Il discorso del re |
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Un film di Tom Hooper.
Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle.
continua»
Titolo originale The King's Speech.
Storico,
durata 111 min.
- Gran Bretagna, Australia 2010.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 28 gennaio 2011.
MYMONETRO
Il discorso del re ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Non m'incanta.
di Disincantato83Feedback: 645 | altri commenti e recensioni di Disincantato83 |
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sabato 12 febbraio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ok:qual è la morale di questa favoletta?La solita,sempre la stessa pappa che il Sistema,quindi ogni opera ad esso gradita,quindi di successo,continua a propinarci:anche i re piangono,anche i potenti hanno i loro problemi,le loro storie di dolore e impotenza;in fondo,anche se non vogliono mostrarlo,sono persone come noi.Così,opere siffatte ci trascinano giù nei traumi infantili,nelle debolezze intime di tali personaggi.Con subdola perizia comunicativa,viene compiuta l’operazione manipolativa di rivolgersi al lato infantile dello spettatore per aggirare il suo senso critico,puntando all’emotività,col grimaldello del lato umano dei personaggi messo in primo piano,così da poter convincerlo di ciò che si vuole,infilandogli intanto la mano nelle tasche.Ognuno è poi“libero”di esaltarsi sui“capolavori”del momento.Personalmente mi sono pentito di essermi lasciato trascinare al cinema e aver pagato il biglietto, e dico MAI PIU'.Non potrò,da solo,spezzare l’ingranaggio,non potrò fermare questa Truffa,ma almeno potrò dire IO NON CI CASCO.Lo spettatore da multisala,piuttosto“mediocre”che“medio”è pronto a cascarci.Così si commuove per il dramma silente(anzi,balbettante)del“povero”duca di York,inibito da un padre severo,un fratello svagato e sadiche governanti(un perfetto minestrone freudiano,luculliano banchetto per strizzacervelli);sorride ai siparietti tra“Bertie”e il suo dottore(il quale,se avesse un briciolo di dignità,già al primo incontro dovrebbe assestare un paio di calci nelle regali natiche del suo indisponente paziente e della spocchiosa moglie,ma evidentemente trova più vantaggioso leccarle,tali natiche,malgrado venga fatto figurare come un tipo“indipendente”:il che è il fiore all’occhiello di tutto l’ingranaggio,lo fa passare ai più ingenui inosservato,giustificato dal rapporto umano che si sarebbe creato-coup de foudre!-tra Lionel e Altezza Reale);e infine,nell’immancabile crescendo finale,si esalta,assieme a tutto il gregge…ehm,popolo britannico(in patria e fuori)per la ritrovata(beh…quasi)favella del buon re,che così può finalmente annunciare:“Cari sudditi,sto per mandare i vostri figli a trucidarsi con i loro coetanei di altre nazioni(con cui non hanno mai avuto nulla a che dire)per risolvere certe beghe tra noi potenti,sapete com’è;ma non disperate,non tutti moriranno,buona parte tornerà,magari con un arto in meno,e comunque con una giovinezza rovinata;nel frattempo,qui,dovremo stringere la cinghia:cioè,dovrete,dato che io,Churchill e un pugno di lacché rimarremo sazi e tranquilli nelle nostre magioni.Ma sono dettagli,quel che conta è che siate fieri di appartenere a questa nazione piuttosto che a un’altra,in cui subireste un identico destino da qualche altro potente esattamente uguale a me,però parlereste un’altra lingua e vedreste una faccia diversa sulle monete,volete mettere?e soprattutto,saltate di gioia,perché ho risolto il problema della balbuzie(o i miei complessi infantili?)giusto in tempo per darvi queste belle notizie con perfetta dizione e loquela fluente!”Il tutto,ovviamente,innalzando il simpatico sovrano a simbolo della Resistenza di cui tutt’altri che lui avrebbero pagato il prezzo.Ecco,a un’analisi impietosa e vera,il discorso del Re! La guerra che verrà/non è la prima/ci sono state altre guerre/alla fine dell’ultima/c’erano vincitori e vinti/fra i vinti la povera gente/faceva la fame,fra i vincitori/faceva la fame la povera gente egualmente. Invece di commuoversi per Bertie,sarebbe meglio riflettere con Brecht.
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