Il discorso del re |
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Un film di Tom Hooper.
Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle.
continua»
Titolo originale The King's Speech.
Storico,
durata 111 min.
- Gran Bretagna, Australia 2010.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 28 gennaio 2011.
MYMONETRO
Il discorso del re
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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POTER PARLAREdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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lunedì 3 agosto 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un ottimo film per una triste verità. Storia recente. Personaggi noti ed ancora in vita. Il dramma di un grande uomo alla vigilia di una tragedia dell’umanità. Siamo infatti alle porte di un conflitto internazionale che vede la Gran Bretagna, insieme alla Francia e alla Russia tra le più invise al loquace, logorroico e strillone Adolf Hitler, il fuhrer, odierno Catone il censore ante C. n., che sembra urlare al suo”senato”: “delenda sunt”. Alla corte d’Inghilterra c’è Giorgio V, oramai anziano che si appresta ad abbandonare la vita e a lasciare il trono al figlio maggiore Edward, che prende il nome di re Edoardo VIII, giovane impegnato più a star dietro a gonne e donne che non agli affari di stato, una donna val bene un regno! Questo già costituisce un grave problema, il re deve abdicare in favore del fratello Albert, che tanto ha ridicolizzato ed offeso per la sua balbuzie. Siamo nel 1936. Albert è afflitto da questo dramma umano che in un re rasenta la tragedia vera e propria, al suo popolo deluso non osa rivolgersi neanche attraverso la radio, là dove in Germania un ometto, un ex caporale, senza origini, senza titolo e tradizioni fomenta il suo popolo entusiasta alla guerra; guida la folla alla follia! Colin Firth è stato chiamato a farci partecipare all’angoscia di Albert divenuto Re Giorgio VI. Premio Oscar meritatissimo come miglior attore maschile, fa vivere a tutti gli spettatori le sue ansie, i suoi tentennamenti, la sofferenza di non riuscire a proferir parola, attraverso mille improvvisati tentativi per vincere il suo difetto e poter parlare e discorrere. Lo sostiene la dolce e paziente moglie Elizabeth Bowes-Lyon, molto bene interpretata dalla bella Helena Bonham Carter, con le sue due figlie Elizabeth, attualmente ancora regina d’Inghilterra da oltre 60 anni, e Margaret. Il pubblico partecipa con rispetto alla sofferenza del re, soprattutto perché a mostrarla è Colin Firth. Questa la vicenda tema dell’ ottimo film condotto con tono garbato, rispettoso e solenne dal regista inglese Tom Hooper, altro meritato Oscar. Non è la storia o la vicenda a fare il film, ma gli attori, le inquadrature, le pause e la suspense insieme al dialogo alla musica e soprattutto all’impegno profuso dagli attori. Qui c’è tutto. A guidare ed in incoraggiare l’afflitto re c’è un modesto personaggio: Lionel Logue il cui volto e modi sono offerti da un grandioso Geoffrey Rush. Diciamo che la sua per il re è “La migliore offerta”. Ci fa assistere a momenti di altissima tensione in un rapporto difficile tra suddito e sovrano il cui segreto sta nell’essere capace di affrontare il confronto senza remore, con un dialogo serrato, prepotente, talora ridicolo da proporre al proprio interlocutore che afflitto e sconsolato dirà:“non ce la farò mai, rinuncio”. Non c’è ancora la Guerra, ma c’è lotta tra Lionel e Albert. Il film sebbene ottimo sotto tanti aspetti,tuttavia non è eccezionale. Di veramente eccezionale ci sono Colin Firth e Geoffrey Rush. Ottima la sceneggiatura attraverso dialoghi familiari ed ufficiali, ottima la scenografia con scene ed ambientazione dagli interni di corte a quelli dell’accogliente casa di Lionel, dagli esterni tra le vie di Londra a quelle della gente in attesa di ascoltare se il proprio Re Giorgio VI, in nome di Dio, parlerà. chibar22@libero.it
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