leonardo malaguti
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lunedì 27 dicembre 2010
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una lezione di cinema umano e toccante
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Opera incredibilmente intelligente e toccante, Il discorso del re, fa ridere, commuove e coinvolge lo spettatore con incredibile maestria. Tratto da una storia vera e si vede, non ha mai una nota falsa o manierata, ma e' sempre concreto, diretto, sincero. Il merito e'certamente dell'icredibile ensemble di attori e della perfetta regia dell'ottimo Tom Hooper. Colin Firth si riconferma uno degli attori migliori in circolazione (dopo la struggente interpretazione di George Falconer in 'A single man' di Tom Ford), calandosi con meticolosa perfezione nel personaggio del balbuziente e tormentato Giorgio VI, re controvoglia, Geoffrey Rush lo accompagna con una delle sue migliori interpretazioni e insieme creano una coppia perfetta, affiatata, viva e sincera, con una una chimica e un affiatamento tali da lasciare impressionati.
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Opera incredibilmente intelligente e toccante, Il discorso del re, fa ridere, commuove e coinvolge lo spettatore con incredibile maestria. Tratto da una storia vera e si vede, non ha mai una nota falsa o manierata, ma e' sempre concreto, diretto, sincero. Il merito e'certamente dell'icredibile ensemble di attori e della perfetta regia dell'ottimo Tom Hooper. Colin Firth si riconferma uno degli attori migliori in circolazione (dopo la struggente interpretazione di George Falconer in 'A single man' di Tom Ford), calandosi con meticolosa perfezione nel personaggio del balbuziente e tormentato Giorgio VI, re controvoglia, Geoffrey Rush lo accompagna con una delle sue migliori interpretazioni e insieme creano una coppia perfetta, affiatata, viva e sincera, con una una chimica e un affiatamento tali da lasciare impressionati. in questo film la recitazione e'innegabilmente di prim'ordine, con un cast in stato di grazia: oltre ai due protagonisti, che possono dirsi sul serio all'apice della loro carriera recitativa, vanno annoverati Helena Bonham Carter, che nel ruolo di Elisabetta moglie di Giorgio, brilla per determinazione, fierezza e amore per il marito, Michel Gambon, nell'intimadatorio e solenne ruolo di Giorgio V, Guy Pearce, fratello maggiore di Giorgio che abdica dal trono per amore di una popolana di Baltimora pluridivorziata, Timothy Spall, perfetto Winston Churchill, grezzo, deciso e mai diviso dal suo fedele sigaro e tutta un'altra serie di attori come Derek Jacobi e Jennifer Ehele che, ancche se in ruoli minori, non sfigurano in questo cast d'indiscutibile qualita'artistica. Tom Hooper dal canto suo dirige la compagnia di attori con lodevole maestria, catturando ogni singolo dettaglio ed emozione costruendo personaggi e relazioni interpersonali a 360 gradi, umane, forti, sfaccettate, reali. Il regista ha anche la capacita' di usare la perfetta scenografia in modo da ricreare un ambiente realistico e naturale, perfettamente adatto e credibile, e allo stesso tempo quasi espressionista, deformato, claustrofobico, a sottolineare la pressione incombente sul povero regnante. Possiamo infatti dire che proprio i mari di folla e i microfoni, soprattutto i microfoni, sono i veri antagonisti, grigi, paurosi e onnipresenti, tormento di Giorgio VI e nemico che dovra'affrontare e che alla fine vincera'.
Un film di rara bellezza e sentimento, che passa con maestria dal dramma alla commedia senza mai dimenticare di stare riportando fatti reali, un film storico senza le pesantezze retoriche e manieristiche dei kolossal di genere, una perla di leggerezza e umanita'che coinvolge lo spettatore e lo fa uscire dalla sala con la piacevole sensazione di aver passato due gradevolissime ore ad ascoltare un'interessante storia (storica) narrata da un amico.
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(di pensionoman)
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giupas
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mercoledì 26 gennaio 2011
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un film praticamente perfetto.
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Senza dubbio un capolavoro. Sotto tutti i punti di vista, sia per la straordinaria bellezza puramente artistica di molti spezzoni, sia per la recitazione di Colin Firth, letteralmente mozzafiato, entusiasmante, semplicemente sublime. Completamente convincente, commuovente, toccante e umana. Naturalmente va visto in versione originale per apprezzare la cosa, io non l'ho visto in italiano ma francamente dubito che possa esistere un doppiatore così bravo da riuscire a trasmettere anche solo una frazione della bravura di Firth. E' semplicemente impossibile. Firth è talmente bravo che gli altri attori, pur eccezionalmente bravi, paiono sfigurare. Se l'attore inglese non vincerà l'oscar come migliore attore, si tratterebbe dell'ingiustizia più clamorosa nel mondo del cinema!
Da vedere, rivedere, ammirare e studiare.
