nfl 26
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giovedì 1 settembre 2011
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due ore sprecate....
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The Green Hornet racconta l'origine e gli eventi che hanno portato Britt Reid e Kato,rispettivamente interpretati da Seth Rogen e da Jay Chou, ad unirsi in nome della giustizia e combattere il male,nel film interpretato dal grande Christoph Waltz.....il tutto accompagnato dalla bionda Cameron Diaz !!!!
Questa coppia di giustizieri era già nota grazie alla serie televisiva interpretata da Van Williams e Bruce Lee; quest'ultimo reso famoso nel mondo occidentale grazie al ruolo di Kato!
Dopo la favolosa trilogia su spider-man magistralmente diretta da Sam Raimi e durante l'ascesa del batman di Christopher Nolan, hollywood ha voluto abbuffarsi,fino allo stremo,di supereroi !
Il risultato di questo inutile sforzo è un film ,a mio parere, molto scadente sotto tutti gli aspetti.
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The Green Hornet racconta l'origine e gli eventi che hanno portato Britt Reid e Kato,rispettivamente interpretati da Seth Rogen e da Jay Chou, ad unirsi in nome della giustizia e combattere il male,nel film interpretato dal grande Christoph Waltz.....il tutto accompagnato dalla bionda Cameron Diaz !!!!
Questa coppia di giustizieri era già nota grazie alla serie televisiva interpretata da Van Williams e Bruce Lee; quest'ultimo reso famoso nel mondo occidentale grazie al ruolo di Kato!
Dopo la favolosa trilogia su spider-man magistralmente diretta da Sam Raimi e durante l'ascesa del batman di Christopher Nolan, hollywood ha voluto abbuffarsi,fino allo stremo,di supereroi !
Il risultato di questo inutile sforzo è un film ,a mio parere, molto scadente sotto tutti gli aspetti.
Il film si pone come obiettivo,il raccontare il momento fatidico in cui Britt Reid e Kato da semplici "colleghi" si sono uniti sotto il nome di "Calabrone Verde" ! Bè il regista(Michel Gondry,entrato nelle classifica dei migliori 50 registi esistenti,stilata da IMDB,grazie a film come Se Mi Lasci Ti Cancello e Gli Acchiappafilm) non è stato in grado di sottolineare questo passaggio e tutto avviene come se fosse normale o naturale divenire all'improvviso degli eroi mascherati ! Seth Rogen più lo vedo recitare e più mi chiedo perchè lo fanno recitare. Jay Chou musicista taiwanese ottimo nei combattimenti ma scarso quando si tratta di "dialogare" con gli altri personaggi !! In fine Christoph Waltz reduce del successo riscosso con Inglorious Bastards e quasi sicuramente consapevole di aver sbagliato nello scegliere questo film !!
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ultimoboyscout
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lunedì 29 agosto 2011
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shanghai? adoro il giappone...
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Strano che un regista di cinema di un certo livello si impegni in film come questo. Ma ormai i supereroi non sono più quelli di una volta e le visionarie illusioni di Gondry trasformano il calabrone verde in una pellicola in cui passato e futuro, commerciale e autoriale si fondono/scontrano, creando un circo di immagini e situazioni di forte intrattenimento. Il supereroe assume così contorni diversi, innovativi ed atipici, tanto di moda in queste ultime stagioni cinematografiche. Infatti Rogen non c'entra nulla (almeno sulla carta) nel contesto, lui che al massimo è protagonista di un cinema americano nerd, giovanilistico e sovrappeso, ma per azzeccarci qualcosa il film l'ha prodotto e se l'è pure scritto a misura.
