gloomy
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domenica 15 febbraio 2009
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il curioso caso di david fincher
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--->Vi sconsiglio di leggere la recensione se non avete ancora visto il film <---
Assolutamente sopravvalutato, ma per ovvi motivi, che sono la regia (reduce di Seven e Fight Club), gli attori e l'idea (merito, questo, ovviamente esterno al film).
Riprende Forrest Gump nella base (come il protagonista, "diverso", si relaziona con il mondo esterno) e in alcuni personaggi e scene: la madre che dispensa frasi sul senso della vita, il capitano della barca troppo simile al tenente di Forrest Gump, soprattutto nel tipo di rapporto che si instaura tra loro (il capitano mondaiolo e ubriacone, benjamin remissivo e mite, che si lascia guidare e fare); ma soprattutto, chi è che vedendo il colibrì in un paio di scene non ha pensato alla piuma che accompagna la storia di Forrest Gump? Ho sempre pensato che citare film in altri film sia un procedimento interessante, che denota conoscenza e stima verso altri registi, ma così non è un po' troppo? Andiamo avanti con le "citazioni": Benjamin, circa a metà film, fa un lungo discorso sulla concatenazione della casualità, per racconatare di come Daisy viene investita da un tassista, per dire che una catena perfetta di eventi ha portato proprio a quello, e che se qualcosa, anche un piccolissimo dettaglio, fosse andato storto, la storia sarebbe andata diversamente.
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--->Vi sconsiglio di leggere la recensione se non avete ancora visto il film <---
Assolutamente sopravvalutato, ma per ovvi motivi, che sono la regia (reduce di Seven e Fight Club), gli attori e l'idea (merito, questo, ovviamente esterno al film).
Riprende Forrest Gump nella base (come il protagonista, "diverso", si relaziona con il mondo esterno) e in alcuni personaggi e scene: la madre che dispensa frasi sul senso della vita, il capitano della barca troppo simile al tenente di Forrest Gump, soprattutto nel tipo di rapporto che si instaura tra loro (il capitano mondaiolo e ubriacone, benjamin remissivo e mite, che si lascia guidare e fare); ma soprattutto, chi è che vedendo il colibrì in un paio di scene non ha pensato alla piuma che accompagna la storia di Forrest Gump? Ho sempre pensato che citare film in altri film sia un procedimento interessante, che denota conoscenza e stima verso altri registi, ma così non è un po' troppo? Andiamo avanti con le "citazioni": Benjamin, circa a metà film, fa un lungo discorso sulla concatenazione della casualità, per racconatare di come Daisy viene investita da un tassista, per dire che una catena perfetta di eventi ha portato proprio a quello, e che se qualcosa, anche un piccolissimo dettaglio, fosse andato storto, la storia sarebbe andata diversamente. Io ho pensato a un paio di film: in primo luogo Magnolia, e poi -soprattutto- Il favoloso mondo di Amelie. Sono convinta che ce ne siano molti altri che ora non mi vengono in mente, non avendo una cultura cinematografica così vasta.
L'acqua che si porta via tutto alla fine è senza dubbio Se mi lasci ti cancello (oltre a Titanic, ma mi sembra stupido sottolinearlo), dove però aveva un senso: va bene che c'è l'uragano, ma non vedo perché, dal nulla, dobbiamo vedere i resti del grande e bizzarro orologio che vengono sciacquati via. Superfluo.
Andando oltre, volevo sottolineare come certi elementi della sceneggiatura portassero decisamente a binari morti: in un film (soprattutto nella sceneggiatura all'americana), ogni elemento deve prepararne un altro, che sta nella stessa scena, in quella dopo, o alla fine del film. Non esiste che ci siano binari morti, e in questo film ce n'erano fin troppi..ecco il perché delle quasi tre ore. Per fare degli esempi, io -e questo è solamente un mio parere- ho trovato inutili gli incontri che lui fa all'interno della casa di riposo: il pigmeo che lo porta in giro non ha senso, il vecchio che gli racconta dei fulmini serve solo a strappare qualche sorriso nei siparietti in cui bemjamin immaginava l'episodio), la signora che gli insegna a suonare il piano.. chissà. Questi piccoli elementi sembrano trovare un senso in una delle scene finali, ma, a mio avviso, è solo un'apparenza. Ci sono una serie di spunti, che, se approfonditi, porterebbero a situazioni e personaggi interessanti, ma che, buttati lì così, servono solo ad innervosire gli spettatori.
