Anno | 2009 |
Genere | Thriller |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Claudio Bonivento |
Attori | Gianni Franco, Giorgia Cardaci, Gaetano Amato, Enzo De Caro, Vittoria Belvedere Genti Kame, Michele De Virgilio, Giampiero Lisarelli, Gianluca Soli, Pasquale Ziello, Vladimir Veselinov, Simone Spinazze, Giorgio Romanelli, Emiliano Ragno, Cristiano Piscitelli, Francesco Perrone, Cinzia Molena, Sara Lembo, Rinat Khismatouline, Giorgio Gobbi, Daniele Gatti, Francesca Figus, Francesco Gisotti, Giulia Di Quilio, Salvatore De Santis. |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 maggio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Pronto ad arrestare un gruppo di trafficanti di droga, il commissario Matteo De Rosa si trova invischiato in un altro caso misterioso. Un susseguirsi di incendi firmati da un enigmatico "cane nero" lo porta ad indagare sul recente suicidio di un amico e a fare i conti con se stesso. Affiancato da una vecchia fiamma, la dottoressa Testi, dovrà interpretare i segni di un piromane che si farà sempre più pericoloso. Ma non tutte le piste percorse porteranno alla meta giusta.
Tratto da un soggetto di Giorgio Faletti, l'indagine di De Rosa sul caso del piromane sconosciuto si fonda sul tema, tipico del giallo, della doppia identità. Non sveliamo il finale ma fin dall'inizio intuiamo che ciò che vediamo non corrisponde alla realtà dei fatti ma rappresenta una parte sommaria della verità. Il topos è abbastanza tradizionale ma c'è da dire che la storia è ben sviluppata e fino alla fine i sospetti non trovano una risposta chiara. D'altra parte però lo stile televisivo del film appiattisce la recitazione degli interpreti, Enzo De Caro e Vittoria Belvedere su tutti, inquadrandoli in un contesto fittizio piuttosto debole (poco credibili le scene di complotto tra il commissario e il barbone Beppe). Torino, grigia e fumosa location sullo sfondo, accoglie, tra le strade di periferia e il bordo del fiume, una vicenda inquietante ma non del tutto credibile. Si ha l'impressione di assistere a una storia dalle buone intenzioni ma disorientata e affettata dal tempo ridotto che solitamente è dato ai registi per la realizzazione di fiction televisive.
Nella tradizione folcloristica inglese, il "cane nero" è un fantasma notturno che viene dall'oltretomba, a portare cattive notizie agli umani. In questo caso, malgrado l'identità del piromane rappresenti un profilo psicologico abbastanza angosciante, il male - e i cattivi auguri - rimangono in disparte, lasciando spazio a un gioco di investigazioni che non appassiona ma intrattiene.
questa volta, la storia di Cane nero; mi dispiace per Faletti, ma troppe cose non si fondono tra loro, secondo la mia opinione. Tutto piuttosto tracciato ma non abbastanza marcato per andare al fulcro della storia: Tanti episodi, ma non abbastanza legati fra loro e poi la fine, direi scontata, troppo, davvero. Non mi ha convinto Decaro, un po' troppo incolore, mi ha convinta un po' di più [...] Vai alla recensione »
Per Crimini 2 ha scritto Cane Nero, quarto film della raffinata serie in onda su Raidue che stasera si scontrerà e probabilmente verrà sbranato come i precedenti da Ciao Darwin. «La Rai è bravissima, imbattibile nel buttare via la roba», commenta Giorgio Faletti. E chiede: «Mi avete più visto fare tv? Ho interpretato un film, ho partecipato a Crimini.