giangiogiangi
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venerdì 18 luglio 2008
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capolavoro
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film perfetto hoffmann pazzesco
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nicolas
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martedì 15 luglio 2008
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gran film
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frank
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sabato 5 luglio 2008
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mah....
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Ormai ci si accontenta di poco... tra patetiche riproposizioni e assolutta carenza di idee basta che qualcuno proponga qualcosa di decente e con un minimo di idee si grida subito al capolavoro, anche quando il film non è neanche bello; come nel caso in questione.
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tobs
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martedì 1 luglio 2008
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tragedia greca
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(In realtà sarebbe 3,5). Non capisco questi che dicono "esaltazione della cattiveria" o cose del genere. In questo film non vi è esaltazione della cattiveria; semmai della stupidità. Personalmente l'ho trovato un buon film. La regia è, ovviamente, considerando il regista, molto buona. Gli attori, soprattutto quello che fa il padre dei due fratelli, sono bravi. La sceneggiatura è ben scritta. l'unica toppa è il finale, molto sbrigativo, e un pò inutile.
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gus da mosca
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giovedì 12 giugno 2008
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pulp noir
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Essendo attratto dallo stile di un'opera, quando e' squillante e provocatorio, Lumet non e' il maestro che piu' mi coinvolge. Ma il fascino classico, equilibratissimo ed oltremodo elegante di questo film non passa inosservato, neanche a chi come me l'ha affrontato con qualche preconcetto. Lumet usa il pulp, ormai "classico", per spingere lo spettatore a montare mentalmente il film, analizzando piu' le battute che le vicende. Lo studio visivo delle scarne battute a cui lo spettatore e' obbligato, spinge a guardare le smorfie, e da quelle, a sentire gli stati d'animo: quindi una tragedia-noir di mimica e silenzi. Chi si ferma a ricomporre il puzzle per ricavarne la vicenda, percepisce solo uno degli strati di questo film.
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Essendo attratto dallo stile di un'opera, quando e' squillante e provocatorio, Lumet non e' il maestro che piu' mi coinvolge. Ma il fascino classico, equilibratissimo ed oltremodo elegante di questo film non passa inosservato, neanche a chi come me l'ha affrontato con qualche preconcetto. Lumet usa il pulp, ormai "classico", per spingere lo spettatore a montare mentalmente il film, analizzando piu' le battute che le vicende. Lo studio visivo delle scarne battute a cui lo spettatore e' obbligato, spinge a guardare le smorfie, e da quelle, a sentire gli stati d'animo: quindi una tragedia-noir di mimica e silenzi. Chi si ferma a ricomporre il puzzle per ricavarne la vicenda, percepisce solo uno degli strati di questo film. Ma anche chi punta subito ad analizzare i ruoli di questa tragedia trasposta, rischia di muoversi su di un'altra, limitata, dimensione del film. Bisogna vederle "tutte" le dimesioni sovrapposte, contemporaneamente, e non e' facile. Ma in questa multidimensionalita' sta anche la grande valenza che riconosco a quest'opera: l'essere leggibile comunque da chiunque, senza forzare lo spettatore "obbligatoriamente" su di un registro che non conosce o non sente. Una storia di soldi, un dramma esistenziale, una vicenda di bellavita e malavita, una distaccata e freddissima analisi dell'animo umano, camaleontico e vigliacco o addirittura una lezione morale (come forse l'ha letto anche chi gli ha "tradotto" il titolo). Accosto questo film all'opera senza musica dei Coen e trovo percettibili somiglianze profonde, ma assolutamente non estetiche, ne' epidermiche: i due film parlano per quello che non dicono e ci si ritrova a pensare su cio' che non si e' sentito. Bello, ma non bellissimo, comunque profondissimo. (La citazione non la dimentico mai, forse qui a sproposito, dipende dall'occhio con cui la guardate: "Heavenly creatures" -Creature del cielo-1994, un'altra, diversa, amarissima e profonda tragedia classica)
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valiiiii!!!!
