Anno | 2009 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Pappi Corsicato, Armando Testa |
Attori | Marco Testa, Gemma Testa, Lucilla Agosti . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,79 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 maggio 2010
Arturo Testa è stato uno dei non numerosissimi creativi pubblicitari italiani che hanno veramente innovato il modo di comunicare.
CONSIGLIATO SÌ
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Arturo Testa è stato uno dei non numerosissimi creativi pubblicitari italiani che hanno veramente innovato il modo di comunicare. Il documentario di Corsicato ce ne ripropone le opere e le scelte utilizzando come filo conduttore una ipotetica trasmissione in cui Lucilla Agosti si collega direttamente con i personaggi da lui inventati e con le persone che lo hanno conosciuto.
La struttura sa molto di artificioso e la povera conduttrice cerca di cavarsela assumendo toni tra l'astratto e l'autoironico. È però poi Testa, con le sue dichiarazioni mai banali rilasciate nel corso degli anni, a prendere in mano le redini del gioco. Ma, ancor di più, lo sono i suoi personaggi. La generazione di Carosello non ha dimenticato il Caballero Misterioso e Carmencita o gli abitanti del pianeta Papalla così come non è caduta nell'oblio la pancia che 'non c'è più' di Mimmo Craig nella pubblicità dell'Olio Sasso o la biondissima Solvi Stubing che ci chiedeva di chiamarla Peroni.
La forza della creatività di Testa emerge allora in modo chiaro e viene mostrato come la sua 'povertà' non stesse nelle idee ma semmai nell'essenzialità di uno stile che gli consentiva di essere 'avanti' senza mai caricarsi di supponenza autoreferenziale.
Corsicato sa scegliere i materiali in modo funzionale a questa idea offrendoci il ritratto di uno die massimi rappresentanti dell'Italian Style.
come si fa a fare un articolo di un personaggio così noto, bravo creativo e chi più ne ha più ne metta sbagliando il nome di battesimo. Ma possibile che nessuno controlli prima di pubblicare!!!!!
Non ho visto il documentario, purtroppo ma so che è blelo, per definizione e stima per Pappi. Però non potete proporre un documentario su di un personaggio inesistente. IL Grande Pubblicitario si chiamava Armando Testa e non Arturo. Penso che ad ognuno di noi seccherebbe un filo se un documentario a noi dedicato, partisse dal nome sbagliato, penso non dal film ma da voi.