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Strano che un regista di cinema di un certo livello si impegni in film come questo. Ma ormai i supereroi non sono più quelli di una volta e le visionarie illusioni di Gondry trasformano il calabrone verde in una pellicola in cui passato e futuro, commerciale e autoriale si fondono/scontrano, creando un circo di immagini e situazioni di forte intrattenimento. Il supereroe assume così contorni diversi, innovativi ed atipici, tanto di moda in queste ultime stagioni cinematografiche. Infatti Rogen non c'entra nulla (almeno sulla carta) nel contesto, lui che al massimo è protagonista di un cinema americano nerd, giovanilistico e sovrappeso, ma per azzeccarci qualcosa il film l'ha prodotto e se l'è pure scritto a misura. La regia di Gondry da il tocco complesso dell'autore che sembra sbattere col taglio action, la trama diverte a mescolare generi risultando appetibile ad un pubblico vasto. E il bello è che questo eroe non si lamenta delle troppe responsabilità, non ha un lato oscuro ma beatamente si esalta nel suo ingegnoso mondo da baloccone leggermente dark. Dove regna un magnifico Christoph Waltz, attore completissimo, e dove incontri una deliziosa Cameron Diaz e più fugacemente James Franco. Il personaggio di Kato è emblematico e significativo: un omaggio al primo personaggio di successo di Bruce Lee proprio nell'anno in cui avrebbe compiuto 70 anni. A Rogen mancherà il physique du role per fare il supereroe, non quello per far ridere e divertire. Ultima nota per il regista: Michel le fou è davvero bravo, eclettico, imprevedibile e assolutamente geniale, il film è di difficile classificazione ma funziona.
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silviatek
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venerdì 19 agosto 2011
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molto divertente!!!
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é un film davvero molto carino, è sia di azione che comico, la trama la segui volentieri ed è molto convolgente... Da vedere...
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fede60
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domenica 17 luglio 2011
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da farsi ridare i soldi del biglietto
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non c'è punteggio più basso per esprimere cosa penso del film. sono andato con una combriccola di ragazzi tra i 10 e i 13 anni, quindi già preparato ad un film adatto a quell'età.ma giovane non significa necessariamente stupido, questo è un film stupido e mal fatto. penoso sotto ogni aspetto: trama, interpretazione, regia, caratterizzazioni, scenografia... dimentico qualcosa ?
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cenox
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venerdì 24 giugno 2011
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deludente
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Non è minimamente possibile rapportare questo film con i più belli e disparati film di supereroi...ok, va bene che questo tratta tutto in una chiave comica ma non è possibile accettare certe idee e certe scene (per esempio un maggiordomo che è a metà tra un ninja e un inventore geniale, viene licenziato quando potrebbe fare qualsiasi cosa oppure quando una macchina tagliata di netto a metà da un ascensore continua ad essere guidabile come se nulla fosse!!). A mio avviso, per un film come questo, risulta essere troppo anche il minutaggio, poichè noioso in alcune parti (certi dialoghi non so chi li ha scritti) anche se dovrebbe risultare pieno d'azione ed adrenalina.
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Non è minimamente possibile rapportare questo film con i più belli e disparati film di supereroi...ok, va bene che questo tratta tutto in una chiave comica ma non è possibile accettare certe idee e certe scene (per esempio un maggiordomo che è a metà tra un ninja e un inventore geniale, viene licenziato quando potrebbe fare qualsiasi cosa oppure quando una macchina tagliata di netto a metà da un ascensore continua ad essere guidabile come se nulla fosse!!). A mio avviso, per un film come questo, risulta essere troppo anche il minutaggio, poichè noioso in alcune parti (certi dialoghi non so chi li ha scritti) anche se dovrebbe risultare pieno d'azione ed adrenalina.
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ragthai
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domenica 5 giugno 2011
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film per ragazzini
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Un film godibile per un target di ragazzini. Non capisco le media voto cosi' alta, ho letto molti giudizi piu' negativi del mio.
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ams80
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giovedì 19 maggio 2011
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l'anti-eroe
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Britt Reid è un ragazzo senza madre, cresciuto all'ombra di un padre che dedica tutta la sua vita al lavoro. Alla morte di quest'ultimo Reid fa la conoscenza di Kato (un ex dipendente di suo padre).