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domenica 25 maggio 2008
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per splinn
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A me non è piaciuto assolutamente.A parte ke potevo farlo meglio,poi diseducativo perchè istiga soltanto alla violenza e niente più.Mettersi contro i propri genitori non è una cosa bella...Rappresenta quanta cattiveria e stupidità esista al mondo.Mettere a rischio la vita di una madre solo per fare soldi!Ke schifo!!
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(di nali)
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tonio stop
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sabato 17 maggio 2008
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un film che fa da sonnifero
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Come si fa a dire che questo film è un bel film?
Forse il film più brutto che abbia mai visto, la storia è interessante ma fino ad un certo punto poi diventa fine a se stesso. Dopo la scena della rapina aspettavo invano il succedere di qualcosa che movimentasse le scene...........NULLA. Una noia mortale brutto come nessun film. NON GUARDATELO.
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carla fellegara
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giovedì 15 maggio 2008
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il coraggio di essere moralista
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Sidney Lumet - ottantadue anni, un oscar e molti grandi titoli - è tornato con un bel film, duro, incalzante, angosciante, a tratti persino insostenibile, ma intriso di forte moralità e di una tragicità nobile: “Onora il padre e la madre” (Before the Devil Knows You're Dead)
La storia è di quelle sgradevoli: un mediatore immobiliare in crisi economica oltre che personale, coinvolge il fratello nella rapina alla gioielleria di famiglia di cui conosce ogni dettagli e che sa essere assicurata. Dovrebbe essere un colpo sicuro, senza sangue né problemi ma le cose vanno storte e la madre rimane uccisa. La parabola discendente verso gli inferi è incontrollata perché un simile delitto non può rimanere senza castigo.
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Sidney Lumet - ottantadue anni, un oscar e molti grandi titoli - è tornato con un bel film, duro, incalzante, angosciante, a tratti persino insostenibile, ma intriso di forte moralità e di una tragicità nobile: “Onora il padre e la madre” (Before the Devil Knows You're Dead)
La storia è di quelle sgradevoli: un mediatore immobiliare in crisi economica oltre che personale, coinvolge il fratello nella rapina alla gioielleria di famiglia di cui conosce ogni dettagli e che sa essere assicurata. Dovrebbe essere un colpo sicuro, senza sangue né problemi ma le cose vanno storte e la madre rimane uccisa. La parabola discendente verso gli inferi è incontrollata perché un simile delitto non può rimanere senza castigo.
Amoralità diffusa, superficialità nelle relazioni umane e affettive, deontologie professionali tradite, avidità, droga, il mondo sembra avere perso dignità e speranza, ma Lumet non si limita ad inquadrare le diffuse brutture della società contemporanea ma scava nei rapporti e nella psicologia dei personaggi per trovare i tarli nascosti le origini di tanto male.
Lumet stupisce anche per lo stile che sa mescolare con maestria il suo perfetto tocco classico con un andamento nevrotico, tipico dell’ultimo cinema americano, che anche mediante l’utilizzo di flash-back e flash forwards destruttura il tempo e il racconto ponendo in rilievo la frammentazione della realtà.
Philip Seymour Hoffman ed Ethan Hawke sono i due sconsiderati fratelli, Albert Finney è magnifico nel ruolo del padre nonché marito di Nanette, interpretata da Rosemary Harris.
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carla fellegara
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mercoledì 14 maggio 2008
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il coraggio di essere moralista
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Sidney Lumet - ottantadue anni, un oscar e molti grandi titoli - è tornato con un bel film, duro, incalzante, angosciante, a tratti persino insostenibile, ma intriso di forte moralità e di una tragicità nobile: “Onora il padre e la madre” (Before the Devil Knows You're Dead)
La storia è di quelle sgradevoli: un mediatore immobiliare in crisi economica oltre che personale, coinvolge il fratello nella rapina alla gioielleria di famiglia di cui conosce ogni dettagli e che sa essere assicurata. Dovrebbe essere un colpo sicuro, senza sangue né problemi ma le cose vanno storte e la madre rimane uccisa. La parabola discendente verso gli inferi è incontrollata perché un simile delitto non può rimanere senza castigo.
