemente mescolati per creare la degna evoluzione di 007.
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