Kato si rivela dotato di stupefacenti doti di combattimento oltre che di meccanica (costruirà la "Pantera nera": auto che usano per andare in giro con la veste di "super-eroi" o presunti tali).
I due volendo combinare qualcosa di buono nella vita si mettono a combattere il crimine ma in maniera tutt'altro che seria ed organizzata.
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Britt Reid è un ragazzo senza madre, cresciuto all'ombra di un padre che dedica tutta la sua vita al lavoro. Alla morte di quest'ultimo Reid fa la conoscenza di Kato (un ex dipendente di suo padre).
Kato si rivela dotato di stupefacenti doti di combattimento oltre che di meccanica (costruirà la "Pantera nera": auto che usano per andare in giro con la veste di "super-eroi" o presunti tali).
I due volendo combinare qualcosa di buono nella vita si mettono a combattere il crimine ma in maniera tutt'altro che seria ed organizzata.
Il film rappresenta quasi la parodia del classico eroe, Green Hornet è l'anti-eroe ovvero completamente disorganizzato, a tratti sfigato.
Il film sembra più un fumetto, non ci sono grandi effetti speciali, discorsi o scene mirabolanti. Anche i due personaggi principali sono poco approfonditi.
Nonostante sia un film che non rimarrà nella storia, la pellicola risulta gradevole per passare una serata a guardarsi un dvd a tratti ironico e poco impegnativo.
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mr cinefilo
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giovedì 19 maggio 2011
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orrendo
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Senza capo nè coda, con attori imbarazzanti oltre la decenza, situazioni tremende, personaggi tra l'antipatico e l'insensato. Un film sbagliato, sbagliatissimo, a cui hanno aggiunto un 3d osceno, che serve solo a "fare cassa". Waltz poteva scegliere un film migliore per il suo dopo tarantino.
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leooooo
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giovedì 24 febbraio 2011
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bruttoooooo!!!!!!
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poco divertentee, scene gia viste in molti altri film, molto fumettone e poca originalità. non lo consiglio da vedere al cinema, magari in dvd a noleggio!
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dario carta
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lunedì 14 febbraio 2011
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fumetto
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Ecco un ennesimo frammento dell'ampio mosaico che ritrae un cinema intento ad estrarre i propri contenuti dalle pagine dei comic books americani,prediligendo l'epoca che a buona ragione i più attenti definiscono la Golden Age dei fumetti,un'età dell'oro dell'immagine stampata sviluppatasi a cavallo fra la fine degli anni '30 e il tramonto del decennio successivo.
E' un'epoca che ha visto i natali degli eroi di cartone,effige sublimata di una società ansiosa di risorgere dalla Grande Depressione e scongiurare i timori di una dimensione bellica planetaria.
"The Green Hornet" segue nel 1940 la comparsa nei libri a fumetti di Superman e l'anno successivo,nel '39,del Batman di Bob Kane,ma in realtà il Calabrone Verde,personaggio nato dalla fantasia di George W.
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Ecco un ennesimo frammento dell'ampio mosaico che ritrae un cinema intento ad estrarre i propri contenuti dalle pagine dei comic books americani,prediligendo l'epoca che a buona ragione i più attenti definiscono la Golden Age dei fumetti,un'età dell'oro dell'immagine stampata sviluppatasi a cavallo fra la fine degli anni '30 e il tramonto del decennio successivo.
E' un'epoca che ha visto i natali degli eroi di cartone,effige sublimata di una società ansiosa di risorgere dalla Grande Depressione e scongiurare i timori di una dimensione bellica planetaria.