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Sidney Lumet - ottantadue anni, un oscar e molti grandi titoli - è tornato con un bel film, duro, incalzante, angosciante, a tratti persino insostenibile, ma intriso di forte moralità e di una tragicità nobile: “Onora il padre e la madre” (Before the Devil Knows You're Dead)
La storia è di quelle sgradevoli: un mediatore immobiliare in crisi economica oltre che personale, coinvolge il fratello nella rapina alla gioielleria di famiglia di cui conosce ogni dettagli e che sa essere assicurata. Dovrebbe essere un colpo sicuro, senza sangue né problemi ma le cose vanno storte e la madre rimane uccisa. La parabola discendente verso gli inferi è incontrollata perché un simile delitto non può rimanere senza castigo.
Amoralità diffusa, superficialità nelle relazioni umane e affettive, deontologie professionali tradite, avidità, droga, il mondo sembra avere perso dignità e speranza, ma Lumet non si limita ad inquadrare le diffuse brutture della società contemporanea ma scava nei rapporti e nella psicologia dei personaggi per trovare i tarli nascosti le origini di tanto male.
Lumet stupisce anche per lo stile che sa mescolare con maestria il suo perfetto tocco classico con un andamento nevrotico, tipico dell’ultimo cinema americano, uno stile che, anche mediante l’utilizzo di flash-back e flash forwards, destruttura il tempo e il racconto ponendo in rilievo la frammentazione della realtà.
Philip Seymour Hoffman ed Ethan Hawke sono i due sconsiderati fratelli, Albert Finney è magnifico nel ruolo del padre nonché marito di Nanette, interpretata da Rosemary Harris.
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nedbill
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martedì 13 maggio 2008
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onora sidney lumet.
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Di quei film che non se ne vedevano da tempo. La psiche contorta dell'essere umano messa a nudo di fronte a un bisogno assoluto di soldi, un bisogno assoluto di vivere, e non di sopravvivere. Tradimento, rabbia, odio, gelosia, amore e morte. Sidney Lumet ci sbatte in faccia un film magistralmente diretto, scritto e splendidamente recitato da attori del calibro di Philip Seymour Hoffman (sempre in splendida forma) e Ethan Hawke, bravissimo come fu in Training Day.
La voglia di poter vivere senza problemi di soldi e senza problemi che la mancanza di denaro ti porta. Il fascino dei soldi facili, che tutto sistemano e nessuno danneggiano. I soldi fanno la felicità. Andy e Hank ne sono più che sicuri e sono disposti a qualsiasi cosa pur di risollevare il tenore delle loro vite.
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Di quei film che non se ne vedevano da tempo. La psiche contorta dell'essere umano messa a nudo di fronte a un bisogno assoluto di soldi, un bisogno assoluto di vivere, e non di sopravvivere. Tradimento, rabbia, odio, gelosia, amore e morte. Sidney Lumet ci sbatte in faccia un film magistralmente diretto, scritto e splendidamente recitato da attori del calibro di Philip Seymour Hoffman (sempre in splendida forma) e Ethan Hawke, bravissimo come fu in Training Day.
La voglia di poter vivere senza problemi di soldi e senza problemi che la mancanza di denaro ti porta. Il fascino dei soldi facili, che tutto sistemano e nessuno danneggiano. I soldi fanno la felicità. Andy e Hank ne sono più che sicuri e sono disposti a qualsiasi cosa pur di risollevare il tenore delle loro vite.
Quando la classe si fonde con il Cinema, perle di questo genere non si possono perdere. Sidney Lumet non ci incanta con colpi di scena e esplosioni, non ci compra con sesso e nudo integrale ( da tenere presente comunque che il nudo della bellissima Marisa Tomei è considerato il migliore dell'anno),non ci disgusta con volgarità e doppi sensi...Sidney Lumet non ci prende in giro...
Il prezzo del biglietto lo paghi e non lo rimpiangi. Il dvd lo compri e te lo tieni stretto.
Un film di classe da vedere e rivedere.
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