Per farla breve, Fincher (ma che gli sarà successo??) ha preso un racconto, un paio di attori, e ha fatto un copia incolla di diverse sceneggiature.. ed ecco qua.. 13 nomination.
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mm35
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domenica 15 febbraio 2009
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quando la tecnologia si integra con la recitazione
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Un grande film forse un po' sbilanciato nella prima parte (legata di piu' al racconto di fitzgerald) Una grande Blanchett molto meglio di Pitt.
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xxx
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domenica 15 febbraio 2009
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unico
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POSSO DIRE AL DIR POCO BELLISSIMO TRAMA,TRUCCO,è UN FILM CHE MERITA I 13 OSCAR A CUI è STATO CANDIDATO
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*orchidea*
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domenica 15 febbraio 2009
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"...ed io ti piacerò ankora qnd avrò l'acne"
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Un bel film,molto commovente ed emozionante,lo consiglio a tutti.Molto lungo ma ne vale la pena,daltronde cs ci si poteva aspettare da Fincher e da Brad Pitt.Grande film!
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lky rock
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domenica 15 febbraio 2009
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il curioso caso di benjamin button
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Splendido ed emozionante, due aggettivi da attribuire per il nuovo lavoro del regista esperto in killer ed atmosfere thriller David Fincher. Il curioso caso di Benjamin Button ha indubbiamente molti richiami alla precedente sceneggiatura di Eric Roth, vale a dire Forrest Gump ma si può definire per molti versi un film unico. Questo lungometraggio si mette in simbiosi con la vita ne afferra i significati più importanti e gira intorno ad essa dimostrando che la diversità nel mondo alla fine risulta essere uguaglianza, non importa se nasciamo giovani o vecchi la vita è un cerchio ed a metà di esso ci ritroviamo alla stessa età con le stesse speranze. Un altro fine del film è quello di rappresentare la varietà della vita, ognuno nasce con il proprio scopo e muore a causa del suo destino.
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Splendido ed emozionante, due aggettivi da attribuire per il nuovo lavoro del regista esperto in killer ed atmosfere thriller David Fincher. Il curioso caso di Benjamin Button ha indubbiamente molti richiami alla precedente sceneggiatura di Eric Roth, vale a dire Forrest Gump ma si può definire per molti versi un film unico. Questo lungometraggio si mette in simbiosi con la vita ne afferra i significati più importanti e gira intorno ad essa dimostrando che la diversità nel mondo alla fine risulta essere uguaglianza, non importa se nasciamo giovani o vecchi la vita è un cerchio ed a metà di esso ci ritroviamo alla stessa età con le stesse speranze. Un altro fine del film è quello di rappresentare la varietà della vita, ognuno nasce con il proprio scopo e muore a causa del suo destino. Il regista rivoluzionario David Fincher mette in causa le sue abilità stravolgendole, si reinventa e dimostra al suo pubblico fedele che è capace di dirigere un opera drammatica e fantasiosa, senza aggiungere quel pizzico di violenza che lo ha caratterizzato per molti anni. Ovviamente non manca il realismo, ed è questo il volo per il lungometraggio, una storia fantasica con venature di realtà. La performance di Cate Blanchett è strepitosa, affronta la parte da giovane e di anziana risultando una spalla perfetta per Brad Pitt, il quale recita una persona che alla fin fine è normale come tutti e non è un'incongruenza. Merita gli applausi perchè trasformare il racconto semi-serio a fumetti di Francis Scott Fitzgerald in un film drammatico non è un'impresa da tutti i giorni e poi il finale è uno dei più riusciti di questi anni, arriva col botto affrontando tutte le tematiche del film con un solo monologo davvero emozionante, facendo uscire lo spettatore soddisfatto di quello che ha appena visto. Molte polemiche sono insorse sulla mancata candidatura a Leonardo Di Caprio ed assegnata invece a Brad Pitt, proverei ad azzardare una risposta dicendo che il curioso caso di Benjamin Button è un film di cartello realizzato apposta per il pubblico, anche se buona parte della critica lo ha apprezzato(vedi ciak che lo ha datato con il colpo di fulmine) mentre Revolutionary road è un film fatto apposta per i cinefili che gradiscono il cinema cult. Due cose sono sicure: Non sfigurerà agli oscar visto le sue 13 candidature e farà bene ai botteghini.