"The Green Hornet" segue nel 1940 la comparsa nei libri a fumetti di Superman e l'anno successivo,nel '39,del Batman di Bob Kane,ma in realtà il Calabrone Verde,personaggio nato dalla fantasia di George W. Trendle e Fran Striker, fu creatura destinata ad una serie radiofonica messa in onda a partire dal 1936 e già connotata a riassumere i lineamenti delle figure eroiche che lo seguirono,con le loro peculiarità,come la doppia identità,una nascosta e riscattatrice,l'altra pubblica ed ordinaria. Il film di Michael Gondry ("Gli acchiappaflm","Se mi lasci ti cancello") sullo script di Seth Rogen già sceneggiatore di "Molto incinta" e "Donnie Darko" e qui anche protagonista nella parte di Britt Reid,raccoglie la scomoda eredità lasciata dalla serie televisiva degli anni '60 che,a dispetto dell'aspetto blando della dimensione economica casalinga,fu capace di identificare il sogno americano ben più caparbiamente della lista di titoli per il grande schermo di vent'anni prima.
Come necessario,non sono concesse deroghe alla natura originale del personaggio e delle circostanze della sua nascita e la storia viene raccontata nei canoni dell'attuale cinema di cassetta.
Britt Reid (Rogen) è il figlio lazzarone del facoltoso editore James Reid (Tom Wilkinson) a capo della testata del Daily Sentinel di Los Angeles.
L'uomo è vedovo,ma anche austero e non vede granchè nel figlio,piuttosto incapace in qualsiasi attività professionale ma altrettanto abile e svelto a disperdersi in inezie o correre dietro alle ragazze.
Quando il padre viene trovato morto per shock anafilattico dovuto ad una puntura di insetto,il ragazzo si trova a dover coniugare la propria frustrazione con le nuove responsabilità cui deve far fronte.
Accompagnato dal collaboratore del padre,l'asiatico Kato (Jay Chou),geniale meccanico,inarrivabile coffee maker ed esperto di arti marziali,Britt decide di combattere la malavita usando una divisa che nasconde le reali identità di entrambi e fingendo di essere essi stessi criminali per agevolare il processo di infiltrazione.
Affiancati dall'avvenente assistente Lenore Case (Cameron Diaz),tra bisticci e petulanti diatribe i due affrontano Benjamin Chudnofsky (Christoph Waltz),un boss russo a capo della malavita locale,mentre sono a loro volta inseguiti dalle forze di polizia.
Pop corn film da consumo adolescenziale,"The Green Hornet" di Gondry risulta più un prodotto di convenienza commerciale che una divertente pellicola.
Tra le righe della forzata comicità da fiacca commediola di Seth Rogen e la verve esplosiva di un'energia in disinnesco del produttore Neal Moritz,non rimane del film che uno spento desiderio di una magia non avveratasi.
Dopo un prologo introdotto come antefatto tregicomico con i tratti tipici delle pagine domenicali americane la storia procede imbottita di futili argomenti inviluppando fantasie bondiane e illusioni comiche di patetiche situazioni ad uso di imbarazzanti reminiscenze delle magiche sequenze di Blake Edwards.
Resta poco attaccato ad un insignificante album di figurine sbiadite privo dello spirito e del guizzo delle pagine radiofoniche dell'epoca o del colore dei comic books di un'età d'oro che pare inghiottita dalla sperequazione e dalle scommesse commerciali di un cinema da disincanto.
Gondry fallisce nell'intento di divertire,contestualizzando una storia lasciata troppo fedele alla sua epoca,in una condizione anacronistica di tecnologie e potenzialità informatiche e il prodotto è un pastiche confuso e poco convincente.
Christoph Waltz propone la stessa mimica della stupita perfidia dei "Bastardi senza gloria",confermando una statura professionale che però qui si disperde nell'inconsistenza della struttura filmica.
Il pop singer Jay Chou nel suo Kato vitalizza l'elemento essenziale attorno a cui gravita la storia,riuscendo a porre il giusto accento al suo rapporto con Britt.
Allora quando si riaccendono le luci,la memoria corre alle due indimenticabili ossessioni della cultuale serie TV di cinquant'anni fa.
Il volo dell' interludio di Nikolaij Rimskij-Korsakov e la nascita del mito di Bruce Lee nel suo iconico debutto nelle vesti di Kato.
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