Anno | 2009 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Louie Psihoyos |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,52 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 22 ottobre 2017
Un gruppo di attivisti, capitanati dal rinomato addestratore di delfini Ric O' Barry, si infiltra in una caverna vicina a Taijii in Giappone per far scoprire uno scioccante abuso di animali e una seria minaccia per la salute degli esseri umani. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, Al Box Office Usa The Cove ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 726 mila dollari e 55,5 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Chi non ha mia sperato, a bordo di un traghetto, di veder emergere dal mare una coppia di delfini? Chi non si è entusiasmato a vederli nelle piscine di un delfinario? Chi conosce veramente la vita di un delfino? A quest'ultima domanda, da oggi, sapremo dare una risposta che ci renderà senz'altro più tristi.
Un eco-film che svela il motivo per cui forse, dal traghetto, avvistiamo di rado questi splendidi cetacei perché finiscono ad esibirsi in piscine di parchi acquatici. The cove è stata ribattezzata una laguna sulle coste di Taiji, un parco nazionale che si trova in Giappone, un luogo paradisiaco dove però accade qualcosa di agghiacciante. Qui, per sei mesi all'anno, da aprile a settembre, si danno appuntamento i cacciatori di cetacei riuscendo ad accaparrarsi ben 23 mila delfini. Pesca illegale? In realtà si, anche se a consentirla è l'assurda legislazione della International Whaling Commission. Qui arrivano, qui li catturano per portarli in Occidente, molto spesso in vasche o megapiscine per farli esibire. Il problema è che, da quel momento in poi, il bel cetaceo sarà costretto a vivere in una gabbia, in carcere per l'appunto. Una prassi che fa fruttare 2 miliardi di dollari l'anno e che è fortemente sponsorizzata dalla Yazuka, la mafia giapponese.
Il documentario nasce dall'interesse di Ric O'Barry, addestratore di delfini, tra cui il celebre Flipper televisivo, quando un giorno constatò che uno dei suoi allievi, Kathy una femmina delfino, era morta. Forse, forse, si chiese O' Barry c'è qualcosa che non va. Quel qualcosa era la gabbia in cui erano costretti a vivere, resistendo per soli due anni, per la "gioia" di grandi e piccini. Quello di Louie Psihoyos, famoso fotografo, è un film importante, ben girato, incalzante, emozionante, struggente e illuminante sulla stupidità umana, sicuramente uno dei più importanti in questa interessante, ma tristissima sezione del festival romano, che di certo non lascerà indifferente nessuno. Immagini che emozionano, ma che pare abbiano, giustamente, preoccupato il governo di Tokyo, che non ha permesso l'introduzione della carne di delfino nelle mense scolastiche. Nessuno di questi avidi predatori si chiede cosa ne sarà di un mare spoglio. Pare che l'interesse sia per tutt'altro, come sempre per il vile denaro. Soltanto alcuni ecologisti, ribattezzati "gli Ocean's eleven", che poi sarebbe il team costituito dal regista, hanno trovato il modo, attraverso strategici appostamenti, di scoprire cosa accade nel terribile covo così da renderne testimonianza. I delfini vengono catturati attraverso l'uso di onde elettromagnetiche che non permette il funzionamento del loro sistema comunicativo, il sonar, e vengono presi attraverso crudeli ganci.
Coraggio, organizzazione e amore per i delfini sono gli ingredienti di questo documentario la cui visione dovrebbe essere consigliata a tutti, non solo per portare alla luce il massacro dei cetacei, quanto per mostrare come attraverso il cinema sia possibile sensibilizzare l'opinione pubblica, denunciare i crimini contro la vita. Un film di questo tipo vale mille di quelli prodotti in serie dalle [...] Vai alla recensione »
Lo sconvolgente documentario sulla mattanza dei delfini che avviene nella baia di Taiji, cittadina giapponese sede di un museo sui cetacei, nato dal trentennale impegno di Ric O’Barry in difesa di questi sorprendenti mammiferi. O’Barry divenne il più celebre addestratore del mondo nel 1964 grazie alla serie televisiva Flipper, per conto della cui produzione catturò i cinque [...] Vai alla recensione »
Il bello di vedere un capolavoro è che, nel momento esatto in cui termina, ti rendi conto che è tale. La tua vita non sarà più la stessa, ti porterai sempre dentro un pezzo di quella storia, e non sarà un peso ma, anzi, la consapevolezza di essere finalmente cosciente. Abbiamo bisogno di lavori così: crudeli nella loro critica, sublimi nella loro poesia, precisi [...] Vai alla recensione »
Girato nel corso di 5 anni con non pochi rischi(all'inizio viene menzionato il caso di un'attivista assassinata misteriosamente),con appostamenti notturni e telecamere nascoste,il documentario ci mostra come in Giappone oltre alle balene,anche i delfini sono una preda lucrosa.Due miliardi di dollari l'anno per catturarli e macellarli,oppure per venderli(anche in occidente)a oltre 100.
Oggi l'ho visto su Sky, era stupendo anche se molto triste e brutale. Non sopporto l'uccisione degli animali. Questo film mi porta sempre di più a diventare vegetariana! Film che tutti devono vedere e Ric è un eroe!
Il bello di vedere un capolavoro è che, nel momento esatto in cui termina, ti rendi conto che è tale. La tua vita non sarà più la stessa, ti porterai sempre dentro un pezzo di quella storia, e non sarà un peso ma, anzi, la consapevolezza di essere finalmente cosciente. Abbiamo bisogno di lavori così: crudeli nella loro critica, sublimi nella loro poesia, precisi [...] Vai alla recensione »
In Taiji, Japan, fishermen lure dolphins, about 23,000 a year, into a hidden cove and brutally harpoon them to sell their often-contaminated flesh as whale meat. Director Louie Psihoyos, aided by Richard O'Barry, a former dolphin trainer (he worked on the TV series Flipper), joins with other advocates (Heroes actress Hayden Panettiere included) to stop this barbaric slaughter of innocents (click here [...] Vai alla recensione »
LIKE many people in his generation, Louie Psihoyos was a landlubber who grew up watching “Flipper” and Jacques Cousteau adventures on television. After National Geographic magazine hired him straight out of college as a staff photographer, his admiration for the intelligence and beauty of dolphins, and for the oceans as an ecological system, grew as he learned how to dive and began to work underwater. [...] Vai alla recensione »
"The Cove" is a powerful and effective piece of advocacy filmmaking, but it's difficult to watch it without thinking of subtitles like "The Place Where Evil Dwells" or "The Little Town With the Really Big Secret." Which is no accident. "The Cove's" story of a quiet village in Japan that specializes in clandestine dolphin slaughter is quite consciously structured as a thriller by director Louie Psihoyos [...] Vai alla recensione »
When the director Louie Psihoyos slipped into the little coastal town of Taiji, Japan, it was under cover of documenting the degradation of ocean reefs. Once there, however, he proceeded to mount one of the most audacious and perilous operations in the history of the conservation movement. “The Cove” is much more than just a record of that adventure.