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Senza dubbio un capolavoro. Sotto tutti i punti di vista, sia per la straordinaria bellezza puramente artistica di molti spezzoni, sia per la recitazione di Colin Firth, letteralmente mozzafiato, entusiasmante, semplicemente sublime. Completamente convincente, commuovente, toccante e umana. Naturalmente va visto in versione originale per apprezzare la cosa, io non l'ho visto in italiano ma francamente dubito che possa esistere un doppiatore così bravo da riuscire a trasmettere anche solo una frazione della bravura di Firth. E' semplicemente impossibile. Firth è talmente bravo che gli altri attori, pur eccezionalmente bravi, paiono sfigurare. Se l'attore inglese non vincerà l'oscar come migliore attore, si tratterebbe dell'ingiustizia più clamorosa nel mondo del cinema!
Da vedere, rivedere, ammirare e studiare. Perfetto.
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lunetta
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mercoledì 26 gennaio 2011
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semplicemente..perfetto
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Non saprei come giustificare anche solo una stella in meno. Il film è un quadro, perfetto nei colori, nello stile. Attori bravissimi, che sembrano nati nei panni dei protagonisti (il "dottor" Lionel era stato già uno splendido Barbossa nella Maledizione della prima luna) Humor inglese raffinato e piacevole. L'apparente banalità della trama viene superata dalla sua storicità e dallo stile con cui è raccontata.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, di assistere ad una commedia di george bernard shaw.
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cannedcat
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venerdì 28 gennaio 2011
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questo è cinema!
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Un uomo e una donna perbene catapultati dal caso nel momento più drammatico dell'Inghilterra!
Un film attualissimo, per mostrare ai governanti di oggi, che hanno voluto il potere e che non hanno la forza di affronatre la crisi, quale coraggio questi due magnifici individui hanno dovuto trovare in se stessi - e nel loro amore - per superare le proprie paure, le proprie insicurezze e dare ad un'intera nazione la speranza contro i mostri.
The King's Speech le 12 nomination le merita tutte!
Ma soprattutto Colin Firth e Helena Bonham Carter sono grandissssssimi!
Questo è cinema!
PS
e chi può, lo lo guardi in inglese!
[+] the king's speech in inglese???
(di vanille)
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writer58
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lunedì 31 gennaio 2011
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anche i re soffrono...
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Colin Firth dà una prova superba (confermandosi un grande e versatile attore dopo "A single man"), il film è accurato nelle ambientazioni e nella ricostruzione della Londra prebellica, la relazione tra il sovrano e il suo logopedista è narrata in modo efficace e attento alle sfumature, anche se a tratti appare un po' sopra le righe. Personalmente, ho trovato il film in alcuni passaggi un po' forzato, nonostante abbia un ottimo impianto. La scena del duca di York che si esercita con il termine "fuck" per scaricare la frustrazione legata alla sua condizione di balbuziente mi è parsa divertente, ma poco verosimile, come se il regista avesse voluto strizzare l'occhio agli spettatori e stimolare il processo di identificazione con il personaggio.
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Colin Firth dà una prova superba (confermandosi un grande e versatile attore dopo "A single man"), il film è accurato nelle ambientazioni e nella ricostruzione della Londra prebellica, la relazione tra il sovrano e il suo logopedista è narrata in modo efficace e attento alle sfumature, anche se a tratti appare un po' sopra le righe. Personalmente, ho trovato il film in alcuni passaggi un po' forzato, nonostante abbia un ottimo impianto. La scena del duca di York che si esercita con il termine "fuck" per scaricare la frustrazione legata alla sua condizione di balbuziente mi è parsa divertente, ma poco verosimile, come se il regista avesse voluto strizzare l'occhio agli spettatori e stimolare il processo di identificazione con il personaggio. Ho trovato invece magnifica la scena finale del discorso alla nazione (anche se probabilmente penalizzata dal doppiaggio): si respirava un clima solenne e insieme passionale. Una passione scandita dalle pause, alimentata dal "controcanto" dell'ottimo Geoffrey Rush che accompagnava il discorso del re con la stessa concentrazione di un direttore di orchestra. Nella scena conclusiva il re corona un percorso di riscatto personale che coincide con il riscatto del suo paese, dopo anni di indecisione e immobilismo nei confronti della montante minaccia nazista.
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fabiooo12
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giovedì 10 febbraio 2011
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semplicemente vero
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Film semplicemente fantastico che, in maniera davvero impeccabile, descrive una delle storie più vere e intense del ventesimo secolo...Un Colin Firth regale e un geniale Geoffrey Rush, coordinati da un regia splendida, si inseriscono in un contesto novecentesco ricreato ad arte che ci fa sentire come in un quadro di Van Gogh..
Un film semplice che poggia su valori concreti, reali, genuini in un epoca che ha fatto della rigidità e della bigottaggine le sue fondamenta, trionfano i veri sentimenti che rendono un uomo triste e balbuziente un vero RE..
Buona Visione
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mottola
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lunedì 31 gennaio 2011
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"lunga vita al re. e al cinema!"
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In un'epoca dove tutto è urlo, gossip, chat, sms, la forza indomabile e sacra della parola ci illumina di immensa luce.