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lorenzo
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domenica 15 febbraio 2009
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poesia allo stato pure
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é difficile trovare oggigiorno film così pieni di tanta profondità, specie nella produzione hollywoodiana. Ebbbene fincher, vero maestro del cinema americano, ci riesce combinando sapientemente una regia impeccabile, una superba sceneggiatura e delle ottime interpretazioni. Veramente bello.
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fabio 7
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domenica 15 febbraio 2009
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davvero da non perdere!!!!!
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Veramente un bel film, molto originale la storia, due grandi attori molto molto bravi oltre che belli! Un film coinvolgente che ti fa riflettere sulla bellezza della vita, dei singoli istanti e sul fatto che non sai mai ciò che il destino ha in serbo per te. Lo rivedrei ancora 10 volte, era da tempo che non vedevo un film come questo. Un consiglio sincero: andate a vederlo!!
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takotsubo
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domenica 15 febbraio 2009
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...la vita è un dono prezioso
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Idea bizzara, difficlie da realizzare, ma grazie alla nuova tecnologia si è riusciti a ringiovanire e a rendere vecchio il brillante Brad Pitt, estremamente credibile in tutte le versioni. Un film avvincente che lascia certamente la voglia di vivere l'amore a qualsiasi età, che fa riflettere sulla vita. Nascere vecchi e ringiovanire per vivere la vita nel suo momento più significativo con il pieno delle forze, del vigore fisico e della consapevolezza mentale del vivere. Poco realistico e straordinariamente difficile accettare di essere così diversi, di accompagnare all'altro mondo i cari, mentre si ritorna sempre più giovani.
Ottimo film, ma penso comunque che la cosa migliore sia vivere ciascun attimo della vita con i tratti somatici e con l'età mentale propria per ciascun periodo.
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Idea bizzara, difficlie da realizzare, ma grazie alla nuova tecnologia si è riusciti a ringiovanire e a rendere vecchio il brillante Brad Pitt, estremamente credibile in tutte le versioni. Un film avvincente che lascia certamente la voglia di vivere l'amore a qualsiasi età, che fa riflettere sulla vita. Nascere vecchi e ringiovanire per vivere la vita nel suo momento più significativo con il pieno delle forze, del vigore fisico e della consapevolezza mentale del vivere. Poco realistico e straordinariamente difficile accettare di essere così diversi, di accompagnare all'altro mondo i cari, mentre si ritorna sempre più giovani.
Ottimo film, ma penso comunque che la cosa migliore sia vivere ciascun attimo della vita con i tratti somatici e con l'età mentale propria per ciascun periodo..La vita è bella e indipendentemente dal benessere fisico o dalla freschezza mentale va vissuta nel migliore dei modi..
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onda
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domenica 15 febbraio 2009
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assolutamente no
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melodramma patetico, lento che muove pulsioni angoscianti x commuovere a tutti i costi, il Pit statico se nn fosse x i truccatori....mah... assolutamente nn da oscar...meglio Sean Penn,il contesto ,interessante, poteva essere sviluppato meglio.
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terry79
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domenica 15 febbraio 2009
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5 stelle
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un film molto riflessivo,pensare la vita diversamente da come lo facciamo normalmente
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