Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Durata | 55 minuti |
Regia di | Isaac Julien |
Attori | Maggie Cheung, Gong Fagen, Yang Fudong, Ping Wang (II), Benedict Wong, Zhao Tao . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 luglio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Tre storie di fantasmi e di suggestioni arcaiche e moderne compongono un flusso di immagini in cui si alternano le riprese di un film ambientato nella Shanghai degli anni trenta, il viaggio verso l'aldilà di un gruppo di pescatori cinesi vittime di una tempesta accompagnato dalla divinità Mazu e una serie di vedute della Cina moderna e del suo paesaggio urbanizzato.
L'opera del videoartista inglese Isaac Julien si apre con una visione dall'alto di una performance di Gong Fagen, maestro della calligrafia cinese. Il gigantesco ideogramma che si compone di fronte al nostro sguardo rappresenta il concetto di "vita migliore" ed è l'incipit di un'opera astratta tutta basata su sensazioni visive e uditive. Per l'artista inglese, il sogno di una "vita migliore" per l'odierna società cinese scorre nelle contraddizioni fra utopia comunista e sogno capitalista, nelle fratture fra un immaginario antico e uno moderno, concentrato solo su sviluppo economico e urbanizzazione. Julien prende così in prestito dalle opere di Jia Zhang-Ke l'attrice Zhao Tao e il progetto di un'oscillazione sistematica fra reale e immaginario, fra idea documentaria e racconto di finzione. Ma rispetto ai film del cineasta cinese, in Better Life la sovrapposizione delle dimensioni si concentra in modo particolare sull'aspetto mitologico, mettendo in parallelo le parole dal sapore arcadico del poeta Wang Ping e il viaggio edenico di Mazu, divinità protettrice dei pescatori, con le suggestioni e gli spettri della messa in scena cinematografica.
La tempesta realmente avvenuta nel 2004 a Morecambe Bay, in cui morirono più di venti pescatori cinesi, è il punto di avvio per Julien per costruire una personale esplorazione di cronaca e mito cinesi. Un viaggio dai colori ipersaturi, dai movimenti fluidi e dalle prospettive grandangolari fra paesaggio marino e metropolitano, fra filmati di repertorio e vedute odierne, fra mitopoiesi e richiami alla realtà.