A Re balbuziente medico impertinente
di Fabio Ferzetti Il Messaggero
Il microfono è enorme, la folla immensa, l'ansia insostenibile. Così la voce si increspa, si strozza, inciampa sulle consonanti, erompe rotolando a singhiozzo sulle sillabe fino a quando, Dio sia lodato, la frase finisce. E si ricomincia...
Se per chiunque balbettare è un supplizio, per un principe ereditario è una vergogna, una mutilazione, una tragica perdita di autorità. Se poi siamo negli anni 30, l'età d'oro della radio, l'epoca in cui Hitler soggioga le folle e incendia l'Europa con la sua oratoria, il dramma del duca di York, secondogenito di re Giorgio V, afflitto fin dall'infanzia da quel difetto misterioso, diventa anche un vero problema politico. [...]
di Fabio Ferzetti, articolo completo (3026 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 28 gennaio 2011