E'la storia singolare di un'amicizia straordinaria tra due uomini fuori dal comune, ognuno alla sua maniera, per forza o per caso. Un'incredibile storia vera tra la grande umanità di un sovrano che non voleva esserlo, animo coraggioso soffocato dalle imposizioni altrui e che per emergere ha bisogno che qualcuno ascolti la sua voce e la determinazione di un terapeuta che tale non era, ma anch'esso uomo di grande sensibilità e delicatezza d'animo. Ma questo era quello che il destino aveva scelto per loro.
La lezione più bella di questo film è in quella necessità, improrogabile per tutti noi, di governare la paura, di essere sovrani di se stessi prima che di un popolo o di qualsiasi altro.
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In un'epoca dove tutto è urlo, gossip, chat, sms, la forza indomabile e sacra della parola ci illumina di immensa luce.
E'la storia singolare di un'amicizia straordinaria tra due uomini fuori dal comune, ognuno alla sua maniera, per forza o per caso. Un'incredibile storia vera tra la grande umanità di un sovrano che non voleva esserlo, animo coraggioso soffocato dalle imposizioni altrui e che per emergere ha bisogno che qualcuno ascolti la sua voce e la determinazione di un terapeuta che tale non era, ma anch'esso uomo di grande sensibilità e delicatezza d'animo. Ma questo era quello che il destino aveva scelto per loro.
La lezione più bella di questo film è in quella necessità, improrogabile per tutti noi, di governare la paura, di essere sovrani di se stessi prima che di un popolo o di qualsiasi altro. E' nella ritrovata fiducia e consapevolezza di quello che si è, si deve e si può essere.
E' la storia sulla conquista della fiducia in se stessi oltre che di questa bellissima commovente amicizia colma di stima e rispetto che durerà per tutta la loro vita.
Film impagabile, che ha potuto vedere la luce solo dopo la morte della Regina Madre, la quale non diede mai il permesso per la messa in opera del film, causa ricordi troppo dolorosi per lei.
Grande recitazione. Cinema puro.
Finalmente.
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(di mara baraldo)
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melania
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sabato 29 gennaio 2011
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semplicemente sublime
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E' un film stupendo,sincero,diretto,con un cast magnifico!Uno dei film più belli che io abbia visto.Stupenda e perfetta anche l'ambientazione.Il film ti prende per tutta la durata della visione e ti emoziona profondamente.
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angero
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venerdì 4 febbraio 2011
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lunga vita al re
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Bellissimo film che fa ridere, pensare, commuovere.
Storia di secondogenito ignorato e deriso che nel momento decisivo saprà essere, oltre ad un ottimo marito e padre, un vero uomo ed un grande re amato come non mai dal suo popolo.
Grandissimi interpreti, splendida ambientazione, regia attenta ma non prevaricante, ottimo commento sonoro.
Grazie al cielo esistono ancora film che danno gioia agli occhi ed allo spirito (sono sempre meno)
DA VEDERE
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hidalgo
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giovedì 24 febbraio 2011
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da vedere, se non altro per gli attori
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Questo è uno di quei film che ti riconciliano con il cinema. Regia perfetta senza essere "invadente", sceneggiatura pressochè impeccabile, attori formidabili. Proprio i due protagonisti maschili sono, in effetti, il vero pezzo forte del film. Colin Firth, il quale non sempre è stato illuminato (ahimè) nella scelta dei film da intepretare, (vedi Dorian Gray, Un marito di troppo,Quando tutto cambia), fornisce senza ombra di dubbio la sua prova più eccellente, anche superiore a quella già magnifica offerta in "A single man", e stavolta l'oscar non glielo toglie nessuno (Jeff Bridges permettendo, sempre lui...). La naturalezza con cui Firth diventa balbuziente è semplicemente impressionante. Non da meno è Geoffrey Rush, grandissimo istrione del cinema internazionale, è un partner strepitoso, carismatico e assolutamente da oscar anche lui.
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Questo è uno di quei film che ti riconciliano con il cinema. Regia perfetta senza essere "invadente", sceneggiatura pressochè impeccabile, attori formidabili. Proprio i due protagonisti maschili sono, in effetti, il vero pezzo forte del film. Colin Firth, il quale non sempre è stato illuminato (ahimè) nella scelta dei film da intepretare, (vedi Dorian Gray, Un marito di troppo,Quando tutto cambia), fornisce senza ombra di dubbio la sua prova più eccellente, anche superiore a quella già magnifica offerta in "A single man", e stavolta l'oscar non glielo toglie nessuno (Jeff Bridges permettendo, sempre lui...). La naturalezza con cui Firth diventa balbuziente è semplicemente impressionante. Non da meno è Geoffrey Rush, grandissimo istrione del cinema internazionale, è un partner strepitoso, carismatico e assolutamente da oscar anche lui. Il film potrebbe anche non piacere - ogniuno di noi ha una sua idea di cinema-, ma mi sento di consigliare questo film se non altro per la straodinaria bravura degli attori.
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